Un festa scoppiettante

Scritto da , il 2017-07-25, genere trio

Avrei dovuto incontrare David poco prima di andare alla festa che i suoi amici organizzano ogni anno e a cui lui tiene particolarmente. Sinceramente io ne avrei fatto anche a meno, non sono molto amante dei posti affollati. Lui però non si è mai presentato, facendomi arrabbiare come poche altre volte in vita mia. Se voleva chiudere con me, poteva scegliere un modo migliore! Decido così di arrangiarmi da sola e presentarmi comunque alla villa, solo per fare un dispetto a lui. Quando arrivo, la festa è già iniziata. Mi guardo intorno e lo scovo in un angolo con una birra in mano e una bionda che si struscia su di lui. Fanculo David! Afferro una birra dal tavolo e mi siedo di peso sul divano, pensando a una vendetta degna di essere chiamata tale. Francesco entra proprio in questo momento e mi rendo conto che lo sto fissando: avevo una cotta per lui qualche anno fa. Lui mi saluta con un cenno del capo, ma non si degna nemmeno di scambiare due parole con me.
Trascorrono i minuti, aumentano gli invitati e anche la mia noia. Sbuffo rumorosamente, desiderosa di allontanarmi da questo inferno. Sto per alzarmi, ma qualcuno me lo impedisce.
“Ciao Jessica.”
Francesco mi sorride e si appiccica a me sul divano. Quanto ha bevuto per essersi accorto della mia esistenza.
“Ciao.”
“Posso farti compagnia?” chiede indicando il posto libero accanto a me.
“Certo, siediti pure” rispondo arrossendo.
“Sei bellissima stasera” mi dice con un sorriso malandrino sulle labbra.
Che cosa gli sta passando per la testa? Sono mesi che non scambiano nemmeno una parola e stasera mi sembra particolarmente loquace. Parliamo del più e del meno per un po’, rompendo il ghiaccio. Francesco elimina le distanze che ci sono tra noi e posa una mano sul mio ginocchio che sembra rovente a quel contatto. Mi muovo nervosa tra i cuscini, ma mi blocco non appena sento il suo respiro all’orecchio.
“Ho voglia di baciarti” mugugna mordicchiandomi il lobo.
Le sue dita si muovono lente sulla mia coscia, fino a sparire sotto la mia gonna. Ruoto il capo e le nostre bocche si uniscono subito, senza pensarci nemmeno un istante. Mi schiude le labbra con la punta della lingua, chiedendomi il permesso di approfondire il bacio. In un attimo le nostre lingue si rincorrono rapide, vogliose e il mio basso ventre si risveglia dal letargo. La sua mano si fa audace e scosta le mutandine, sfiorando la mia fica già bagnata.
“Mmmm” mugola sulla mia bocca, mordendomi poi con forza il labbro inferiore. “Te la leccherei tutta.”
Le sue dita mi penetrano lente, muovendosi dentro di me e facendomi ansimare sulle sue labbra. Poso la mano sul cavallo dei suoi pantaloni dove trovo la sua erezione che preme per essere liberata. Stavolta sono io a mugolare, sempre più eccitata.
“Io te lo succhierei fino a farti venire nella mia bocca” soffio sulle sue labbra, desiderosa di mettere in pratica quello che gli ho appena confessato.
Francesco sorride sornione. “Troviamo un posto tranquillo dove stare soli.”
Sfila le dita dalla mia fica e se le porta alla bocca, leccando i miei umori. “Sei così dolce.”
