Imprevisti del "Mestiere"

di
genere
pulp

"Giorgio, inizi a fare il geloso! Ricordati che quella troia te l’ho presentata io". Dissi tra l’ironico e l’infastidito.
“Per favore non chiamarla così” mi rispose deciso. Evidentemente stava subendo il fascino ammaliatore di Luna.
E’ risaputo che molti clienti si invaghiscono delle prostitute che frequentano abitualmente, arrivando anche a sposarsele, nel caso si tratti di troie che cercano di accasarsi. Ma io conoscevo bene Luna; lei non apparteneva a quella categoria: era sposata, agiata, indipendente e soprattutto…troia per vocazione. Giorgio non aveva speranza.
Provai con tatto ad indagare sugli sviluppi della loro “relazione” per capire cosa stesse accadendo. Sapevo che Giorgio aveva preso a frequentarla con assiduità, da solo ed evidentemente il loro “rapporto” era mutato; o almeno così lo percepiva lui.
A nulla valsero le mie osservazioni sui rapporti da tenersi con ogni tipo di puttana. Controbatteva ad ogni mia affermazione insistendo sull'unicità del loro rapporto. Giorgio era un mio amico da sempre, mi spiaceva vederlo in quello stato; dovevo assolutamente fare qualcosa.
Non volevo però che il mio agire provocasse il suo risentimento nei miei confronti. Occorreva che le evidenze lo portassero a rendersi conto da se della realtà.
Il suo aereo ha venti minuti di ritardo, che sommati ai nostri venti di anticipo sono il tempo che decidiamo di concederci al bar più vicino alle uscite dei passeggeri.
Luna torna da una permanenza in Kuwait, durata una settimana; così mi ha riferito quando due giorni fa mi ha chiamato per chiedermi se sarei stato così gentile d’andare a prenderla a Malpensa.
Non la vedevo da molti mesi, dall’ultima volta che con Giorgio ce la siamo ripassata tutta, al Dreem di Appiano. Successivamente Giorgio mi aveva fatto capire che se avessi smesso di vederla mi sarebbe stato riconoscente ed io avevo, mio malgrado, assecondato la sua richiesta.
Era l'occasione perfetta; Giorgio era certo che Luna stesse trascorrendo un periodo dai suoi genitori, mentre io, ora, ero al corrente di dove fosse stata ultimamente.
Decisi di avvisare Giorgio e di andare con lui in aereoporto.
Il look delle puttane in trasferta è sempre molto dimesso, serve per non essere infastidite dal primo macho che incontrano. Ma per Luna, oggi, resta evidente a tutti di chi si tratti. Ci viene incontro sorridente ancheggiando su sandali con tacco a spillo: culo e cosce fasciati da un jeans aderentissimo e camicetta generosamente aperta ad evidenziare una terza rifatta con due capezzoli che pare ti guardino. A corredo di tutto ciò un minuscolo trolley rosso fuoco, che alla mente di chi la osserva non può non contenere biancheria erotica e vari didlo, ed una Luis Vitton al braccio.
La troia, da ruffiana qual è, ci saluta gettandosi tra le braccia di Giorgio che ancora mantiene uno sguardo tra lo stupito e l'imbarazzato, “Sa gestire i suoi contatti” penso, mentre le chiedo se vuole che le prenda da bere. Mi riferisce che ha già provveduto il gentile passeggero con cui ha condiviso il volo… e chissà cos’altro.
Ci avviamo all’auto scortati dagli sguardi di tutti.
Deve rientrare a Como prima del ritorno di suo marito che avverrà tra un paio di giorni. E’ incredibile come sappia gestire la sua seconda vita con tutti. La conosco da prima che iniziasse a prostituirsi e so di averne avuto un ruolo rilevante affinchè ciò accadesse. Ma questa è storia già narrata.
Ora Giorgio non può non capire cosa sia andata a fare in Kuwait, infatti non ha nenche voluto approfondire.
