Il Marinaio. Incontro al porto.

Scritto da , il 2018-01-28, genere trio

il Marinaio... molto tempo prima.


Quando mi chiama è nei guai, ora mi sta guardando con lo sguardo di un cucciolo.
Siamo nel suo mondo, una taverna del porto, buia e fumosa, gli altri avventori? Tutto il cosmo umano... l’infimo: marinai, scaricatori, alcolizzati cronici, spaccia, trafficoni e naturalmente puttane sciatte e vissute.
Lui? Il Marinaio.
E' il mio amico, l’unico, quello con il quale ho vissuto gli anni peggiori, a vederlo non si direbbe capace da precipitarsi in ogni guaio a testa bassa, è grande e robusto, massiccio come un orso, una grossa testa ricciuta piantata su due spalle possenti, il viso segnato dagli anni e dalle vicissitudini.
Lui fa parte il periodo oscuro della mia vita, quella dalla quale non riesco, non voglio, liberarmi.

-Cazzo, devi aiutarmi e niente sermoni...!

Penso...
Ok... ma quando finirò di farti da fratello maggiore? E quanto ti serve questa volta? Ma... va bene, cosa importa, poi? Si vive una volta sola e anche male!
E noi? Che ci importa davvero vivere?
Stiamo bevendo per ubriacarci, ma abbiamo appena iniziato, tequila, sale, limone e birra Corona.
Porto il bicchiere alla bocca e in quel mentre entra una ragazza, bionda, ben vestita, bella, ma cosa ci fa in questo locale? E’ fuori luogo come la madonna in un casino!
Mi incuriosisce, la guardo mentre raggiunge il bancone, non solo io ma subito la fauna maschile si sveglia dal torpore e la scruta, lei parla con il gestore, questi scuote la testa, in breve è circondata dagli ubriachi che le si avvicinano e prendono ad importunarla verbalmente.

-E' in cerca di guai...

Sentenzia il Marinaio.
Si alza e raggiunge il bancone, spinge via gli uomini.
La prende per un braccio e la porta al tavolo, intanto la guardo, bella veramente, elegante, occhi verdi, tacchi infiniti e belle gambe, magra, assomiglia un po', alla... ma si! Come si chiama? Alla Paris Hilton! Anche quella sempre a caccia di emozioni al limite.
Si siede.

-Cerchi qualcuno?

Mi guarda e sembra che quello che vede sia di suo gradimento, guarda il Marinaio e anche quello pare piacerle.

-Forse si...

