Un pomeriggio con mio padre

Scritto da , il 2015-05-07, genere incesti

Io sono una ragazza di 20 anni, alta 1,75 e peso 65 Kg. Capelli neri lunghi e lisci occhi verdi.
Tutto è iniziato un sabato di due anni fa.
Ero andata dall'estetista per fare la ceretta. Dopodiché mio padre mi ha riportata a casa in macchina.
Mio padre è un uomo di 45 anni. Capelli castano scuro e occhi verdi. Un bell'uomo alto e piuttosto muscoloso.
Ritornati a casa io andai in bagno a farmi una bella doccia. Solo che mi accorsi di aver dimenticato la mia biancheria in camera. Mentre camminavo lungo il corridoio che portava alla mia stanza, papà uscì dalla cucina e mi trovò completamente nuda. Allora mi guardò e rosso dall'imbarazzo ritornò dentro e chiuse la porta e disse che non era la maniera di andare in giro. Entrai in camera mia sghignazzando.
Mi sdraiai sul letto, ero completamente nuda e mi venne voglia di masturbarmi. Spalancai la porta della mia camera sperando che mio padre potesse vedermi. La cosa mi eccitava assai. Iniziai a toccarmi il clitoride con il dito medio della mano destra mentre con la mano sinistra tenevo spalancate le labbra della mia fighetta. Continuai a sfregare il mio dito sul clitoride che cominciava a bagnarsi. Dopo due minuti venni. Mi fermai.
Notai che dietro la porta c'era mio padre che non si era perso neanche un attimo della mia masturbazione.
Entrò in camera mia e disse: “Sei proprio una bella porcellina”.
Io risposi: “Sì, lo sono, mi piace toccarmi la fichetta”.
Si avvicinò a me e iniziò a toccarmi il clitoride con le sue dita. Io iniziavo a bagnarmi e notai che nei suoi pantaloni il cazzo era diventato duro.
Iniziai a spogliarlo. Era rimasto solo in boxer. Sfilati pure quelli, iniziai a fargli un pompino. Il suo cazzo era bagnato e duro. Lo feci sdraiare sul mio letto e continuavo a spomparlo.
Il suo cazzo diventava sempre più duro e mi disse:
“Dai, ti va se facciamo un bel 69? Voglio leccare quella fica depilata e giovane. Tua madre non se la depila mai e a me piace così tanto senza peli”.
Accettai la sua proposta. Io ero sopra di lui con le gambe spalancate e la mia fica sulla sua bocca. Il suo cazzo era già nella mia bocca.
Mi leccava il clitoride con movimenti rotatori. Lo tirava coi denti e me lo succhiava per poi picchiettarmelo con la lingua. Io godevo come una troia in calore. I miei umori grondavano nella sua bocca.
Dopo un po' mi iniziò a penetrare con la lingua l'entrata della mia fighetta. Io continuavo a leccargli la cappella. Dopo passò a leccare il buchetto del mio culo. Mi piaceva da matti. Mi disse di scendere e di sdraiarmi sulla schiena.
Lo feci… venne sopra di me e mi sbatté il suo cazzo con violenza dentro la fica. Iniziò a sbattermi ben benino, sentivo le sue palle che mi sbattevano contro. Continuò per una decina di minuti e mi venne dentro. Ci sdraiammo sul letto mentre lui con le dita mi stuzzicava i capezzoli.
Mi disse: “Hai anche dei bei capezzoli. Sembrano delle caramelle. Ti va se lo facciamo in un altro modo?”
Voleva incularmi questa volta. Gli feci un bel pompino e ridiventò duro. Mi piegai e mi leccò l'entrata del buchetto, dopo mi penetrò. Lui godeva come un matto e anche io. Me lo fregava violentemente fino a che non arrivò all'orgasmo. Venni anche io. Mi inondò l'intestino.
Le gambe gli cedettero e mi crollò addosso. Era ancora dentro il mio culo.
Iniziò a massaggiarmi il clitoride, prima lentamente, poi sempre più freneticamente.
D'improvviso tolse il cazzo dal mio culo e lo infilò di nuovo nella fica. Questa volta resistette un po' di più. Mi stava prendendo da dietro e dalla posizione sentivo la sua mazza colpirmi la cervice. Sentivo male, ma era estremamente eccitante il dolore che mi procurava. Si arpionò alle mie tette.
Mi stava cavalcando di nuovo furiosamente. All'improvviso sentii un dolore più forte dentro la mia fica. Mi aveva aperto l'utero ed ora stava entrandomi dentro direttamente col suo lungo cazzo.
Ormai stavo urlando, sia di dolore che di piacere. Poi all'improvviso papà si fermò, scaricando un torrente di sperma direttamente nel mio utero. Anche io stavo godendo perché mi stava massaggiando il clitoride. Sentivo le contrazioni della vagina massaggiargli il cazzo ancora piantato dentro di me.
Sono esausta. Non avevo mai goduto così tanto. Mi girava la testa e sentivo le orecchie pulsare al ritmo del mio cuore frenetico.
Papà è ancora sopra di me e mi sta schiacciando col suo corpo.
“Ah tesoro mio, sei una favola! Non ho mai goduto così tanto con tua madre” mi dice ansimando al mio orecchio.
Quando riesce a sfilarmi, si sdraia accanto a me e mi abbraccia. Io poso la mia testa sul suo torace. Il respiro fatica a tornare normale.
“Papà… ti è piaciuto davvero scopare con me?”
“Altroché amore mio. Perché lo vuoi sapere?”
“Allora lo faremo ancora, vero?”
“Se è quello che vuoi, certamente. Mi piacerebbe farlo nuovamente. Sei fantastica. Hai una fica ed un culo davvero fenomenale. Sei fatta apposta per farti scopare. Hai un ragazzo?”
“No. Non ho nessun ragazzo. Vorresti esserlo tu?”
“Con molto piacere… amore mio” e mi baciò sulla bocca.
Rimanemmo lì ancora un po' a limonare. Sentivo le mani di mio padre accarezzarmi ovunque.
Gli presi in mano il cazzo e cominciai a segarlo lentamente. Poi papà mi fece stendere di nuovo sul letto, mi aprì le gambe ed entrò di nuovo in me. Questa volta fu più delicato.
Mi fece sedere sulle sue gambe. Sentivo la sua mazza muoversi dentro di me mentre mi succhiava le tette. Mi succhiò a lungo. Sembrava quasi un assetato rimasto senza acqua nel deserto. Sentivo mungermi i capezzoli ormai talmente irritati da farmi male.
Quando li lasciò, notai che erano completamente arrossati e delle goccioline di sangue uscivano dalle punte. Papà li leccò con la bocca aperta.
Poi mi mise di nuovo sotto di lui e mi scopò con foga di nuovo, riempiendomi di nuovo la fica col suo sperma.
Subito dopo sentimmo suonare il campanello. Io scappai di corsa in bagno. Papà si mise i boxer e aprì la porta. Era mamma che era tornata dal supermercato.

