La posta in gioco

Scritto da , il 2022-05-03, genere voyeur



Solo una semplice abat jour illumina l'amplesso. La luce impatta direttamente sulla schiena nuda mettendo in risalto i muscoli tesi a infondere precisione ed intensità alle penetrazioni. Il chiarore infranto dal tuo corpo in primo piano però, arriva soffuso su quello di lei, creando un contrasto netto ma irreale nel colore della vostra pelle.
Le mani sono salde intorno alle sue gambe divaricate tra le quali il tuo bacino si muove in veloci affondi, mentre le sue di mani, scorrono sulle lenzuola cercando appiglio, per poi fermarsi a torturare alcune ciocche dei capelli sciolti e sparsi intorno al viso.
La testa, appena fuori dal bordo del letto, si solleva di tanto in tanto gemendo più forte e incitandoti a continuare, ti cerca ma non può vederti, perché i suoi occhi, sono celati da un foulard. L'hai annodato proprio tu, quando la stessa bocca che ora si apre ansimante sotto i tuoi colpi, ti stava succhiando il cazzo già duro. La tua giustificazione davanti alla sua iniziale rimostranza è stata che così avrebbe acuito gli altri sensi e goduto maggiormente per quello che avevi intenzione di farle.
Lei, solleticata dalle tue parole, ti ha creduto all'istante, riprendendoti tra le labbra con ancor più avidità.
Chissà come avrebbe reagito se le avessi detto la verità, forse si sarebbe adirata, o magari avrebbe acconsentito eccitata a far parte del quadro, in ogni caso no. Non doveva e non deve sapere che il motivo per cui una striscia di stoffa le cela gli occhi è per non accorgersi della presenza, benché in penombra e nascosta, di un'altra persona sull'orlo della camera.
Pur continuando a muoverti dentro di lei, serrando le labbra per l'impegno e poi aprendole ansimando, il tuo sguardo si sposta sovente verso la porta lasciata socchiusa di proposito in attesa di veder comparire la terza figura, finché un guizzo di sorpresa attraversa le tue iridi quando finalmente la scorgi appoggiata allo stipite assistere silenziosa all'atto.

Sono qui da un po', ma solo ora ho deciso che fosse il momento di palesarmi a te.
Magari pensavi che mi fossi tirata indietro, eppure è stata una mia idea, come potevo desistere.
Ora riesco a vederla bene, lei è stupenda. Ignoro chi sia, non so se è abitudinaria del tuo letto o l'hai scelta di proposito per l'occasione, ma non ha importanza. Ciò che conta è che questo sia il nostro segreto, e che tale rimanga.
L'incrocio dei nostri sguardi lascia scattare qualcosa dentro di te, l'amplesso finora deciso e veloce, muta. Le penetrazioni rallentano facendosi lunghe e profonde, i suoi gemiti seguono il tuo cambiamento, trasformandosi in ampie onde il cui suono echeggia per l'intera stanza mentre i tuoi occhi, se non chiusi per il piacere che tu stesso profondi, continuano a spostarsi tra lei, completamente nuda e aperta alla tua passione, e me, vestita e in disparte che osservo la scena.
Cosciente della tua indole esibizionista, mi chiedo per chi tu lo stia facendo davvero.

Certamente non potevi attenderti una simile proposta, non da me almeno, ma la realtà è che sono rimasta sorpresa io stessa. Il gioco sottile di seduzione che tanto ci piace, prende a volte strade inaspettate, si spinge oltre, poi si blocca di colpo e tace, ma solo nell'attesa di riprendere sotto altre forme.
La costanza con cui mi porti dentro il tuo mondo, viene talora scalzata dall'impazienza di espormi le tue arti amatorie con metafore velate, oppure con frasi pungenti e dirette. La curiosità, però, è pericolosa quanto il desiderio, inevitabile chiederti di mostrarmi con i fatti ciò di cui spesso parli, di trasformare finalmente la teoria in pratica. Quale risposta potevo aspettarmi se non quella che m'hai fornito trionfante, cioè di testare io stessa per togliermi ogni dubbio?
È quando si è certi di avere le carte migliori in mano che il gioco può prendere una piega differente e anche, volendo, più stuzzicante, infatti con altrettanta naturalezza ho rilanciato alzando la posta in gioco: sì, ti avrei voluto vedere all'opera, ma non come protagonista, bensì come spettatrice.