L’abbiamo già catalogata, non mi sbaglio... penso che la piccola sia in cerca di sensazioni forti, capita a queste fanciulle, si stancano della solita vita noiosa e vogliono provare qualcosa che le faccia sentire vive. Devono uscire dalla loro soporifera normalità.
Le diamo da bere, accetta la birra e la tequila e mentre alza il bicchiere con la mano sotto al tavolo le tocco le gambe, mi guarda.
Si... ha trovato quello che cercava.
Cercavi dei porci che ti scaldassero i sensi? Li hai trovati!
Respira forte a bocca aperta mentre la frugo, sento sotto le dita la seta delle sue culottes, è facile raggiungerla, è soffice, bagnata, le passo forte le dita lungo lo spacco della sua vagina e premo, sento il suo gemito.
E’ calda la piccola, incandescente, la penetro senza molti riguardi, le piace, geme, tutto questo sotto lo sguardo avido e lascivo del Marinaio, lei prende a fissarlo mentre la tocco, si passa la lingua sulle labbra, è un gesto pieno di libidine ed è chiaramente un invito. Lui lo accoglie, si sposta ed ora è al suo fianco, le prende la testa con la sua manona e la tira a se, le sta mangiando la bocca, lei ricambia, lui le passa l'altra mano sui seni, li stringe, cerca i capezzoli induriti e li strizza, lei passa le sue mani sulla sua testa, mentre il suo bacino spinge verso la mia mano, vuole essere scopata dalle mie dita e l'accontento, ora con due unite le strofino forte il suo interno e sento che si bagna, si bagna... porto le dita un attimo alla bocca per sentire il suo afrore, e poi ritorno da lei e la sento aprirsi. Completamente!
Guardo verso il bancone, intercetto lo sguardo del gestore e gli indico con un gesto della testa il soffitto, annuisce.
Mi stacco da lei, mi alzo e mentre il Marinaio mi guarda, la prendo per mano e la faccio alzare, la conduco alla scala che porta al piano di sopra, il Marinaio approfitta per palparle il sedere, lei subisce?
No! Assolutamente...no!
E' attiva, partecipe, con la mano libera tasta il pacco del Marinaio, lo mena da sopra il tessuto, è in preda alla libidine tanto e quanto noi!
E’ puttana!
Di sopra c'è un locale dove a volte dorme il gestore, sa del sudore di chi vi ha soggiornato, squallido ma adatto al momento, c'è un letto, è sufficiente per quello che dobbiamo fare, la mettiamo in mezzo, io davanti e il Marinaio dietro, le passo le mani sulle sue mammelle, ha un bel seno... pieno, il seno dei vent’anni, sento il suo turgore e lo spingere dei capezzoli contro il tessuto del vestito, non ha reggiseno, sento il suo bacino che si muove, bascula contro il mio ventre e contro quello del Marinaio, si strofina contro i due manici eretti, le prendo la bocca, gliela divoro, mentre le nostre mani, quelle mie e del Marinaio la spogliano.
Non ha molto! Il vestitino e le culottes, non si può dire che non sia venuta pronta!
E’ bella, slanciata, vita stretta e bei fianchi, un bel sedere sporgente che ora si sta strofinando contro la verga del Marinaio, la lascio e mi spoglio e mi esamina man mano e quando lo libero dai calzoni si lascia sfuggire una esclamazione di stupore, si... so che le piace! Allunga una mano, lo tocca, lo soppesa, lo stringe, accarezza la cappella asciutta e serica, porta l’altra mano dietro e massaggia il Marinaio.
Beh... dire che ha voglia è improprio!
E’ veramente in piena crisi di libidine e mentre il Marinaio si toglie i suoi indumenti, si gira a guardarlo senza lasciarmi, le piace quello che vede, un tronchetto di carne, non lungo ma grosso, largo appena un po' meno di una lattina di birra, ci mette uno accanto all'altro e ci esamina, tocca e si inginocchia e prende ad adorarci, la sua bocca corre da uno all'altro, le mani sulle aste a menarci, ha il corpo di una ragazzina e la libidine di una puttana navigata, ci fa avvicinare e struscia le verghe una contro l’altra, mentre le lecca a turno, tenta di prenderle ambedue in bocca ma le è veramente impossibile!
Che sensazione piacevole sentirmi strofinare contro un altro pene, io e il Marinaio abbiamo diviso tutto.
Scopato di tutto.
Tenendoci forte per le verghe ci trascina al letto e si gira, si china in avanti, allarga le gambe e mi tira verso di se, mentre il Marinaio si porta all'altezza della sua bocca, bagno la cappella nei suoi umori abbondanti e la penetro senza complimenti, lei vuole, chiede questo! Vuole violenza!
Vuole essere scopata senza riguardi! Mugola, guaisce a bocca piena, mentre spinge le sue natiche contro il mio ventre, il sacco dello scroto la colpisce forte ad ogni mia penetrazione, mi prende tutto fino in fondo, la scopo con forza, violentemente, l'alzo ad ogni colpo, e viene, lo sento dai fremiti, dalle vibrazioni che la scuotono e dai singulti che emette, poi ci scambiamo posto, ora è il Marinaio a fotterla, le allarga la vagina con il suo attrezzo e ancora la sentiamo venire e venire ancora, è il nostro turno ora di godere e quasi nello stesso istante ci svuotiamo e lei assorbe... tutto!
Lecca, ingoia la quantità esagerata di sperma che le travaso in gola!
E vedo quella del Marinaio che le tracima dalla vagina lungo le cosce in lunghi densi rivoli.
Non ci dà tregua e si dà da fare e con risultati positivi, pochi minuti e siamo ancora in ballo, cosa cerca?
Si...! Vuole farsi prendere da ambedue, assieme!
Fa distendere il marinaio, si impala a fatica e poi mi invita, ma così... senza alcuna preparazione? Nel culo senza lubrificante?
Si, è quello che vuole e io l'accontento! Sputo sulla cappella ripetutamente e sputo sul suo buco e la punto, spingo e lei non si ritrae, anzi!
Si offre, sento il suo anello cedere, un po' alla volta e insisto, ora sono dentro e prendo a montarla mentre la verga nella vagina sta ferma, la sento mentre la penetro, la strofino con la mia la verga del Marinaio, la monto a lungo e lei ad un certo momento mi ferma, mi fa levare, vuole il Marinaio nel suo garofano, e io sotto... e riprendiamo, lei mi morde la bocca, mi lecca le labbra, lui che le sta veramente alesando, allargando a dismisura il suo buco, lei che gode come una indemoniata, poi nuovamente il piacere, l'orgasmo!
Ed e' finita!
Ci fermiamo ansanti e con il respiro rotto.

Lei è la prima ad alzarsi, si pulisce sommariamente dallo sperma, si rimette le culottes di seta e si riveste, si volta verso di noi, ha un viso da gran troia.

-Ora me ne vado, ho la macchina che mi aspetta.

E il Marinaio...

-Non crederai veramente di andartene così, vero? Ci devi pagare, noi non scopiamo gratis le troie come te e ti conviene farlo, altrimenti domani ti trovi su di un cargo diretto in oriente destinata a qualche lurido bordello.

Lei non fa una piega, apre la borsetta, la svuota sul letto, si toglie l'orologio, gli anelli, il bracciale e li butta accanto al portafoglio.

-Va bene così?

Ride la spudorata, scommetto che le piace essere trattata così! Ci gode!
Un'altra emozione nuova.
Troia!
Poi lascia la stanza, ma vuole l'ultima battuta.

-E' stato interessante, tornerò a trovarvi....

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