Un matrimonio perfetto-Una troia e il suo cornuto 8 - Il ritorno a casa dove ero attesa dai miei maschi.

Scritto da , il 2019-09-23, genere incesti

Mio marito era ancora legato col culo dolorante e la bocca ancora impastata di sperma quando il direttore,mi aveva presa per mano ed ancora nuda,mi aveva riportata in mezzo alla bolgia orgiastica che sarebbe andata aventi sino all'alba.

Raccomandandosi ancora,come aveva fatto in precedenza che non mi venissero dentro,mi aveva portata in una stanza dove ad aspettarci vi erano due negroni dotati di mazze davvero impressionanti.

Dopo che entrambi mi avevano chiavata in ogni buco imponendomi anche una dolorosa doppia in fica e nel culo,mi aveva entrambi sborrato in bocca lasciandomi infine sola col direttore il quale,per la prima volta si era mostrato gentile e premuroso ed avevamo fatto l'amore in maniera dolce e delicata.

Anche in quella occasione come in tutte le precedeti,mi aveva goduto dentro spruzzando il suo seme direttamente sulla mia cervice uterina.

Era stato un amplesso davvero meraviglioso ed in quel momento avevo addirittura sperato che fosse il suo seme ad ingravidarmi.

Quando mi aveva riportata in camera,mio marito era ancora sveglio e col membro in erezione.

-Hai visto come è eccitato il tuo cornutino,è proprio un porcello insaziabile....sempre arrapato.-

Era la prima volta che sentivo qualcuno rivolgersi a mio marito chiamandolo cornutino.

La cosa mi aveva un po turbata all'inizio ma poi,riflettendoci,avevo pensato che anch'io da quel momento lo avrei visto come il mio "cornutino".

Dopo quelle parole,mi aveva chiesto di slegarlo aggiungendo:

-Da come è eccitato,direi che avrebbe una gran voglia di farsi una sega e credo che stia aspettando che tu gli dia l'autorizzazione.-

-Amore....puoi masturbarti se vuoi....dai..dai...fatti una sega...godi anche tu che poi ci riposiamo un po dalla fatica di questa serata così impegnativa.-

Non aveva quasi finito la frase che,mentre gli accarezzavo i capelli un potente spruzzo liquido e biancastro,aveva bagnato le lenzuola. le lenzuola.

Al nostro arrivo in aeroporto ad aspettarci vi erano mio padre e mio fratello che parevano pazzi di gioia nel vedermi così abbronzata ed anche se affaticata dal viaggio,felice ed in perfetta forma.

La prima notte nella nostra casa nuziale,eravamo andati subito a letto e prima di addormentarci,gli avevo chiesto di farmi godere con la bocca mentre lui si masturbava.

Com'era prevedibile,lui si era sciolto quasi subito tra le sue dita mentre io,avevo impiegato un po più tempo per godere trastullandomi ad occhi chiusi con la sua lingua che mi scavava la fica mentre con lo mani lo tenevo stretto tra le cosce.

Dopo la scorpacciata di cazzoni e di sesso senza freni,era stato bello ritrovare insieme a lui,un momento rilassante di piacere lungo ed intenso anche se non esplosivo come quando dentro di me si muovevano quelle verghe gonfie,animate e bollenti.

Ci siamo addormentati stretti in un caldo abbraccio e con le sue labbra che mi facevano assaporare il gusto dei miei stessi umori.

Per i primi due giorni,non mi era stato possibile mantenere la promessa fatta a mio fratello e mio cugino ma più ancora,mi mancava mio padre colla sua incontenibile passione incestuosa.

Nel frattempo,avevo già notato un ritardo di alcuni giorni sulle mie cose.

Senza dire niente a nessuno,mi ero procurata il test di gravidanza risultato positivo.

La mia gioia era davvero incontenibile ma,do dovuto controllarmi in quanto,ci tenevo che in qualche modo ognuno dei miei amanti potesse immaginare di essere lui il "responsabile della mia gravidanza anche se,in cuor mio,speravo che fosse di mio padre.

Il giorno dopo,all'insaputa di tutti ero andata dal mio ginecologo il quale,oltre che confermarmi la buona nuova,aveva voluto annaffiare il feto col suo caldo spruzzo di sperma."Bentornata bambina"mi aveva detto ansimando mentre si scaricava in me."Benvenuto maiale"gli avevo risposto contorcendomi col suo cazzo che a malapena riuscivo a sentire.

-Ma quanto ce l'ha grosso tuo marito per averti aperta così?-

Mi aveva detto con un tono ironico ed una specie di ghigno beffardo.

-Ce l'ha ce l'ha!-

Gli avevo risposto scoppiando in una fragorosa risata.

Il giorno successivo,finalmente si era presentata l'occasione di restare da sola con mio padre.

La sola idea che avremmo finalmente potuto fare ancora l'amore,mi aveva messo una incontenibile agitazione di cui persino mio marito si era accorto quella sera.

segue



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