Una tua mano si allunga sulla sua pelle ed arriva a strizzarle i capezzoli che parevano non chiedere altro, ti porti le sue gambe sulle spalle e la sollevi afferrandole il sedere, le lunghe penetrazioni si fanno più decise, lei spalanca la bocca annunciandoti che l'orgasmo è prossimo e tu non vuoi certo deluderla. Continui ad affondare completamente in lei, ti concentri come se non volessi altro che farla godere subito, ma i tuoi occhi restano fissi su di me, rimangono attenti a scrutare ogni mia impercettibile reazione. Non occorre che io la guardi per accorgermi che sta godendo e molto, i suoi ansimi, gemiti e lamenti di lussuria ne sono una prova inequivocabile, quindi continuo a guardare te, il tuo volto, i tuoi occhi accesi, e mentre lei si abbandona al piacere assoluto contraendo ogni muscolo del suo corpo, tu, continui a guardare me.

Sai come controllarti, come non lasciar trapelare i tuoi veri pensieri a chi ti è di fronte e con me non fai eccezione. Forse credevi già in una vittoria fin troppo semplice, invece sei stato costretto a rivedere la tua strategia. Acconsentire al mio rilancio o abbandonare la mano? Peccherei di presunzione se ammettessi la mia sicurezza sulla tua reazione, sei imprevedibile anche tu, questo l'ho imparato bene.
Hai contratto le labbra e rivolto lo sguardo altrove, verso un punto indefinito e ininfluente dell'orizzonte per alcuni lunghi secondi, poi sei tornato a guardarmi deciso e hai annuito acconsentendo al rilancio. È stato un sì quasi strappato. Una parte di te voleva accettare, l'altra invece, era lampante desiderasse altro.
La partita è stata interrotta in attesa di definire le modalità, sospesa fino ad oggi, quando dopo aver programmato tutto nei minimi dettagli come tuo vezzo, il gioco ci ha portato in questa camera.

Ti sfili dal suo corpo adagiandoti sui talloni e rimanendo immobile, l'erezione non ha perso consistenza, sai controllarti benissimo e il tuo momento non è ancora giunto. Hai altro in testa per farla godere nuovamente e soprattutto hai altro da mostrarmi. È un'occasione perfetta per te, uomo narcisista, poterti mettere all'opera con una donna da sfinire ed un'altra da accontentare.
I tuoi occhi sono tornati su di lei, soddisfatti seguono il suo seno sollevarsi ritmicamente alla ricerca di aria, attendi senza fretta che si riprenda dall'orgasmo
accarezzandole le cosce, ma lei anticipa le tue mosse, si volta su se stessa dandoti la spalle e si solleva sulle ginocchia mettendo in evidenza le sue rotondità piene e perfette. Ne sta chiedendo ancora, vuole essere stremata di piacere.
La passione è un fuoco che brucia i desideri, li scioglie creandone di nuovi in un cerchio senza fine, dentro questo vortice qui, siamo in tre.

Quel corpo sinuoso che ti brama diventa un richiamo irresistibile, avvolgi con le mani le sue curve, ti avvicini e la penetri lentamente riempiendola fino a poggiare il tuo ventre sulla sua pelle.
Lei inarca la schiena, lascia scivolare il viso sulle lenzuola e si offre senza riserve alle spinte con cui la possiedi. Osservo la sua bocca spalancarsi e restare a tratti senza fiato, per un istante rimango senza respiro anch'io pensando che se in questo momento lei decidesse di strapparsi via il foulard, davanti ai suoi occhi troverebbe me.
Probabilmente lo stesso pensiero sfiora anche la tua di mente, seguendo la linea immaginaria che lega il mio sguardo al suo volto in estasi e interrompi la mia ipnosi assestando un colpo forte e deciso che la fa urlare, risalgo sul tuo viso spostando gli occhi e trovando i tuoi ad attendermi nei quali leggo ammonizione. Il gesto repentino è stato il modo per riportare la mia attenzione su di te, sei tu il protagonista, non devo dimenticarlo.

