Sette variazioni sul tema

Scritto da , il 2017-08-04, genere pulp

1. E' stata una giornata schifosa, ridicola, assurda. Ho avuto mille problemi al lavoro e aiuto da parte di nessuno. Quando alle quattro del pomeriggio me ne sono andato ero così nero che le seppie al confronto sono chiare. Il cielo era cupo come il mio umore, i pensieri si accavallavano nella mente e finii per allungare il percorso verso la stazione andando in una strada secondaria e isolata. All'angolo vi erano due zingare. Non ho mai provato desideri erotici per le donne rom, non avendone mai incontrata una veramente bella e queste due non facevano eccezione. Una era bassa, tarchiata, l'altra alta, robusta. Di viso non erano sgradevoli e i corpi erano inguainati in maglie e leggins, anche se entrambe sopra i pantaloni portavano degli shorts di jeans. La più piccola mi disse:-Bello ragazzo, dammi una moneta e ti leggo la mano -. Le diedi la moneta e lei mi prese la mano scrutandola e palpandola con i polpastrelli. - Oh - disse, - tu stai per fare incontro con bellissima donna bionda e ...aaah, sei nudo con lei - . Una risata sguaiata accompagnata da quella della sua amica sottolineò questa rivelazione. Me ne andai pensando: sono proprio un cretino, poi non ricordo nulla.
Sono in un letto di ospedale. Qualcuno ha detto che ho avuto un incidente, un'auto mi ha investito. Sono nudo e una dottoressa bionda mi palpa per tutto il corpo. - Almeno due fratture - dice, - per non parlare del trauma cranico. - Che magnifica giornata.
2. E' stata una giornata schifosa, ridicola, assurda. Ho avuto mille problemi al lavoro e aiuto da parte di nessuno. Quando alle quattro del pomeriggio me ne sono andato ero così nero che le seppie al confronto sono chiare. Il cielo era cupo come il mio umore, i pensieri si accavallavano nella mente e finii per allungare il percorso verso la stazione andando in una strada secondaria e isolata. All'angolo vi erano due zingare. Ho sempre detestato gli zingari, è più forte di me. Devo ammettere che le due erano bonazze, una piccola, grassottella, l'altra alta, formosa. Di viso erano zingare e basta. La più piccola mi disse:-Bello ragazzo, dammi una moneta e ti leggo la mano -. Le risposi: - Ti do tre monete se nella mano ci metti il mio cazzo. - Le zingare mi fissarono minacciose. La più grande disse:- Ti piace cazzo in mano ? Vieni. - Dicevano sul serio ? Mi indicarono un vecchio distributore di benzina abbandonato coperto da cartoni che rendevano invisibile l'interno. Le seguii incerto. All'interno la più piccola mi precedette e mi disse: - Tira fuori cazzo. - Io mi sbottonai i pantaloni, poi mi diedero una gran botta alla testa e non ricordo nulla.
Sono in un letto di ospedale. Qualcuno ha detto che ho subito un'aggressione. Sono nudo e una dottoressa bionda dice a una poliziotta che a causa del trauma cranico non posso rispondere alle domande. Che magnifica giornata.
3. E' stata una giornata schifosa, ridicola, assurda. Ho avuto mille problemi al lavoro e aiuto da parte di nessuno. Quando alle quattro del pomeriggio me ne sono andato ero così nero che le seppie al confronto sono chiare. Il cielo era cupo come il mio umore, i pensieri si accavallavano nella mente e finii per allungare il percorso verso la stazione andando in una strada secondaria e isolata. All'angolo vi erano due zingare. Ho sempre provato simpatia per gli zingari, per la loro vita così libera da schemi e pregiudizi, per la fama maledetta che li perseguita. Erano simpatiche e di bell'aspetto. La più piccola e allegra delle due mi disse: - Bello ragazzo, dammi una moneta e ti leggo la mano. - Le risposi: - La moneta te la dò volentieri ma per favore non leggermi niente, preferisco non conoscere il futuro, sono troppo sfortunato. - Lei mi accarezzò il viso e disse: - Vedi che ti porto fortuna. - Le diedi tutte le monete che avevo pur di non farmi leggere la mano e mi allontanai in fretta. Sentii una botta alla testa e poi non ricordo nulla.
Sono in un letto di ospedale. Qualcuno ha detto che mi è caduto un pezzo di cornicione sulla testa e che posso fare causa non so a chi. Una dottoressa bionda mi visita e mi palpa il corpo nudo. A un certo punto ho una reazione incontrollata, qualcuno sghignazza, vorrei chiedere scusa ma non riesco a parlare. La dottoressa scruta il mio pene, ne valuta l'ampiezza, poi dice:- Può essere una conseguenza nervosa del trauma subito. - Che figura e che magnifica giornata.
