La zia Federica e la nipote Laura
di
maxmacs
genere
incesti
Frutto di una storia vera, raccontata dalla protagonista (nomi inventati) e qui narrata.
incipit:
Lei è Federica, una donna di 45 anni, un figlio di 7 anni e separata da 6, occhi neri, capelli castani a caschetto, piccoletta e con un due o tre chiletti in più ma con un fisico burroso, sexy e femminile, proporzionato e ancora ben tenuto. Vita stretta, un pochino di pancetta ma fianchi e spalle larghe e poi una terza abbondante di seno, con le mammelle a punta che guardano in fuori e che stanno ancora su.
Laura invece è la figlia di una cugina dell'ex marito di Federica, una bella ragazzina quindicenne con i capelli lunghi e biondi, un corpo delineato dallo sport e da una leggera femminilità sbocciata da poco. Abitano vicine e tra loro c'è sempre stato un rapporto affettuso e di confidenza, con Laura che spesso va il pomeriggio dalla zia a studiare o a farle da babysitter al figlio.
Giugno, Milano
"Ciao Laura come stai? Ho parlato già con mamma, volevo chiederti se sabato puoi venire a farmi da babysitter, ho una cena e vorrei andarci. Non penso di fare troppo tardi ma tu puoi fermarti a dormire qui come al solito". "Certo zia, mi fa piacere. Così stò un pò con il piccoletto".
Arrivò a casa di Federica puntualissima, alle 20.00, il piccolo davanti alla tv già cenato e pronto per la nanna, mentre Fede era tutt'altro che pronta. Andò ad aprire la porta mezza nuda. "Scusami sono in ritardissimo, vieni in bagno così finisco di truccarmi e ti spiego tutto". Laura la guardò correre verso il bagno, in mutande, le scarpe slacciate con il tacco e le tette al vento. "Come sei bella zia!", e la raggiunse in bagno. "Zia, vorrei essere una donna come te da grande. Ti spiace se faccio pipì e mi cambio?". "Figurati". Federica si truccava e guardava Laura dallo specchio. Lei, con il suo corpo burroso, maturo, con le tette grandi, belle anche se ormai un pò calate, con i capezzoli scuri, grandi, duri. Laura, con il suo corpo giovane e tonico, un'atleta con le spalle larghe, gli addominali, abbronzata e con il segno del costume su due tette di piccola misura ma super. Due melette chiare con i capezzoli a bottoncino.
Non era una novità che stessero nude, anzi, fin da quando era piccola erano abituate a vedersi nude, magari quando la zia le regalava dei vestiti o quando Laura si fermava a dormire da lei. O come i pomeriggi e le sera di quella primavera, quando parlavano come due amiche, di fidanzatini, di cotte, di baci, di sesso e anche di masturbazione, che Laura le aveva confidato di avere scoperto già da qualche anno e che Federica disse di praticare normalente e a volte anche più volte al giorno. Le aveva anche mostrato il suo vibratore preferito, un rabbit rosa. "Fantastico", specifocò.
Sentendo il rumore della pipì di Laura, a Federica le vennero in mente le tante volte che si era trovata in quella situazione con le amiche, tutte in bagno magari prima di uscire la sera, con la confidenza a mostrarsi nude e fare tutti i bisogni insieme. Una normalità, ai tempi, che non le impediva anche di ammirare la bellezza delle amiche e mostrare la propria, e un po' quei momenti le mancavano. La bellezza anche femminile non l'aveva mai lasciata indifferente, e forse certi suoi rapporti con alcune amiche caratterizzati da una certa intensità celavano altre morbosità. Con le amiche infatti aveva sempre cercato e spesso trovato una fisicità anche intima, fatta di abbracci, baci, dormite e bagni insieme ma non era e non poteva definirsi lesbica. Rapporti veri con donne non ne aveva mai avuti, non erano capitati, a parte un periodo di quando a 12anni aveva sperimentato con un'amichetta il piacere di strusciarsi insieme il pube, una su pube dell'altra e provare nuovi piaceri. Tante storie in passato con ragazzi vari fino al matrimonio, naufragato poco dopo la gravidanza in una serie di corna reciproche, e poi altri brevi rapporti privi di rilevanza.
