Lo psicanalista- 2

Scritto da , il 2021-12-21, genere dominazione

La volta dopo, durante la seduta, il mio psicanalista mi suggerì di ripetere l'esperienza di masturbami davanti a lui, raccontando i rapporti sessuali o i sogni erotici della settimana, o di esperienze erotiche del passato...
Narrai delle mie masturbazioni a mio fratello...lo psicologo si eccitò incredibilmente...la sua mano entrò di nuovo nei pantaloni ma stavolta tirò fuori il pisello! Finalmente lo vedevo...era gigantesco...un cazzo di proporzioni incredibili, bello, dritto, durissimo...mi fissò impassibile, orgoglioso intimamente del suo arnese...mi guardava negli occhi, come iptonizzato...si scappellò lentamente, sapendo che ero eccitatissima...la cappella era grande, turgida, già umida, meravigliosa! Lo psicologo come se nulla fosse cominciò a masturbarsi lentamente, mentre io parlavo delle seghe a mio fratello in adolescenza, scrivendo le sue impressioni con l'altra mano...io ero attratta come una bambina da quel pisello fantastico...non distoglievo mai lo sguardo..la sua mano era bella, stringeva forte il cazzo, scendeva e saliva con una lentezza snervate. Avrei voluto impugnarlo io e segarlo all'impazzata, succhiarlo, ficcarmelo dentro lo stomaco...bere tutto quello che sarebbe uscito!
Lui mi guardava e sorrideva...sapeva tutti i miei pensieri!
Mi suggerì di masturbarmi per superare l'imbarazzo...lo feci, mi tolsi le mutandine, mi misi a cosce larghe di fronte a lui e mi sditalinai alacremente, per il mio psico-terapeuta! Ci stavamo masturbando l'un di fronte all'altro, nella penombra del suo studio, con fuori una Milano frenetica e caotica...
Io ebbi un orgasmo immediato...e poi un altro, lui mi guardava soddisfatto e ambiguo...il suo cazzo era enorme, durissimo...aumentò il ritmo della pippa, la fece a due mani...era rosso in viso...gemeva fissandomi negli occhi...e poi all'improvviso, sorridendo, esplose in una sburrata mai vista, una decina di fiotti di sperma schizzarono in aria, ricaddero sui suoi vestiti, sulle sue mani, sul suo cazzo...ero impazzita a vedere finalmente il mio dottore godere, sborrare con una sega, il suo cazzone mitologico...lui godeva ancora, si masturbava lentamente, rivoli di sperma gli colavano tra le dita. Prese poi dei fazzoletti e me li diede, per pulirmi la vagina, e lui si pulì il pisello le mani e i vestiti. Non disse nulla...usci dalla stanza a fine seduta e io andai via.
La sera, nella doccia, mi masturbai come una vacca infoiata...infilandomi nella figa e nel culo ogni cosa simile a un cazzo...spazzole, tubetti di shampoo, ecc.

La seduta successiva, con una tensione notevole, mi fece parlare sempre di sesso, dei miei traumi...lentamente si alzò dalla poltrona, li sfilò il cazzo dai pantaloni e mi venne vicino, a pochi centimetri dal viso, mi fissò senza dire nulla, io ero terrorizzata...balbettavo qualcosa...mi afferrò i capelli facendomi un gran male e mi tirò contro la cappella. Apri la bocca d'istinto, ingoia tutto il pisello enorme, durissimo, bollente...e cominciai uno splendido pompino al mio psicanalista! Lui mi controllava per i capelli, io lo masturbavo e succhiavo da vera troietta quel ero...a 24 anni facevo dei gran pompini, lo confesso! Lo succhiavo, lo leccavo, lo segavo in bocca senza sosta...ne assaporavo il sapore, il gusto, la schiuma di umori e di saliva, lo facevo arrivare sino all'ugola, soffocavo, tossivo...mordevo la cappella e i coglioni gonfi e sodi...ero impazzita di eccitazione! Dopo tanti sogni, finalmente, sbocchinavo il mio dottore...
Lui gemeva silenziosamente, quasi con sufficienza, poi balbettò qualcosa sulla completezza della terapia, che anche quello era una "cura"...sorrideva soddisfatto, ed io ero felicissima...mi sentivo apprezzata, amata, stimata!
Lo spompinai per un tempo lunghissimo, godendomi ogni centimetro di quel cazzo meraviglioso, comincia a masturbarlo tenendolo stretto tra le labbra, aspettando l'evento fatidico...con ansia, ero pronta ad accogliere il suo seme. quando infatti lo sentii tremare, il cazzo sussultare, spalancai la bocca...tirai furi la lingua...lui disse "Marinella, preparati, sto per sborrarti in bocca...troia!" e una sequenza di lunghi e cremosi fiotti di sborra mia devastò la faccia e la bocca...mi riempì tutta la gola, mi inondò il viso...era bellissimo!! Lo masturbavo come una tossica, alla ricerca dell'ultima goccia di sborra...fu meraviglioso! Lo segai a lungo, pulendogli il cazzo per bene, da brava bambina, poi glielo rimisi nelle mutande enei pantaloni, a completare il servizio!
Anche quella volta, lo pagai e andai via, senza commenti...inutili.
Da quella volta, iniziò la relazione professionale-sessuale col mio psicanalista, fatta di rapporti sessuali di ogni tipo, che sfiorarono lo stupro, l'abuso, la prevaricazione, complice il mio stato mentale e i suoi psicofarmaci.
Fu l'inizio di un vortice di depravazione e manipolazione psicofisica...a fronte della mia giovane età, inesperienza e voglia di "guarire" dalle mie turbe, lo psicanalista ebbe gioco facile.