I nostri occhi continuano a rincorrersi rapidi, la voglia di trasgressione sta salendo istante dopo istante e mi farei scopare anche su questo divano se non ci fossero così tante persone nella stanza. Mi alzo all’improvviso, afferro la sua mano e lo trascino nel retro dove sono certa che non ci sarà nessuno. C’è una stanza riservata a biblioteca che non credo verrà utilizzata stasera, sono tutti intenti a spassarsela. Francesco si chiude la porta alle spalle e poi si avventa di nuovo sulla mia bocca, sollevandomi la gonna con entrambe le mani e scoprendo le gambe. Preme il bacino contro il mio e sento il suo cazzo duro desideroso di attenzioni. Gli slaccio i pantaloni, li faccio cadere a terra, mentre libero con una certa urgenza la sua asta pulsante. Mi inginocchio sul pavimento freddo e lo prendo in bocca, succhiando avida. Francesco posa le mani sulle mie spalle e accompagna i movimenti con delle spinte decise. Mi obbliga a fermarmi prima di svuotarsi nella mia bocca, mi solleva di peso e mi fa sedere sulla scrivania di mogano. Mi sfila le mutandine e mi allarga le cosce, sparendo poi con la testa tra esse. La sua lingua mi sta scopando in un modo divino, non riesco a trattenere i gemiti. Affondo le dita nei suoi capelli e lo spingo più in profondità, non voglio che si fermi. Lascio andare il suo capo e mi sfilo il top, slaccio anche il reggiseno che faccio sparire sul pavimento. La sua mano ne approfitta subito e si posa su un mio seno: gioca con il capezzolo, lo tortura, aumentando il mio desiderio. La mia fica è un lago e vorrei tanto che mi scopasse come si deve. L’orgasmo mi travolge inaspettatamente, grido il suo nome, mentre lui lecca i miei umori fino a saziarsi. Quando torna a guardarmi, lo attiro a me e mi approprio della sua bocca. È eccitante sentire il mio sapore su di lui e aveva ragione, è dolce.
“Scopami” gli ordino allacciando le gambe attorno ai suoi lombi.
“Non vedevo l’ora” commenta prendendosi il cazzo in mano e guidandolo dentro di me.
Mi afferra per i fianchi e comincia a pompare con impeto, facendomi ansimare rumorosamente a ogni colpo. La sua bocca cerca la mia, le nostre lingue ingaggiano una battaglia lussuriosa, scende poi sui miei seni che vezzeggia con foga. Lambisce il mio capezzolo, lo sugge, lo morde con forza, facendomi gemere. Il suo cazzo mi sta facendo davvero impazzire e mi fa venire gridando ancora una volta. Esce dalla mia fica e lo tiene in mano, muovendosi rapido e svuotandosi sulle mie tette. Ho voglia anch’io di assaggiarlo così lo prendo in bocca e lecco ciò che è rimasto. Ammetto che ho ancora voglia di divertirmi, non mi basta una sola scopata stasera. Un bussare con insistenza alla porta, ci obbliga a rivestirci in fretta e furia. Usciamo mano nella mano, lasciando la stanza a una nuova coppia che ha bisogno di intimità. Lei glielo sta già succhiando nel corridoio, avevano troppa fretta.
Torniamo nel grande salone dove la festa si è movimentata. Trovo subito David davanti al camino che sta esplorando le tonsille della bionda, ma non mi fa né caldo né freddo. Francesco mi trascina sul lato opposto della sala e mi sospinge contro il muro. Afferra la mia gamba e se la porta sul fianco: un sorriso malizioso si forma sulle mie labbra non appena sento il suo cazzo granitico sfiorare il mio ventre.
“Non è colpa mia se me lo fai venire duro in un attimo” mi dice con voce roca e sensuale. “Ti dispiace se ti scopo qui davanti a tutti?”
Osservo la grande sala e buona parte degli invitati se la sta già spassando: la bionda sta succhiando l’uccello a David, una rossa si sta facendo sbattere sul divano, una tizia che conosco solo di vista se la sta facendo leccare dal suo uomo. E io chi sono? Voglio anch'io divertirmi ancora un po’.
“Non ho indossato le mutandine” rispondo leccandomi voluttuosamente le labbra.
“Mmm, ottimo” asserisce Francesco, slacciandosi i pantaloni e liberando la sua erezione. La guida dentro la mia fica già pronta ad accoglierla e un mugolio di piacere sfugge al mio controllo.
