Esperimenti maschili

Scritto da , il 2018-07-13, genere etero

Mi ha sempre incuriosito l’atteggiamento maschile nei confronti del sesso e di noi donne: è così superficiale e approssimativo!
All’uomo medio basta infilare il suo “coso” dentro un buco di qualsiasi natura, molleggiare un po’ avanti e indietro, o in alto e in basso, svuotare il suo sacco scrotale dentro il predetto orifizio ed è finita la festa.
Diciamolo, tutti i maschietti si vantano di essere grandi amatori, grandissimi scopatori, infiniti e raffinati amanti ma poi alla fine della fiera sono tutti uguali, o poco ci manca.
Per carità, anche noi donne abbiamo le nostre responsabilità…prima di tutto quelle di non stroncare subito i millantatori facendogli credere che hanno il pisello più grande dell’umanità e che scopino divinamente, alimentando così degli ego ipertrofici. Poi noi stesse, che crediamo di essere le puttane più brave dell’universo femminile, di fare i pompini più belli della storia, di avere una sensualità degna di Maylin…dimenticandoci spesso che invece succhiamo un pisello come un ghiacciolo, lo masturbiamo come se stessimo facendo il pesto, scopiamo come Santa Maria Goretti fissando il soffitto.
Ci vuole un po’ di brio, per dio!
In genere, cambio vibratore un paio di volte l’anno. Ne compro sempre di nuovi, con forme strane e vari accessori, ma anche di “classici” con la tipica forma fallica, tanto per essere realistici. Quest’ultimi sono i miei preferiti quando voglio fare la sorpresa all’uomo di turno e mettere un po’ di pepe nella scopata della settimana!
Prima sperimentazione
Andrea, il mio collega d’ufficio del quale vi ho parlato tante volte, era il tipico uomo medio italiano, convinto di avere il cazzo più grosso e più funzionale del mondo…Iniziammo a scopare insieme appena venne trasferito nella mia filiale, era comunque un bell’uomo, elegante e simpatico e, in fondo, anche ben dotato. Dopo le prime scopate molto “normali” decisi di metterlo alla prova.
Una mattina lo chiamai nel mio ufficio, gli feci chiudere la porta, e gli dissi “vediamo quanto sei disinibito…mettiti al centro della stanza, davanti a me…calati i pantaloni e le mutande, e masturbati!” lui rimase esterrefatto, provò a fare qualche domanda ma io gli ripeti l’ordine seccamente. Andrea era riluttante ma, forse convinto che poi gli avrei fatto un pompino o avremmo scopato come al solito, eseguì l’ordine e si calò pantaloni e boxer alle caviglie, si impugnò il suo pisello e iniziò a masturbarsi guardandomi imbarazzato. Io ero sulla poltrona, lo fissavo negli occhi, severa e impassibile, anche se avevo una gran voglia di afferrare quel pisellone e farlo mio…Andrea continuò la sega, il suo cazzo gli si ingrossò in mano lentamente, poco dopo lasciò uscire la cappella, gonfia e rossa, il cazzo continuò ad aumentare di volume, la sua mano scorreva su e giù sempre più velocemente, le palle iniziarono a rimbalzare nel vuoto, Andrea diventò rosso dall’eccitazione…La sega iniziò a fare effetto, lui si piegò sulle gambe, ansimava, il cazzo era ormai durissimo e bello grosso, mi guardava voglioso come un cane affamato “dai Marinella…che fai stai ferma lì…fai qualcosa ti prego…che devo fare adesso? Scopiamo?...ti prego…” io lo guardavo sempre severa e impassibile, avrei voluto infilarmi la mano nelle mutande e almeno masturbarmi con lui, ma resistetti. Con un’aria di sfida gli dissi “NO!! Stai fermo lì e continua la sega…oggi non ho voglia, ti voglio vedere che ti masturbi da solo, come un ragazzino arrapato…fai come ti dico…voglio vederti sborrare da solo, vediamo quanto sei maschio senza una femmina che ti fa tutto” Sapete che ho sempre adorato la masturbazione maschile…vi invidio così tanto!