Tra una moina e l'altra ci racconta che una sua cara zia l'aveva invitata a Kuwait City e che non aveva resistito alla tentazione di visitare quei luoghi.
L'espressione di Giorgio era eloquente. Mi spiaceva averlo riportato alla realtà con questo crudo espediente.
Il suo mutismo rivelava il suo stato d'animo. Portata Luna nei pressi della sua abitazione, Giorgio mi ha chiesto di accompagnarlo a casa, promettendomi che ci saremmo sentiti presto.
Sono in auto, è trascorso un mese da quando ho lasciato Giorgio a casa sua, ed ora sono diretto al Dreem di Appiano e immagino che ci troverò anche Luna. E' l'unica troia che ci siamo fatti assieme e non credo che Giorgio mi chiami per altri motivi.
Chiedo una camera non lontana dalla loro. Busso e mi viene aperto da lui; ha una bottiglia di prosecco in mano ed un freddo sorriso stampato in faccia.
Non so bene come comportarmi, ma tutto diventa chiaro appena Luna esce dal bagno e mi rivolge uno stentato sorriso; il che mi svela la trama di Giorgio: ferito nel suo amorproprio ha deciso di ristabilire i ruoli..... ecco spiegata la mia presenza.
Anche Luna pare assai sorpresa; mi accoglie comunque con i consueti baci. E' nuda con un microtanga nero e sandali trasparenti da lap dancer. Noto anche un nuovo tatuaggio sul fianco sinistro con una scritta che non leggo.
Giorgio, seduto su una delle poltroncine, riempie i due calici e me ne porge uno. Lo prendo e guardo Luna che silenziosa s'è posta di fronte a noi semi sdraiata sul fianco destro.
Giorgio, dopo un lungo sorso dal suo calice si rivolge a lei: "se hai sete chiedi alla reception che ci portino un altro calice, a te non diranno di no considerato che sei di casa qui", riprende poi la conversazione con me su certe amenità di poco conto. Io ascolto e ribatto ogni tanto, restando in attesa degli sviluppi. Luna, non ha chiaramente chiamato nessuno, è ancora sorpresa e penso stia cercando di capire se prendere l'iniziativa o attendere che uno di noi lo faccia. Giorgio inizia a raccontare di come la scorsa settimana, con l'aiuto di una pillolina blu, sia riuscito a scoparsi ben tre troie al Maxim di Chiasso, facendole godere tutte e tre senza risentirne fisicamente. Poi rivolgendosi nuovamente a Luna "anche tu avrai la tua parte e non intendo solo nel godere; doppio impegno, doppio guadagno, e se farai la brava ci scapperà anche dell'altro".
Il mio imbarazzo era evidente; Luna, oltre ad essere stata la mia amante anni or sono, è una specie di scopamica a pagamento ed il rapporto si basa sul rispetto dei rispettivi ruoli.
Rispetto che ora Giorgio stava devastando. "Non startene li come una bella statuina; vieni a lavorare un po con la tua boccuccia dai!" e così dicendo estrae il suo cazzo dai pantaloni invitandomi a fare altrettanto. Luna esita, ma poi scivola dal letto e carponi si posiziona tra le gambe di Giorgio cominciando a leccare il suo cazzo in fase di erezione. Giorgio riprende a cianciare versando altro prosecco nei calici. "Cosa ne dici della nostra Luna? è brava he!" Ora è passata al mio cazzo e dopo aver ben salivato lo risucchia tra le sue labbra sino in gola. "certo che è brava, lo è sempre stata" rispondo. "Se lo dici tu che la conosci da tempo! ma sicuramente sarà migliorata considerato i cazzi che ha preso in tutti questi anni".
