Una disperata vigilia parte 1

Scritto da , il 2017-12-17, genere pissing

PARTE 1

Fisso in coma le lucette dell'albero di Natale. E' una cosa che ho sempre fatto. E intanto la mente vaga senza tregua.
Sono già pronta per uscire. Indosso un vestito semplice ma mi sento molto femminile, ho i capelli sciolti e sono truccata in modo molto leggero.
Lei invece non è mai pronta.
Abbandono la magnifica intermittenza delle lucette e mi dirigo verso il bagno dove lei si sta preparando.
"Sei pronta?".
"Aspetta..." si sta facendo la coda ma io la fermo subito.
"Lasciati i capelli sciolti anche tu".
In realtà amo la coda alta nelle donne. Ma i suoi capelli sono troppo belli per essere legati. Mi piace toccarli. Sono lucidi, morbidi, folti..
Le sorrido appena prendendole l'elastico dalle mani.
Mi ignora e si alza il vestito abbassando velocemente i collant neri e le mutandine.
Si siede sul water e inizia a fare pipì. Strappa un pezzo di carta igienica ancora prima di finire e intanto afferma: "Mettimi il rossetto".
Non è la prima volta che me lo chiede. Adoro farlo.
Prendo il rossetto rossissimo e glielo metto delicatamente sulle labbra stando attenta a non sbagliare. E' difficile resistere all'impulso di spalmarglielo ovunque e ficcarle la lingua in bocca.
Finisco. Lei si pulisce e si rialza i collant.
Dopo cinque minuti siamo finalmente nella mia auto. Ho la fortuna di avere una macchina che corre, altrimenti non sarei mai in orario.
Dobbiamo andare a casa di alcuni nostri amici. Hanno organizzato il cenone della vigilia assieme a conoscenti di conoscenti e parenti di parenti e amici ecc..
Sinceramente non vedo l'ora di tornare a casa e scopare con lei.
Siamo in un paese di montagna per alcuni giorni. Il paesaggio è meraviglioso.
Nevica e il manto bianco riflette le luci di Natale appese ovunque nelle case e in centro.
Mentre guido la guardo con la coda dell'occhio. Ha freddo perché ha le mani fra le gambe nel tentativo di scaldarle. Lo smalto rosso in tinta col rossetto. Il cappotto nero che fa contrasto con i capelli biondi. E' molto sexy.
Arriviamo. Scendiamo goffamente dalla macchina cercando di non scivolare sulla neve e inizia la serata.
Chiacchiere, parole, risate, cibo..tantissimo cibo.
Alcol. Alcol come aperitivo, alcol durante la cena, alcol assieme al dessert, alcol come digestivo, alcol per scaldarsi un po'.
A fine cena mi sento accaldata e la gola mi da un po' fastidio dopo aver parlato con svariate persone.
L'alcol mi rende disinibita e decido di mettere in atto un piano.
Mentre siamo sedute, l'una di fronte all'altra, le lancio delle occhiate. Lei le coglie poco dopo.
Sguardi provocanti, sguardi che solo noi sappiamo capire. I suoi occhi luccicano davanti alle candele in centro alla tavola. Mi accorgo di avere la vescica che scoppia.
Così interrompo gli sguardi con un sorriso appena accennato e mi alzo senza dire niente.
"Dove vai?" mi chiede subito.
"In bagno".
Lo sguardo che mi lancia subito dopo fa sì che il mio clitoride inizi a pulsare.
Si alza a sua volta e mi segue.
"Mi segui?".
"Sì..mi sto pisciando addosso".
Entriamo in bagno insieme e facciamo a gara a chi arriva prima al water.
Ci arrivo io e inizio subito a fare la pipì.
Lei saltella appena con una mano all'altezza della figa.
"Ahhh" gemo mentre mi accorgo che la pisciata che sto facendo sembra non avere fine.
"Muoviti cazzo".
Finisco e mi rialzo i collant.
Lei si siede immediatamente al mio posto e inizia subito con un forte scroscio. Me la godo per bene, poi strappo un pezzo di carta igienica e le faccio allargare appena le gambe. La asciugo io passando la carta sulla sua fighetta depilata e soffermandomi volutamente qualche secondo in più sul clitoride.
"Ferma".
La guardo con aria provocatoria e faccio come mi ha appena detto.
Appena si alza dal water però affermo: "Togliti le mutandine. Voglio che torni di là senza averle addosso".
"Cioè vuoi che resti senza mutande, in vestito e con i collant??".
"Certo".
Esita un attimo ma poi mi asseconda e se le sfila. Sa un po' da Cinquanta Sfumature ma non importa.
"Dammele".
Mi passa le sue mutandine nere con un po' di pizzo e io me le avvicino al viso.
Hanno il suo odore. Non è troppo forte. E' il suo profumo, mescolato al profumo della biancheria pulita e poi l'odore meraviglioso, classico, della vagina. Quell'odore che c'è sempre quando facciamo sesso.
Le stringo in mano mentre usciamo dal bagno e me le ficco in borsa. Vicino alle palline Ben Wa che ho portato con me...per me e per lei. Ma aspetto ancora un po' prima di fargliele vedere.