Comunque, Andrea era al limite, era paonazzo in viso, il cazzo sembrava esplodere e la sua mano scorreva veloce lungo tutta l’asta, con una mano si teneva e massaggiava i testicoli…io lo fissavo negli occhi, umiliandolo con la mia freddezza, e mi godevo lo spettacolo di quell’uomo di 45 anni, un manager sposato con figli, che si masturbava davanti a me, ubbidiente e passivo, con i pantaloni e le mutande calate al centro di uno ufficio. Andrea arrivò all’orgasmo subito dopo, mi guardò con gli occhi spalancati “Mary…Mary…sto godendo…sborro…sborro…ti prego fammi qualcosa per dio, fammi venire…” ed io risposi “no Andrea, voglio vederti godere da solo…vieni, sborra pure per terra, fattela addosso…arrangiati!!” e lui emise un grugnito sordo, poi dei schizzi di sperma gli uscirono dalla cappella in aria, tanti e fluidi, gli caddero sui pantaloni, sulle scarpe, in terra…poi gli ultimi deboli fiotti gli colarono sulla mano. Andrea continuò a masturbarsi, strizzando la cappella e facendo uscire sino all’ultima goccia, ansimando lentamente e fissandomi quasi ebete, come tutti gli uomini appena hanno goduto. E’ stato bellissimoumiliarlo! Il pisello gli si ammosciò, lui rimase un attimo così, con il suo uccello in mano a fissarmi…gli dissi di ricomporsi, vestirsi e tornarsene nel suo ufficio che avevo da lavorare. Andrea si tirò su pantaloni e mutande, si asciugò le mani con dei kleenex, pulendosi alla meglio le scarpe e andò via, leggermente incazzato.

Seconda sperimentazione
Luigi è stato il primo “uomo” serio con il quale uscivo, lui aveva 35 anni già lavoratore ed io 25 studentessa, ma avevo già una notevole esperienza in fatto di “gestione” dei maschi. Avevo già una discreta collezione di vibratori, nascosta tra la mia biancheria intima, nella casa in comune con altri amici di università.
Luigi era molto bello e spavaldo, sicuro di sé e del suo membro funzionale al godimento femminile. Volevo sconvolgerlo…La solita sera che mi venne a prendere a casa per uscire, prima una pizza poi a scopare sulle colline intorno a Potenza, mi misi il mio vibratore più grosso in borsetta. Ci appartammo in una piccola radura, sotto un albero, un posto molto bello e tranquillo. Iniziammo a baciarci, a toccarci, gli presi il pisello e lo masturbai per bene, poi glielo succhiai a dovere da brava fidanzatina, mi feci scopare alla grande ma non lo feci venire “…ho una bella sorpresa per te” gli dissi bloccandolo. Lo feci girare sul sedile, supino, iniziai a fargli un bel pompino per rilassarlo, gli allargai per bene le gambe muscolose e pelose (era un calciatore del EdilPotenza) e iniziai a leccargli anche le palle e poi il buco del culo, massaggiandolo con il dito. Figurati, gli piacque da morire anche se da buon maschio provinciale era un po’ ritroso a certe pratiche. Continuai, spompinandolo e umidificandogli il culo, facendo entrare sempre di più il mio ditino medio dentro. Luigi gemeva forte, ogni tanto si lamentava del fastidio, ma il mio pompino lo distraeva. Con la mano libera raggiunsi la borsetta, presi il fallo anatomico di gomma, circa 20 cm, e lentamente lo portai vicino al mio viso. Mentre leccavo le palle a Luigi, davo delle belle succhiate ricche di saliva al fallo, poi lo guardai e gli dissi “amore mio…ecco la sorpresa…voglio farti provare una cosa, ti prego…stai calmo e fammela fare…me lo prometti??” lui rimase interdetto, eccitato dal pompino e dalla situazione e mi rispose “Mary fai quello che vuoi, basta che scopiamo ancora…mi fai impazzire…” subito allora ripresi a leccargli il buco del culo, peloso e umido, poi appoggiai il dildo sull’ano e iniziai a spingere lentamente. Luigi forse non si rese conto subito della cosa, forse pensava fosse il mio dito, stette un attimo fermo e in ansia per quella sensazione…ne approfittai per spingere ancora di più la cappella del fallo dentro l’ano. Lui iniziò a provare dolore, alzò la testa e vide il fallo tra le sue palle, entrare nel suo culo, andò su tutte le furie “Marynella…che fai?