Tra cugini parte seconda

Scritto da , il 2017-12-14, genere incesti

TRA CUGINI PARTE SECONDA
Per chi non avesse letto la prima parte….
Mi chiamo Andrea ed ho tre cugini: due maschi ed una femmina. Sono figli di fratelli e sorella di mio padre e si chiamano: Giulio, Roberto e Susanna. Siamo tutti coetanei e quindi, quando ci ritroviamo, facciamo gli stessi giochi. I fratelli di mio padre Carlo, marito di Federica, Aldo e Enzo, avevano sposato due sorelle Angela e Veronica, mentre la sorella Luana aveva sposato Antonio.
Praticamente i nuclei familiari erano:
Carlo, Federica e Andrea. Aldo, Angela e Giulio. Enzo, Veronica e Roberto. Antonio, Luana e Susanna.
Nel primo racconto ho narrato i fatti che hanno fatto sì che ci hanno fatto ritrovare in un orgia familiare. Fu durante questa festa che a me ed ai miei cugini fu confessato quanto era successo in passato in casa dei nonni.
Come già ho spiegato questi vivevano in un cascinale di campagna un po’ isolato. I figli nacquero a breve distanza uno dall’altro per cui furono compagni di giochi avendo praticamente la stessa età.
I loro giochi erano semplici ed istintivi e ben presto si accorsero che era bello veder gli animali accoppiarsi. Durante queste scene si arrapavano in continuazione e fu quasi naturale che si scambiassero e baci e carezze. Da lì a fare bocchini e a prenderlo in culo il passo fu breve ed andarono avanti con queste pratiche.
Luana era la più smaniosa e quando rientrando in casa scoprì i genitori che scopavano non ci vide più e si gettò in mezzo a loro. Il padre e la madre invece di ricomporsi accettarono dio buon grado la figlia, che fu sverginata dal padre ed iniziata alle pratiche lesbiche dalla madre.
Contenta di quanto accaduto chiese se erano disposti a dividere il letto anche con i fratelli e così cominciò una storia di incesti.
Col passare degli anni si sposarono tutti e ben presto fu un’orgia allargata a 5 coppie.
La mattina che scoprimmo la tresca dei nostri genitori, era stato tutto pianificato. Le nostre famiglie ci avevano spiato e sapevano cosa facessimo nel fienile. I nonni, Giuseppe e Adele, erano stati mandati via solo per saggiare il terreno.
A questo punto potevamo tranquillamente aspettare il loro rientro tutti completamente nudi uniti in un tromba tromba generale.
Quando i nonni fecero il loro ingresso non si stupirono più di tanto e sorridendo lasciarono liberi i due alani che avevano portato a passeggio e si spogliarono.
La nonna aveva il seno un po’ cadente, ma tutto sommato ancora abbastanza sodo ed un culo che ancora faceva la sua bella figura.
Il nonno aveva ancora un bel fisico ottenuto col duro lavoro dei campi ed un cazzo che sembrava una proboscide.
Alla sua vista Susanna si gettò a pesce su queli’uccello che, grazie anche al Viagra, divenne duro. Gli fece un pompino magistrale e quando l’uccello fu abbondantemente lubrificato si girò a pecorina pregando il nonno di fotterla.
Il suo culo e la sua fica erano abbondantemente lubrificati dalla saliva e dallo sperma delle precedenti chiaviate per cui fu un gioco farsi penetrare in entrambi i buchi.
Ero intento ad osservare la scena quando vidi le due gemelle, Angela e Veronica, accucciarsi sotto i cani facendo loro un pompino.
Quando gli uccelli degli animali furono bene in tiro si misero carponi e facendosi aiutare dai mariti si fecero inculare dalle bestie.
A quella vista il mio uccello sembrava volesse scoppiare e inculai mia nonna , mentre mio padre inculava me.
I due cani restarono attaccati a quei culi per parecchio tempo prima di liberarsi e quando uscirono mia madre si avventò su quegli sfinteri gocciolanti di sperma per pulire gli orifizi.
Era praticamente tutto il giorno che scopavamo e ci prese fame. Ci recammo quindi in cucina per mangiare qualcosa; non so cosa ci fosse nel condimento, ma in breve i nostri cazzi tornarono ad essere dritti e duri come il marmo.
Prendemmo madri , zie e nonna in contemporanea mettendo dentro due cazzi insieme tanto in culo che in fica.
Mi ritrovai con un cazzo in bocca, un cane che mi inculava e Susanna che si stava auto scopando.
Le scene si susseguivano cambiando continuamente gli attori, ma lasciando inalterati i copioni.
Purtroppo le Vacanze finirono e fu così che nacque l’idea di acquistare una palazzina con quattro appartamenti ed una cantina enorme.
Fummo tutti presi nel trasloco e quando finalmente ci trovammo tutti nello stesso palazzo decidemmo di festeggiare con un mega party nella cantina che era stata arredata allo scopo con ampi e comodi divani, morbidi tappeti e grandi specchi.
Invitammo ovviamente anche i nonni, che si presentarono con i loro cani.
La cena fu l’anteprima di quanto sarebbe successo poi. Ben presto gli abiti furono abbandonati e ci trovammo nudi in un tripudio di cazzi svettanti, fiche odorose e culi all’aria.
Anche i cani erano smaniosi di infilare i loro uccelli in qualche buco.
Le donne, per farci ulteriormente arrapare iniziarono a lesbicare tra loro. Si erano messe a cerchio sdraiate su un fianco ed ognuna leccava fica e culo dell’altra. Noi uomini iniziammo a segarci e a farci pompini per rendere ancora più duri i nostri cazzi.
In breve si formarono coppie e trii. Chi lo prendeva in culo, chi in bocca e chi in fica. I cani, sentendo quest’odore di sesso cominciarono a dare in smanie e con l’uccello di fuori cercavano buchi da riempire.
Furono presto soddisfatti e quando aspettavano che in nodo si sciogliesse furono a loro volta inculati. Mia nonna e mia cugina erano le più infoiate e vedere queste due generazioni a confronto ci fece soffermare su quanto stavano facendo.
In posizione di 69 con mia cugina sotto e mia nonna sopra, vedevo la lingua della giovane lappare culo e fica dell’anziana. Le dita entravano ed uscivano dai due pertugi e gli umori cominciarono a bagnare sia la fica pelosa di Susanna che i peli radi di mia nonna.
Mio nonno si avvicinò con la sua proboscide alla rosetta della moglie ed in un solo colpo entrò fino alle palle.
Susanna leccava cazzo e fica e chiedeva di essere a sua volta scopata. In breve si trovò un cane che la penetrava in fica e districandosi da sotto la nonna iniziò a fare pompini a chiunque.
Terminato con il cane volle essere inculata e trombata in contemporanea mentre faceva un pompino all’altro animale.
Noi ragazzi fummo presto presi a sandwich e mentre scopavamo venivamo inculati. Mio nonno fu prodigo con tutti e a tutti fece assaggiare il suo randello. Ricordo ancora il dolore che provai quando me lo ritrovai piantato in culo.
Non ho mai saputo cosa usasse mia nonna come spezie per il cibo o dolcificante per il caffè, ma quegli ingredienti ci permettevano di scopare come ricci.
Niente di nuovo alla luce del sole dice un proverbio ed alla luce di questo i fatti si evolsero. Ma questa è un’altra storia che racconterò in seguito

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