Una mano nel buio

Scritto da , il 2018-08-14, genere sentimentali

La festa di compleanno di Silvia.
A un tratto le luci si spengono, due candeline sulla torta, la prima a forma di uno e la seconda a forma di otto, mandano una fioca luce che illumina solo la faccia della festeggiata.
Il solito coro di tanti auguri e Silvia soffia spegnendo i suoi diciott'anni.
I soliti applausi, le luci che tardano a riaccendersi. A un tratto una mano che accarezza le chiappe di Elisa avvolte dai leggins, che si insinua al centro, che affonda...
Elisa è troppo sbalordita per parlare, ha perso la voce...
La mano si è allontanata, tutto è durato tre secondi al massimo.
Le luci si riaccendono, Elisa si volta ma nessuno guarda dalla sua parte, il misterioso manipolatore si è confuso tra gli altri, impossibile capire chi era.
I sentimenti di Elisa sono confusi: da una parte si sente offesa, si chiede chi ha potuto permettersi una cosa del genere, trattandola come una puttana; dall'altra è curiosa, vorrebbe sapere...Forse dipende dal fatto che se fosse stato uno che le piace, uno come Manuel per esempio, si sentirebbe meno indignata...
Proprio Manuel ora la sta fissando e le porge un pezzo di torta, le sembra che nel suo sguardo vi sia un messaggio chiaro, allora è stato davvero lui...
Se è stato lui, gli farà un bel discorso: puoi toccarmi il culo quando vuoi ma prima chiedimi il permesso, saresti contento se io a un tratto mi mettessi a palparti...Domanda cretina, a quale maschio non piace essere palpato lì da una ragazza...
Qualcuno in quel momento dice a Manuel:"Tu dov'eri quando si è fatto buio? Non dire balle, ti ho visto, eri alle spalle di Silvia, non è che hai approfittato..."
"E' vero, l'ho visto anch'io, era dietro di lei..."
"Silvia, non ti sei accorta di niente?"
La festeggiata è sicuramente la più bella di tutte le ragazze presenti. Si allaccia a Manuel e inizia a ballare con lui. Elisa è un pò delusa, si volta e si ritrova davanti il volto sempre sudato di Aldo. Non le piace Aldo, e non tanto perché sia grasso ma per il senso di viscido che si porta dietro. Rabbrividisce pensando che forse...Ha bisogno di parlarne con qualcuno, si avvicina a Cristina e la tira in disparte.
"Devo dirti una cosa..."
"Dimmi."
"Qualcuno...quando si era al buio...mi ha toccato il sedere, ha affondato la mano nel..."
Cristina è la ragazza più bugiarda del mondo ed è convinta che il resto del mondo sia bugiardo come lei. Ha sempre visto Elisa come una bambinona complessata, una che ha avuto seri problemi di acne in passato e che adesso che si è fatta più carina vuole mettersi in mostra e si veste in modo vistoso, come stasera, con quei leggins che sembrano una radiografia...
"Davvero? C'è un maniaco a questa festa? Devo preoccuparmi anch'io? Non è che è stata Gina?"
Gina è un maschiaccio di cui tutti conoscono le tendenze lesbiche. Elisa capisce che l'altra non la prende sul serio e ne rimane offesa. Si scontra quasi con Ugo che le sorride, ecco un altro bel ragazzo ma lui è da escludere, sta sempre appiccicato a quella insopportabile Marica, chissà che ci trova...Anche adesso si dirige verso di lei, le porta da bere, come uno schiavetto...
Si avvicina all'altra sua amica, Brunella ma Cristina le sta già raccontando tutto...
"E' vero? Qualcuno ti ha toccata?"
"Lei dice che non l'ha solo toccata, l'ha proprio trapanata..."
"Senti, ho notato che Valerio è tutta la sera che ti fissa, e insomma ti fissa sempre i pantaloni..."
"Vai, vedi di capire se è stato lui..."
Avanza incerta verso Valerio, un tipo da palestra, pesi e footing.
"Ciao, Valerio."
"Ciao, Elisa. E' tutta la sera che ti osservo, dimmi una cosa: questi leggins li hai comprati da mia zia? Nella nostra città li vende solo lei di questo tipo..."
"Sì, li ho presi da lei."
"Te l'ho detto un sacco di volte: se me lo dici prima ti faccio risparmiare, mia zia fa gli sconti ai mei amici."
"Ti ringrazio, magari la prossima volta."
E' il momento che tutti aspettano, quello in cui le coppiette si appartano, si rifugiano negli angoli nascosti, le labbra si incontrano, le mani si intrecciano.
"Secondo me è stato il mocciosetto", dice Cristina reduce da un paio di rum e cola.
"Chi?"
"Il fratello di Silvia."
"Ma è un ragazzino!"
"Ha tredici anni, in piena tempesta ormonale. Adesso lo hanno mandato a letto ma fino allla torta gironzolava, spiava i culi e le cosce di tutte quante, avrà approfittato del buio per toccare la più vicina...Poi sarà andato a masturbarsi in bagno."
Cristina quando vuole è davvero sgradevole, pensa Elisa.
Brunella le afferra il braccio.
"Forse è stato Fonso", le sussurra.
"Perchè lui?"
"L'ho sentito che parlava con Aldo e faceva commenti sconci su molte di noi, di te ha detto che hai...l'ha detto lui, scusa...un gran bel culetto."
"Non vuol dire molto..."
Fonso è fidanzato con la più racchia della compagnia, logico che trovi bone tutte le altre...
Cristina sente il dovere di aggiungere un'altra perla della sua saggezza.
"Beh, mettiti in pace, se è interessato a te prima o poi si rivelerà, se invece ha solo voluto toccarti il culo non scoprirai mai chi è. Sarà sicuramente uno scorfano..."
Brunella e Cristina hanno già alle spalle le loro esperienze. Elisa non ha mai avuto il coraggio di rivelargli che è ancora vergine e che quella mano nel buio è la prima che l'abbia toccata così a fondo...

