Di quando il padre aveva sverginato Alice con l'aiuto della mamma - 16 Bis

di
genere
incesti

Il padre l'aveva adagiata sul letto deponendola con delicatezza e incredibile dolcezza come fosse davvero la sua sposa.

Un corpo slanciato dalla pelle chiara e dalle forme ben equilibrate per la sua giovane età.

Il viso dal taglio ovale,appoggiato sul cuscino e circondato da una corona di lunghi capelli biondi,la facevano apparire più giovane dei suoi venti anni.

Un'espressione lieve di attesa le segnava il viso.

Le tumide labbra socchiuse e lo sguardo trasognato di chi sa che qualcosa di importante sta per accadere.

"Dolce è l'attesa" avrebbe detto il poeta.

Le braccia appoggiate,lievemente piegate sul lenzuolo con le mani dalle lunghe dita affusolate,strette nell'attesa di dischiudersi per afferrare il mondo che stava per aprirsi a lei.

Due piccoli seni che,nonostante la postura,sporgevano come collinette sulla cui sommità si intuiva la presenza di boccioli non ancora dischiusi.

I capezzoli erano ancora celati da una bianca custodia dalle morbide rotondità.

Un carnoso incavo pieno di sensuali e materne promesse.

Il monte di venere era segnato da un vello dorato ben curato come sicuramente le aveva insegnato la madre.

Le gambe leggermente divaricate,lasciavano trasparire il rigonfio delle grandi labbra oltre le quali si poteva immaginare il sanguigno taglio della fica ancora inesplorata.

Agli occhi della mamma e del papà appariva così,bella come la Venere del Botticelli,delicata come un candido giglio e sensuale come certe marmoree sculture del Canova languidamente abbandonate in attesa dell'amante.

Il padre,riprendendo la postura che aveva in salotto,le si era inginocchiato ancora tra le cosce ed aveva ripreso a leccarla mentre la madre accucciata al suo fianco,dopo averla baciata sulla bocca,era scesa sul suo collo scivolando sino alle collinette dolci come panna montata.

Con le labbra appoggiate sulle sottili areole rosate,aveva cominciato a succhiare sino a sentirsi gonfiare tra le labbra i piccoli capezzoli aspirati.

Premendo lievemente sul seno per facilitarne l'uscita,con le labbra continuava a succhiare mentre con la lingua le pennellava il piccolo bocciolo sino a che,sentendolo duro,non aveva cominciato a tormentarla con piccoli morsi.

Poi,strizzando quel capezzolo tra le dita,era passata all'altro seno sino ad ottenere il medesimo risultato.

La ragazza si scuoteva,ansimava e gemeva al doppio trattamento della lingua del padre sul suo sesso ormai dischiuso e della madre che,unita a lei in un profondo lingua in bocca,contemporaneamente e con delicatezza,le tirava e strizzava i timidi capezzoli.

La ragazza ansimava e si scioglieva tra le cosce sulla lingua del suo avido e insaziabile genitore.

-Vieni qui Claudio.-

Aveva sospirato Mara rivolgendosi al marito.

Quando l'uomo si era inginocchiato davanti al viso della figlia,il suo membro era già duro.

Come in una sceneggiatura concordata,la mamma aveva afferrato il membro del marito ed aveva cominciato a farlo scorrere mentre con la lingue titillava il frenulo ed il prepuzio.

Alice dal canto suo,aveva allungato la testa ed aveva cominciato a leccare il padre da sotto scorrendo con la lingua dai testicoli sino allo sfintere anale mentre con un dito preventivamente umettato di saliva,massaggiava la rosellina increspata.

Quello era un momento di massima sublimazione degli insegnamenti che la ragazza aveva ricevuto da sua madre.

Erano gli attimi prima che tutto si compisse rimettendo ogni tessera al suo posto.

Il padre godeva sollecitato dalla bocca di sua moglie che gli succhiava il cazzo e dalla lingua della figlia che accompagnava le carezze nelle parti più sensibili all'interno delle cosce ed il dito che spingeva per sodomizzarlo.

La ragazza,che attraverso i giochi con lo zio (Che ricordo,era mio figlio e gli era anche fratello) e le lezioni della mamma conosceva già quelle pratiche erotiche,si era rivelata agli occhi ed ai sensi dei suoi genitori,perfettamente all'altezza;"Succhiava-leccava-accarezzava e penetrava l'ano del padre con perfetta maestria."-

Poi la mamma aveva cambiato postura prendendo il posto della figlia tra le chiappe e sotto i coglioni del marito lasciando così alla figlia il piacevole compito di prendere in bocca e spompinare per la prima volta il cazzo di suo padre.

Lei aveva già visto molte volte il pene del padre.

Lo aveva anche già visto in erezione ma trovarselo così vicino al suo viso con quel glande così gonfio e livido e con quel gambo così scolpito di vene bluastre a rilievo,le aveva fatto una certa impressione.

Subito dopo però si era ripresa e seguendo le istruzioni che aveva memorizzato,aveva cominciato a leccarlo come fosse un gelato ed a spompinarlo come se dovesse farselo sciogliere in bocca ed ingoiarlo insieme al piacere del maschio.

Il padre oramai emetteva dei suoni che non avevano più nulla di umano e,benché soffocati nei toni,si capiva che il piacere gli scuoteva ogni angolo del suo corpo.

Prevenendo il pericolo che il suo maschio potesse godere precocemente tra le labbra della figlia(non era quello il momento per quel nuovo gioco)la donna si era staccata e portandosi tra le cosce della ragazza,le aveva allargato le grandi e piccole labbra e vi aveva sputato dentro per poi leccarla sino a renderla piena scivolosa.

