La mia prof d'inglese 4

di
genere
etero


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Mi svegliai con un prurito al basso ventre, aprii a fatica gli occhi, e vedo la Emily inchinata sul mio pube, intenta a farmi un pompino, le accarezzai la testa, alzò lo sguardo e mi sorrise, le lasciai continuare, era brava, usava la lingua, le labbra insieme alla mano, faceva entrare ed uscire il cazzo dalla bocca, e accompagna con il movimento della mano che è attaccato saldamente sulla mia verga, mentre con l’altra mano mi tastava le palle, strizzandole leggermente, facendo quasi venire, lei se ne accorse, si staccò, e disse: “Ci sei già? ti sto succhiando solo da 15 minuti”

G. “Eh si, ma sei molto brava, la più brava che mi abbia mai preso il cazzo in bocca.”

E. “Vieni allora, vieni in bocca”

Cominciai a mugolare, si, si continua così, mi piace, strizza un pò di più le palle, e ti verrò tutto in bocca. Lei lo fece, e io puntualmente sborrai, nella sua bocca, mi irrigidii, e le sborrate uscirono dal cazzo più prepotentemente, ne uscirono 5-6 fiotti, lei cercò di ingoiare tutto, ma non ci riuscì, e alcune gocce le uscirono dai lati della bocca, si staccò dal mio cazzo e si ripulì le estremità della bocca con la lingua, fece quel tipico movimente che fanno i cani quando si puliscono la bocca.

Si stese affianco a me, con le mani mi prese la bocca e cominciò a baciarmi con passione, le lingue duellarono, alla fine si staccò perché le mancava l’aria.

Mi sorrise, e disse:”Sono tutta tua stamattina, ma dopo pranzo dovrebbe tornare mia figlia”

G. “Allora meglio non perdere altro tempo” le presi la mano, e andammo in cucina a mangiare qualcosa per l’intensa attività fisica fatta ieri sera, e subito tornammo in camera da letto, sempre nudi come due vermi, ormai le sue calze erano scese del tutto dalle sue gambe, se le tolse e le lasciò per terra.

Quando rientrammo in camera, mi tornò in mente la sua promesse, il suo culo. Glielo feci presente, e lei ondeggiò più vistosamente il culo, e uscì dalla camera e si diresse verso il bagno, sul ciglio della porta mi domandò con voce sensuale: “Non vieni ad aiutarmi?”

La seguii, entrai in bagno che era piegata a 90 per prendere i necessari per i clisteri da un cassetto più basso in un mobiletto, mi incantai ad osservare quel culo, fatto di due chiappe perfettamente simmetriche e solide. Appoggiai le mani su di esse, la palpai gentilmente, mentre lei si rialzava, e si girò.

E. “Vuoi continuare a palparmi o aiutarmi a pulire mio culo quindi prenderti mio culo?”

Le strappai dalle mani il sacchetto per liquido, aprii il rubinetto d’acqua calda, lo riempii quasi del tutto, aggiunsi del polvere di camomilla che Emilia mi porse, e un pò di sapone liquido, chiusi il sacchetto, lo agitai per mescolare al meglio il suo contenuto, e dissi a lei “mettiti col culo per aria”

E. “Ok, ma fai piano” e si mise in ginocchio, alzando il culo, e allargando le chiappe con le mani mentre il busto è appoggiato per terra.
Presi la cannula, lo misi in bocca per bagnarla, quindi lo puntai verso il buco di culo, entrai, mentre lei gemette leggermente:”ahh, fai piano, che è da tempo che non mi faccio un clistere”

G. “Ok” dissi aprendo il rubinetto della cannula, ed alzai il sacchetto di liquido che si svuotò nel giro di 2 minuti, quando ebbe finito, lei si alzò, ma sentii dei rumori provenire dalla sua pancia, lei preoccupandosi si tappò il buco del culo, mentre con l’altra mano mi spinse fuori dal bagno e mi chiuse la porta. Dopo quasi 10 minuti di attesa fuori dal bagno, la porta si aprì, E. “Scusami, ma mi vergogno troppo farlo davanti a te” e mi fece entrare, mentre preparai il secondo sacchetto lei era seduta sulla tazza ad osservarmi, E. “dai che voglio darti tutta me stessa”

G. “Lo voglio anch’io, ma le cose vanno fatte per bene”

Finii di preparare il secondo sacchetto, mentre mi girai le si mise nella posa di prima, stavolta entrai in lei con la cannula più facilmente, ripetemmo la stessa operazione, ma stavolta non riuscì a spingermi fuori dalla porta, quindi lei si sedette sulla tazza, sentii dei peti, lei si arrossì la faccia, ma aveva nello stesso momento un’espressione concentrata nell’azione di spingere fuori il liquido, ci mise meno della prima volta, quando ebbe finito, si pulì e si fece un bidet.

