Tre donne ed un uomo - parte 6^

Scritto da , il 2011-10-31, genere saffico

Dio questa casa è diventata una stalla. C’è uno stallone e tre giumente due delle quali hanno già soggiaciuto alle voglie del focoso destriero. Una è già stata fecondata; un’altra lo sarà a breve e la terza ha tutte le caratteristiche fisiche e mentali per contribuire anche lei a rendere numerosa la famiglia.
È tardi. Nel salone ci siamo solo io e Brigitte. Sono distesa sul divano ed ho la testa appoggiata sulle cosce di mia sorella. Lei è tutta presa a vedere uno spettacolo televisivo che le piace molto. Ogni tanto una sua mano mi accarezza il pancione. Nonostante sia coperta sento la delicatezza delle sue carezze. Io, invece ho la mente occupata dal pensiero del come fare per rendere edotta mia sorella di quando sta accadendo nella nostra famiglia. Non vorrei che informandola del fatto che mio marito si chiava nostra madre la schioccasse. Brigitte ama Jacque e sta aspettando il giorno del suo 18° compleanno per farsi possedere da mio marito. Vuole fargli dono della sua verginità. Mi decido.
“Sorellina ti devo parlare. Non voglio farlo qui. Andiamo a letto staremo meglio.”
Brigitte sposta la mano sulle tette.
“Mi farai succhiare le tue tette?”
“Hai voglia di farti sbattere?”
“Veramente sono io che desidero fotterti.”
“Andiamo; ti fornirò di un attrezzo che ti permetterà di chiavarmi. Pongo una condizione. Dovrai prima ascoltare quello che ho da dirti.”
Ci alziamo e, mano nella mano, andiamo nella zona notte; nel passare davanti alla camera di Jane si sentono provenire dall’interno gemiti e grida di piacere. Brigitte si ferma costringendo anche me a fermarmi. Per un attimo facciamo silenzio. Mia sorella mi guarda.
“Dio, conosco questi gemiti. Mamma si sta masturbando; sta godendo.”
È l’occasione che aspetto.
“Sorellina nostra madre non si sta masturbando. Con lei c’è un uomo.”
Brigitte mi guarda con un espressione di incredulità dipinta sul viso. Le do uno strattone e continuiamo a camminare in direzione della mia camera.
“Mamma è con un uomo? Vuoi dire che nostra madre si sta facendo chiavare da uno sconosciuto?”
“Per la verità non è un estraneo.”
“Tu lo conosci? Dai, dimmi chi è. Lo conosco?”
Intanto siamo arrivate davanti alla nostra camera. Entriamo e prima di chiudere la porta un urlo più forte si sente provenire dalla stanza di nostra madre.
“Oh! Dio, Alicia cosa le sta facendo?”
“Le sta facendo quello che fra poco tu farai con me. La sta chiavando. L’urlo che abbiamo sentito è un grido di raggiunto orgasmo. Non stare a preoccuparti. Nostra madre aveva bisogno che un cazzo le frugasse la figa. Credo proprio che fra nove mesi mamma ci farà un bellissimo regalo. La nostra famiglia si arricchirà di un nuovo componente.”
Brigitte mi abbraccia.
“Noooo! Mamma avrà un bambino? Spero proprio che sia un maschio. Mi manca molto un fratellino. Dio, come sono contenta.”
Il primo scoglio è superato. Ce ne sono ancora altri due e sono uno più grosso dell’altro.
“Non mi hai detto chi sarà il padre del bambino. Insomma Alicia chi è che si sta chiavando nostra madre?”
“Jacque. Tuo cognato.”
Brigitte apre la bocca, ma nessun suono le esce. Indietreggia e si lascia cadere sul letto. E’ seduta e mi guarda con gli occhi spalancati.
“In quella stanza l’uomo che si sta sbattendo nostra madre è mio cognato? Il bambino che nascerà sarà figlio di tuo marito. L’uomo a cui ho promesso la mia verginità sarà il padre di mio fratello. Oh dio, questa si che è una sorpresa. Da quando stanno insieme? Come l’hai scoperto?”
Le faccio un resoconto di quanto sono venuta a conoscenza.
“Mamma doveva desiderarlo molto per farsi chiavare il giorno del tuo matrimonio. E tu? A te sta bene che mamma e Jacque sono amanti e che avranno un figlio?”
“Si. Se mi fossi opposta non avrei perso solo mio marito, ma tu e mamma mi avreste odiata ed è una cosa che non voglio. Io vi amo. Voi tre siete le uniche persone a cui ho donato il mio cuore ed il mio corpo.”
E siamo arrivati al terzo scoglio. Non mi resta che superarlo e poi la vita continuerà a scorrere senza più ostacoli.