…ma è un cazzo di gomma…che vuoi fare stronza…m’hai preso per frocio?? Levalo subito per dio!!!” ma io lo lasciaisull’orlo dell’ano, ripresi a fargli il pompino succhiandolo con forza e passione sussurrando “ti prego amore mio…resisti…fattelo mettere dentro…voglio provare…voglio vederti godere così…ti prometto che dopo mi inculi tu con il tuo meraviglioso cazzo!! Dai amore mio resisti…” lui rimase senza fiato, spinsi il dildo ancora un po’ dentro, Luigi si tirò indietro sul sedile, ma lo fermai e spinsi il fallo ancora più a fondo, la cappella di lattice espanse l’ano, entrò oltre la rosellina…Luigi emise un grido di dolore…succhiai il suo cazzo ancora di più, masturbandolo con foga…e spinsi ancora dentro il fallo…entrò la cappella, poi un centimetro di dildo…l’avevo sverginato!! Luigi rimase ammutolito, mi fissava inorridito con gli occhi spalancati…io gli leccavo il pisello sorridendo, lo segavo lentamente ma altrettanto lentamente gli spingevo ancora il dildo dentro lo sfintere, gli stavo rompendo il culo con il sorriso, con grazia e prepotenza tutta femminile!! Ormai era mio, con il suo pisello in mano in ostaggio che leccavo e masturbavo, gli infilavo sempre più il fallo nell’ano, lentamente ma inesorabilmente…Luigi era immobile, ormai atterrito dalla mia determinazione, colpito e violato nella sua mascolinità da una ragazzina universitaria che lo stava deflorando con un cazzo di gomma…forse era anche soddisfatto e stava godendo, come del resto tutti gli uomini ai quali avrei fatto lo stesso trattamento nel corso della mia vita sessuale!
Anche per me era la prima volta, quindi agivo lentamente e col cuore in gola, fissando il mio fidanzato negli occhi, cercando di non fargli male, spingevo sempre più quel grosso fallo dentro il suo culone peloso sino a che non arrivai oltre la metà. Iniziai a muoverlo in tondo, lentamente, e continuavo a spompinarlo e segarlo, con gusto e felice di essere riuscita nel mio esperimento! Il cazzo di Luigi era durissimo, come il marmo, capii che era al limite…il cazzo di gomma lo stava massaggiando dentro, lo spinsi un po’ di più, lui si lamentò dal dolore, spinsi ancora, lui gemette con una smorfia “ahiaaa…Mary per dio mi sfondi il culooo, fermati cristo…mi fai male…” ma io lo masturbavo sempre di più perdistrarlo e dissi “amore mio resisti…vedrai come godrai tra poco…già altre mie amiche lo fanno coi loro fidanzati sai? E poi, adesso sai cosa provo quando sei tu a incularmi…vedi che fa male??” e sorrisi…ero una vera puttana! Ripresi a spompinarlo e roteare il dildo nell’ano sino a che Luigi non emise un grido sordo e prolungato, mi infilai il suo cazzo sino nell’ugola, pronta alla sua consueta cascata di sborra ma spinsi ancora un po’ il dildo dentro il suo culo…un fiume di schizzi mi invase la gola, Luigi ebbe un enorme orgasmo, il suo corpo fremette tutto…girai il fallo nel culo per farglielo sentire bene e gli succhiai il cazzo sino all’ultima goccia... fu bellissimo! Lentamente estrassi il dildo dal culo, lo masturbai dolcemente e gli baciai la cappella con amore…Luigi mi guardò stupito, ansimante dal travolgente orgasmo “minchia Marinella…che sborrata…mio dio che meraviglia…come cazzo hai avuto questa idea!? Ho il culo in fiamme…” allora glielo leccai avidamente, coprendolo di saliva, Luigi si godette quel trattamento e lentamente riprese pure l’eccitazione, tornandogli duro il cazzo. Inutile dire che dopo mi feci scopare come non mai, in tutti modi, e pure nel mio culetto virginale, ristabilendo i ruoli di genere…Luigi mi venne dentro, in tutti gli orifizi, più e più volte quasi a compensare l’umiliazione e io ne fui comunque contenta. Provammo ancora, nei mesi successivi, a usare il dildo nel suo culo e spesso con ottimi risultati. Mi piaceva infilarglielo dentro proprio quando mi inculava lui, così eravamo pari o durante i miei splendidi pompini. Ma la storia non durò molto, forse proprio a causa della mia provocatoria sessualità, e quando ci lasciammo, gli regalai proprio quel grosso dildo e gli dissi semiseria “fanne buon uso, con la prossima fidanzata o anche da solo!” e Luigi anche sorrise malizioso. Chissà…

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