Alzandosi, si asciugò in mezzo alle gambe, mi prese per la mano, E. “Sono pronta ad essere tutta tua” e mi prese la mano, corremmo in camera da letto, si girò e mi chiese: “in che posizione vuoi prendermi?”.

G. “Pecorina, che domande ovvie”

E. “Va bene” e appoggiò le ginocchia a bordo del letto, e si piegò in avanti, di colpo mi venne un’idea, raccolsi da terra una delle due calze che aveva lasciato, le presi le due braccia dietro alla schiena, e le legai insieme, cercai di non stringere troppo, non vorrei far del male alla mia amata prof. Tutto questo lei subì in silenzio, appoggiò il mento sul letto, e disse: “Dai comincia, ma fai piano” risposi pacatamente ok.
Le infilai l’indice in bocca, lei capì la mia intenzione, “ci intendiamo proprio perfettamente” pensai, quando il dito è abbastanza umido, lo puntai al buco, entrai del tutto lentamente, mentre lei gemeva a bassa voce, “che strana sensazione, mi fa un pò male, ma mi piace allo stesso tempo.”

Ritrassi l’indice e provai a penetrarla con indice e il medio, feci come prima, cercai di roteare le dita dentro suo culo, per allargare tutto lo sfintere in modo uniforme, quindi le dita divennero tre, stavolta quando entrai, urlò di dolore, ma cercò di soffocarlo nel materasso, mi dispiacque un sacco, ma quel culo lo volevo ardentemente.

Ad un certo punto del mio trattamento, lei alzò la testa, e disse: “Sono pronta”

G. “Ok, ma prima ciuccia un pò questo” e mi presentai davanti a lei, e mi prese il pene in bocca, due succhiate e divenne durissimo, sputò due volte saliva sul mio cazzo per renderlo più scivoloso, e disse: “Adesso sei pronto anche te”

Presi in mano il cazzo e cercai di spargere uniformemente la sua saliva, appoggiai la cappella sull’ano che stava cercando di chiudersi, ci infilai la prima parte che entrò non con poca fatica nonostante la lubrificazione e la precedente preparazione, e lei si dimenava cercando di farlo uscire portando il culo verso avanti, ma la tenni ferma prendendole le mani legate, come se fossero le redini di un cavallo, spingevo con sempre più decisione. Lei urlava: “ahhhh, fai piano, per piacere, amore mio, ti prego, non rompermelo”

G.“Ok, ma sono tutto dentro, adesso sto fermo, quando vuoi comincio a muovermi”

Sentivo che cercava di rilassarsi, mentre io le accarezzavo le chiappe, ad un certo punto aveva cominciato a muovere il culo a destra e a manca e poi sù e giù, dopo aver ripetuto più volte questi movimenti, quindi disse: “Ok, sono pronta, inculami”

G. “Sissignora, agli suoi ordini” e cominciai a muovermi prima lentamente, poi aumentai il ritmo, mentre lei aveva cominciato a masturbarsi la figa, tenendole ferma per le mani legate, facevo entrare ed uscire la mie verga da quel orifizio anale la mia verga a contatto con il suo sfintere. Le sollevai il corpo, lasciai le sue mani legate, e presi a giocare con le sue tette continuando ad incularla.

