Cannette affamate - in discoteca

Scritto da , il 2020-08-27, genere esibizionismo

Non mi svegliai un giorno decidendo di volere farlo, era un desiderio che avevo coltivato in tanti giorni di astinenza. Essere single non è semplice, me lo ero imposto dopo dopo una rottura brutta e mi stava servendo tanto: imparare a stare da sola è difficile ma essenziale nella vita di una ragazza. In 25 anni di vita avevo avuto un ragazzo dietro l’altro, ora è strano non avere nessuno accanto. In ogni caso, oltre tutte le nobili intenzioni, avevo una voglia di scopare che non riuscivo più a tenere. Il rapporto col mio corpo e la mia sessualità è sempre stato molto buono, ma dopo un anno senza nessun ragazzo iniziavo a impazzire. Arrivavo a masturbarmi anche 5 o 6 volte al giorno, non poteva andare avanti così!
Così mi sono svegliata l’altro giorno e ho chiamato Laura, la mia amica bisex e festaiola con la quale ho passato tante serate, nessuna di queste sobrie. Laura è fidanzata con Sara ma hanno un rapporto molto tranquillo, dove se capita un limone o qualcosa così di leggero nessuna delle due se la prende. Io e Laura in passato abbiamo avuto alcuni momenti lesbo, ma sempre fine a se stessi, per il gusto di farlo.
Le chiedo di portarmi fuori, voglio andare a ballare e voglio ricordarmi poco della serata, Laura capisce al volo e ci diamo appuntamento per la sera a casa mia: birra, vino, un paio di shot e saremmo uscite verso il locale che ci ha visto protagoniste di bellissimi e sbronzissimi momenti.
Decido di vestirmi semplice ma accattivante: un vestitino nero molto corto con la schiena scoperta, lo indosso senza reggiseno e le mie belle tettine che sono poi una terza sono a contatto con la stoffa e, ballando un poco, i capezzoli si drizzano e si vedono un po’. Indosso un paio di mutandine di pizzo nero e un paio di sandali aperti sempre neri. Mi sento quasi nuda perché effettivamente quasi lo sono. Guardo allo specchio il mio viso che molti hanno scambiato nel tempo per quello di una bambina innocente e penso che non so cosa succederà stasera ma so che non sarà innocente. Mi guardo allo specchio e mi eccito già. Arriva Laura ed è bella come al solito: i suoi capelli scuri lunghi cadono sul suo croptop bianco abbinato a una gonna azzurra a vita alta. La abbraccio, la saluto e iniziamo subito a bere qualcosa insieme.
Mi chiede cosa ho in mente e le dico la verità: non lo so. So solo che ho voglia di godere, il mio corpo me lo chiede a gran voce. È ormai una settimana che mi sveglio con la figa bollente e penso al sesso tutto il giorno, non ce la faccio più. Laura mi capisce, siamo amiche da tanto tempo e siamo molto simili. Allora sorride, mi accarezza il viso e guardandomi mi dice “allora facciamo le troiette stasera?” Io rido e le rispondo “si, esattamente”. Ridiamo, beviamo ancora, ci prendiamo su e andiamo a piedi nel locale. Arriviamo e c’è qualcosa di diverso: di solito c’è sempre tanta gente di tutti i tipi, ora invece sembriamo capitate in un covo di ragazzi con la camicia bianca, non dico eleganti ma tirati si. Deve esserci una serata di cui non sappiamo nulla, fatto sta che siamo tra le poche ragazze presenti in quel mare di testosterone. Entriamo, beviamo ancora, Laura mi prende e andiamo a ballare. Scendiamo in pista e iniziamo a muoverci: Laura mi tiene per le mani, ci muoviamo insieme, guardandoci, vicine. Balliamo quasi abbracciate, coi nostri seni che si toccano separati dalla stoffa. Laura mi mette una mano sulla schiena scoperta e la fa scorrere fino a giù, fermandosi sul culo. Io la accarezzo in viso e le passo una mano tra i capelli, l’altra mano è fissa sul fianco. Siamo ubriache, siamo nel nostro ambiente preferito, ci baciamo sensualmente. Inutile dire che eravamo circondate da ragazzi che si godevano lo spettacolo, con delle belle urla e incitamenti. Io e a Laura sappiamo che non andremo oltre quel bacio e quelle strusciate, ma ci piace da morire farlo. Continuiamo a limonare e le mani iniziano ad andare anche sotto i vestiti. Alcuni ragazzi iniziano ad avvicinarsi di più. Mi aspettavo che alcune mani si allungassero su noi, invece il primo contatto che sento è qualcuno che appoggia il suo pacco coperto dai jeans sul mio culetto. Lo muove su e giù su di me ed è già durissimo e mi sembra anche grande. Non lo allontano e iniziò a muovere il mio culo