Un matrimonio perfetto-Una troia e il suo cornuto

Scritto da , il 2019-08-23, genere tradimenti

Credo davvero che tutte le famiglie,per essere davvero felici,dovrebbero avere un rapporto tra i coniugi,di reciproco appagamento fisico e mentale come quello tra me e mio marito.

Io sono una incorregibile ed impenitente troia mentre lui è un cornuto predestinato e felice di esserlo.

Quando l'avevo conosciuto,consapevole della mia indole da ninfomane,non mi ero premurata minimamente di mascherare la mia vocazione di mangiatrice di uomini.

Me lo aveva presentato uno dei ragazzi col quale scopavo ed avevamo cominciato ad uscire come semplici amici(lui era molto simpatico e mi faceva ridere parecchio ed inoltre era anche generoso la qual cosa non mi dispiaceva in quel periodo in cui di soldi ne maneggiavo ben pochi"Sicuramente meno di quanti cazzi riuscissi a farmi")e a sera,all'ora di rincasare,spesso mi facevo accompagnare a casa di qualche mio amico ed anche quando mi portava a casa,non vi era mai stata da parte sua la richiesta di venire su da me "a bere qualcosa".
Quel suo apparente disinteresse mi stupiva un po ma,non avendo l'esigenza di assaggiare anche il suo cazzo,non vi facevo caso più di tanto anche perché lui conosceva bene la licenziosità dei miei comportamenti e se avesse voluto.....

D'altra parte,non avevo nulla da nascondergli giacché i miei comportamenti erano del tutto naturali e prescindevano da ogni mia capacità di controllo:"Se c'era un cazzo o anche più da cogliere durante il giorno o a fine serata,non me lo facevo di certo sfuggire chiunque fosse il mio accompagnatore del momento!"

Ero rimasta dunque,davvero stupita il giorno in cui mi aveva proposto di fidanzarci.

Anche da fidanzati "ufficiali" con tanto di presentazione delle famiglie e degli amici,avevo continuato ad avere le mie "eccentriche" abitudini anche se,lui aveva cominciato a frequentare il mio appartamentino dove qualche volta,facevamo anche l'amore,con tanta passione da parte sua ed una certa freddezza da parte mia se devo essere sincera

Non di rado,ci incontravamo dopo che avevo fatto sesso con qualcun'altro ed in quelle occasioni,avevo l'impressione che lui se ne accorgesse e mostrasse una maggiore voglia e foga nelle sue prestazioni

Mi abbracciava con più trasporto e mi baciava con più passione del solito specialmente se avevo ancora in bocca i residui dello sperma appena bevuto.

Dopo alcuni mesi di fidanzamento quando io cominciavo a vivere quella relazione con una certa inusuale inquietitudine,immaginando già di porvi fine,mi era giunta,inaspettata come una saetta,la sua proposta di matrimonio.

Quasi tutti i miei amici e amanti a quella notizia avevano reagito ridendo e ironizzando in modo sarcastico come se io non fossi degna di avere un marito rispettabile ed una famiglia normale.

La cosa mi aveva irritata davvero molto ed avevo troncato ogni tipo di rapporto con quasi tutti loro.

Mi erano rimasti amici solo Antonio e Luigi che si erano mostrati felici per la buona notizia e per questo li avevo voluto premiare ricambiando la loro amicizia e facendomi chiavare da entrambi il giorno prima del matrimonio,il giorno delle nozze ed il primo giorno di luna di miele.

Come sono avvenute le cose lo ricorderò in seguito.

In questo capitolo mi preme spiegare come e perché sono diventata la ninfomane che sono.

Non ricordo neanch'io esattamente quando ho preso contatto col primo cazzo e neanche chi e quando mia abbia sverginata.

So di certo che come tutti i bambini ho cominciato il gioco del dottore con mio fratello e i miei due cuginetti.

Insieme a loro ho fatto le prime scoperte sul sesso.

Ho visto crescere i loro attributi ed i loro primi peletti pubici.

Contemporaneamente,con orgoglio,esibivo i miei progressi più precoci con le collinette che spuntavano sul mio petto e il boschetto che andava a colorare d'oro il mio monte di venere e le macchioline di sangue che ogni mese,sgorgavano dalle strette labbra del mio sesso.

Ricordo come fosse oggi la prima volta che con le mani nel chiuso della mia stanzetta mi ero data piacere.

L'avevo subito comunicato ai miei "complici" che increduli,avevano voluto assistere di persona ed io non li aveva delusi e,approfittando dell'assenza dei nostri genitori,mi ero anche lasciata andare accompagnando il mio piacere con incontenibili gemiti.
Toccandomi la piccola clitoride,aprendomi le grandi e piccole labbra e godendo davanti a loro,avevo dato la prima vera lezione di anatomia intima femminile.

In quella circostanza dopo aver goduto,ho anche mostrato loro il punto dal quale sgorgava la mia pipì:Un vero successo!

Da quel momento,ad ogni nostro segreto incontro,la mia mente pareva obnubilarsi trascinando il mio corpo in una specie di trance.

Credo che sia proprio per questo che non ricordo bene tutti gli eventi successivi allo sviluppo anche dei ragazzi.

Ricordo che ci accarezzavamo reciprocamente,ci baciavamo,ci leccavamo sino a che avevo visto per la prima volta le goccioline bianche che facevano capolino dal loro buchetto sul "fungo" del loro cosino dritto e duro.

Poi avevo anche imparato a leccarlo ed infine provocarne il getto direttamente tra le mie labbra.

Che gusto!

Finalmente un giorno(non ricordo quale)dai tre maschietti era venuta l'idea di non giocare più al dottore ma fare come la mamma e il papà.

L'idea mi intrigava molto ma avevo paura.

Infine avevo accettato a condizione di essere bendata per non vedere e non sentire rumori come se quello avesse potuto attenuare il dolore che mi aspettavo terribile e insopportabile.

Eravamo in casa solo noi e i nostri genitori sarebbero rientrati solo in serata.

Nella mia cameretta avevamo fatto un tappeto con tutta la biancheria e gli asciugamani da lavare.

Immaginando che ci sarebbe stata una enorme fuoruscita di sangue,avevamo steso uno strato di Scottex ed io,dopo essere stata bendata e con le orecchie tappate,mi ero distesa con un cuscino dietro la schiena e le gambe larghe.

Naturalmente,di quello che era successo dopo,non ho potuto vedere ne sentire niente.

Percepivo solo il movimento di qualcosa di duro dentro di me che,dopo un primo,lievissimo senso di dolore,si era trasformato in un lungo interminabile piacere che mi strappava grida soffocate in gola e fremiti che scuotevano tutto il mio corpo.

Al mio risveglio da quello che mi era sembrato un bellissimo sogno,mi ero ritrovata ricoperta dal seme cremoso e profumato che i tre "porcellini" mi avevano versato addosso mentre tra le cosce,solo piccole tracce di sangue mi indicavano che non ero più vergine.

segue

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