Pao e Tibe - Sconosciuti nella Nebbia

Scritto da , il 2020-01-21, genere etero

NdA: Racconto a due tastiere e due menti, la mia e quella di Tibet, che ringrazio per la sua bravura, creatività e soprattutto... pazienza.

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Una nebbia così fitta che sembra bambagia di cotone.
Quella che il freddo passa attraverso i vestiti e gela le ossa.

Perché lui l'ama?

Oh... facile!

E' come inoltrarsi in una nuova dimensione, passare una soglia e poter essere diverso.

La nebbia come amica, la nebbia come complice.

Lui... può diventare qualsiasi altro, il peggiore o il migliore uomo del mondo!

Si veste velocemente e lascia il suo rifugio.

La sua bisaccia, la thermos con il caffè, la mezza bottiglia di liquore.

Grossi pantaloni di vigogna, scarponi, un maglione a coste a collo alto, il giaccone da marinaio del quale tira su il bavero e infine, un berretto di lana.

Raggiunge il mare, la striscia di rena del bagnasciuga resa compatta dal ritirarsi della marea.

Chi vuole essere oggi?

Forse Acab che trascina la sua gamba di legno sulla tolda della baleniera preso dalla sua caccia mortale al capidoglio bianco? Gli farà far pace con il suo mostro personale, quello che vive dentro di lui?

Ulisse, il Nemo dell'Odissea? Ormai odiato dai compagni perché li trascina in un continuo gioco di morte, avventure dove lui solo sopravvive? Ricompone l'equipaggio solo per sacrificarlo al suo egoismo, portandolo in una nuova avventura.

Giasone? Alla ricerca del Vello d'oro? L'ambizione che può condizionare una vita?

O forse il Capitano Joshua Slocum?
Il primo a circumnavigare la terra in solitaria su una barca che aveva riadattato lui stesso: lo Spray. Gli piace questa figura, la interpreta spesso, parliamo tutti del coraggio... ma affrontare il mare, sempre ostile, con un legno di dieci metri? Solo?

Basta scegliere e lasciar andare la fantasia.
Gli vanno bene tutti, basta non essere se stesso.

Vuole raggiungere il relitto ormai arrugginito del vecchio peschereccio oceanico arenatosi anni fa ed ora in disfacimento.

Lì ha costruito una panca ed un tavolo con del legno recuperato dopo una delle tante tempeste, una panca riparata dal vento del mare, dove di solito, si siede e lascia viaggiare la mente.

Poco prima di arrivarci sente l'odore del fumo, di sigarette, chi ha preso possesso del suo “ricovero”? Già gli nasce dentro l'irritazione verso l'usurpatore.

Le piace farsi avvolgere dalla nebbia, ogni volta le riporta alla mente il protagonista di quei vecchi racconti che leggeva da ragazzina, lui che si perdeva tra le strade divenute estranee per l'assenza di orizzonte, ed incontrava solo passanti senza volto, lasciando andare la fantasia verso luoghi così diversi dalla sua grigia quotidianità.

Per un attimo sorride, confortata da quel personaggio ingenuo e sognante, lei che ha smesso di esserlo da molto tempo ormai.

È stanca, cammina da non sa quanto e non sa neanche verso dove, seguendo l'unica linea immaginaria che non vede ma che ascolta, lo sciabordio delle onde che lambiscono la sabbia, a pochi metri da lei.

Ad un tratto qualcosa di scuro interrompe la nuvola bianca, una costruzione qui? Non può essere! Si avvicina di più e capisce che è una barca, lo spettro di una nave, un relitto che lentamente il tempo sta consumando, come lei. Sfiora con le dita il metallo malridotto, come ad avere conferma che sia reale, ne segue il contorno fino ad incontrare una sorta di ricovero.

Sembra che quel posto la stesse attendendo, non si domanda di chi sia e perché l'abbia realizzato, capisce solo di doversi fermare e tentare di zittire quelle voci fastidiose e ripetitive che sente nella testa.

Si stringe nel suo cappotto appesantito dall'umidità ed accende l'ennesima sigaretta.

Il fumo si mescola con le particelle d'acqua in sospensione, rimanendo imprigionato, anche tirare una boccata diventa difficile.

Pensa a come sarebbe bello se il mantello di nebbia che ora la protegge, potesse, svanendo, portarsi via la donna che è diventata e che non riconosce più.

Ha imparato a fingere talmente bene ormai, da non saper distinguere il vero dal falso, neanche quando si guarda dentro.