La serata continua e io mi sto bagnando progressivamente ogni volta che la guardo, consapevole del fatto che sotto a quei collant e quel vestito non c'è niente.
Da sotto il tavolo iniziamo a strusciarci le gambe, la accarezzo e continuiamo con la serie di sguardi.
L'alcol si fa sentire anche sulle nostre vesciche, che poco dopo, sono di nuovo piene.
Lei mi guarda un po' disperata e mima con le labbra: "Pipì".
Torniamo in bagno ma se pensa che gliela farò fare tranquillamente si sbaglia di grosso.
Chiudiamo la porta alle nostre spalle per la seconda volta e la prendo subito per un braccio bloccandola.
"Voglio giocare" affermo.
"Devo pisciare".
"Quale occasione migliore?".
Un sorriso sadico mi si dipinge sulle labbra.
Tiro fuori le sfere vaginali e so che mi entreranno senza problemi dato che sono già un lago.
Lei le guarda un attimo sorpresa: "Non ce la faccio a mettermele adesso...devo veramente fare pipì".
"D'accordo allora ne facciamo solo un po'...non tutta. Poi le infiliamo".
Per prima mi siedo sul water e lascio andare un po' di pipì, giusto per non essere sul punto di esplodere di lì a poco. E' una tortura fermarmi a metà ma mi costringo.
So che per lei sarà più difficile.
Infatti appena si siede la pipì inizia ad uscire velocemente e la vedo in difficoltà al momento dello stop.
Riesce a bloccarla un attimo ma poi ricomincia con un sibilo fortissimo.
"Fermati!!".
Ride appena mentre finalmente riesce a fermarsi. Sospiro di sollievo.
"Aiutami a infilarle" dice mentre mi metto accanto a lei.
Piega leggermente le gambe e io bagno le sfere col mio liquido prima di iniziare a infilarle delicatamente nella sua vagina.
Noto con soddisfazione che anche lei è ben lubrificata...non quanto me, ma comunque bagnata.
Una volta inserite si rialza i collant e faccio la stessa cosa su me stessa.
Appena mi muovo le sfere iniziano a fare il loro lavoro e assaporo la piacevole sensazione.
"Rischio di venire davanti a tutti" affermo aprendo la porta del bagno.
"Spumante?" la voce di un nostro amico mi fa sobbalzare e, girandomi di scatto avverto le sfere muoversi..mmmm...cazzo.
"Sì grazie...Mel, anche tu?".
Le riempio il bicchiere sperando che il tutto finisca velocemente nella sua vescica.
E' mezzanotte. Ci si scambiano i regali. C'è un'atmosfera così natalizia che mi sento blasfema al 100%. Ma non importa...
La guardo mentre sta seduta sul divano. Il bicchiere in mano, le gambe accavallate coperte dai collant neri che avrà sicuramente bagnato all'altezza della figa..i suoi lineamenti perfetti, le sue sopracciglia castane. Penso a cosa le farò appena arriveremo a casa. Se si piscia addosso userò io il frustino stavolta. Un flash di lei in piedi, nuda, con tutti i suoi tatuaggi in mostra mi appare davanti. Sì. Voglio decisamente frustarla e punirla per bene. Se farà la bambina cattiva...e spero lo faccia.
Cerco di distrarmi parlando con qualcuno altrimenti rischio realmente l'orgasmo.
