Al lavoro in bus

Scritto da , il 2017-12-03, genere etero

ANDANDO AL LAVORO

Normalmente per andare al lavoro uso la mia macchina. Non mi piace aspettare gli autobus, la ressa, gli odori…
Ma una mattina di Luglio sono stato costretto ad utilizzare i mezzi pubblici.
Essendo un’ ora di punta, c’erano già molte persone in attesa quasi tutte con profumi non certo invitanti.
Stavo per desistere e chiamare un taxi, quando si è presentata una ragazzina. Sembrava giovanissima, ma mi hai poi confessato di avere 20 anni.
Aveva una mini che a malapena coprivano due lunghe gambe snelle, slanciate ed abbronzate; Il seno, piccolissimo, si intravedeva da una leggera camicetta. Aveva i capelli raccolti con due treccine, che le conferivano un’aria da bambina. Mentre ai piedi aveva dei sandali con poco tacco.
Emanava un profumo di gioventù misto ad un profumo dalla fragranza inebriante.
Mi sono lasciato travolgere da quella scia e come per incanto mi sono messo dietro di lei.
Un po’ per gli scossoni del bus, un po’ perché cercavo un contatto fisico ho iniziato a fare la mano morta.
Inizialmente ha cercato di evitare la mia mano, ma poi era lei che spingeva il suo culetto contro di me.
Avevo il cazzo, che sembrava volesse esplodermi nei pantaloni. Ho iniziato a far scorrere la mia mano sulle sue gambe andando ad accarezzarne la parte interna. Più salivo e più lei si avvicinava.
Con mia grande sorpresa e gioia ho potuto constatare che non portava mutande. La mia mano si è prima impossessata di quelle chiappe sode per andare poi ad esplorare una fica depilata.
I miei diti la penetravano sia davanti che dietro e sentire il suo orificio anale stringere la mia falange, mi faceva andare fuori di testa.
Si è girata, mi ha offerto la sua bocca da baciare e mentre continuavo a masturbarle la vagina ed il culo ho cominciato a massaggiarle il seno.
La cosa non poteva continuare per il timore di essere scoperti, ma non avremmo voluto assolutamente smettere.
La sua fermata era prossima e candidamente mi ha chiesto di seguirla.
Siamo scesi e ci siamo recati nel suo appartamentino. Mi ha detto di essere una studentessa universitaria e di essere venuta qualche volta nel mio studio alla ricerca di un impiego part- time , che le permettesse di mantenersi agli studi.
Era da un po’ che aveva messo gli occhi su di me e quando mi ha visto in coda per salire sull’autobus aveva cercato in mille modi di venirmi vicino trovando anche il tempo di togliersi le mutandine, che mi mostrò togliendole dalla borsetta.
Abbiamo ripreso là dove avevamo interrotto. Si è spogliata mettendo in mostra un corpo acerbo, ma ben fatto.
Il ventre piatto, la fica depilata e un culetto a mandolino compensavano la quasi mancanza di seno.
Mi ha tolto i pantaloni, la camicia e gli slip ed a cominciato un super pompino. L’ho presa tra le braccia ed in piedi l’ho rovesciata su di me in modo da avere un panorama completo della sua fica e della sua rosetta.
Come zombi ci siamo portati in camera da letto dove abbiamo continuato il nostro 69 rotolandoci nel letto. La sua lingua mi titillava il buco del culo e la cappella, mentre la sua bocca lo ingollava fino alle palle.
L’ho girata sul letto, le ho aperto le gambe ed ho iniziato a entrare in lei. Eroi quasi al punto di non ritorno, quando mi ha detto che non prendeva anticoncezionali per cui non potevo venirgli dentro.
Ormai fuori controllo ho iniziato a leccarle il buco del culo ed a spingerle in culo il mio bastone. A niente sono valse le sue suppliche di far piano in quanto era ancora vergine. In un solo colpo sono entrato fino a che le mie palle non hanno iniziato a sbattere contro la sua fica.
Al primo urlo di dolore sono seguiti gemiti di piacere e siamo andati avanti a scopare tutta la mattina.
Fortunatamente sono uno dei soci dello studio di architetti per cui non ho dovuto giustificare il mio ritardo.
Gabriella, questo il nome della ragazza, è stata poi assunta e grazie alla sua disponibilità, la sua bravura e il consenso dei colleghi è diventata una pedina importante dello studio.
Durante i momenti di pausa si spogliava completamente e veniva a fare incetta di verghe dure. Voleva essere presa in contemporanea in fica e culo mentre faceva pompini agli altri.
Si è cimentata con grande maestria a prendere due cazzi contemporaneamente in culo o in fica.
Temendo che lo studio potesse avere dei cali di clienti, non era difficile vederla sculettare indossando mini inguinale senza indossare intimo di fronte ai clienti stessi.
Il massimo si è avuto quando si è presentata una coppia: lei bionda con forme opulente e lui un senegalese di circa due metri.
Si è recata alla villa per fare un sopralluogo e, come poi ci ha raccontato, hanno parlato e fatto di tutto fuorché discutere di progetti.
Al suo arrivo ha trovato la padrona di casa a bordo piscina in topless, mentre il marito era disteso a pancia in su. Indossava un micro slip e dalle forme prometteva piuttosto bene.
E’ stata invitata a prendere il sole con loro e, alle sue rimostranze in quanto non aveva il costume, si sono alla volta spogliati.
La vista della sua fica depilata, dei capezzoli ritti e, cosa ancora più interessante, le dimensioni del pene del marito l’hanno convinta a spogliarsi in un baleno.
Una volta nuda si è avvicinata alla donna iniziando a baciarle gli angoli della bocca per catturare la sua lingua. Baciandosi, le mani hanno iniziato a frugare i seni e le fiche. Si sono stese su un telo ed hanno iniziato un 69 da sballo con le lingue e le mani che entravano in ogni dove.
Il marito le guardava e si segava lentamente fintanto che il suo cazzo non ha raggiunto la massima grandezza. Saranno stati più di 30 centimetri con la circonferenza di una bottiglia di vino.
Alla vista di un simile attrezzo a iniziato a leccarlo facendogli passare la lingua dalla cappella al buco del culo.
Non riusciva a farlo entrare in bocca per cui la moglie l’ha girata e ha avvicinato la sua fica a quel maestoso bastone.
Grazie alla sapiente lingua della moglie è riuscita lentamente a prenderlo tutto per iniziare poi una cavalcata indemoniata, mentre leccava come una forsennata culo e fica della moglie.
Il marito ha continuato la scopata a lungo, ma lungi dal venire ha l’ha tolto dalla passera ed ha cominciato a spingerlo nel culo.
Non avrebbe mai creduto possibile che un simile attrezzo potesse entrarle nello stretto condotto anale, ma poco per volta,a costo di dolori disumani è riuscita ad incamerarlo tutto godendo come non mai.
E’ stata inculata senza riguardi fino a quando un torrente di sborra non le ha inondato il retto. Il cazzo è uscito facendo il rumore di un tappo di spumante e lasciando un tunnel da cui usciva sangue e sborra.
Dolorante, ma non paga ha continuato a farsi leccare dalla moglie fino a che il suo culo e la sua fica non hanno ritrovato una forma accettabile.
Oltre ad aver ottenuto una scopata super, ha portato allo studio un cliente molto danaroso che si è affidato a noi per seguire molti progetti.


Questo racconto di è stato letto 6 2 5 2 volte

Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.