Davanti alla porta aperta di casa, con un vestito nero leggero e corto, senza reggiseno le si vedevano le punte dei capezzoli, i tacchi alti, si voltò verso Laura e guardandola le disse: "Come sto?". "Ma sei uno schianto!". Si salutarono con un bacetto sulla bocca, lasciando su quella di Laura del rossetto, che sorridendo si tolse passandosi la lingua sulle labbra.
La serata andò alla grande, qualche bicchiere di troppo e tante risate con le amiche e anche il solito flirtino di rito con Riccardo, cugino sempre interessante di una di loro. Rientrò in casa che erano ormai le due di notte, con le scarpe in mano levate già in ascensore e facendo il massimo silenzio chiuse la porta. Silenzio, qualche luce accesa ma dormivano tutti. Andò in camera del piccolo che stava dormendo, e poi nella sua, Laura si era addormentata sul suo letto guardando la tv. Indossava la camicietta da notte rosa di Federica, che tirata un pochino su le lasciava scoperte le lunghe gambe. Andò in bagno e fece pipì, poi facendosi il bidet stava pensando a quanto fosse divertente flirtare con quel Riccardo, strusciarsi su lui durante il ballo le aveva provocato una certa eccitazione e adesso stava pensando che quella notte l'avrebbero potuta passare insieme e farsi una bella scopata. Perchè poi alla fine, questo era anche per lei un pensiero ricorrente. Il sesso, l'orgasmo fisico. E così pensando si ritrovò in quella posizione che si stava procurando un piacere sulle labbra della passera. Si infilò anche mezzo dito dentro ma resistette e raggiuse la camera da letto.
Si fece scivolare il vestito che indossava e rimase solo con le mutandine, vide il cassetto del comodino dove teneva i suoi vibratori socchiuso, lo aprì e prese il rabbit, guardando Laura che dormiva pensò che forse l'aveva provato. Lo odorò e gli diede una leccata sulla punta, provando inutilmente a sentirne dei sapori. Era in piedi davanti a Laura stesa sul letto, lo accese, lo appoggiò sugli slip sopra la sua passera e la vibrazione sul clitoride le diede subito una leggera scossa. Se lo strofinava sulle grandi labbra, che ormai già gonfie si stavano aprendo lasciando uscire i suoi uomori sulle mutandine. Con una mano ne spostò il tessuto e con l'altra diresse il dildo verso il buco ormai colante. Allargò un pochino le gambe e se lo infilò dentro. Prima poco e poi tutto. Ebbe un gemito, in piedi davanti a Laura con il vibratore acceso dentro di lei. La guardava dormire, con le gambe lunghe, abbronzate, lisce, e su in alto le mutandine bianche. Se la immaginava che poco prima anche lei aveva giocato sul quel letto con il vibratore e se l'era messo dentro la sua passerina. Avrebbe voluto vederla. Ebbe un orgasmo forte e fece un rumorino con la gola. Si sfilò di rabbit e lo riposizionò nel comodino. Lasciò cadere anche le mutandine bagnate sul pavimento, e indossata una camicia da notte di seta si sdraiò vicino a Laura, spostandole la lunga gamba che occupava la sua parte di letto. Spense la luce. Laura si posizionò con la sua testolina accanto a lei, la sentiva respirare sul suo collo. Si girò verso di lei e si abbracciarono. Le accarezzava la testolina, i capelli sottili, dandole teneri bacetti sulla fronte cercando di non svegliarla. Si tirò un pochino sopra e adesso aveva la testa di Laura che si appoggiava al suo seno e il suo pube appoggiato sulla coscia della ragazza. Ne sentiva la calda pelle liscia sulle labbra della vagina. Spinse un pochino, ci si strofinò appena e si stava bagnando di nuovo.
incipit:
Lei è Federica, una donna di 45 anni, un figlio di 7 anni e separata da 6, occhi neri, capelli castani a caschetto, piccoletta e con un due o tre chiletti in più ma con un fisico burroso, sexy e femminile, proporzionato e ancora ben tenuto. Vita stretta, un pochino di pancetta ma fianchi e spalle larghe e poi una terza abbondante di seno, con le mammelle a punta che guardano in fuori e che stanno ancora su.