sul suo pacco duro, mente continuo a limonare con Laura. Sento altre mani che iniziano ad allungarsi, un ragazzo mi prende una tetta da sotto il vestito infilando una mano dalla scollatura della schiena. Anche Laura è assaltata ma vedo che alcune mani, non tutte, le allontana dolcemente. A un certo punto sento una mano che mi tocca la figa da sopra le mutande. Sono un lago, il mio tanga di pizzo ormai è completamente spolto. Il contatto di quelle dita mi fa impazzire e non ci vedo più nulla. Abbandono le labbra di Laura e mi lascio andare a un gemito di piacere, nascosto dalla musica ma udibile ai ragazzi lì vicino che si stavano prendendo cura di me e Laura. Le dita si fanno più audaci, spostano il pizzo e si infilano dentro il mio lago di umori. Le dita sono del ragazzo col pacco duro che continua a stringermi a se e al suo cazzo coperto dai pantaloni. Mi stringo a Laura, mi aggrappo a un suo seno e le dico all’orecchio “voglio godere”, lei mi guarda, ride e noto che ha in mano il cazzo del ragazzo a fianco a sé e lo sta segando. Mi fa segno di shh con il dito e chiede di non dire nulla a Sara. “Io la amo ma ogni tanto ho bisogno di cazzo”. Mi eccito ancora di più così mi giro e metto le mani al collo al tizio dal pacco duro. Non so che faccia abbia e sinceramente non mi interessa, mi importa solo del suo cazzo.
Faccio una cosa che si che non dovrei fare: mi inginocchio e mi lego i capelli, un invito a nozze. Lui non se lo fa ripetere due volte. Tira fuori il cazzo e me lo sbatte in faccia. “Che troia che sei, dai succhialo” io non me lo faccio ripetere e lo prendo fino in gola come piace a me. Inizio a spominarlo e lui gode come un pazzo “aaaah che troia succhiacazzi che sei, dai ingoialo che sei affamanata”. Ed è proprio così che mi sento: ho fame di cazzo, voglio sentirlo in gola e dentro di me, ne voglio più di uno, voglio che tanti cazzi godano su di me. Continuo a succhiare come se fosse il primo cazzo che succhio in vita mia, il ragazzo gode e mi spinge la testa su di sé fino a farmi soffocare. Mi stacco per prendere fiato ed è solo in quel momento che mi accorgo che non è il suo l’unico cazzo fuori dai pantaloni. Laura a fianco a me ne sta segando e spompinando due, con altri due ragazzi che aspettano il loro turno segandosi. Davanti a me altri due ragazzi non vedevano l’ora che mi staccassi, mi prendono la faccia, la voltano e mi sbattono i loro cazzi sul viso. Io ne prendo uno in gola, il secondo lo sego e il primo che ho ingoiato continuo a tenerlo nell’altra mano segandolo piano. Le mie tettte vengono liberate dal vestito e altre mani si attaccano ai capezzoli torturandoli. Sono fradicia e tra una leccata e l’altra mugolo come una cagna in calore, senza che nemmeno nessuno mi sfiori la figa. Non so quanto rimango a leccare quei tre cazzi, non so se furono solo tre o di più, non so quanti ne prese Laura, so solo che dopo un po’ ero coperta di saliva. Le sborrate sono iniziate una dietro l’altra, un po’ sul mio viso, un po’ sui capelli, un po’ sulle mie tette, un po’ in bocca. A quel punto, ricoperta di sborra mi volto a cercare la mia amica e la trovo a due metri da me nella stessa situazione: senza top, con le tette al vento, ricoperta di sborra sul viso. La raggiungo gattonando, e la abbraccio, la bacio, le lecco la sborra dal viso, mi avvinghio a lei e alle sue tette e iniziò a leccare anche loro. Laura gode del mio tocco e della mia lingua sulla sua pelle, a sua volta inizia a ripulire le mie tette leccando via tutta la sborra.
Avevo placato la mia sete ma non la mia voglia di godere, che a quel punto era oltre ogni immaginazione. E qua accadde: ovviamente il nostro spettacolo aveva attirato l’attenzione di molti, e nonostante furono solo 12 (scoprii in seguito) i ragazzi che avevamo spompinato in tutto io e Laura, altrettante e più persone avevano assistito alla scena, alcuni riprendendo tutto, altri solo commentando, ridendo e toccandosi il pacco. Non eravamo passate inosservate e infatti a quel punto, ricoperte di sborra, mezze nude e avvinghiate l’una all’altra, ecco che arriva il buttafuori che senza tante mezze parole, ci intima di ricomporci e di seguirlo che non eravamo le benvenute in pista in quelle condizioni.

Continua...

Questo racconto di è stato letto 1 2 2 5 9 volte

Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.