Ci furono un sacco di altre occasioni per restare soli. Ogni momento era buono per scopare. E ogni volta mi veniva dentro.
Circa tre mesi dopo, ci siamo presi un bello spavento. Il ciclo era in ritardo. Ho fatto subito il test ma il risultato era negativo. Papà voleva che prendessi la pillola, ma io no. L'idea di avere un figlio da mio padre non mi preoccupava più di tanto e glielo dissi.
“Ma amore… hai solo 18 anni! È troppo presto!”
“Ma tu lo vorresti… un figlio da me?”
“Certo che sì! Ma come la mettiamo con la mamma?”
“Basta non dirglielo.”
“Non puoi nascondere una gravidanza, amore!”
“Ma no… non quello. Non le diciamo chi è il padre, no?”
“Ah… ho capito.”

Dopo quasi un anno, ce l'ho fatta… sono rimasta incinta. Non abbiamo smesso di scopare neanche col pancione. Lo arrapava da maledetti scoparsi una ragazza incinta. Andava in giro per casa sempre col cazzo in tiro. Mamma non si accorgeva di nulla per fortuna. Era tutta concentrata sul corredino da preparare alla bambina.
La cosa che più lo attiravano erano le mie tette che crescevano allo stesso ritmo della mia pancia. Sono passata da una terza scarsa ad una quinta abbondante in soli sei mesi. Non perde un occasione per ciucciarmi i capezzoli. C'è già del latte dentro.
Ora sono al termine. La nostra bambina nascerà tra pochi giorni. Sono emozionata. Mi spiace solo che papà non potrà riconoscerla. Ma sono sicura che avrò due persone da allattare: la mia bambina e mio padre.

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