Sporgo il viso in avanti e parte della luce arriva su di esso abbandonando il rifugio di penombra, un'espressione di compiacimento dipinge i tuoi tratti accogliendo questa decisione. Sono in prima fila adesso e la mia attenzione, è solo su di te. Riprendi le fila dell'amplesso mutando nuovamente il ritmo in brevi e veloci penetrazioni alternate ad affondi completi nei quali ti fermi muovendo solo il bacino, lei mugula entusiasta, tu sembri immerso in un altro mondo stringendo le dita sui suoi fianchi e lasciandoci segni. Mi accorgo che avere i miei occhi nei tuoi, mi porta a percepire totalmente il piacere dell'atto, questa consapevolezza tu la capti, sai cosa sto sentendo, me lo leggi nello sguardo e ciò ti eccita ancora di più.
Lei ti chiede con il corpo, ti prega con la voce, ma il linguaggio predominante che detta il rapporto, non è il suo dinamico e chiassoso, ma il nostro, silenzioso e complice, degli sguardi che si parlano.
Io non posso fare a meno di chiedermi se nella tua testa, è lei che stai scopando oppure me.

L'odore e il suono del sesso consumato impregnano la stanza, potrei muovere un ulteriore passo verso l'interno ritrovandomi quasi immersa nell'atto, ma decido che è meglio rinunciare, anche se distante dalla scena, ne sono parte integrante.
La sfida reale non è stata tanto quella di acconsentire o meno a questo rilancio inusuale, quanto spingerci oltre ciò che ciascuno di noi poteva attendersi seguendo la scia di una continua evoluzione di sensazioni.
La seduzione è un gioco piacevole e innocuo, ma cosa accade quando ci si trova a questo punto, quando si riesce a scoparsi con la mente senza neanche essersi mai sfiorati con il corpo?
La vera posta in gioco è conoscere in che modo questa esperienza ci cambierà e non potremo saperlo finché la partita non sarà finita, sappiamo che manca poco, resta solo il finale, la carta più alta e importante da scoprire: vederti e sentirti godere.
È questo che voglio. Ho avuto ciò che ho chiesto, mi hai mostrato le abilità nel controllo del corpo e della testa mentre portavi all'abbandono completo il corpo e la mente di lei, adesso desidero guardare te fremere e irrigidirti sotto orgasmo, i tuoi occhi chiudersi e la tua mente spegnersi.

Lei, gemendo senza sosta, continua a spostare il viso ormai completamente nascosto dalla cascata di capelli scomposti, si porta una mano tra le cosce a tastare la tua erezione che sbatte continuamente sulla sua carne, le dita tormentano il clitoride e ansimando ti annuncia l'orgasmo che la travolge facendole morire l'ultima sillaba in gola. Afferri forte i suoi fianchi e aumenti il ritmo lasciandoti trasportare nel piacere attraverso le sue contrazioni che ti strizzano il cazzo, provi a mantenere caparbiamente lo sguardo nel mio finché puoi, pochi istanti ancora e il tuo viso si trasforma, gli occhi si chiudono, la bocca si apre e assisto finalmente al tuo completo abbandono.
I fiotti dell'orgasmo si spandono vischiosi sulla pelle di lei scivolandole tra i glutei che le tue mani continuano a tenere divaricati.
Ho visto il tuo viso cambiare in tante espressioni, ma mai ne hai avuta una così splendida.
Indietreggio lenta e quieta dalla scena con il sottofondo del tuo respiro affannato, prima che tu possa rialzare le palpebre mi volto guadagnando l'uscita. Capisco che hai riaperto gli occhi cercandomi senza trovarmi quando sono già sulla soglia, lo capisco da una singola parola scandita chiaramente dalla tua voce.
Sorrido chiudendomi il portone alle spalle. La parola che hai pronunciato è "puttana", e so benissimo che non l'hai rivolta a lei.

https://youtu.be/A8i7248HqEY


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