Un lungo tiro anestetizzante accende di arancione il mozzicone tra le dita, avverte una presenza davanti a lei, una figura che si approssima lentamente. Stringe gli occhi per istinto, poi li riapre, per guardare attraverso la spessa coltre, le sembra di scorgere un uomo, gli abiti di un lupo di mare uscito fuori dalla nebbia come dalle pagine di un libro. Si chiede se sia frutto della sua immaginazione.

Mette a fuoco, è davvero un uomo!
Viene proprio nella sua direzione, deve aver paura?

Una donna?!

Vince l'antipatia preconcetta e le si avvicina, è seduta sulla “sua” panca, appoggia i gomiti sul “suo” tavolo, usa la “sua” conchiglia come portacenere, però, a suo vantaggio, sta fumando... e lui, di sigarette, non ne ha.

-Buongiorno...-

-Buongiorno...-

-Una sorpresa trovarla qui... è la prima volta che succede... e poi una donna? Una bella donna... sembra un miraggio!-

-Ha fatto lei la panca e il tavolo?-

-Si... ma non sono un gran manufatto, tavole regalate dalla tempesta e assemblate alla meglio, spero che ci reggano ambedue, mi fa un po' di posto e rischiamo?-

-Certo... ma lei? Vive sul relitto? Sulla barca?-

-Sulla barca? No no, impossibile. Ma prego... è una nave, piccola, ma una nave. Le presento l'illustre peschereccio oceanico Vivien 3, era specializzato nella pesca dei calamari, poi... una brutta storia di ingordigia umana, di profitto a tutti i costi e di assicurazioni, il male del nostro mondo, l'equipaggio l'abbandona e lei, la nave... dal dolore si suicida arenandosi qui. Non è una triste storia? Almeno per chi crede che le navi abbiano un anima...-

-Mi prende in giro...-

-Mi permetta di farlo... bella signora, con rispetto, sempre. Ma non si affezioni troppo alla Vivien... verrà comunque una tempesta tanto forte da disincagliarla e portarla al posto che le spetta, nella sua tomba in fondo al mare.-

-Sa trasformare le parole in qualcosa di vivo, è davvero bravo a raccontare...-

-E ci credo! Sono uno scrittore, mancato e fallito, ma lo sono comunque!-

-E' un uomo interessante...-

-Non sa quanto! Ehm... sono disposto a qualsiasi cosa per una delle sue sigarette! Mi dica chi devo uccidere! O che parte del Macbeth interpretare!-

-Mi fa sorridere... basta che non sia io la vittima, prego... ne prenda.-

-Grazie... posso raccontarle la fiaba, anzi, la fiavola del tabacco? Fiavola... metà fiaba e metà favola.-

-Certo, ascoltare è una mia dote... se poi ho la fortuna di trovare un cantastorie...-

-Oh... è brevissima. Allora... a Memphis, città natale di Elvis, città del Blues, ricorda? C'è anche un cattivissimo soggetto, lo conoscono come Big Tobacco, l'insieme delle grandi marche di sigarette, l'incolpano di tutto... di essersi comprato i governanti di mezzo mondo, di promuovere il contrabbando, di aver messo nel tabacco che vende sostanze che producono dipendenza o addirittura sudditanza psicologica...  l'accusa più grave? Che sia la carta stessa delle sigarette ad essere il componente più dannoso, ma possibile questo? Ed ecco quello che ci interessa, che combatta strenuamente i fabbricanti di sigari e che sia per la cosa della carta e dei filtri, ah... i sigari? Niente carta, niente trattamenti chimici, solo foglie di tabacco! Non è meraviglioso? Importa poi davvero che l'industria dei sigari sia cubana? Uhhh... lo sente? L'aroma di un Montecristo? Di un Romeo y Julieta? Di un Lonsdale?
Ecco la morale... le sigarette sono le cattive, i sigari i buoni, oppure rovesciando i ruoli, i buoni gli Yankee, i cattivi i Cubani... a piacere, questo politicamente parlando, e soprattutto, a seconda del punto di vista da cui guarda il problema.-

-Ma le fuma anche lei... anche se ama i sigari, non le sembra di essere... quantomeno illogico?-

-Mi piacciono i vizi, guardi... alle buone qualità posso resistere e rifiutarle ma contro i vizi non ho difesa, i sigari me li posso permettere solo alle feste comandate, sono povero.-

-Pensavo chissà che e invece... è una giornata fortunata per me, mi fa ridere. Intendo... mi fa allegria, ma mi dica... dove abita?-

-Aspetti... a proposito di vizi... vuole del caffè? Ho anche del liquore... il limite è che ho solo il coperchio della thermos come bicchiere, ma lo userà lei, per rispetto. Il caffè è forte, amaro, lo preferisce così o lo desidera corretto con la bumba?-

