Apprendistato di una puttana

Scritto da , il 2017-04-08, genere pulp

Luna ora è una prostituta ancora sul mercato. Ho già spiegato come lo è diventata nel racconto “iniziazione di una puttana” pubblicato su questo sito; ora voglio raccontarvi una delle serate trascorse con lei avvenuta prima dei fatti narrati nella precedente storia.

Era una notte d’estate di quattro anni fa ed eravamo diretti al club New Paradise di via Monfalcone a Milano, ora associato all’Harem club di Cologno; il nostro preferito in quel periodo.

Sulla statale, che da Como porta a Milano, vedavamo molte puttane che attendevano i loro clienti e notavo che lei le guardava con interesse. La stuzzicai dicendole che quelle erano vere puttane, mentre lei era solo una moglie infedele che si divertiva a fare la troia nei club in mia compagnia. Per me era un modo per eccitarmi in previsione di quanto avremmo potuto vivere da li a poco al club; lei invece la prese come una sfida da sostenere per dimostrarmi che era assolutamente in grado di fare altrettanto.

Mi chiese di fermarmi lungo una via per darmene dimostrazione. Io ero chiaramente intimorito dalla sua proposta per i rischi a cui sarebbe incorsa, ma anche molto eccitato. Mi fermai a circa un chilometro dal club, in via Don Giovanni Calabria; lei scese e con passo disinvolto attraversò la via per posizionarsi nel marciapiede di fronte.

Vestiva un miniabito beige adatto per il club ma anche per il marciapiede. Due uomini che camminavano sullo stesso marciapiede si fermarono da lei ma si allontanarono poco dopo. Altre auto fecero lo stesso. Io ero eccitatissimo ma anche teso; cosa sarebbe successo se l’avessero caricata e come avrei reagito! Le feci alcune foto prima di raccoglierla raggiante e soddisfatta per avermi dimostrato quanto sosteneva. Una di queste è quella che allego al racconto.
Le chiesi come mai non fosse salita con chi l’aveva abbordata e lei mi rispose di aver chiesto una cifra tale da porsi fuori mercato. Ero comunque talmente eccitato che arrivati al club le imposi di ballare da sola mentre io l’avrei osservata. L’immagine di lei in balia di altri mi consumava; desideravo vederla stuprata come una troia da strada.

Tre singoli la puntarono subito; le si accostarono nella pista circondandola con evidenti intenzioni. Lei rispose loro con sorrisi assecondandoli. Trascorsi vari minuti di quel gioco lascivo, le feci cenno di venire da me. lei si disimpegnò dai tre che sconcertati se la videro sfuggire. Io seduto sulla mia poltroncina a bordo pista le sussurrai di assecondarmi; feci scorrere le mie mani lungo le sue cosce sino al culo sfilandole lentamente le mutandine che mostrai loro e poi la sospinsi di nuovo in pista.

Era evidente il messaggio e non vi furono più incertezze. Di fronte a tutti la palpeggiarono senza riguardi passandosela da uno all’altro. Mi unii a loro per prenderla e portarla nalla sala grande dove lasciai che la scopassero a turno assieme ad altri che ci seguirono. Poi al bar ed ancora in pista dove tutti, ora, si sentivano autorizzati a trattarla per quello che era. In piedi, nuda, appoggiata ad uno specchio, l’ho scopata incalzato da altri che palpeggiandola volevano che la cedessi nuovamente.

La serata era finita; lei mi aveva dimostrato chi fosse veramente ed io cominciai a pensare a nuove eccitanti situazioni da proporle. E così fu!
Vi furono molte altre serate che segnarono il percorso che la portarono ad essere “Luna” la prostituta.
Aggiungerò altri fatti se richiesto.

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