Finalmente, moglie anche di mio figlio

Scritto da , il 2018-01-14, genere incesti

Il primo contatto della sua lingua con mio forellino uretrale per leccarne la lucente goccia che vi faceva capolino,mi aveva scosso come una scarica elettrica.

Le sue labbra che subito dopo avvolgevano il mio glande,mi avevano fatto trasalire accompagnandomi in una specie di torpore in cui stentavo a capire se fossi desto o stavo vivendo in un sogno che non avevo mai sognato prima d'allora.

Mai infatti mi era capitato di guardare mia madre come donna e men che mai come femmina.

Non mi ero mai eccitato davanti a lei neanche quando,discinta,girava per casa mettendo in mostra le belle forme alle quali non avevo mai prestato particolare attenzione se non per farle qualche scherzo come strapparle di dosso l'ascigamani quando usciva dal bagno o nasconderle gli slip,le autoreggenti o il reggiseno(quando lo indossava)che aveva meticolosamente preparato sul suo letto per la sua abituale serata fuori casa.

Non avevo neanche mai lontanamente immaginato di poter fare l'amore con lei cosa che al contrario,sognavano alcuni miei amici con le loro madri o sorelle.

Francamente non saprei spiegare la mia totale assenza del complesso di Edipo dovuta forse al fatto che,della intensa e libera vita sessuale di mia madre sapevo pressoché tutto sin da bambino e dunque,anche da adolescente,quando mi masturbavo avevo in mente la mia prof. la bella della classe o altri riferimenti femminili.

Quello che mi stava succedendo in quel momento,contrastava con la mia presunta indifferenza giacché era bastato che lei mi si offrisse che,senza opporre la minima resistenza,avevo ceduto ai suoi desideri incestuosi.

Era del tutto chiara la mia accondiscendenza alle sue bramose e trasgressive voglie.

Non avevo posto alcun diniego verbale e di ciò che avevo pensato o non detto con le parole,si erano occupati il mio cuore che pulsava come impazzito,il mio corpo col suo tremulo assenso ed il mio cazzo che aveva cominciato a gonfiarsi,contrarsi e imperlarsi come mai mi era capitato prima.

Nel mio stato di trance,mi sentivo totalmente alla mercé di mia madre e mi piaceva!

Mai prima di quel momento avevo provato simili sensazione mentre due labbra e due mani si occupavano perfettamente sincronizzati del mio turgido membro.

Le sue dita accarezzavano il mio scroto spingendosi oltre il perineo sino a vellicare le pieghe del mio sfintere anale.

La sua lingua partendo dai testicoli,risaliva con estenuante lentezza l'asta e,rilasciando una scia di viscosa saliva,giungeva sino al frenulo dove si soffermava a leccarmi e titllare con la punta aguzza della lingua sino ad accompagnarmi a lambire il punto di non ritorno.

Quando dai miei ansimi strozzati e dalle prime contrazioni del membro capiva che stavo per venire,interrompeva ogni azione e tirandosi momentaneamente su,ne approfittava per slacciarmi la camicia e succhiarmi per qualche minuto i capezzoli piccoli ma duri.

Quando si rendeva conto dello scampato pericolo,si abbassava ancora sul mio pene per aprire completamente la bocca ed ingoiarlo sino a sentire il contatto coi miei peli pubici con le labbra.

Dopo avermi afferrato l'asta con entrambe le mani,aveva cominciato a muovere la testa in un succoso movimento alternato dentro-fuori sopra-sotto.

Che pompino mi stava facendo mia madre!

In quel momento avevo pensato che lei avesse deciso finalmente di farmi sborrare.

Invece no!

Nel momento stesso in cui avevo cominciato ad ansimare più forte accompagnando le sue escursioni con le mani poggiate sulla sua testa ed avevo accennato a distendere le gambe,lei si era staccata di nuovo e sollevandosi completamente sulle gambe,aveva portato le sue labbra sulla mia bocca e si era congiunta a me in un bacio umido della sua saliva e dei miei umori,profondo e lascivo come fosse l'imprinting del suo insano desiderio e del nostro incestuoso rapporto.

Mentre eravamo uniti in quel bacio appassionato in cui le nostre lingue si rincorrevano,si intecciavano,si respingevano in preda ad una danza di lussuria,mia madre,con una mano mi stringeva a se da dietro la nuca e con l'altra mi tastava i testicoli come a volerne verificare il contenuto.

Alla fine dell'appassionato bacio,si era avvicinata al mio orecchio e mentre il mio cuore batteva sempre più forte ed il mio corpo aveva ripreso a tremare,con le labbra umide aveva sfiorato il mio orecchio e vi aveva bisbigliato:

-"Piccinnu de mamma,sacciu che nun ce la faci cchiui" rilassati che adesso ci pensa mamma tua a liberarti.-

Detto questo mi si era inginocchiata ancora davanti dandomi le spalle spingendosi con la lingua oltre i testicoli ed il perineo sino a lambire il mio sfintere anale,manovrando nel contempo il mio membro come fosse una clava.

Dopo pochi secondi e quando il mio respiro diveniva pericolosamente pesante,con un agile guizzo,si era girata e si era infilata il cazzo sino in gola stimolandomi una eiaculazione oramai fuori controllo.

-Mamma...sto venendo....-

Avevo grugnito nel vano tentativo di spingerla a sfilarselo dalla bocca.

Per tutta risposta,lei mi aveva stretto i fianchi in una ferrea morsa e conficcandosi il mio cazzo sino al contatto della cappella con la sua ugola,aveva lasciato che sciogliessi i miei fiotti di sperma nella sua bocca e nel suo stomaco.

Mentre sborravo sentivo i suoi conati ed in cuor mio speravo proprio che si staccasse.

Avevo il timore che potesse soffocare senza la possibilità di respirare.

Come una predatrice la sua bramata vittima,aveva atteso che le contrazioni fossero terminate e solo allora aveva aperto le labbra e dopo un profondo respiro ed un liberatorio colpo di tosse,con la delicatezza di un gatta che lecca il suo micino,mi aveva ripulito da ogni traccia del mio seme.

Quando si era alzata per coprirmi di lievi baci il viso,il collo,i capelli ed i capezzoli,i suoi occhi lacrimavano ancora ma dentro la sua bocca non vi era traccia di sperma mentre qualche rivolo spruzzato ai lati delle labbra le colava luccicoso verso il mento ed il collo.

-Sei buono bambino di mamma.

Sei meglio di tutti quegli altri,sei più profumato,gustoso e abbondante.-

Mi aveva detto prima di congiungere ancora le sue labbra con le mie.

Segue

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