-Bumba? Non sentivo questa parola da quando ero poco più che adolescente, ma era un termine del popolo punk o ancora prima... degli hyppies...-

-Infatti... poco fa mi chiedeva dove vivo, beh... ho una piccola casa nel paese ma non è mia, sono in affitto, mi fermo qui solo nei mesi invernali, d'estate emigro come i cigni siberiani e vado in alta montagna, do la casa ad un gruppo di vecchi svitati in sub affitto, dei vecchi figli dei fiori appunto, che usano... la bumba. Mannaggia! Fumano erba. Parlano di libertà. Sognano ancora. Vorrei avere io la loro innocenza, la mente e il cuore liberi, li invidio... vecchi settantenni che spesso però... non mi pagano la pigione... ! Ma in cambio mi dedicano le canzoni che suonano in spiaggia...-

-Lei... quanti anni ha?-

-Uhhh... rendiamo la domanda più interessante? Come un gioco? Lei quanti me ne dà...?-

-Si faccia vedere, tolga il berretto, uhm... quelle rughe scolpite ai lati degli occhi... Lo sguardo irridente e cinico.. Le labbra.. I denti non sono male... il fisico? Beh... si lascia guardare... Capelli? Ahi ahi... si stanno diradando. Allora direi cinquanta oppure un quarantenne che ha vissuto male!! Da suicida!
Ho indovinato? Cosa vinco?-

-Può bere con me dalla bottiglia! Ma non esageri! Ci è arrivata molto vicino... deve fare una professione dove eccelle l'analisi, lo sa? Mi sono sentito esaminato e poi arrivare a guardarmi i denti come ai cavalli?-

-So osservare ciò che conta... Ora tocca a lei...-

-Uhm... devo mettere all'opera tutto me stesso, il mio... essere gentile... suadente? Usare l'esagerazione adulatrice per ottenere la sua benevolenza? Oppure il massimo della franchezza? Questa non paga di solito, ma con lei... Lei non ha bisogno di adulazione. Begli occhi... che spendono. Bel sorriso... che riscalda. Bella pelle... che riluce. Bella gola... bei capelli... il corpo? Lo intuisco solo ma sono sicuro, bel seno, non eccessivo, bella linea dei fianchi, bel, mi scusi il termine... sedere. Insomma a mio parere lei ha trentacinque anni ed è nata in primavera!-

-Lavora negli aeroporti? Zona controlli? Come fa ad intuire in mio fisico sotto questo cappotto? Nata in primavera poi... Che millantatore, ma lo sa che lei è un uomo pericoloso? Comunque in qualcosa, ha preso giusto-

-Adesso è lei che mi fa sorridere! Un brindisi allora? Su beva! Ci sono andato vicino, eh? Ma non lo vuole ammettere...-

-Bere mi mette un po' tristezza...-

 -Oh... non è il bere, bere libera il vero nostro io... annulla i timori, toglie la maschera che necessariamente usiamo. Posso chiederle una cosa?-

-Sentiamo...-

-Le ho detto che sono uno scrittore, ma ho scritto e pubblicato un solo romanzo, ne ho scritti altri che non ho voluto pubblicare, realizzati solo per me. Ora... lei è una donna interessante, mandata dalla fortuna. In un giorno così, poi? Lo ritengo un segno. Non vuole raccontarmi la sua storia? Siamo e resteremo due sconosciuti nella nebbia... lei racconta e io sono la spugna che si imbeve delle sue parole... magari ne scrivo e lo tengo per me.-

-Ci devo pensare un attimo...-

-Lo faccia e decida, intanto... dobbiamo essere pratici, le sue sigarette stanno per finire, le fumeremo una alla volta e le divideremo.-

-Non è mia abitudine parlare, l'ho detto prima, la mia dote è l'ascolto. Lei è uno scrittore giusto? Allora dovrebbe sapere che sciogliere i nodi... richiede un allontanamento da se stessi, ogni cosa vuole essere guardata dalla giusta distanza per essere compresa... mi dia quel liquore... e si accenda pure un'altra delle mie "sporche sigarette yankee..."-

-Scrivere è una forma creativa di piegare la realtà a nostro piacimento... Impossibile non metterci una parte di noi, ciò che siamo, ci condiziona sempre... l'ascolto...-

-Lo dicevo che lei è pericoloso! Il punto è esattamente questo! Essere se stessi! Siamo incanalati in un flusso in cui è quasi impossibile evadere. Essere la mosca bianca richiede fatica e comunque, si tenta di ricondurre ogni termine al cliché che più conviene e... si finisce per uniformare...-

