Iniziazione di Tamara, secondo capitolo

Scritto da , il 2017-04-02, genere tradimenti

Iniziazione di Tamara parte seconda
A Tamara era molto piaciuta la prima esperienza con il massaggiatore Carlo. Avevo fatto di tutto per spingerla verso le braccia di un altro uomo, con leggerezza, con battute scherzose nei momenti intimi, facendole capire che non mi sarebbe dispiaciuto se tutto fosse accaduto in mia compagnia. Purtroppo, Tamara, era rimasta ferma nei suoi convincimenti. Più volte mi aveva ripetuto che mi avrebbe accontentato, sarebbe pure potuta andare con un 'altro, ma non in mia presenza e, qualora fosse successo, avrebbe deciso lei se raccontarmelo e comunque sarei dovuto STARE ZITTO. Come dire, nessun giudizio, nessun commento, zitto e subire in silenzio, visto che ci tenevo così tanto.... In effetti, la prima volta, con Carlo, andò proprio così..... inizio a massaggiarla, ma in mia presenza nulla accadde se non l'accettazione di qualche manovra un po più sensuale del solito, ma quando feci finta di lasciarli soli..... lei si sciolse ed ebbe il suo primo rapporto con un estraneo... (almeno penso).... in realtà, invece di andare via, mimando anche l'uscita dal portone, ero ritornato nella stanza accanto, al buio e, d'accordo con Carlo, mi ero goduto tutta la scena.... Non saprò mai se lei ha sospettato la mia presenza o se ne fosse all'oscuro, so però che ha fatto ciò che aveva promesso di fare: mia ha cornificato senza pietà. Nei giorni seguenti provai, indirettamente, a tirarle fuori qualcosa, provai a farle confessare il suo rapporto sessuale, ma lei, furbissima, non mi assecondava. Le promisi che se apprezzava, poteva riprovare l'esperienza di farsi massaggiare il corpo. Passò qualche settimana dalla prima volta ed una sera mi disse che sentiva il bisogno di massaggi e non c'era niente di meglio che Carlo, il massaggiatore educato e bravissimo. La mia sensazione fu di un misto, tra piacere e dolore. Da una parte contento per lei che apprezzava dall'altra parte, però, preoccupato che il gioco si trasformasse in qualcosa di serio. Comunque la assecondai subito.... lei, però, precisò che avrebbe gradito che l'accompagnassi, ma preferiva che la lasciassi da sola con il massaggiatore, perché la mia presenza le portava un po di tensione. Sentiva il bisogno di concentrarsi sui massaggi e di rilassarsi maggiormente, in tal modo, mi disse, sarei stato libero di fare le mie cose e poi di tornarla a prenderla. La proposta non mi convinse e mi addolorò molto, perché, va bene, che l'avevo spinta io nelle braccia di Carlo, ma a condizione che lei, quanto meno, avesse ammesso la mia presenza, per godere insieme, lei con lui ed io a vederla, finalmente, soddisfatta. Invece le cose non andavano così. Comunque ritenni opportuno di non discutere sulla questione. Acconsentii. Il giorno dopo mi recai dal massaggiatore Carlo. In realtà è anche un bull di professione, abituato alle esperienze sessuali con le mogli dei mariti acconsenzienti . Le spiegai la situazione e gli dissi che Tamara, nella sostanza, voleva rimanere sola con lui. Avevo il bisogno di assistere, ma non potevo farlo e francamente, non mi andava di ripetere la scenetta della scorsa volta e cioè, fare finta di andarmene per poi nascondermi a sbirciare dalla stanza accanto. Gli chiesi se potevamo riprendere, in qualche modo, la scena. Lui mi disse che non faceva, normalmente, quel genere di cose, che ci teneva alla privacy' sua e degli altri e che non era attrezzato per riprendere la scena. A questo punto gli suggerii il da farsi. Avrei pensato io stesso a piazzare un paio di microcamere ed a servizio ultimato, accompagnata Tamara a casa, sarei ritornato per aprire i file video per oscurare il suo viso, non quello di Tamara, tanto avrei tenuto io il materiale. Lui fu d'accordo. Nei giorni seguenti fu Tamara stessa a telefonare a Carlo, per fissare l'appuntamento per un venerdì pomeriggio. Dovevamo essere da lui alle ore 18,00. Nel primo pomeriggio andai a trovarlo e come stabilito, nella stanza dei massaggi, piazzai due microcamere, ben nascoste, per attivarle bastava premere un tasto. Una inquadrava dall'alto, quasi tutta la stanza, sia la lettiga che un materassino a terra, l'altra, aveva una inquadratura laterale.
