Il volto del diavolo

di
genere
pulp

Se dovessi disegnare il diavolo,
gli darei il tuo volto.
Da mille sfaccettature,
mille riflessi,
tra i quali non si può mai capire quale sia quello vero.

Gli darei i tuoi occhi,
verde scuro come l'oceano in tempesta, che ti può succhiare l'anima da un momento all'altro senza alcuno scampo.
E quando è calmo,
ci vedrei la lussuria,
senza alcun riguardo per chi ha davanti.
Occhi tentatori,
occhi peccatori,
occhi assassini,
freddi, calcolatori,
manipolatori.

Dalle labbra che si schiudono
escono parole, volutamente smielate per raggiungere il tuo scopo.
Convincente come pochi,
anche quando sei in pieno torto.
Labbra fini,
sulle quali è stampato un sorriso freddo.
Quel gelo che ti penetra nel profondo, che non ti abbandona mai.

Cerco calore elemosinando un abbraccio.
E' il mio errore più grande,
lo so,
non posso fare altrimenti.

Le tue orecchie piccole,
per catturare il minimo rumore,
i sussurri.
Catturano parole dette e non dette,
i miei pensieri.

I tuoi capelli radi,
pensieri a me sfuggenti.
I tuoi denti infilati nella mia carne,
un dolce veleno.

La tua testa,
che sa tutto e mi rigira a tuo piacimento.
Penetra nella mia,
si impossessa di essa quando gli fa comodo.

La tua lingua si intreccia alla mia,
per farmi dire quello che vuoi sentire.
Mi convinco che sei tutto ciò di cui ho bisogno e stranamente sto bene.

Ora non sono più io.
Ti ho venduto l'anima.
Hai succhiato tutto ciò che avevo di buono, e il resto lo hai sputato con disprezzo.

Cerco di ricomporre i miei pezzi.
Senza riuscirci.
Mi accascio per terra.
Striscio.
Stai per allontanarti.
Striscio più veloce.
Mi aggrappo alle tue gambe,
mi arrampico sul tuo corpo.
Infastidito, cerchi di scrollarmi con i piedi, con le mani.
Senza riuscirci.

Ti chini per vedere e, mentre apri bocca per parlarmi,
infilo le dita nella tua gola.
Riprendo la mia anima.
Me la lasci prendere,
non ti serve più.

I tuoi occhi mi danno un'ultima scossa.
Mi stacco.
Distesa, senza forze, come appena esorcizzata.
Ti guardo allontanarti per conquistare altre anime pure.
Sono quelle che ti tengono in vita.
Vorrei fermarti,
non ci riesco.
Cerco di urlare,
dalla mia bocca non esce alcun suono.
Voglio parlare,
la mia lingua è come trafitta da mille spilli.
Non una parola,
solo bave.
Ma non mi arrendo.
Con la mia saliva disegno il tuo stesso volto, scrivendoci sopra:
"Lui è il Diavolo",
sperando di salvare la tua prossima vittima.
di
scritto il
2018-06-25
2 . 6 K visite
Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.