Un pomeriggio d'estate, nello studio infuocato e volutamente senza aria condizionata, in una penombra inquietante, mi ordinò di spogliarmi completamente nuda.
Gli piaceva vedermi spogliare, capo dopo capo, il tailleur di lavoro, le scarpe col tacco, le calze, i monili da 24enne, le mutandine e soprattutto il reggiseno. Era innamorato del mio seno, il maiale, mi adulava per le mie tettine, i capezzoli piccoli e a punta, poi mi faceva stare in piedi davanti a lui, al centro dello studio, sul tappeto, tutta nuda. Lui lentamente tirava fuori il suo pene, lo carezzava lentamente, fissandomi, facendomi parlare di me stessa...dandomi consigli e valutazioni psicanalitiche...
Lo fissavo, non riuscivo a distogliere lo sguardo dal suo cazzo, sempre più grosso, lungo, duro...la sua cappella meravigliosa e lucida...avrei voluto saltargli sopra e impalarmi!

Ma dovevo stare lì, ferma, ubbidiente, a parlare e piangere dei miei traumi...e poi all'improvviso, dopo una lunghissima pippa, mentre parlavo e mi aprivo, senza dire quasi nulla lui sborrava...si eiaculava in mano, con un piccoli gemiti da maiale...spruzzava sperma in aria, ricadeva sulla poltrona, sui vestiti eleganti, sulla splendida mano...poi mi ordinava di raggiungerlo in ginocchio, come una gattina e leccargli la mano, le dita, una per una, pulendo la sua sborra, saporita, acidula, calda. Eseguivo come una automa...orgogliosa delle sue attenzioni.

Delle volte, dopo una parte della seduta svolta "professionalmente" lo psicologo mi faceva inginocchiare davanti al suo cazzo, dritto, scappellato, umido e si masturbava con una lentezza esasperante.

Io non dovevo toccarlo ne sfiorarlo, solo guardarlo, non dovevo distogliere lo sguardo dalla cappella...e parlare, raccontare del rapporto con i miei genitori, delle seghe a mio fratello, della mia adolescenza travagliata e disturbata sessualmente, dello stress del mio lavoro...non dovevo sfiorarlo, baciarlo, leccargli il cazzo, che era lì davanti al mio viso a pochi centimetri...piangevo e parlavo, tremante come una foglia, vestita elegante e raffinata come tutte le giovani stagiste a Milano...per terra, come una zoccola e schiava.

Dopo aver finito il mio racconto dei traumi subiti, con il viso solcato dal trucco sciolto dalle lacrime, singhiozzante, il dottore accelerava la pippa, mi teneva saldamente la testa ferma e mi spruzzava la faccia di sborra!!
Questa era una delle "terapie" preferite da lui, neanche ricordo le motivazioni, ma sosteneva che tutto questo era "liberatorio" per le mie angosce...

Una volta mi ordinò di comprare tramite un sms un grosso vibratore a un sexy shop vicino al suo studio, lo scartammo insieme, mentre parlavamo sempre della mia vita, poi sul divano mi fece tirare su la gonna, spostare le mutandine, mi fece sputare sulla manina e lubrificarmi la passerina, e dopo anche il culetto e mi ordinò di masturbarmi con il grosso fallo di gomma di fronte a lui, a cosce ben aperte. Io ovviamente cominciai a piangere disperata ma anche eccitata come una bambina con il suo nuovo giocattolo, e me lo infilai nella micetta urlando di dolore (era proprio grosso, come il suo pisello...), lo accesi alla massima vibrazione, e a cosce spalancate verso di lui dovevo rispondere alle sue domande psicanalitiche sulla mia infanzia, i miei genitori, mio fratello, ecc...

Mi masturbavo e parlavo, piangevo e singhiozzavo mentre mi devastavo la figa con il dildo vibrante, spingendolo sempre più dentro man mano che il dottore approfondiva le domande...e toccava la mia anima con le sue splendide parole di comprensione e analisi!

Urlavo di piacere, avevo un orgasmo nevrotico dietro l'altro, le cosce aperte verso di lui, che prendeva appunti con una mano e si masturbava con l'altra, furiosamente e guardandomi negli occhi...poi mi ordinò di ficcarmelo in culo e lentamente lo sfilai dalla figa e lo infilai nel mio buchino del culo, già esperto ma comunque stretto stretto...mi devastai l'ano, spingendolo dentro con rabbia, pensando che fosse il suo cazzo...quando lui raggiunse l'orgasmo, si alzò di scatto, mi venne sopra la fica e ci sborrò sopra, scaricandosi tutto, sino all'ultima goccia, mentre mi inculavo. Si segava lentamente, facendo passare l'orgasmo, guardandomi come un padre con la figlia birichina...io lo fissavo negli occhi e mi masturbavo in culo col vibratore, aspettando un suo cenno per fare qualsiasi cosa. Ero succube, lo ammetto, devastata ma consenziente...almeno credevo. Poi con un cenno imperioso della mano mi ordinò di smettere...mi sfilai il dildo e me lo fece pulire con la bocca, come sfregio finale, e la seduta finì così...

Per eventuali condivisioni, scrivimi: Marynellabene@libero.it

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