Il marito che intanto si era sfilato liberandosi dalle attenzioni della figlia,si era chinato su di lei per baciarla in bocca in modo alquanto lascivo e poi,al comando della moglie,si era portato in ginocchio col membro rivolto verso il fiore umido della figlia.

A quel punto era stata la madre ad organizzare ogni movimento propizio ad una penetrazione piacevole ed indolore che tutti avrebbero dovuto ricordare per la vita.

Innanzitutto aveva messo due cuscini sotto i glutei della ragazza.

Poi le aveva fatto piegare le gambe appoggiando i talloni sul lenzuolo e le aveva fatto allargare le cosce sino al punto che le grandi labbra si aprissero come umide alette lasciando intravvedere il rosso e lucente spacco del suo sesso.

Poi aveva umettato ancora la vibrante verga del marito sputandoci sopra e massaggiandola con la mano ed infine aveva invitato il maschio ad appoggiarsi alle piccole labbra dando inizio alla penetrazione.

Emettendo un lieve suono simile ad un risciacquio,la cappella aveva superato senza difficoltà la prima barriera che si era aperta come morbidi bigné aprendo il varco verso il più sanguigno sentiero che conduceva verso il paradiso della vita e del piacere.

La mamma aveva il fiato sospeso in gola.

La ragazza aveva il cuore che le batteva a mille mentre il suo respiro sfuggiva incontrollato come certi compressori guasti.

Il Padre,con la fronte imperlata di sudore,la teneva per i fianchi e spingeva con spossante lentezza.

Poi un sussulto,un grido,la mamma che corre col viso verso la figlia a raccogliere con la lingua le lacrime che le solcavano le gote.

Il padre si era bloccato in preda lui stesso ad un tremore fuori controllo.

-Amore...è fatta....è dentro....sei donna..finalmente anche tu sei donna bambina mia...-

Le bisbigliava nell'orecchio la mamma mentre con le mani cercava di darle conforto accarezzandole il viso madido ed i capelli.

-Vai papà...vai...-

Aveva detto con voce flebile la ragazza appena deflorata.

Il padre,rimanendole dentro senza accennare alcun movimento,si era chinato su di lei ed aveva cominciato ad accarezzarle le labbra con la lingua sino a che la ragazza:

-Vai papà...vai...fammi tua!-

L'uomo spossato dalla pesante prova,aveva cominciato a muoversi dentro di lei affondando piano sino al primo doloroso contatto con la cervice dell'utero.

Ne era seguito un grido e poi un'altro sino a che la monta non si era trasformata in una cavalcata gloriosa verso il piacere incontrando nel suo percorso due devastanti orgasmi della ragazza prima che il maschio,ansimando come un cavallo da tiro,dicesse,rivolgendosi alla moglie:

-Mara sto per venire...che faccioooooo?-

-Godi...godi...maiale...godi papà vienile dentro...sborra...sborrala e scaldala col tuo seme....è al sicuro la nostra bambina!-

-Emettendo un grugnito animalesco che si sovrapponevano ai goduriosi gemiti della figlia,l'uomo aveva sparato,una raffica di fiotti di sperma che le avevano scaldato l'utero infiammandole tutto il corpo che,vibrando come attraversato da scariche elettriche,ricopriva la sua pelle e il suo viso di un colore rosso fuoco.

Anche la mamma in quei momenti aveva goduto insieme a loro con un furioso ditalino.

Alla fine della buriana,come fossero un unico corpo,si erano uniti abbandonandosi
in un lunghissimo,languido,umido e indimenticabile abbraccio.

-Sei stata brava Alice...hai fatto godere me il papà come non ci capitava da tempo.-

-Voi siete stati meravigliosi mamma.

Tu sei stata dolcissima ed il papà mi ha reso donna in maniera sublime,senza traumi,nessun dolore e facendomi godere come mai avrei potuto immaginare.-

-Alice...sappi che questo è stato il più bel momento della mia vita e,grazie anche a tua madre,non potrò mai dimenticarlo.-

Aveva aggiunto il padre mentre la ragazza si accoccolava tra le sue braccia col sesso ancora grondante di sperma e umori.

-Alice,domani dobbiamo andare dal ginecologo per farti prescrivere la pillola giacché da questo momento,come d'accordo,potrai sceglierti tutti i maschi che vuoi e fare l'amore con loro senza tabù.-

Aveva detto Mara alla figlia.

-Ma mamma,io non ho nessuna intenzione di andarmi a cercare altri maschi.

A me bastate tu,il papà,Andrea e il fratellino quando sarà il suo tempo.

E poi...la nonna se avrà piacere.

Per quanto riguarda un altro uomo,deciderò solo quando troverò quello giusto da sposare.-

-Alice sai che della tua vita devi decidere solo tu ed ogni tua scelta sarà ben accetta da noi.

Per quanto riguarda me e tuo padre lo sai,da questo momento siamo a tua completa disposizione.

Quanto alla nonna parlane con lei.

Hai ragione sul tuo fratellino,è ancora troppo piccolo e con lui potrai festeggiare magari tra due anni il giorno del suo diciottesimo.

Quanto ad Andrea,non appena gli diremo quello che è successo oggi,sicuramente vorrà stare con te ed a maggior ragione,visto che non mi piace che tu usi il preservativo e che già da domani sarai a rischio,urge che tu prenda la pillola.

Tuo padre oggi ha potuto venirti dentro perché ieri è finito il tuo ciclo però non mi fido specialmente adesso che sei agli inizi.-

Aveva aggiunto la mamma prima di abbracciare la figlia per congiungersi a lei in un rapporto saffico in cui il padre avrebbe avuto il solo ruolo di spettatore.


Segue



scritto il
2019-01-25
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