Cagnette affamate - quarto episodio - Ritorno

Scritto da , il 2020-08-30, genere esibizionismo

Il sabato mattina lo passammo così, a riprenderci dalla sera prima e a farci godere ricordandoci di quello di cui eravamo state capaci.
Al momento di salutarci chiedo a Laura se ha bisogno di una mano con Sara ma lei rifiuta “è una cosa che devo fare io, ma grazie. Ti chiamo stasera che ti racconto”
Passo il pomeriggio a mettere in ordine casa mia e a fare qualche commissione, quando sono più o meno le 20.00 Laura mi chiama.
“Allora? Come l’ha presa?” Chiedo impaziente prima ancora di dire “pronto”
“È stato strano” Laura ha una voce sognante, non triste.
“In che senso?”
“Sara mi ha ascoltata. Le ho raccontato tutto e lei ogni tanto mi interrompeva per chiedere dettagli. Non le ho detto bugie, ho risposto a tutto. Le ho raccontato di ieri e di stamattina. Alla fine mi ha chiesto cosa volessi che lei facesse in una situazione così. Io le ho risposto che la amo ma che ho bisogno di continuare a esplorare. E lei mi ha detto “se ti fai scopare da altri ma vuoi rimanere con me allora anche io vorrei avere la possibilità di scopare altre”. E nulla alla fine abbiamo parlato a lungo, valutato i pro e i contro e ora siamo una coppia aperta”.
“Ma grande! Non è perfetto?”
“Si assolutamente”
Rimaniamo al telefono ancora un po’, Laura mi racconta per bene quello che si sono dette. Mettiamo giù il telefono una mezz’ora dopo.
Mi ritrovo a pensare che Laura sia fortunata ad avere trovato una persona come Sara, che capisce quello che prova. Penso anche che non so cosa mi muova a convincere Laura a fare questa cosa con me, ma farlo senza di lei non mi farebbe godere come ho goduto credo. Lei è bellissima, è eccitante, è coraggiosa. Mi chiedo se in una qualche maniera io possa provare qualcosa per lei. Sospiro ripensando alle sue labbra sulle mie. Le vorrei anche ora. Le vorrei su di me, sul mio viso e sul mio sesso. Mi chiedo se Sara mi permetterà di avere un pezzo di Laura per me. Mi chiedo cosa Sara possa avere più di me per meritarsi l’amore di Laura. Mi chiedo se fare sesso con Sara sia più bello che farlo con me. E mi chiedo anche come sia Sara a letto. Mi trovo a fantasticare su un trio con loro due e mi bagno all’istante. “Una cosa alla volta” penso. “Intanto mettiamo in fila i pezzi di ieri sera”.

Decidiamo di presentarci al locale verso le 22, come la scorsa volta. Io mi preparo a casa e mi rendo conto di non sapere come vestirmi. Non so che idea voglio dare di me al mio padrone. Ci penso un altro po’ e alla fine capisco che la strada è una sola: il mio padrone mi ha visto troia e devo vestirmi un po’ da troia. Io non ho vestiti troppo provocanti, mi piace vestirmi bene ma sono una ragazza semplice. Alla fine decido di mettere una mini blu e una canottiera scollata sul davanti bianca. Mi piaccio ma qualcosa manca. Sospiro perché lo so che cosa manca, o meglio, so che cosa c’è di troppo. Mi tolgo il reggiseno e il tanga e rimango senza intimo sotto. Ecco, così è perfetto.

Mi bagno nel preciso istante in cui esco da casa. Quella mini è effettivamente molto mini e la canottiera portata senza reggiseno è un po’ più oscena di quel che mi immaginassi. Cammino piano assaporando la sensazione di nudità che mi sento addosso. Ricevo alcuni fischi di alcuni uomini che passano, io sorrido a sguardo basso e vado avanti. Arrivo al locale, Laura è già lì, vestita con un paio di pantaloncini aderenti corti e neri e una maglia nera di pizzo. Laura è sempre bellissima. La vedo e la abbraccio, anche lei non porta il reggiseno. La bacio sulla guancia e lei mi sposta il viso per fare incontrare le nostre bocche. Mi ficca subito la lingua in bocca e io mi stringo a lei. Il suo profumo mi inebria e mi eccita, sento le sue mani che mi stringono a sè, io faccio altrettanto, continuando a limonare duro con lei. È inaspettato, non mi aspettavo un saluto così, davanti a tutte le persone davanti al locale. Ci stacchiamo quando sentiamo qualcuno che ci consiglia di prenderci una stanza. “Non hai messo il reggiseno sento” esordisce lei con un sorriso. “Nemmeno tu a quanto pare” rispondo toccandole un seno da sopra la maglietta. “E nemmeno le mutandine” Laura mi ha velocemente infilato una mano sotto la gonna per controllare e per qualche secondo ha toccato la mia fighetta umida. “E sei già bagnata” lei sorride. “Le cose bisogna farle fino in fondo” le rispondo sorridendo.