Laura invece è la figlia di una cugina dell'ex marito di Federica, una bella ragazzina quindicenne con i capelli lunghi e biondi, un corpo delineato dallo sport e da una leggera femminilità sbocciata da poco. Abitano vicine e tra loro c'è sempre stato un rapporto affettuso e di confidenza, con Laura che spesso va il pomeriggio dalla zia a studiare o a farle da babysitter al figlio.
Giugno, Milano
"Ciao Laura come stai? Ho parlato già con mamma, volevo chiederti se sabato puoi venire a farmi da babysitter, ho una cena e vorrei andarci. Non penso di fare troppo tardi ma tu puoi fermarti a dormire qui come al solito". "Certo zia, mi fa piacere. Così stò un pò con il piccoletto".
Arrivò a casa di Federica puntualissima, alle 20.00, il piccolo davanti alla tv già cenato e pronto per la nanna, mentre Fede era tutt'altro che pronta. Andò ad aprire la porta mezza nuda. "Scusami sono in ritardissimo, vieni in bagno così finisco di truccarmi e ti spiego tutto". Laura la guardò correre verso il bagno, in mutande, le scarpe slacciate con il tacco e le tette al vento. "Come sei bella zia!", e la raggiunse in bagno. "Zia, vorrei essere una donna come te da grande. Ti spiace se faccio pipì e mi cambio?". "Figurati". Federica si truccava e guardava Laura dallo specchio. Lei, con il suo corpo burroso, maturo, con le tette grandi, belle anche se ormai un pò calate, con i capezzoli scuri, grandi, duri. Laura, con il suo corpo giovane e tonico, un'atleta con le spalle larghe, gli addominali, abbronzata e con il segno del costume su due tette di piccola misura ma super. Due melette chiare con i capezzoli a bottoncino.
Non era una novità che stessero nude, anzi, fin da quando era piccola erano abituate a vedersi nude, magari quando la zia le regalava dei vestiti o quando Laura si fermava a dormire da lei. O come i pomeriggi e le sera di quella primavera, quando parlavano come due amiche, di fidanzatini, di cotte, di baci, di sesso e anche di masturbazione, che Laura le aveva confidato di avere scoperto già da qualche anno e che Federica disse di praticare normalente e a volte anche più volte al giorno. Le aveva anche mostrato il suo vibratore preferito, un rabbit rosa. "Fantastico", specifocò.
Sentendo il rumore della pipì di Laura, a Federica le vennero in mente le tante volte che si era trovata in quella situazione con le amiche, tutte in bagno magari prima di uscire la sera, con la confidenza a mostrarsi nude e fare tutti i bisogni insieme. Una normalità, ai tempi, che non le impediva anche di ammirare la bellezza delle amiche e mostrare la propria, e un po' quei momenti le mancavano. La bellezza anche femminile non l'aveva mai lasciata indifferente, e forse certi suoi rapporti con alcune amiche caratterizzati da una certa intensità celavano altre morbosità. Con le amiche infatti aveva sempre cercato e spesso trovato una fisicità anche intima, fatta di abbracci, baci, dormite e bagni insieme ma non era e non poteva definirsi lesbica. Rapporti veri con donne non ne aveva mai avuti, non erano capitati, a parte un periodo di quando a 12anni aveva sperimentato con un'amichetta il piacere di strusciarsi insieme il pube, una su pube dell'altra e provare nuovi piaceri. Tante storie in passato con ragazzi vari fino al matrimonio, naufragato poco dopo la gravidanza in una serie di corna reciproche, e poi altri brevi rapporti privi di rilevanza.