Passano le stagioni, le ragazze diventano donne e madri, qualcuna è felice, qualcun'altra meno.
Elisa cammina nel parco tenendo per mano il suo bambino. All'improvviso si sente chiamare, si volta e vede una grassa signora con due bimbi altrettanto grassi.
"Non mi riconosci? Forse sono un pò cambiata..." Altro che cambiata, mentre Elisa ha ancora un fisico da adolescente, Marica pesa almeno trenta chili in più di quindici anni prima.
"Hai un bellissimo bambino..."
"Anche i tuoi..."
Ci vuole coraggio a definire belli quei due ammassi di carne che fanno le smorfie a suo figlio che, interdetto, si stringe a lei.
Si siedono su una panchina, si raccontano quindici anni in quindici minuti, parlano dei loro mariti...
"E pensare che ero convinta che tu e Ugo foste rimasti insieme..."
"Figurati, è stato il ragazzo più stronzo che ho avuto, ancora non mi capacito di esserci stata insieme tre, anzi forse quattro anni. Faceva delle cose ridicole, infantili e poi era sempre arrapato, quelle mani non le teneva ferme un attimo...Ti ricordi la festa di Silvia, quando fece diciott'anni? A un certo punto mi dice ridendo: ti è piaciuta la manata che ti ho dato? Approfittando del buio aveva accarezzato il culo a una, convinto che fossi io. Ma come, non eri tu? Certo che no, se ero io ti prendevo a schiaffi, gridavo e ti facevo fare una figura di merda da maiale che sei. Oddio, e chi era allora? Gli risi in faccia: sarà stata una delle più racchie, solo una così può starsi se uno la tocca..."
Elisa sospira.
"La festa di Silvia? No, io non c'ero."

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