Era uno di quei giorni nei quali il diavolo si annoiava (epilogo)

Scritto da , il 2017-08-05, genere trio

Nota dell'autore.
Eccoci alla fine di questa fatica, mia e di chi mi ha coraggiosamente seguito, adoro i racconti lunghi... ma presentarli come fossero un romanzo d'appendice, a puntate cioè, è faticoso. Ne ho diversi in versione pdf, una cosa che uso spesso come soggetto è il prete laido e libidinoso. Forse perché li odio? Comunque chi li volesse leggere me ne faccia richiesta e indicherò il link.
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-Tu guardi, vero prete? Mettiti lì… nell'angolo dietro a quell'armadio… guardami bene… vedrai quanto sono puttana e ti piacerà da morire. Devi stare vestito, ma dovrai masturbare quel grosso cazzo che hai! E godere… venire più e più volte!-

Tirò il giovane vicino ad un divano e qui gli si inginocchiò davanti… aprì i pantaloni e fece uscire a fatica il cazzo…

-Dio! Che bello sei! Oltre ogni mia rosea previsione! Troppo… troppo bello! Ora ti adoro… cazzo meraviglioso!-

Era davvero in ginocchio e in adorazione!
Teneva la grossa verga con ambedue le mani e passava le dita sulla liscia cappella e sulle vene in rilievo, poi andava a palpare il grosso scroto e mugolava. Avvicinò infine la bocca e prese a baciarlo, avendo cura di spargere della saliva e iniziò a prenderlo in bocca, lo inghiottiva e poi lo lasciava. Ora la verga era lucida di saliva e il giovane stava in piedi inarcato, tutto era troppo per lui. Troppa libidine e troppo piacere e rantolò…

-Sto… per godere… sto per sborrare…-

Monica accentuò il suo succhiare e ora le sue mani masturbavano veloci l’asta e stringevano i grossi e duri coglioni.
E il prete si svuotò con un urlo davvero poco umano!
Sembrava un leone che ruggiva nella savana! Monica attendeva con la bocca spalancata, succhiava a tratti ma voleva che la sborra uscisse con la massima forza possibile e che la colpisse sia in bocca che sul viso, stringeva forte le cosce e anche lei era ad un attimo dal piacere.
Un solo tocco… una lievissima penetrazione? E lei sarebbe impazzita dal godimento! Ecco… sentì la sborra uscire, sentì gli stimoli muscolari dell’eiaculazione e la vide… lunghi fiotti la colpirono e la ricoprirono, lei usò la lunga lingua per leccarsi per poi, ad eiaculazione finita, prenderlo nuovamente e lungamente in bocca, succhiandolo forte.
Nel mentre... l’anziano si stava menando, amministrava giudiziosamente evitando di venire troppo presto, era anche cosciente che era dietro ad impazzire. Il suo grosso arnese era da intimidire veramente. Non solo largo all'eccesso ma impressionante. Era come se presentasse delle bitorzolute protuberanze. Vero… che erano solo delle vene ma l’impressione che davano? Sembrava un grosso ramo di quercia pieno di nodi. Monica lo guardava di sottecchi poi staccò un attimo la bocca e gli impose…

-Non mi sborrare a terra… prete! O ti farò pulire con la lingua..!-

Non smise intanto di usare la bocca con quel cazzo che non voleva saperne di cedere. Duro… era ancora duro.
Si rialzò e se lo tirò dietro, lo trascinò in camera e qui sul letto caldo che sapeva ancora del marito si stese, si tolse gli slip e si aprì…

-In ginocchio prete… e ora tocca a te adorarmi. Usa la lingua… passala forte su tutto la piega della mia fica. Poi… si così…! Bravo sei! Ora leccami qui… fammi godere che sono proprio lì…!-


Si aprì con le due mani e gli mostrò un clitoride davvero notevole.

-Qui lecca e mordi forte. Strizzalo con le labbra dai! E succhialo forteeeeee… si… ora ora…. Diooooooo… mi fai morire tu!-

Ora fu lei a urlare senza contegno. Urlava e gemeva. Mentre la bocca del giovane la mordeva e succhiava, il prete anziano si era fermato sulla porta.

-Ora mettimi dentro… le dita… tutta la tua mano voglio dentro! Porco… porco… sei un prete davvero porco! Così… che vengo ancora! Siiiiiiiiiiii… spingi bene e girale quelle dita… strofina forte dentro! Forte…! Dai che sono lì… ancora... ora… ora…!-

Goduto… lo fece alzare e se lo tirò sopra e fu la prima donna del giovane. Entrò in lei come un coltello riscaldato nel burro. La sua figa era davvero un paradiso e subito iniziò a penetrarla forte, in modo continuo ma presto prese lei in mano la conduzione e man mano gli insegnò come fare.