Davanti alla porta aperta di casa, con un vestito nero leggero e corto, senza reggiseno le si vedevano le punte dei capezzoli, i tacchi alti, si voltò verso Laura e guardandola le disse: "Come sto?". "Ma sei uno schianto!". Si salutarono con un bacetto sulla bocca, lasciando su quella di Laura del rossetto, che sorridendo si tolse passandosi la lingua sulle labbra.
La serata andò alla grande, qualche bicchiere di troppo e tante risate con le amiche e anche il solito flirtino di rito con Riccardo, cugino sempre interessante di una di loro. Rientrò in casa che erano ormai le due di notte, con le scarpe in mano levate già in ascensore e facendo il massimo silenzio chiuse la porta. Silenzio, qualche luce accesa ma dormivano tutti. Andò in camera del piccolo che stava dormendo, e poi nella sua, Laura si era addormentata sul suo letto guardando la tv. Indossava la camicietta da notte rosa di Federica, che tirata un pochino su le lasciava scoperte le lunghe gambe. Andò in bagno e fece pipì, poi facendosi il bidet stava pensando a quanto fosse divertente flirtare con quel Riccardo, strusciarsi su lui durante il ballo le aveva provocato una certa eccitazione e adesso stava pensando che quella notte l'avrebbero potuta passare insieme e farsi una bella scopata. Perchè poi alla fine, questo era anche per lei un pensiero ricorrente. Il sesso, l'orgasmo fisico. E così pensando si ritrovò in quella posizione che si stava procurando un piacere sulle labbra della passera. Si infilò anche mezzo dito dentro ma resistette e raggiuse la camera da letto.
Si fece scivolare il vestito che indossava e rimase solo con le mutandine, vide il cassetto del comodino dove teneva i suoi vibratori socchiuso, lo aprì e prese il rabbit, guardando Laura che dormiva pensò che forse l'aveva provato. Lo odorò e gli diede una leccata sulla punta, provando inutilmente a sentirne dei sapori. Era in piedi davanti a Laura stesa sul letto, lo accese, lo appoggiò sugli slip sopra la sua passera e la vibrazione sul clitoride le diede subito una leggera scossa. Se lo strofinava sulle grandi labbra, che ormai già gonfie si stavano aprendo lasciando uscire i suoi uomori sulle mutandine. Con una mano ne spostò il tessuto e con l'altra diresse il dildo verso il buco ormai colante. Allargò un pochino le gambe e se lo infilò dentro. Prima poco e poi tutto. Ebbe un gemito, in piedi davanti a Laura con il vibratore acceso dentro di lei. La guardava dormire, con le gambe lunghe, abbronzate, lisce, e su in alto le mutandine bianche. Se la immaginava che poco prima anche lei aveva giocato sul quel letto con il vibratore e se l'era messo dentro la sua passerina. Avrebbe voluto vederla. Ebbe un orgasmo forte e fece un rumorino con la gola. Si sfilò di rabbit e lo riposizionò nel comodino. Lasciò cadere anche le mutandine bagnate sul pavimento, e indossata una camicia da notte di seta si sdraiò vicino a Laura, spostandole la lunga gamba che occupava la sua parte di letto. Spense la luce. Laura si posizionò con la sua testolina accanto a lei, la sentiva respirare sul suo collo. Si girò verso di lei e si abbracciarono. Le accarezzava la testolina, i capelli sottili, dandole teneri bacetti sulla fronte cercando di non svegliarla. Si tirò un pochino sopra e adesso aveva la testa di Laura che si appoggiava al suo seno e il suo pube appoggiato sulla coscia della ragazza. Ne sentiva la calda pelle liscia sulle labbra della vagina. Spinse un pochino, ci si strofinò appena e si stava bagnando di nuovo.
2
7
voti
voti
valutazione
2.7
2.7
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Il vibratore remoto 2racconto sucessivo
In vacanza con il nipote segaiolo
Commenti dei lettori al racconto erotico