4. E' stata una giornata schifosa, ridicola, assurda. Ho avuto mille problemi al lavoro e aiuto da parte di nessuno. Quando alle quattro del pomeriggio me ne sono andato ero così nero che le seppie al confronto sono chiare. Il cielo era cupo come il mio umore, i pensieri si accavallavano nella mente e finii per allungare il percorso verso la stazione andando in una strada secondaria e isolata. All'angolo vi erano due zingare dall'aspetto discinto e provocante, una piccola e l'altra alta. La più piccola mi disse: - Bello ragazzo, dammi venti euro e metto cazzo in mano. - Feci segno di no con la testa. Quella alta disse: - Dammi trenta euro e metto cazzo in bocca. - Feci ancora segno di no ma mentre allungavo il passo per andar via, la più piccola mi si mette davanti e la più grossa mi prende da dietro e mi punta un coltello alla gola. - Dai portafoglio - dice la piccola. Lo tiro fuori, quella lo prende, io allora cerco di afferrarla e di darle un calcio ma la compagna mi ha già infilato il coltello in un fianco e poi non ricordo nulla.
Sono in un letto di ospedale. La dottoressa bionda è in compagnia di una poliziotta bruna che mi parla. - Ti ricordi di me ? - dice. - Floriana! Da quanto tempo! Ti hanno trasferita ? - - Sì, adesso lavoro qui, raccontami cosa è successo. Glielo dissi e lei prese appunti. La dottoressa intervenne e disse:- Adesso basta, non è in pericolo ma ha perso molto sangue. - Floriana mi saluta e dice: - Torno domani. Avrei voluto rivederti in un modo diverso ma spero che non ci perderemo più di vista. - Non è finita così male questa magnifica giornata.
5. E' stata una giornata schifosa, ridicola, assurda. Ho avuto mille problemi al lavoro e aiuto da parte di nessuno. Quando alle quattro del pomeriggio me ne sono andato ero così nero che le seppie al confronto sono chiare. Il cielo era cupo come il mio umore, i pensieri si accavallavano nella mente e finii per allungare il percorso verso la stazione andando in una strada secondaria e isolata. All'angolo vi erano due zingare dall'aspetto discinto e provocante, tutte e due formose, una piccola, l'altra alta. La più piccola mi disse:- Bello ragazzo, dacci cinquanta e cinquanta e ti facciamo cosa bella. - In condizioni normali sarei scappato via ma avevo voglia di sfogare la rabbia che sentivo dentro e una scopata poteva servire. Mi presero per mano e mi condussero a un vecchio distributore di benzina abbandonato, con i vetri coperti da cartone, che loro usavano, evidentemente, per le loro marchette. Appena dentro si sfilarono le grosse mammelle da sotto il vestito e mi fecero abbassare pantaloni e slip. Poi la più grande mi abbracciò da dietro e mi tenne fermo, l'amica mi sollevò le gambe, se le mise sulle spalle mentre l'altra mi sosteneva la schiena. La piccola cominciò a spompinarmi alla grande! Era un sogno represso che si realizzava, un pompino da due donne che mi sollevano...Uno stridore di freni interruppe il mio deliquio. - La polizia! - gridarono le due e per scappare mi buttarono per terra. Battei la testa e poi non ricordo nulla.
Sono in un letto di ospedale. La dottoressa bionda è in compagnia di una poliziotta bruna. La riconosco, è Floriana, ma lei finge di non sapere chi sono. Mi hanno ritrovato con i pantaloni abbassati, non hanno dubbi su quello che stavo facendo. Che figura e che magnifica giornata!