Alle 18 fummo puntuali da lui, feci scendere mia moglie dall'auto vidi avvicinarla al portone, suonò per farsi aprire, si girò un attimo per salutarmi e si addentrò. Era profumatissima, aveva un abbigliamento sobrio ma molto sexy, tacchi altissimi, una gonna appena sopra il ginocchio, collant decorati con fasce grigio nero alternate... a ricordare lontanamente una sorta di autoreggenti... sopra una maglia molto scollata, con i seni prorompenti, offerti alla vista con grande generosità... una giacchetta e via... Quel corpicino, non più alto di un ,metro e sessanta, certamente non da fotomodella, ma ben fatto e agghindato, con le forme giuste e i suoi 55-60 chili ben distribuiti andava verso il piacere, verso quell'uomo possente, che era alto non meno di un metro e ottanta, almeno novanta chili di buona carne e devo ammettere con un pene di tutto rispetto molto più grosso e lungo del mio. Avevo provato a misurarmelo, il mio in piena erezione al massimo tocca i 14-15 centimetri, quello di quell'uomo è almeno , un paio di centimetri più lungo con un'abbondante circonferenza ma sopratutto con una resistenza incredibile. Rimasi in auto solo ma emozionatissimo, con mille pensieri che frullavano per la mia mente. Avrei tanto voluto accompagnarla e vederla massaggiare e perfino scoparla, invece, per accontentarla, ero stato costretto a ricorrere, meschinamente, alle riprese video con due microcamere, neanche di grande qualità. Mi allontanai e, non sapendo come passare il tempo feci un giro per la città, immerso nei tanti pensieri. Mi avvolgeva un misto di curiosità, soddisfazione, rabbia e dolore. Girovagavo per la città mentre lei veniva massaggiata e sicuramente penetrata da un estraneo. Ripensavo a quelle notti, quando prima di fare l'amore o mentre l'accarezzavo, provavo a farla eccitare e le domandavo se le sarebbe piaciuto andare con un estraneo... o con due..... essere presa contemporaneamente e lei rispondeva sempre di no.... no .... e ancora no..... Ora invece lei stessa mi aveva chiesto di volere andare, certo con il pretesto dei massaggi, ma sapevo bene come sarebbe andata a finire. Il tempo trascorreva e ripensavo a quando nel pomeriggio era andato da Carlo per piazzare le microcamere.... gli avevo chiesto di proporre a Tamara un massaggio a quattro mani.... coinvolgendo un altro uomo... Intanto si erano fatte le 19,30 e come da accordi andai a prenderla. Mi fermai con l'auto in doppia fila, suonai il campanello dell'appartamento di Carlo e lui rispose quasi subito avvisandomi che avevano finito e che mia moglie stava per scendere. Ritornai ad attenderla in auto e ripensavo a cosa fosse successo, ancora non sapevo niente, lei usci dal portone si diresse verso di me, tranquillamente, come sempre e sopratutto come non fosse successo niente, sembrava uscita dal supermercato (!). Salì in auto e ci dirigemmo verso casa. Per strada le chiesi solo se tutto era andato bene, ricevendo risposte affermative, scherzosamente le chiesi se fosse successo qualcosa oltre il massaggio, ma come sempre, lei era capace di mentire spudoratamente. La condussi a casa e le dissi che quella sera dovevo ritornare in ufficio a completare un lavoro. In realtà come concordato dovevo ritornare subito da Carlo, per scaricare i filmati ripresi dalle videocamere e in post-processing, oscurare il suo volto con apposito software. Posteggiai l'auto e mi diressi verso lo studio di Carlo, suonai alla porta e lui mi accolse con molto garbo. Andammo, insieme a smontare le microcamere per collegarle al computer. Scambiammo qualche parola e ammise che anche quella sera, dopo qualche massaggio era finita come doveva finire. Ancora non sapevo cosa fosse accaduto di preciso. Collegai le due microcamere al computer per scaricare i due filmati. Notai che la registrazione durava circa novanta minuti. Avviai il software per procedere manualmente all'oscuramento dei volti, ma ci siamo resi subito conto che per completare quel lavoro ci volevano molte ore. Carlo acconsentì di farmi portare via il materiale, sicuro che sarebbe stato mio interesse non diffondere quei video. Lo salutai dirigendomi verso l'auto, ansioso di andare nel mio ufficio di lavoro, per continuare a vedere il filmato, che con Carlo avevamo appena aperto e visto, sino al momento in cui lei si adagiava nel lettino dei massaggi...... fremevo nel vedete Tamara manipolata e scopata e ansioso di scoprire come aveva soddisfatto i suoi desideri, nascosti per tanto tempo........ (continua)

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