La prima di Erika - 3 - la segretaria

Scritto da , il 2018-01-22, genere etero


Quando riporto il tappeto, Erika mi riceve in tarda mattinata. La segretaria carina alla Reception che già l’altra volta avevo notato, mi stupisce quando si alza per accompagnarmi: una fascetta top con spalle e pancia nude ed una microgonna inguinale compongono il suo abito. Mi precede pertanto con la visione di due belle cosce nude e ben fatte fino all’ufficio di Erika.



Anche lei oggi ha un vestito che mi eccita da subito: due fasce che dall’ombelico si dividono a V e salendo coprono parzialmente le tette per poi annodarsi dietro al suo collo, con fianchi e schiena nudi, e bordo inferiore molto corto, ovviamente senza intimo sotto.

«con questo vestito avrai firmato molti contratti oggi…»

«spiritoso… e comunque devo lavorare. Anche il costo della pillola va ammortizzato…



Un discorso così ha un effetto scontato dentro ai miei pantaloni e lei se ne rende conto

«e se oggi sei qui è perché la mia segretaria, Lucia, 24 anni single, dopo aver fatto esperienza desidera affiancarmi, e di conseguenza anche a rendersi fisicamente… disponibile. Ma per la sua prima volta mi serve la tua delicatezza e discrezione»



Lucia è ora nell’ufficio ed Erika le spiega il mio ruolo, che anche lei scelse me per la sua prima volta, ecc…

«… e ora direi spogliatevi vicendevolmente, io data l’ora vi lascio per uscire a pranzo ed alcuni impegni, ma non vi lascio a digiuno: nella sala riunioni adiacente troverete di che cibarvi»



Con delicatezza abbasso il suo top, mettendo a nudo le sue tette, che inizio ad accarezzare e baciare, ed in risposta i suoi capezzoli diventano turgidi e sporgenti, un bel segnale di eccitazione. Sfilata anche la gonna, rivelando la sua fica ben depilata, decisamente si è preparata bene.

Quando anche lei mi ha denudato, spontaneamente si abbassa a leccarmi il cazzo duro e bagnato, ed è sorprendente il silenzio in cui si svolge tutto ciò, ciascuno nel suo ruolo, silenzio che decido di rompere



«Lucia, sei veramente sexy, potrei essere geloso dei vostri fornitori»

«Grazie, da quello che mi ha detto Erika sulla tua bravura e delicatezza sono però felice che sarai tu a sverginarmi e non un fornitore.»

«Ma tu stai già prendendo la pillola?»

«Si, quindi nessun problema…. Solo un passaggio dal bagno, devo fare pipì e magari anche tu…»



La seguo in bagno e resto a guardarla, lei non si nasconde restando con le cosce aperte mentre il suo liquido dorato scende a cascata. Per esperienza so che quando propongo di leccare la fica ancora bagnata di urina, la donna reagisce eccitandosi o vergognandosi, nel caso lei lusingata si propone e affondo la lingua nella sua intimità, e più procedo più i suoi umori da risucchiare aumentano.

Quando poi distesi inizio ad entrare prima piano per poi forzare la rottura dell’imene, noto la sua smorfia di dolore, ma si trattiene e procedo fino a quando la penetrazione è completa.



A reciproco godimento avvenuto guardo il mio cazzo color rosso sangue e lei le sue cosce bagnate di umori e sangue, poi sorridiamo e ci baciamo con passione. E così senza lavarci rimaniamo quando ci spostiamo poi nell’altra sala a mangiare qualcosa. Verso la fine del pranzo Lucia se ne esce con una richiesta inaspettata



«guardando quel vassoio li con i riccioli di burro, sto pensando a Maria Schneider in “Ultimo Tango a Parigi” quando appunto fu sodomizzata con il burro… vorrei che lo facessi anche a me, ti va?»

«Ricordo anch’io, ma non fu proprio una passeggiata per lei…»

«Si ne sono consapevole, ma se deve essere, vorrei te per aprirmi anche dietro»



E per ribadire la sua volontà, mi volta le spalle a mostrarmi il culo, dopo essersi piegata in avanti sul tavolo. Mi avvicino e con un dito bagnato tocco il suo buchino, e quando cerco di penetrare un po’ istintivamente stringe le chiappe.

«Sei troppo tesa, dovresti rilassarti un po’… lasciamo stare?»

«No no, spalma e vai avanti»

Passo il burro con delicatezza anche sul mio cazzo, per poi avvicinare la punta e gradualmente inizio a penetrarla, e con non poca fatica (ignorando i suoi gemiti) procedo fino a che le sue chiappe ormai toccano il mio bacino. Poi evidentemente anche lei si rilascia consentendomi di stantuffare con più facilità, fino all’eiaculazione finale.



«Ho il culo a pezzi, prendi del ghiaccio dal frigorifero»

Effettivamente ha l’ano sanguinante ed il ghiaccio è l’ideale per il sollievo della zona. Non vedrò più nessuna delle due, ma so che la XG Consulting macina affari su affari… !

Questo racconto di è stato letto 3 3 9 5 volte

Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.