6. E' stata una giornata schifosa, ridicola, assurda. Ho avuto mille problemi al lavoro e aiuto da parte di nessuno. Quando alle quattro del pomeriggio me ne sono andato ero così nero che le seppie al confronto sono chiare. Il cielo era cupo come il mio umore, i pensieri si accavallavano nella mente e finii per allungare il percorso verso la stazione andando in una strada secondaria e isolata. All'angolo vi erano due zingare, una sui trentacinque anni, ma con loro è difficile stabilire l'età, vestita con una maglia a strisce colorate attillata e una gonna di jeans abbastanza corta, l'altra era una ragazzina sui tredici, quattordici anni, con indosso dei leggins scuri e una blusa azzurra. Le guardai e dissi meravigliato: - Ma voi non siete le solite zingare! - Mi fissarono perplesse, poi l'adulta mi disse: - Bello ragazzo, dammi trenta euro e ti faccio bocchino, ti piace bocchino ? - Dissi di no e cercai di allontanarmi ma lei mi trattenne e disse: - Dammi cinquanta e ti faccio fare bocchino anche da mia figlia. - - Ma è una ragazzina, chi volete incastrare ? - - Ha tredici anni, da noi siamo già donne. - Non so se fu più la forza della donna, che pure era notevole, o la mia libidine, fatto sta che mi portarono in un vecchio distributore di benzina abbandonato. Mi fecero entrare nel gabbiotto, la madre mi sbottonò i pantaloni e cominciò a succhiarmelo e accarezzarmelo, interrompendosi solo per leccarmi le palle. Ce l'avevo già duro quando si alzò, mi venne dietro e mi abbracciò, mentre la figlia la sostituì nel lavoro sporco e devo dire che era anche più brava della madre. Era un sogno represso che si realizzava, una figlia che se lo metteva in bocca e la madre che mi teneva una mano sulle palle e una sul petto e mi baciava sul collo e mi diceva:- Ti piace farlo con mamma e figlia, eh ? - Uno stridore di freni mi rubò al deliquio. - La polizia! - gridarono le due e tentarono di scappare. Tenendomi i pantaloni cercai di scappare anch'io ma andai a sbattere contro un poliziotto che credendo volessi aggredirlo mi colpì alla testa, poi non ricordo nulla.
Sono in un letto di ospedale, piantonato. Mi hanno detto che sono in stato di arresto per violenza su minore e resistenza a pubblico ufficiale. Ho riconosciuto Floriana nell'ispettore che mi ha dichiarato in arresto e lei ha fatto finta di non conoscermi. Che magnifica giornata!
7. E' stata una giornata schifosa, ridicola, assurda. Ho avuto mille problemi al lavoro e aiuto da parte di nessuno. Quando alle quattro del pomeriggio me ne sono andato ero così nero che le seppie al confronto sono chiare. Il cielo era cupo come il mio umore, i pensieri si accavallavano nella mente e finii per allungare il percorso verso la stazione andando in una strada secondaria e isolata. All'angolo della strada una prostituta aspettava i clienti. Mi girai attorno senza vedere zingare. - Bello ragazzo, cerchi me? - chiese la prostituta. La guardai ed era una delle più belle donne che avessi mai visto, una mulatta dal viso dolcissimo e dalla voce suadente. Era seminuda, con le bellissime gambe scoperte e un top che le fasciava una quarta di seno. - Andiamo, dai, hai voglia di chiavare, si vede. - Era così, pensai che dopo la giornata che avevo passato meritavo una donna per divertirmi un pò e che donna avevo trovato! Mi condusse in uno spiazzo dove c'era una roulotte che le serviva per le sue marchette e ci entrammo. La pagai, lei mi ringraziò baciandomi in bocca e dicendo :- Ti amo, tesoro. - Mi chiese: - Mettiamo guanto, amore ? - Risposi di sì, lei si voltò, si abbassò lo slip e mi mostrò il più bel culo che avessi mai visto. Glielo accarezzai ed ero già arrapato come non mai quando lei si voltò e vidi che si infilava il preservativo su un enorme cazzo! - Ma tu sei un trans? - urlai per il raccapriccio. - Io volevo una donna. - - Io sono meglio, amore, vedi che ti piace, faccio tutto io, se vuoi pompino faccio, se vuoi farlo tu lo stesso, se vuoi che te lo metto io dentro...- - Ridammi i soldi, stronzo. - - No, soldi miei, noi già spogliati. - Gli diedi un pugno sul naso e lui gridò aiuto. La porta della roulotte si aprì e apparve un uomo dall'aspetto minaccioso e dai baffi spioventi, con un coltello in mano. Cercai di coglierlo di sorpresa e in parte ci riuscii perchè con un calcio gli feci volare via l'arma ma mi diede una spinta all'indietro e poi una capocciata sulla faccia. Poi non ricordo nulla.
Sono in un letto di ospedale. Ho sentito qualcuno dire: ecco cosa succede a frequentare i femminielli. La dottoressa bionda ridacchia, la poliziotta venuta a interrogarmi mi guarda con disgusto. - Non sei Floriana ? - le chiedo. - Mi dia del lei, prego. Sono l'ispettore Marilena Bosco. - Che magnifica giornata.
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-Dottoressa, che mi è successo ?-
-Non sappiamo ancora, sei svenuto per strada, dobbiamo capire cosa è stato, ti era già successo?-
-No, mai. E le zingare?-
-Allora ricordi qualcosa. Sì, le prime a soccorrerti sono state due vecchie zingare che passavano di lì.-
-Ma lei non è bionda!-
-Non mi riconosci? Sono Floriana.-
-Ma non eri poliziotta?-
-No, è mia sorella che fa la poliziotta.-
-Mi fa male la testa.-
-Riposati, ora-
-Che magnifica giornata-

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