-Si spieghi meglio... parla degli uomini?-

-Non solo... È così in ogni aspetto della vita... ci pensi... se al mio posto avesse trovato un ubriaco con la testa penzoloni sul tavolo, avrebbe condiviso con lui ciò che si è portato dietro?-

-No... Sicuramente l'avrei cacciato...-

-Invece con me non l'ha fatto...-

-Non mi aspettavo di trovare una donna... come lei per giunta... è ovvio che mi abbia fatto piacere...-

-Lo sa che questo liquore è buono? Scommetto che è artigianale... che l'ha fatto lei... Complimenti! Quella frase... è il nocciolo della questione. Ora le spiego... Siamo due estranei, possiamo parlare di tutto senza essere giudicati... perché non parlare di ciò intorno a cui gira realmente il mondo?-

-Soldi?-

-No... no! Non sia venale... No. I soldi sono per una élite, da loro un particolare tipo di orgasmo... parlo del sesso. L'unico che tutti possono permettersi in un modo o nell'altro... ed è la forma di dinamismo più piacevole che ci sia, non trova?-

-Interessante, sono sempre stato convinto che l'orgasmo sia un sottile artificio per la continuazione di ogni specie, ma confermo... il suo pensiero, si.-

-Se raccontandole la mia storia, utilizzassi un tono di voce caldo, lento, guardandola dritto negli occhi, inclinando la testa di lato e mostrandole il collo, se sfiorassi le sue gambe con le mie mentre cambio posizione... cosa penserebbe?-

-Penserei che probabilmente le piaccio...-

-Potrei dirle della mia empatia nel capire cosa desiderano gli uomini nel sesso prima ancora di finirci a letto, come sono in grado poi, di sorprenderli anticipando ogni loro desiderio mettendolo in atto... potrei svelarle segreti sulla psicologia nascosta dietro parole non dette o gesti involontari, di come posso condurre il gioco, di come so utilizzare il mio corpo per dare piacere incondizionato... continuerebbe a seguire la mia storia o penserebbe ad altro?-

-Tra noi quello pericoloso credo di non essere io, la risposta è obbligata...-

-Potrei nel frattempo toccare le sue dita con le mie mentre le tolgo la sigaretta di mano, lasciar scivolare lo sguardo sul suo corpo e soffermarmi sul ventre, potrei lasciarle immaginare i miei pensieri ed avvicinare il corpo al suo... cosa farebbe?-

-Le sue parole mi stanno scaldando, non capisco dove voglia andare a finire... ma le confesso, sinceramente, che i miei pensieri si stanno incamminando verso altre strade...-

-È stato sincero e l'apprezzo, anche se non avesse detto la verità, avrei capito ugualmente che la sua mente si stava perdendo dietro immagini erotiche e sa perché? Perché ha lasciato consumare completamente la sigaretta tra le sue dita senza quasi toccarla... ha seguito con gli occhi i movimenti delle mie labbra quasi ipnotizzato, ma non si è accorto che, nel mentre, io ne ho accesa un'altra e... l'ho anche terminata.-

-Cos'è lei? Una strega? La maga Circe? Una sirena persasi nella nebbia? Se non voleva raccontarmi la sua storia poteva dirlo, non mi sarei offeso. Mi sento preso in giro...-

-Non faccia la vittima! Quello che ha fatto lei è stato mostrarmi dei riguardi perché sono "una bella donna", così mi ha definito, e da questo poter trarre qualche vantaggio... fosse anche solo due chiacchiere in compagnia, ma ha ascoltato ciò che voleva e non quello che io le stavo dicendo... non ha mantenuto la distanza necessaria ma io... non l'ho affatto presa in giro... La mia storia è esattamente questa... Sono una donna che assorbe, attutisce, cela, come la coperta di umidità che ci sta avvolgendo ora... e come questa, difficilmente si lascia guardare attraverso, e in qualche modo piega il percorso logico per non mostrarsi. Il sesso è una tecnica accattivante per deviare il discorso... come diceva Oscar Wilde: "Tutto nel mondo è sesso, tranne il sesso. Il sesso è potere". Potere di nascondere e... potere di mostrare.-

-Mi ha stupito! E fregato alla grande! Lei sarebbe una buona cantastorie... ha mai pensato di scrivere?-