“Anch’io sono contenta del come si sta evolvendo la storia della nostra famiglia. Pensaci. Io e te siamo amanti già da un bel pò di tempo. L’entrata in scena di Jacque non ci ha impedito di continuare ad amarci. Sono incinta e fra poco più di tre mesi partorirò. Avrò un bambino che si nutrirà del latte che sgorgherà dalle mie zizze. Tu contribuirai, e non credo che sarai la sola, a svuotarmi le mammelle. Mamma ha trovato un uomo che l’ama e che la riempirà il ventre del suo seme ingravidandola facendola fare un figlio che lei desidera avere. Infine ci sei tu. Il cerchio si chiuderà quando tu giacerai sotto il corpo di mio marito. Permetterai che ti possieda e spero che ti metta incinta. Il desiderio di succhiare latte non è solo tuo. Anch’io ho voglia di nutrirmi del caldo latte sgorgante da stupende mammelle. Ti faccio una domanda. Ti piacciono le tette di mamma? Ti piacerebbe baciarle e succhiare i suoi capezzoli?”
Brigitte arrossisce e china il capo.
“Alicia, devo confessarti che le zizze di mamma mi hanno sempre attirato. Non solo le tette ma tutta quanta lei mi arrizza. Darei non so cosa per giacere con nostra madre.”
“Io l’ho già fatto. E ti dico che non è stato difficile. Ho preso io l’iniziativa e lei ci è stata. L’ho scopata. È stato bello.”
“Hai fatto sesso con mamma e lei non ha protestato? Come ti invidio.”
“Non invidiarmi. Tra qualche giorno Jacque crollerà. Jane avrà ancora voglia. Falle visita nella sua camera. Non importa se è giorno o se è notte. Falle capire che vuoi fare l’amore con lei. Vedrai che sarà lei a prendere l’iniziativa.”
Anche l’ultimo scoglio è stato superato senza che ci fossero traumi. Mi avvicino a mia sorella. La faccio alzare e comincio a spogliarla.
“Amore, tutto questo parlare ha scatenato la mia libidine. Ho una voglia matta di farmi scopare.”
Dopo averla denudata vado al comodino. Apro il cassetto e tiro fuori una cintura con attaccato un grosso cazzo di lattice. È uno strap-on. Brigitte lo guarda affascinata.
“Allarga le cosce.”
Mia sorella, senza distogliere gli occhi dal fallo artificiale, allarga le cosce. Con pochi movimenti sistemo la cintura in modo da farla sembrare una trans dotata di cazzo vero. Mentre lei continua a fissare l’oggetto che ha fra le gambe mi libero dai miei vestiti. Il mio pancione mi impedisce di guardarmi fra le gambe. Mi inginocchio davanti a lei e con la mano afferro il fallo finto che gli esce dalle gambe e comincio a masturbarlo come se fosse vero; contemporaneamente l’altra mia mano è fra le mie cosce e le dita sono entrate nella mia figa. Mi masturbo. La micina mugola e lacrima copiosamente. Raggiungo l’orgasmo. Mi rimetto in piedi. Mi giro dandogli le spalle. Avvicino il culo al coso e faccio in modo che mi scivoli fra le chiappe. La invito ad abbracciarmi e quando le mani sono sulle mie gonfie mammelle le dico di carezzarle. Mia sorella non solo le accarezza, ma le strizza pure. I miei capezzoli si induriscono e lei li tortura con le dita. Lentamente mi piego in avanti e poggio le mani sul letto, allo stesso tempo allargo le cosce al massimo fino a che la mia vagina è ben esposta, giro la testa e guardo mia sorella.
“Dai tesoro. Sbattimelo nel ventre e chiavami.”
Brigitte prende con una mano il fallo di lattice e lo avvicina alla mia vagina; posiziona il glande fra le grandi labbra e comincia a spingere. Il giocattolo di lattice, favorito dalle secrezioni che la mia vagina produce, scivola verso l’interno come un coltello che affonda nel burro.
“Alicia, mi sembra di stare sognando: ti sto chiavando. Come vorrei essere un uomo vero. Ti sbatterei il cazzo nella pancia fino a farti impazzire dal piacere.”
“Amore mio, puoi sempre farmi impazzire. Stantuffa questo coso nel mio ventre e vedrai che mi sentirai urlare dal piacere.”
Mia sorella poggia le mani sui mie fianchi e comincia a stantuffare il fallo di lattice nella mia pancia e lo fa con una certa veemenza che in breve tempo mi fa avere una serie di orgasmi che mi svuotano abbondantemente dalla libidine accumulata e che mi hanno anche resa esausta. Anche mia sorella, che non ha mai smesso di pompare nel mio ventre il giocattolo di lattice, è stanca. Insieme ci stendiamo sul letto e ci addormentiamo abbracciate.
Intanto i mesi scorrono. Mio marito si divide tra il mio letto e quello della suocera. Puntuale come un orologio, allo scadere del tempo fissato dalla natura, il bambino che porto in grembo decide di venire alla luce. È un bellissimo maschio. Con la nascita del bambino si realizza anche il desiderio di mia sorella. Ha la possibilità di succhiare latte dalle mie mammelle che si rivelano essere sempre molte gonfie di latte. Intanto mamma è incinta. Il sogno di mia madre di essere ingravidata da suo genero si concretizza. Dalle ecografie veniamo a conoscenza che si tratta di un maschietto. Io e mia sorella avremo un fratellastro. Anche mio figlio avrà un fratellastro e questo perché il padre del bambino che sta crescendo nel ventre di mia madre è lo stesso uomo che mi ha inseminata contribuendo a farlo nascere. Il mio fratellastro essendo figlio di mio marito sarà anche mio figliastro. Basta. Cercare di spiegare i vari gradi di parentela che ogni componente della famiglia avrà con il bambino che mia madre metterà al mondo. Brigitte è riuscita ad entrare nel letto di Jane. Mamma non l’ha respinta. L’ha accolta con amore. Si sono amate e continuano ad amarsi. Da parte mia ho ritenuto opportuno informare mia madre che sua figlia Brigitte è innamorata del suo amante e spera che al compimento del suo 18° compleanno il nostro Jacque possa farla sua. Jane accoglie la notizia con entusiasmo. Ora non resta che preparare lo stallone facendogli annusare gli odori che una giovane puledra in calore sta emanando al suo indirizzo. Io e mamma siamo sicure che non ci sarà bisogno di nessun incoraggiamento da parte nostra. La puledra sa come coinvolgerlo.

Continua

P.S. Ogni riferimento a persone viventi o decedute è puramente casuale.

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