Sul balcone

Scritto da , il 2016-06-05, genere voyeur

La mia vicina di casa è una porca. Quando esce a stendere i panni, fuori al balcone, lo fa sempre con dei vestitini succinti; nulla di male finora, per carità. Dentro casa non è che una si vesta chissà come. Il fatto è che lascia la bacinella ai suoi piedi e si piega sempre a novanta gradi a raccogliere la biancheria da stendere. Il vestitino si alza e lascia scoperto tutto il ben di dio che nasconde lì sotto. Ormai è diventato un chiodo fisso; ho studiato i suoi orari e quando arriva il momento che sta per uscire mi piazzo dietro il mio balcone e tiro fuori il cazzo. 
Oggi, puntuale come un orologio, è di nuovo a pochi metri da me, lì fuori. Comincio a segarmi nell'attesa che si pieghi; le mie attese non restano disilluse. Eccola che si abbassa, e... non posso crederci! Oggi non indossa le mutande! Posso vedere la sua micia ed il suo buchetto anale. È pelosa... mmm... come piace a me!
Per fortuna che i suoi orari coincidono con quelli in cui mia moglie accompagna nostro figlio in piscina, perciò posso mettermi comodo e non badare ai gemiti o ai commenti che, periodicamente, mi lascio sfuggire. Eccola che si abbassa di nuovo... che porca! Lo fa con movimenti lentissimi, quasi sapesse che sono qua dietro a masturbarmi, sognando di leccare e succhiare le sue grazie; so bene che resteranno dei sogni perché il marito è un vero colosso, mi farebbe il culo a strisce se mi beccasse con sua moglie. Che poi, per dirla tutta, è una donna normalissima. Quarant'anni all'incirca, quindi mia coetanea, e nessuna forma particolarmente generosa; dunque nulla di eccezionale. Ma questi suoi atteggiamenti rivelano tutto quello che questa donna maledettamente normale nasconde in corpo. Sto per venire, emetto quasi un lamento soffocato mentre la mia sborra schizza con veemenza contro il vetro del balcone. E lei è ancora lì. Il momento è stato lungo ed intenso e mi è sembrato che lei sia rimasta ferma a pecora per tutto il tempo del mio orgasmo, quasi a voler ospitare il mio cazzo turgido e pieno di voglia in quella figa accogliente, generosa e calda. Mi giro e prendo la carta assorbente che avevo portato con me, memore delle sborrate dei giorni scorsi. È la prima volta che vengo sul vetro e mi appresto a pulire. E poi la vedo. L'anta esterna è aperta! Da questa posizione, il vetro ha fatto da specchio. Lei mi ha visto, oggi come gli altri giorni. Ne sono certo perché mia moglie non la chiude mai, per evitare problemi di umidità dentro casa. Mentre mi fermo a riflettere per la vergogna, lei ha smesso di stendere, ha preso la bacinella sottobraccio e sta per rientrare. Ma proprio quando è sull'uscio del suo balcone si ferma e per la prima volta mi guarda attraverso la mia immagine riflessa; mi ammicca e piega il muso in un sorriso malizioso, poi sparisce. Mi ha sempre visto in tutti questi giorni, ed ha continuato ad uscire. Lo vuole, aspetta il mio orgasmo. La cosa mi eccita, ora attendo con trepidazione l'indomani.
Un altro giorno è passato, ieri sera ho scopato con mia moglie sognando la figa della vicina. L'ho leccata per tre quarti d'ora e mia moglie mi è venuta in bocca per ben tre volte. Lei non sa nulla di quello che accade sul nostro balcone e dice che non mi riconosce più, che ho dato una smossa al nostro rapporto, e di questo ne è felicissima. A questo punto credo che io sia il pungolo erotico della mia vicina, così come lei lo è per me. Dunque aspetto che mia moglie esca e mi piazzo dietro il balcone. Sono seduto ed ho già il cazzo in mano, gonfio di attesa. Eccola, puntuale anche oggi. Noto che si accerta con la coda dell'occhio che io possa vederla e posa la bacinella ai suoi piedi. Si abbassa, siamo entrambi pronti. E via, si ricomincia.........

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