I piedini di Elena

Scritto da , il 2016-10-01, genere feticismo

I chiamo Stefano, ho 25 anni, sono un ragazzo semplice, simpatico, di bella presenza. Amo molto stare all'aperto e fare attività di vario tipo outdoor. Una delle passioni che preferisco é quella di camminare. Fare lunghe gite in montagna o anche in mezzo alla natura che circonda la zona in cui vivo. Spesso passeggio alla sera, sulle 21:00 circa. É il periodo migliore della giornata perché non ho più molto da fare e posso prendermi del tempo per me stesso. Camminare fa bene perché é una buona attività sia per il corpo sia per la mente perché fa riflettere sulle cose. Una sera come tutte le altre durante il mio consueto giretto mi imbatto in una mia vecchia amica, una mia ex compagna di classe delle medie. Si chiama Elena, era da moltissimo tempo che non la vedevo e subito ho notato che si era proprio fatta bella. Una ragazza mia coetanea (anche lei 25 anni) capelli castani, occhi scuri, di media statura ma molto ben proporzionata, andatura elegante. Ci riconosciamo, ci salutiamo molto affettuosamente e iniziamo a raccontarci a vicenda come va la vita, cosa facciamo attualmente ecc... le solite formalità che si dicono 2 persone che non si vedono da un pezzo... dopo diversi minuti di chiacchierata mi domanda cosa ci facessi la a quell'ora, così le spiego del mio rito della passeggiata serale e lei rimane molto colpita perché anche lei mi racconta che ama molto fare certi giretti per staccare, per ricaricarsi. Allora decidiamo di vederci tutte le sere ad una certa ora per fare queste passeggiate insieme, così da avere qualcuno anche con cui parlare e con cui scambiare qualche parere e consiglio. La sera seguente ci troviamo al luogo dell'appuntamento. Ci salutiamo e iniziamo a camminare e chiacchierare. Parliamo del più e del meno e poi lei esordisce con un discorso sul camminare e sulla maniera più salutare e benefica per farlo. Inizia a parlarmi del barefooting, ovvero la pratica di camminare a piedi nudi, per strada, ovunque. Mi dice che fa bene, per vari motivi, che é salutare e che le piacerebbe provare a mettere in pratica ciò che aveva letto su internet. Io dal canto mio ero un pochino dubbioso, anche se io sto sempre scalzo in casa come in giardino, ma comunque dopo qualche lungo minuto di spiegazione mi é riuscita a convincere. Così abbiamo avuto la brillante idea di toglierci le scarpe, i calzini, e di camminare a piedi completamente nudi sull'asfalto. Beh a dirla tutta la sensazione di camminare scalzi per la città sembra bizzarra, ma é molto piacevole. Sentire il pavimento sotto le piante dei piedi, aumenta la percezione del tatto ed é estremamente benefico e piacevole. Così siamo andati avanti per circa 30 minuti, camminando a piedi nudi, fino ad arrivare su di un argine. Arrivati la ci siamo guardati le piante dei piedi, che erano nere come il carbone... io sono rimasto non troppo stupito visto e considerato che le strade vengono pulite solo dalla pioggia, lei invece l'ha presa in modo decisamente più ironico sghignazzando e facendo osservazioni sul colore delle sue piante dei piedi. E tra una risata e l'altra si é agganciata a discorsi di feticismo dei piedi, di quelli che leccano i piedi delle ragazze, anche sporchi come quelli ecc... insomma argomenti un tantino insoliti per una ragazza (almeno secondo me). Poi tra una risata e l'altra mi ha chiesto scherzosamente :" ehi Stefano, non é che me li leccheresti??" Io come risposta sono scoppiato a ridere pensando che stesse ovviamente scherzando ma lei rimase seria. E mi disse ancora se mi sarebbe piaciuto leccarle le suole dei piedi, che non avendo mai fatto nulla di simile le sarebbe piaciuto un sacco fare un'esperienza di quel tipo e se per me non era troppo disgustoso, di darle questa possibilità... La situazione era così anormale, strana e aliena che ero come stordito, inebriato, intontito. Tra questa sensazione di stordimento e in più i sensi di colpa che avrei avuto se avessi deluso una mia vecchia compagna di scuola che non vedevo da anni presi la decisione di accontentarla. Era buio, saranno state le 22:00, non c'era un'anima viva in giro. Ok incominciai a fare ciò che mi aveva chiesto. Iniziai a leccarle prima il piede destro, dal tallone alle dita, su e giù, fino a far colare il nero che aveva sotto. Feci la stessa cosa con il sinistro e poi una volta seduta con le gambe per aria e i piedi ben di fronte glieli leccai entrambi. Le piante, i talloni, le dita, in mezzo alle dita. Succhiai tutte e 10 le sue ditina dei piedi, non so perché ma la cosa stava iniziando ad eccitarmi, a piacermi. Sentivo il mio pene che si gonfiava e i miei umori macchiare i miei boxer. La cosa si intensifico quando scorsi una macchia biancastra di umori vaginali proprio nel mezzo dei suoi leggings. Era eccitata! Le piaceva un sacco farsi leccare in quel modo... Al punto che iniziò a massaggiarsi la figa sopra ai leggings. E più si toccava e più quella macchia umorale divina si faceva grande. Aveva dei fili di umori che partivano dai pantaloni e terminavano sulle sue dita della mano. Sprigionava un odorino di pesce divino, molto molto invitante. Era molto presa... Eravamo molto presi. Ad un certo punto lei esordisce con un :" dai Stefano segati mentre mi lecchi i piedini". "Voglio vederti godere e venire proprio come sta per succedere a me". Obbedì, tirai fuori il mio pene e iniziai la sega. Una delle seghe più belle della mia vita... Venni... Venni in maniera indecente.. Me ne uscì un sacco che finì per metà sui suoi piedini e per metà sui suoi leggings. Questo fatto fu la goccia che fa traboccare il vaso per lei, che emise un gemito, poi un secondo e un terzo e infine venne selvaggiamente. C'era più umore e sperma che leggings ormai su di lei. Eravamo soli, nel bel mezzo del nulla, stanchi bagnati, a piedi nudi ma estremamente soddisfatti. Una delle esperienze sessuali più belle della mia vita. Davvero. Io non ero a conoscenza di questo aspetto del carattere di Elena, glielo confessai e lei mi rispose :" eh tesoro, non hai nemmeno idea di come io sia, é passata una vita dalla scuola, se ti raccontassi tutto no so se reggeresti". "Ma non preoccuparti, visto che ti ho trovato molto affiatato e ben disposto, credo che potrei farti scoprire come sono un po' per volta". Io sono rimasto molto piacevolmente sconvolto da questa affermazione. Ci siamo ripuliti al meglio, e siamo ritornati a casa. A piedi nudi, con le scarpe in mano e il morale alle stelle. Quello fu l'inizio di una splendida complicità e di esperienze fantastiche quanto spinte. Elena sei e sarai sempre la mia compagna di giochi preferita, e la nostra frequentazione il nostro segreto più grande e prezioso!

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