Francesco pompa rapido, facendomi sussultare a ogni colpo. Il mio sguardo si ferma su David che mi sta fissando con il suo cazzo in mano. La bionda è sparita chissà dove e in questo momento la rabbia nei suoi confronti è sparita: adesso avrei solo voglia di farmi scopare anche da lui. Non so se siano state le birre bevute nell’attesa che la festa si animasse, ma la mia libido ha raggiunto livelli spropositati. Gli faccio cenno con il dito di raggiungermi e le sue labbra si aprono in un sorriso malizioso. Si avvicina a noi e si impossessa delle mie labbra. Le nostre lingue guizzano rapide, mentre Francesco continua a sbattermi con foga. Non sembra infastidito dalla presenza dell’altro uomo, si limita a baciarmi il collo, senza mai fermarsi con i colpi. La mano di David si insinua sotto il mio top, mi stuzzica il capezzolo che è talmente turgido da dolermi. Le mie dita carezzano la sua mazza, la impugno e comincio a muovere la mano, facendolo gemere sulla mia bocca. Mi morde con forza il labbro inferiore, mentre aumento la velocità.
“Ora tocca a me” dice a Francesco, staccandolo quasi con forza dal mio corpo.
L’uomo per niente felice di questo cambio di rotta, spintona David e lo fa barcollare. Prevedo una rissa tra uomini alpha alla quale preferirei non assistere. Afferro entrambe le loro erezioni, ottenendo una loro reazione: entrambi mi fissano confusi.
“Vi state comportando come dei bambini” li ammonisco, cominciando a muovere le mani e procurando loro piacere con movimenti decisi. “Se volete scopare con me, dovrete fare i bravi e non litigare.”
David annuisce e Francesco lo imita un istante dopo.
“Mettete dentro i vostri aggeggi e seguitemi. Non mi va che gli altri si godano il nostro spettacolo” asserisco con decisione.
Bacio languida Francesco, ripetendo poi la stessa azione con David. Ormai sono del tutto in mia balia, farebbero qualsiasi cosa per insinuarsi tra le mie cosce grondanti lussuria. Si sistemano i pantaloni e mi seguono obbedienti al piano superiore. Ci sono parecchie stanze, ma devo bussare a ognuna prima di trovarne una ancora libera. Apro la porta e spio all’interno, entrando un istante dopo. I due uomini sono dietro di me, David gira la chiave nella toppa per evitare che qualcuno possa disturbarci. Mi sfilo il top e lo lascio cadere a terra. Il reggiseno fa la stessa fine. Slaccio la gonna e la faccio scivolare sul pavimento, calciandola di lato. I due osservano ogni mia mossa con uno strano luccichio negli occhi. È David il primo a spogliarsi del tutto e ad avvicinarsi a me. Gattono sul letto, mettendo in risalto la mia mercanzia. Mi sfugge un gemito quando il suo cazzo si insinua dentro di me con un colpo deciso. Le sue mani si piantano sui miei glutei, stringono forte mentre i colpi si fanno sempre più rapidi e decisi. Francesco si presenta davanti a me e cerca le mie labbra. Ci scambiamo dei baci voraci prima di concentrarmi sul suo cazzo che si para voglioso davanti alla mia bocca. Succhio famelica, mentre David continua a fottermi magistralmente. Sento la sua grossa mazza interamente affondata nelle mie carni, l'asta di Francesco mi scopa la bocca in modo più dolce.
“Jessica, sto per scoppiare” farfuglia Francesco in preda al piacere.
Aumento la velocità, mi concentro poi sulla punta, leccandola voluttuosamente: un istante dopo Francesco si riversa dentro la mia bocca. Mugolo soddisfatta mentre ingoio tutto, pulendomi le labbra con la lingua. Si sdraia sul letto e mi carezza il viso con le dita in modo tenero.
“Piccola, hai ancora fame?” chiede David prossimo a svuotarsi su o dentro di me.
Non ho alcuna intenzione di succhiarglielo, perciò lo obbligo a riversarsi sulle mie natiche. A lui non sembra dispiacere, accecato com’è dal piacere. Mi libero dalla sua presa e mi sdraio accanto a Francesco, il quale mi avvolge le spalle con il braccio. In un attimo le nostre labbra si trovano ancora una volta e non si separano più. David si riveste in silenzio e se ne va dalla stanza, lasciandoci soli.
“D’ora in poi scoperai solo con me, va bene?”
La richiesta di Francesco mi fa sorridere, ma la accetto senza alcuna remora. Chi l’avrebbe mai detto che questa festa alla fine sarebbe stata molto più che interessante!


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