-Uhhhh… si! Oh… come mi scopi bene! Ora rallenta e affonda di più i colpi… io ti vengo incontro e così ti sento tutto… ma proprio tutto dentro! Ora stai fermo che mi muovo io! Senti come ti stringo? Ora muovo bene il bacino… uhhhh… che delizia sei! Un vero maschio… che spreco eri con quella tonaca e con sta fissa della castità! Dai.. dai… ora forte e profondo! Dai che veniamo assieme! Voglio che mi riempi della tua sborra!-
Pochi attimi dopo urlarono assieme il loro piacere mentre il parroco grugniva come un cinghiale e venne nel proprio fazzoletto.
Quanto fu lunga quella notte?
Infinitamente lunga, il pretino fu sollecitato a prenderla in mille maniere e conobbe la libidine di poter possedere un bellissimo culo arrendevole!
Con che goduria sbatteva con i lombi contro quelle natiche sode!
I colpi suonavano come colpi su un tamburo!
Fu fatto resuscitare più e più volte. Poi… quando davvero era ormai irrecuperabile… stremato, Monica si rivolse all'anziano parroco, era incuriosita da quel cazzo strano.
Chissà come sarebbe stato ad averlo dentro… a farsi lavorare da quel tronco nodoso.
E… blandendolo adeguatamente ci riuscì a farsi penetrare ed ebbe il suo secondo vergine della notte. E godette ancora e ancora, il vecchio mostrò davvero una resistenza incredibile e ora continuava a montarla come un toro infuriato! E quanto davvero la faceva godere! Una sola cosa non riuscì a combinare per quella notte, farsi scopare dai due uomini assieme, ma si disse… tempo al tempo, no?
Di sicuro sarebbero stati due sue creature, addomesticate dalla sua infinita lussuria.
Aveva molti programmi… voleva per esempio far inculare il prete anziano dal giovane, questo per la sua particolare libidine!
Era pressoché l’alba quando lasciarono la sua casa, lei si prese un breve riposo e attese. Lo aspettò nuda e ancora piena di sperma, si assopì brevemente e si svegliò quando lui arrivò.

-Come è andata?-
-Tutto come da programma…-

Scoprì voluttuosamente il bel corpo…
-Ma ho ancora voglia! Di te. Non vuoi? Per favore…-

Lui le passò la mano fra le cosce, intensificò la pressione proprio fra le tumide labbra esterne… annusò la mano…
-Sei ancora piena di sborra… puttana…-
-Non mi lavo mai… lo sai… aspetto te… so che ti piace…-
-Ah… sei la mia anima prediletta e lo sai e lo meriteresti ma ho avuto anch'io una notte molto impegnativa… la risposta è no.-
-Anche la mia lo è stata…! Impegnativa e ho preso due piccioni con una fava o meglio due fave… e che fave, con una micia. La mia. Sono stata brava e merito un premio…-

Il diavolo sorrise compiaciuto, lei gli avrebbe dato ancora molte, molte soddisfazioni!
La tirò a forza giù dal letto e la costrinse in ginocchio davanti a lui, la prese bene per i capelli e le mise il cazzo in bocca, i colpi che le dava erano talmente forti che la cappella arrivava in gola. Gli piaceva stimolare quei principi di vomito e lei doveva controllarli o erano guai.

-Ti piace così…?-

Lei mugolò soddisfatta… si… le piaceva subire tutto da lui, anche essere punita duramente ma non è che poteva esprimere sempre la sua approvazione, lui era difficile… un padrone davvero crudele e imprevedibile.
La cosa durò alcuni minuti e lui le riversò direttamente in gola tutta la sua sborra, lei si staccò e gli mostrò la bocca piena… assaporò bene e poi inghiottì, si portò su letto e si stiracchiò soddisfatta come una gatta, mentre lui prendeva il suo particolare taccuino e nella prima pagina disponibile segnò la data e scrisse…

Due a zero.
Più due…!??
Ancora…?!
Perché nessuna reazione dalla sua controparte? Non è che esistesse invece qualche intenzione nascosta, incomprensibile, quasi geniale?
Doveva sempre vincere facile? Troppo facile? Qualcosa non andava...

-Me ne vado… tra poco arriva il tuo maritino… che anima buona! Fa il turno di notte per guadagnare di più… devi farlo scopare…-
-Non se ne parla! Sono stanchissima…-
-Invece lo farai... è un ordine. Lo farai e ti farai riempire anche da lui... e godrai da quella vacca che sei... gli darai la figa e il culo... e gli dirai che lo ami...-
-A lui...? Che schifo...! Va bene... obbedirò come sempre...
-Adorami... adora il tuo Signore e Padrone! Leccami il culo!

Poi il diavolo sparì.
E ora? Pensava...
Che inventarsi per combattere la noia tremenda?
Uh…! Era forse questa l’intenzione segreta del suo eterno avversario?
Esaurirlo per noia?
Doveva pensarci…

Tibet.

(da sempretibet blog)

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