Lei venne di colpo, ma penso più per la masturbazione propria che per la mia penetrazione, ma causò una reazione a catena, venendo di figa, squirtò, e proprio un colpo mi arrivò sulle palle, per questo colpo, venni anche io, quindi le spruzzai nel culo 7-8 fiotti di sborra, dense e biancastre, lei le percepì, strinse di più l’ano, mentre continuo a scoparla nel culo, per godere fino all’ultimo. Quando ebbi finito, uscii da lei, le slegai le mani, e lei si stese con la pancia in giù, allungando subito una mano verso il culo, ci infilò un dito, raccolse della sborra e se lo portò alla bocca. E. “Buona”, io nel frattempo mi sono steso in parte a lei, e la osservavo attentamente, pensai:”che fortuna che ho avuto a trovare questo donna” nel farlo sorrisi.

Lei se ne accorse, e chiese: “Perché sorridi?”

G. “Perché ho trovato te, una donna sensuale come te non si trova mica dappertutto.”

La baciai, e ricambiò, ma il bacio fu interrotto dallo squillo del citofono, fummo presi dal panico entrambi. Guardò sveglia sul comodino, erano le 10.34, chi cazzo poteva essere a quest’ora di domenica.

Lei si alzò e cercò di correre verso il citofono, rispose cercando di usare la voce più normale che poteva, :”chi è?”

P. “Sono io mamma, non siamo andati al mare, perciò papà mi ha portato qua prima, che deve andare da quella troia di sua fidanzata nuova.”

E. “Ok, aspetta che sono appena uscita dalla doccia.” cercò di guardarmi, mi stavo già rivestendo, ma non trovavo la maglietta, quindi alla fine lo trovai sotto il letto, mentre al citofono Paola si lamentava sempre più spazientita, quando mi vestii, presi qualche libro dalla scrivania, e corsi in cucina a far finta di studiare, lei aprì la porta, e tornò in camera a vestirsi e ma non fece in tempo, visto il poco tempo, prese un vestito lungo e se lo infilò.

Fece appena in tempo a entrare in bagno, Paola entrò dalla porta, quindi Emily uscì, si salutarono, io non sapendo cosa fare, uscii dalla cucina, P notò la mia presenza, mi guardò sospettosa, P. “che ci fa lui qua?”

E. “Ripetizione, come l’altra volta”

G. “esatto” aggiunsi frettolosamente, ma mi resi conto che era superfluo.

P. “e mentre fate ripetizione tu vai a farti la doccia?” riferita alla madre e squadrandola da capo ai piedi, e notò una striscia di sborra che scendeva lungo la gamba, io seguendo il suo sguardo lo notai anche io, pensai cazzo, è finita.

P. “Lo sapevo, già la scorsa volta quando sono entrata qua, il soggiorno sapeva di odore di sborra”

E. “ascolta, ti posso spiegare tutto”

P. “stai zitta, capisco che tu abbia bisogno di un uomo, ma non potevi scegliere uno più giovane?”

E. “Lui è quello che più mi ha fatto sentire desiderata” io le osservavo, gli sguardi schizzano ora da una ora da l’altra

P. “e come ti avrebbe fatto sentire desiderata?”

E. “Beh, in mezzo alle gambe ha un bel attrezzo” disse facendomi l’occhiolino le sorrisi.

P. “Allora mostramelo”, queste parole spiazzarono sia io che Emily.

G. “beh non so se sia giusto”

P. “e scoparti mia madre lo sarebbe?”

G. “Beh, lei è single, lo sono pure io”

P. “è anche tua prof, quindi smettila di fare il moralista e mostramelo”

Emily capì che l’unico modo per non far trapelare lo scandalo che nascerebbe è di coinvolgerla. Quindi mi abbassò i pantaloni, e il cazzo ancora molle per la paura entrò nel campo visivo di Paola, che fece un passo in avanti, e me lo prese in mano, mentre Emily la incitava a segarmi, cosa che stranamente fece senza resistenza, deve essere vogliosa di cazzo come la madre, con solo questo pensiero, il cazzo si indurì di colpo, lei fece un cenno di sorpresa, “Wow, è grande davvero, mi sei piaciuto a prima vista, anche quando ho scoperto che ti scopavi mia madre mi ha fatto arrabbiare molto, ma avevo deciso che ti volevo a qualunque costo.” Ero rimasto incredulo, ma Emily non lo era, “Brava la mia bambina, abbiamo gli stessi gusti nel fatto degli uomini, non per nulla siamo madre e figlia, hahah”.Quindi entrambi si inginocchiarono davanti a me.
scritto il
2018-09-08
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