Il bacio di Saffo

Scritto da , il 2011-03-07, genere saffico

... alzo lo sguardo: grandi occhi verdi, sapientemente truccati, pelle perfetta e lievemente abbronzata, una cascata di capelli castani ad incorniciarle lo splendido viso.
In quegli occhi leggo un desiderio a stento trattenuto, un’eccitazione ogni istante più incontrollabile.
E precipito in quel gorgo di lussuria che mi attira come una calamita.
Accosto le mie labbra alle sue, spinta dal desiderio e da una curiosità irrefrenabile.
Come sarà quella bocca che mi reclama ?

E' morbida.
Delicata e profumata.
Le nostre lingue s’intrecciano, in un diabolico gioco di eccitanti carezze.

" ... vieni ..." mi sussurra, trascinandomi verso l’angolo più buio della sala.
Mi prende il viso tra le mani, incolla di nuovo e quasi con violenza la bocca alla mia.
La sua lingua è bollente, frenetica, scattante, erotica, sfrontata.
Un bacio profondo ci unisce: la sua lingua entra ed esce dalla mia bocca, mi lecca le labbra, mi disegna il contorno dei denti, mi esplora senza un attimo di sosta.

Un gemito di puro piacere animale mi sfugge dalle labbra.
E' il bacio più sconvolgente che ho mai ricevuto in vita mia.
Probabilmente è la situazione così nuova, inaspettata, così dannatamente sensuale, che mi fa provare queste sensazioni.

Con le mani inizio a disegnare i contorni del suo corpo, un corpo morbido e attraente, dalle forme perfette e meravigliosamente femminili.
Anche le sue mani ora mi accarezzano, mani più esperte e più sfacciate delle mie.

E’ un attimo.
Non so neppure come sia accaduto.
Le sue dita hanno fatto scivolare le spalline del mio abito, esponendo al suo sguardo il mio seno, la parte forse più bella del mio corpo, così sodo e impertinente da permettermi di non usare il reggiseno.
Riprende a baciarmi, le dita che tracciano lente evoluzioni attorno ai miei seni, sfiorando la pelle, evitando accuratamente di toccare i capezzoli.
Sono preda, ogni istante di più, di un’eccitazione straripante, e rimango allibita dal fatto che questo mio stato d’animo dipenda solamente dai primi approcci di quella donna che, a breve, sarà la mia amante.
Ma è così.
Mi sto perdendo in quello che sarà il mio primo rapporto saffico, e questa consapevolezza moltiplica a dismisura l’esaltazione dei momenti che sto vivendo.

Con la lingua lei inizia a tracciare un lieve sentiero sulla mia pelle sensibile: scende sul collo, si avvicina esitante al turgido capezzolo, lo sfiora delicatamente, in una promessa di un erotismo senza confini.
Un brivido mi percorre, un tremito mi si propaga per ogni singola fibra del mio corpo.
In un attimo lo cinge con le labbra.
E poi la lingua e i denti.
E’ terribilmente esperta.
Usa tutte le sue arti per stimolarmi, come se fosse ancora necessario coinvolgermi in quel meraviglioso gioco, quando già non sono più padrona di me stessa.
E' fantastica la vista delle sue labbra che mi tormentano dolcemente il capezzolo, della sua calda lingua che lo lecca.
Con le mani mi ha sollevato il vestito, accarezzandomi le gambe.
Adesso che ho provato l'eccitazione dei suoi baci sulla bocca e sul seno, desidero le stesse attenzioni per il mio sesso, voglio sentirla assaporare gli umori che mi stanno bagnando.
Anche lei non aspetta altro.
Mi sfila le sottili mutandine di pizzo nero, ultimo e inutile baluardo al mio desiderio di lei.

S’inginocchia ai miei piedi e per un tempo che mi appare infinito mi osserva, seguendo con lo sguardo il mio sesso, la peluria e la fessura che s’intravede, fradicia delle mie secrezioni.
E io guardo lei, la mia amante di una sera, e desidero da impazzire la sua lingua, bramo quelle sue labbra, fremo per la sua bocca.
Le infilo le dita tra i capelli e la spingo leggermente verso il mio pube, sognando una sua carezza.

Si avvicina lentamente, troppo lentamente per la mia lussuria dilagante, e finalmente la sua lingua mi sfiora il clitoride... un tocco leggero, appena accennato, ma che mi trasmette una scossa a tal punto eccitante da essere quasi dolorosa.
Un respiro che diventa un ansito, un alito che si tramuta in un profondo sospiro, un gemito che vorrebbe tramutarsi in un urlo.
Con abili movimenti della sua guizzante e bollente lingua ha iniziato a torturarmi il clitoride, mentre le sue mani salgono a pizzicare i miei capezzoli, così incredibilmente eretti e sensibili.
Mai avrei creduto di vivere minuti di tale delirante passione.

Mi guarda sorridendo, conscia dello straordinario potere che ora ha su di me; mi penetra prima con un dito, poi ne aggiunge un secondo, con dolcezza ma spingendo sempre più in fondo.
La sua abile lingua continua ad accarezzarmi, a lambirmi bollente, pronta a regalarmi quel piacere fino a poco prima sconosciuto.

Allunga una mano verso il mio viso, e poi quelle dita penetrano la mia bocca, mentre le dita dell'altra mano si bagnano della mia eccitazione.
Assaporo voluttuosamente quelle dita, travolta da un orgasmo delirante, mentre le gambe sembrano non volermi più sorreggere...

Fine

diagorasrodos@libero.it

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