Entriamo nel locale e non sappiamo cosa fare per raggiungere i padroni. Andiamo al bar e dopo aver preso un cocktail chiediamo al barman se possiamo incontrare i due Proprietari. Il barman ride e dice “non posso fare incontrare i signori a tutti quelli che me lo chiedono”. Allora andiamo dal buttafuori che però non è lo stesso della scorsa volta e ci dice la stessa cosa.
Non sappiamo cosa fare e io stavo iniziando ad andare in ansia. Laura invece ha un’idea, mi prende e mi porta in mezzo alla pista. Io non capisco. Laura mi fa cenno di guardare in su e vedo la telecamera a circuito chiuso. “Possiamo fare vedere loro che siamo qui”. Così iniziamo a ballare guardando verso la telecamera. Ci avviciniamo, ci torniamo a baciare e torniamo a toccarci l’un l’altra. Le mani di Laura scorrono sul mio seno e lo portano fuori dalla canottiera. Sono di nuovo tette all’aria a centro della pista, mi bagno ancora. Laura si china un po’ e prende un mio capezzolo tra le sue labbra, inizia a leccarlo e succhiarlo mentre con una mano mi tortura l’altro capezzolo. Io mi eccito e iniziò a mugolare. Attiriamo ancora una volta l’attenzione delle persone intorno ma a noi importa quella della telecamera. Continuiamo a guardare in camera sperando che qualcuno venga a prenderci ma non ancora. Laura allora mi porta a favore di una seconda telecamere vicino a un tavolino, mi fa sedere sopra il tavolino e mi apre le gambe rivelando a tutti la mia fighetta depilata. Io sono un po’ spaventata ed effettivamente non abbastanza ubriaca per stare così ma Laura mi rassicura “sei bellissima e dobbiamo mostrarci”. Un altro nugolo di ragazzi formato da quelli che ci osservavano in pista e alcuni nuovi si radunano davanti a me che sono a gambe aperte. Io continuo a guardare la telecamera. Laura si guarda intorno e dice “vi piace la mia amica?”. La piccola folla risponde con delle urla di approvazione. Laura chiede “cosa volete che faccia alla mia amica?” Anche Laura guarda spesso la telecamera. Iniziano a dire elle cose più disparate “leccagliela” “fammela fottere” “faccela vedere anche tu” “esci le tette”. Laura torna da me e tira di nuovo fuori le tette dalla canottiera, così il pubblico ha davanti a se una ragazza con tette e figa in bella vista di tutti. Ovviamente la gente tira fuori i telefoni e io non poss farci nulla: sono un lago. Non vorrei spingermi oltre quello, vorrei tanto che apparisse il nostro angelo butta fuori che ci porti via. Laura sembra invece essere a proprio agio mostrandomi in giro, tuttavia entrambe sappiamo che quella situazione non è che un pretesto e che siamo più interessate al dopo che deve venire. Si avvicina a noi un ragazzo molto sicuro di se e parla nell’orecchio a Laura. Laura ascolta e poi si avvicina a me. “Questo ci vuole pagare per fare una cosa a tre con lui”. “Cazzo dici?”
“Dico davvero, ci darebbe 1000 euro”
“No Laura, non possiamo farlo”
“Perché no?” E così dicendo appoggia una mano sulla mia figa in vista di tutti.
“Dai pensaci” continua “non ti eccita l’idea?”
Le sue dita iniziano a muoversi sul mio sesso fradicio
“Io e te, a sua disposizione, per soldi”
Un dito entra e inizia a muoversi
Io inizio a gemere
“Io e te, troie davvero per lui”
Il dito si muove più veloce, entra e esce, io colo. Spingo la testa indietro e godo.
“No Laura, non possiamo” ansimo tra i gemiti
“Perché?” Un secondo dito entra nella mia figa
“Perché se ci vendiamo a lui non rivedremo più i padroni. Non ci vogliono troie da vendita, ci vogliono troie solo per loro.”
Laura si ferma. Toglie le dita dalla mia figa e me la accarezza. “Hai ragione”
Io mi riprendo e mi metto a sedere chiudendo così le gambe e lo spettacolo. Laura torna da lui e gli dice “non lo facciamo per soldi”. Lui ride e dice “Brave cagnette, allora siete proprio voi quelle che cerco. I padroni vogliono vedervi. Seguitemi”

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