Lo psicanalista - 1

Scritto da , il 2021-12-21, genere dominazione

Si dice che scrivere le proprie esperienze a un destinatario ignoto aiuti a esorcizzarle. Ho deciso di fare così su questo sito…e questo è un racconto vero!

Stavolta tocca alla mia esperienza con uno psicologo. Da Roma ero appena arrivata a Milano dopo la laurea, a 24 anni, per il mio primo contratto di lavoro. La città frenetica, i colleghi nuovi, il lavoro impegnativo in aggiunta alle mie turbe psichiche e sessuali mi spinsero a chiedere consigli per un ottimo analista. Alcune colleghe mi diedero il nome di uno dei più bravi di Milano, con studio a Porta Venezia, un professore di chiara fama, esperto proprio nelle mie problematiche. Non mi sfuggì che le due colleghe risero di nascosto nel darmi il nome…ma non gli diedi molto peso.

Il primo appuntamento fu molto formale, il dottore era molto serio e preparato, elegante e affascinante, disponibile, uno sguardo profondo e incisivo. E un bell’uomo, decisamente…

Le prime sedute furono assolutamente illuminanti, mi sentivo capita, accolta, compresa…avevo il groppo in gola, ma qualcosa mi turbava, il mio sesto senso femminile mi avvisava del "pericolo" . Non nascondo che dopo già qualche seduta, la sera, nel mio lettino della stanza in affitto che avevo ai Navigli, nella mia completa solitudine, mi sono eccitata e mi ritrovavo a masturbarmi pensando al dottore! La mano scorreva nella mutandine, mi penetravo e carezzavo freneticamente la micetta, pensando a quell'uomo, così "penetrante", deciso, comprensivo ma anche sessualmente attraente.

Il dottore era un uomo speciale. Veloce a capirti, dal linguaggio sinuoso e forbito, aveva circa 45 anni, sposato, una ricca vita sociale, una cultura spaziale, un sorriso e uno sguardo inquietanti, da vero "stronzo" e credo fosse il sogno erotico di tutte le pazienti donne!

Seppi infatti solo più tardi da alcune voci che dicevano che aveva già "abusato consensualmente" di alcune donne in terapia, penetrate nel fisico e nella mente. Nonostante questa ambigua fama (o forse proprio per questo), era il più quotato a Milano, un luminare...e queste voci mi eccitavano ancora di più. Consumai un vibratore all'idea di essere violentata da lui!

All'epoca, lavoravo a Milano in una grande azienda di marketing. Ero in carriera, lanciatissima, lavoravo 12 ore al giorno ma con tante soddisfazioni, scopavo per compensare lo stress come una disperata...i capi e colleghi, amanti vari...cercavo compagnia maschile (e delle volte anche femminile...) disperatamente, per colmare anche le mie turbe ninfomani e di solitudine.

La mattina in ufficio non facevo che pensare al dottore, avevo la figa in fiamme già al pensiero della seduta. Non riuscivo a controllare l'eccitazione, andavo in bagno e mi masturbavo furiosamente, godendo più volte, non avevo freni...le mie colleghe mi sentivano gemere e godere nel bagno...uscivo rossa in viso, sconvolta, le mani bagnate di umori...mi vergognavo di me stessa.

Il dottore mi guardava intensamente durante la seduta, come nessun uomo aveva mai fatto, penetrandomi con gli occhi su tutto il corpo...mi sentivo trafitta dal suo sguardo...avevo il cervello in pappa, certamente anche per i suoi psicofarmaci che mi faceva prendere...mi faceva parlare, raccontare delle mie turbe, i miei ricordi d'infanzia, di mio fratello che masturbavo da ragazzina, le mie esperienze sessuali da adolescente, dei miei genitori possessivi e bigotti.
Cominciavo a dipendere psicologicamente da lui, dalle sue parole, dalle sue considerazioni...avrei fatto qualsiasi cosa per quell'uomo! Mi faceva sentire me stessa...senza pregiudizi e tabù. Il mio desiderio sessuale per lui era assoluto, e sentivo che i suoi psicofarmaci allentavano ancora di più i miei reni inibitori. In quel periodo scopavo come una pazza scatenata, dando fondo alle immagini più torbide, che proprio lui mi stimolava...
Dopo alcune sedute, il dottore cominciò a toccarsi il pacco (enorme...) mentre parlavo delle mie esperienze sessuali...la sua mano scendeva tra le gambe, si carezzava il pacco, scriveva e mi guardava distrattamente...lo odiavo! E guardavo con insistenza quei movimenti...mi bagnavo tutta, percepivo i miei umori scendermi negli slip, sulle cosce.
Un pomeriggio ero particolarmente eccitata, lui mi fece raccontare un amplesso che avevo avuto poche ore prima...mi sollecitò a masturbarmi, se avessi voluto, di fronte a lui, per "liberarmi"! Rimasi scioccata, ma felice...mi infilai la manina negli slip fradici, mi carezzai la micetta delicatamente mentre descrivevo nei dettagli il rapporto sessuale...ero distesa sul divano di fronte alla sua poltrona, tirai su la gonna per farlo partecipe...divenne rosso in viso per l'eccitazione, allargai lentamente le cosce mostrandogli la micetta tra le mutandine...le mie dita solleticavano la clitoride e poi entrarono in due nella figa, masturbandomi ferocemente, senza ritegno, guardandolo negli occhi...sentivo le dita scavarmi dentro, gli umori colare sulla pelle del divano...tremavo dall'eccitazione e dai nervi...lui mi guardava impassibile, ma la sua mano entrò nei pantaloni e si toccò il cazzo a lungo. Io ebbi un orgasmo terribile, intenso, travolgente, sospirando davanti a lui per lunghissimi istanti...terminai il racconto in estasi. Mi diede dei fazzoletti, terminai la seduta e me ne andai sconvolta. Ebbe inizio l'inferno...!

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