Luna passa dal mio cazzo al suo e questa sua passività, rispetto alle sprezzanti parole di Giorgio, mi portano ad una sorta di eccitazione che spazza via ogni imbarazzo. A mia volta chiedo a Giorgio se vuole sevirsi prima della sua figa o della sua bocca. Lui di rimando le afferra i capelli scostandola da suo cazzo, "cosa dici, troia, lo vuoi prima in bocca o in fica"; Lei non risponde e si solleva girandosi. Giorgio le afferra un braccio "dove credi di andare, mettiti lì e facci vedere come ti togli quel filo interdentale che ti copre la fica"; Luna, senza girarsi, inizia ad ondulare il bacino, sfilandosi lentamente il tanga ed esponendo i suoi orifizi al nostro sguardo. Giorgio sembra in preda ad un delirio animalesco, l'afferra per il bacino e la spinge bocconi sul letto. Lei solleva il bacino, divarica le cosce e continua il movimento ondulatorio, girando il capo verso di noi con un sorriso malizioso. La sua fica è aperta ed invitante. Giorgio non esita, si posiziona su di lei e le infila il cazzo con decisione. Io passo di fronte a lei e prendendola per i capelli le sollevo la testa mettendole il cazzo sul viso. "Succhia puttana" è ciò che le dico. Giorgio la monta con decisione e i suoi colpi la portano ad ingoiare il mio cazzo in profondità sino agli inevitabili rigurgiti. Mi sfilo per farla respirare mentre Giorgio inizia a percuoterle il culo con delle poderose sberle,"di che ti piace, troia! di che sei una lurida puttana". Lei ansima sofferente ed io sono sempre più eccitato; Giorgio lo vede e mi incita a scoparla in culo, sputando tra le sue natiche. Lei non vuole e cerca di resistere, ma io sono determinato, le metto il mio glande sull'ano ed inizio a spingere senza darle il tempo di dilatarsi. Le mani di Giorgio collaborano con le mie nell'aprirgli il culo ed ecco che il mio cazzo sfonda le resistenze del suo ano. La sua evidente sofferenza non frena il nostro desiderio; Giorgio insiste: "rompi il culo a questa troia che è solo questo che vuole" e io spingo e spingo fino a venirle dentro. Lei cerca di sottrarsi, ma Giorgio la prende e le sferra due sberle decise al volto costringendola a subire. "Spostati che tocca a me"; ancora sputi sul suo ano dilatato e il suo cazzo sostituisce il mio con forza rabbiosa, mentre io la tengo saldamente ferma per agevolare il godimento del mio amico. Si ferma solo quando vede del sangue macchiare il suo cazzo ed il lenzuolo.
Luna ora è riversa sul letto a gambe divaricate, il trucco sfatto, il culo arrossato e sanguinante, il respiro rotto da singhiozzi e dice: "Siete due stronzi e io che vi credevo amici, ora dovrò stare a riposo per chissa quanto tempo", "ma cosa vi passa per la testa, non lo avevate mai fatto prima in questo modo" e Giorgio di rimando: "perchè prima era prima ed ora sei solo una delle tante troie che mi scopo; ti piace andare in giro a farti fottere si! e allora chiava e taci... troia".
Io sono allibito e mi sento colpevole, non pensavo d'arrivare a tanto, avrei voluto sparire.
Giorgio torna a fare il brillante con me senza più degnarla di uno sguardo. Anche quando le getta altro contante sul letto, non le si rivolge. Dice solo a me di chiamarle un taxi o di portarla via perchè lui ha ben altro da fare.
"Scusami mi sono lasciato trasportare" dico mentre siamo in auto. "Forse dovrei portarti al pronto soccorso!" , "e cosa pensi potrei raccontare a mio marito questa sera!" risponde gelida, "al pronto soccorso già ci sono stata anni fa quando degli stronzi come voi in una gang bang hanno esagerato e ho dovuto inventarmi un sacco di balle che ora non potrei ripetere".
La lascio in piazza e la guardo mentre con passo incerto si allontana e penso che anche per una puttana di classe come lei non è sempre tutto rosa e fiori.
di
scritto il
2016-09-03
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