Io Davide - Capitolo 3

Scritto da , il 2019-01-29, genere gay

Capitolo 3

Circa due settimane più tardi arrivò una lettera da mamma e papà:

‘Caro figliolo, speriamo che tu ti stia divertendo al campo. Noi finalmente abbiamo trovato il luogo perfetto dove traslocare. Io potrò praticare la mia professione e mamma non ci ha messo molto a trovare la nuova casa dove stabilirci. Ti piacerà qui. La tua stanza è quasi il doppio di quella che avevi nella vecchia casa. Avrai anche il tuo bagno privato! La casa è vista lago. Sono andato a vedere il liceo locale, c’è anche una squadra di nuoto e l'allenatore vuole incontrarti. Abbiamo incontrato della bella gente ed i vicini di casa lo sono veramente. Mamma ed io sappiamo che sarai molto felice qui. Ci vediamo presto! Papà.”
La lessi a Lorenzo.
Ci guardammo l'un l'altro.
“Mio dio, il tuo desiderio si è avverato.” Disse piano Lorenzo.
“Wow. Si dice che i sogni divengono realtà.”
“Quale è l'indirizzo sulla busta?” Chiese lui.
Glielo lessi.
“Perché?” Chiesi.
“Starai nella casa di fianco alla mia.”
Cominciai a ridere. Mi sentivo così bene in quel momento, dovevo ridere. Mi alzai e mi misi a saltare.
“Più che figo!” Gridai.
“Anch’io lo penso.” Disse Lorenzo ridendo.
Ora la vita era completa. Lorenzo ed io saremmo stati insieme a lungo. Mi sentivo come se mi fosse stato tolto un carico dalle spalle. Per il resto del mese fui rilassato ed in pace con me stesso. Lorenzo si accorse di quel cambiamento alcune notti più tardi nella stalla dei cavalli dove eravamo stati spediti per pulire a causa di uno scherzo che avevamo fatto e che non era stato preso molto bene.
“Ti vedo veramente rilassato” Disse.
“È perché ora so che il futuro per noi due sarà buono”
“È una bella cosa. Sei più tranquillo quando lo facciamo. Non hai fretta come prima”
“Ho deciso di metterci tutto il tempo necessario. Non voglio affrettare le cose.” Dissi appoggiandomi indietro.
“Va bene. Più lentamente lo fai e meglio imparerai a trarne piacere.”
“Tuo zio ti ha insegnato un sacco di cose. Ed io sto imparando molto da te.”
“Mio zio volle assicurarsi che sapessi come fare bene le cose. Aveva paura che avrei avuto informazioni sbagliate dagli altri ragazzi. Ci sono molte cose da conoscere. Come baciare bene, come toccare il tuo innamorato in modo da dargli piacere e così via. Cose che tu stai imparando.”
“Tu sei un buon insegnante, Lorenzo.”
Mi avvicinai e lo baciai. Eravamo a torso nudo ed io carezzavo il suo torace mentre ci baciavamo. Lorenzo mi abbracciò.
“Vorrei che avessimo tempo.” Sospirò.
“Lo so.” Ho continuato.
Finimmo il lavoro, facemmo la doccia e poi andammo al capanno. Lo tenni per mano finché non ci arrivammo. Lui me la strinse dolcemente e poi entrammo. C’era Roby seduto che stava leggendo un libro.
“Vi siete divertiti?” Chiese.
“No.” Rispose Lorenzo.
“Penso che ora ci penserete due volte prima di rifarlo.” Disse Roby chiudendo il libro.
“Puoi scommetterci.” Dissi io.
“Bene. Andate a letto, domani sarà una lunga giornata.”
Rimasi sdraiato a lungo nel mio sacco a pelo prima di addormentarmi. Mi sognai la casa nuova e noi tre che eravamo felici lì, mamma, papà ed io.
Era una cosa che avevo desiderato ed ora era realtà. Pensavo potesse essere un segnale di quello che il futuro stava per riservare a me, a Lorenzo ed ai miei genitori.

Mi svegliai la mattina seguente e rimasi sdraiato ad ascoltare gli uccelli che cinguettavano. Uscii dal capanno dopo essermi vestito, scesi al lago e mi sedetti al bacino a guardare il sole salire lentamente sul lago. Era veramente una visione incredibile ed io sentii l'emozione salire dentro di me. Mi sentii diverso in quel momento come non lo ero mai stato in nessun momento della mia vita. Lorenzo arrivò dopo di me, mi si sedette accanto e mi fece scivolare un braccio intorno alle spalle.
“Giorno, Davide.” Bisbigliò.
“Ciao.” Dissi piano.
“Sarà un altro grande giorno.”
“Lo so e sarà anche migliore perché tu ed io siamo insieme.” Affermai.
“Figo.”
Ci guardammo l'un l'altro e poi ci trovammo a baciarci. Amavo sentire le sue labbra sulle mie e mi sentivo così eccitato. Godevo molto di quella sensazione, era così… super. Lorenzo mi prese tra le sue braccia e continuammo a guardare il sole che sorgeva finché la campana della colazione non suonò. Ci incamminammo insieme ed a colazione ci dissero che il campeggio sarebbe finito inaspettatamente il lunedì dopo. Era giovedì e nessuno sapeva veramente il perché. Se c'era una ragione non ci fu detta. Telefonai a mamma e papà ed il viaggio a casa fu organizzato. Lorenzo ed io navigammo il più possibile nei tre giorni prima della partenza. Quel giorno fu triste. Roby non ci parlò molto prima del pomeriggio in cui ci portò alla stazione ferroviaria.
“Mi mancherete, ragazzi. Avrei desiderato avere più tempo in modo di potervi parlare di cose veramente importanti.”
“Come per esempio?” Chiesi.
“Come usare preservativi quando fottete.”
“Io so come usarli, Roby. Mio papà me ne ha parlato.” Affermai.
“Anche a me è successo.” Disse Lorenzo accennando col capo.
“Questo è bene. Poi fare test ogni mese per essere sicuri di essere puliti prima di fare sesso con qualcun’altro.”
“Non ci sarà nessun altro, Roby. Saremo io e Lorenzo.”
“Questo sarà anche meglio, ragazzi. State insieme. Perché se voi due vi amate veramente non vorrete nessun altro.”
“A proposito, com’è fottere?” Chiesi.
“Non l’ha ancora fatto.” Spiegò Lorenzo.
Roby accennò col capo: “È quando metterai il tuo uccello nel sedere di Lorenzo e lo muoverai dentro di lui fino a venire.” Mi spiegò Roby.
“Fa male?”
“No, se lo fai lentamente ed usi molto lubrificante la prima volta. Lorenzo farà lo stesso con te.”
“Non c'è nessuna fretta, Davide. Ci prenderemo tutto il tempo che vorrai.” Mi disse il mio amore.
E facemmo così. Alla fine avvenne due settimane più tardi dopo essere arrivato nella nuova casa. Dio, cosa fu!

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