-E' chi le dice che non lo faccia già? Solo poche persone non cadono nella trappola, le cosiddette mosche bianche di cui ho parlato prima... loro sono le uniche che hanno la tenacia di non uniformarsi ed attendere che la nebbia si diradi... per vedere cosa c'è oltre... a proposito...
Guardi... un raggio di sole sta penetrando... tra poco sarà tempo di salutarci...
È rimasta solo una sigaretta... la dividiamo con l'ultimo bicchiere... anzi... sorso... della staffa?-

-Aspetti... aspetti... è vero, alla fine fra un uomo e una donna c'è un rituale troppo spesso consuetudinario, e mostrare interesse ha un recondito motivo, impossibile negarlo. Le nostre pulsioni sono determinate da desideri ancestrali, non conosco a fondo né l'animo femminile né la sua psicologia, parlo da uomo e di queste pulsioni sono sicuro. Ma è davvero un male? Non pensa che fra le mille cose che ci condizionano almeno questo gioco lo possiamo fare? Ma... sicura che non ha giocato anche lei con me? Mi va bene il ruolo del debole e del sedotto, ma prego... lei è una seduttrice. E ha giocato con me, sapeva benissimo tutte le regole del gioco ed... è riuscita a non dirmi nulla di lei-

-L'orgoglio è un altro di quei veli che usiamo a nostro favore... lei poco fa è rimasto stupito che io l'abbia osservata con dovizia di particolari... sa cos'ho compreso? Che non è affatto ciò che mi ha detto di essere... sono convinta che anche lei, con me, abbia deciso di interpretare un personaggio... di non mostrarsi realmente... sbaglio?-

-Ha ragione... essere chiunque meno me stesso!
E ammetto, se il nostro incontro potesse paragonarsi a una partita a scacchi, la prima manche è a suo favore, ma spesso perdere la prima serve per capire la qualità di chi è dall'altra parte della scacchiera, in questo caso? Il desiderio di continuare c'è...
Sia quel che sia. Bene o male che vada ha importanza?
E' vita, dove le esperienze vanno vissute e fuggirle non serve. Meglio un ricordo doloroso o il rimpianto di non aver osato? Non lo so, per me meglio il ricordo...-

-Lei è un impavido travestito da saggio... vero... l'importante è giocare la partita... tanto come diceva lei prima sulle sigarette... se vogliamo fumare, è inutile star a pensare quale sia il componente più dannoso... lo si fa e basta...-

-Ma ora le dirò di più, non fraintenda la prego e non si offenda, ma io poco fa ho fatto sesso con lei.
Lei dice che mi ero perso a guardarle la bocca, tanto perso che non seguivo cosa stava davvero succedendo, oh no...! Io facevo sesso con la sua bocca! Il mondo tutto poteva rovesciarsi, che m'importava? Certo non era l'amplesso che di solito facciamo, pensiamo e programmiamo, ma era sesso, una sua forma. Lei ha parlato del sesso che muove il mondo, ma sono sicuro che non ha inteso catalogarlo, né sottostimarlo. Dice di no? Entri nella mia mente e controlli. Sesso è anche il sottile gioco della seduzione, è anche muovere la bocca, far immaginare la punta della lingua che dardeggia fra le labbra, sesso è la sua lunga tirata alla sigaretta... non sa quanto è sensuale mentre lo fa...-

-Lei crede? Le lascerò il dubbio... Ora ci lasciamo. E un po' me ne spiace...-

-Lasci perdere ogni altra cosa, dico la mia ultima personale verità, anche il solo parlare con una donna è sesso. Non ci vedremo più. Eravamo, siamo e resteremo degli sconosciuti che hanno trascorso assieme un istante della loro esistenza. Mi ha fatto piacere conoscerla, trovarla qui... e le confesso che un po' mi sono innamorato di lei e la penserò.
Lei andrà verso il sud e io dal lato opposto, è semplice.-

-Mi rimarrà il suo ricordo... e il ricordo del suo liquore particolare...-

-La bumba...?
Guardi... la fanno i vecchi hyppies settantenni, non ho voluto dirglielo ma immagino che ci mettano dentro il loro elisir di lunga vita!
Ahah... mi scusi, l'ho nascosto.
La saluto... splendida donna. Abbia cura di lei, che vale.
Immagini una cosa, se tornerà qui e non troverà più la Vivien, saprà che si è disincagliata per fare il suo ultimo viaggio verso la tomba ed immagini... io il suo ultimo comandante! Che segue la sua nave nell'ultimo viaggio sul suo ponte di comando!
Non è una immagine fantastica? In fondo... sono solo un cantastorie e sono innamorato degli eroi del mare! E della vita... dell'amore e delle belle donne...-


https://youtu.be/07P-XKS5k6k

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