Dopo mezz'ora ho un bisogno assurdo di fare pipì. Ma non voglio dargliela vinta dato che la vedo pacifica mentre chiacchiera e continua a bere, decisamente brilla.
Mi siedo vicino a lei di fronte al caminetto e le chiedo piano: "Come va?".
Avvicina la bocca al mio orecchio e sussurra: "So che se mi alzo o vengo o mi piscio addosso".
Sorrido e, avvicinandomi a mia volta al suo orecchio, dico: "A me scappa tantissimo, fra quanto andiamo a casa? Voglio resistere".
Guarda l'orologio appeso alla parete che segna quasi l'una di notte, poi afferma: "Stiamo ancora un po' dai" e subito dopo: "Non andare a farla".
Mi preoccupo seriamente. Il mio piano di dominazione rischia di andare a puttane se mi faccio la pipì addosso per prima. Inoltre le sfere cominciano a darmi fastidio...ho voglia di masturbarmi e di pisciare.
Smetto di bere altrimenti non resisterò mai.
Incrocio continuamente le gambe e le muovo su e giù lanciandole occhiate nervose. Lei sorride sadicamente accorgendosi di come la situazione di sta rovesciando.
Sì. Finita sta storia la punirò decisamente.
Ad un certo punto scuoto la testa e le dico piano: "Devo proprio andare in bagno".
"Non penso proprio". E mi ferma stringendomi forte il braccio, poi riprende: "Devo morire solo io??".
"Allora andiamo subito a casa Mel...non riesco a stare ferma".
Accetta.
Ci alziamo. E nel farlo vedo la sua espressione disperarsi. Si tocca la fighetta senza farsi notare e resta piegata lievemente in avanti.
"Oddio che pisciata" sussurra.
Proviamo a dire ai nostri amici che siamo stanche e andiamo a casa, ma suscitiamo un "noooo" collettivo.
E ci trattengono a parlare ancora un po'.
Quando finalmente usciamo dalla casa lei mi guarda terrorizzata: "Ho paura di farla in macchina".
Io non rispondo neanche e apro la portiera mettendo subito in moto.
Devo togliermi le sfere ma temo di pisciarmi addosso nel farlo. Inoltre la sensazione piacevole che continuano a regalarmi non aiuta per niente.
Parto.
Non siamo neanche a metà strada quando sento che la devo fare. Assolutamente. Subito. Sul bordo della strada innevata. O farò un lago nel sedile.
Accosto e per fortuna mi accorgo che tutto intorno a noi è deserto.
"Cosa fai?" mi chiede tenendo l'espressione disperata che ha da quando siamo uscite.
"Piscio. Non ce la faccio più".
Mi guardo di nuovo intorno, poi mi abbasso i collant e le mutandine. Sfilo piano le sfere e inizio a pisciare.
"Noooo" la sento lamentarsi da dentro la macchina e capisco che il rumore della mia pipì la sta facendo impazzire.
Non so per quanto vado avanti ma non finisce più.
"Tu non puoi" affermo subito riacquistando un po' di dignità.
"Fammi almeno togliere le sfere".
E' scesa dalla macchina e mi sta guardando mentre continuo la mia pisciata senza fine.
Ogni volta che mi sembra che il getto sia finito poco dopo riprende.
"Appena arriviamo a casa te le faccio togliere".
Finalmente finisco e risaliamo in macchina.
Il tragitto è breve.....CONTINUA

Questo racconto di è stato letto 9 5 5 8 volte

Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.