L'educazione di Giulia 2
di
ricordando
genere
prime esperienze
Continua la storia di Giulia. Per chi avesse difficoltà a seguire il racconto suggerisco di leggere il primo episodio "L'educazione di Giulia 1".
Dopo un paio di giorni che stavo dagli zii mi ero ambientata. Assieme a Chiara andavamo in giro per i dintorni ma davamo anche una mano in casa: preparare la tavola, sparecchiare, lavare i piatti, insomma tutti quei lavoretti in cui potevamo aiutare la zia.
Mi ero anche abituata al fatto che Chiara non si preoccupasse troppo di tener nascosto, almeno in casa, ciò che distingue le femminucce dai maschietti, anche suo fratello Paolo del resto non era imbarazzato se gli capitava di mettere in mostra i suoi attributi.
Una notte, pochi giorni dopo che i miei genitori mi avevano lasciata in campagna affidandomi agli zii avvenne qualcosa che cambiò di molto il mio modo di vedere le cose e di comportarmi: fui sedotta, non da un maschietto ma…beh, vi racconterò come andò.
Era stata una giornata caldissima ed afosa, non un filo d'aria ed umidità alle stelle, verso sera arano cominciati ad addensarsi dei nuvoloni neri. Chiara ed io ci eravamo ritirate nella camera che dividevamo, lei si era spogliata completamente come il suo solito, io ero rimasta con le sole mutande. Poco dopo che ci eravamo messe a letto ci fu un boato formidabile e un lampo di luce rischiarò per un istante la camera. Era iniziato un violento temporale. Io allora avevo una gran paura dei tuoni e dei fulmini, ai primi boati cominciai a tremare e lanciai un grido, Chiara uscì dal suo letto e venne a stringersi vicino a me, mi chiese
- Hai paura?
- Sì - risposi io tremando
- Lascia fare a me e vedrai che ti passerà.-
Detto questo mi posò la bocca sulla bocca e cominciò a spingere la lingua tra le mie labbra, io da principio cercai di impedire l'intrusione ma poi aprii le labbra e lascia che la sua lingua entrasse liberamente e cominciasse a giocare con la mia. Fu il mio primo vero bacio.
- Che cosa stai facendo - le chiesi dopo che ebbe ritirato la lingua dalla mia bocca.
- Facciamo l'amore - rispose lei
- Ma siamo due ragazze!
- Si può fare l'amore anche tra ragazze, e anche tra maschi
Mi diede un altro bacio e una delle sue mani si insinuò tra le mie cosce e cominciò ad accarezzarmi. Mi sentivo…in un modo decisamente strano, tra la paura del temporale che continuava, il corpo caldo di Chiara che si stringeva al mio, i suoi baci e la mano che mi accarezzava; sino allora non mi era mai capitato di toccarmi lì per procurarmi piacere.
Dopo un paio di minuti la mia cuginetta si staccò da me.
- No - disse - così non va
Le sue mani scesero, prese le mutande che indossavo, me le calò e poi me le tolse del tutto, poi la sua bocca si posò sulle mie tettine prendendomi in bocca un capezzolo mentre la mano tornò tra le cosce e cominciò a giocare con la mia fichetta ora completamente accessibile.
- Cosa fai - le chiesi
- Non ti preoccupare, rilassati, vedrai che bello -
Fuori il temporale aveva aumentato la sua intensità: lampi, fulmini, tuoni e pioggia scrosciante. La mano di Chiara continuava ad accarezzarmi tra le cosce, mi sentivo strana, da un lato mi vergognavo dall'altro ero eccitata, soprattutto non sentivo per niente il desiderio di oppormi a quel che stava accadendo, anzi, avevo aperto le gambe in modo che la mano potesse muoversi più liberamente. Delicatamente la mia cuginetta aprì la mia passerina e insinuò tra loro un dito col quale cominciò a percorrere lo spazio tra le labbra, ad un certo punto di questo trattamento non riuscii a trattenere un gemito.
- Ecco, questo è il punto giusto! - Disse lei
Cominciò ad insistere lì con il dito, sfiorando con leggerezza quella parte che, avrei scoperto dopo, si chiama clitoride.
- Non è bello ? - Mi chiese
- Sì continua - Le risposi sospirando.
Sentivo un'ondata di calore salire dalle cosce e provavo un piacere che non avevo mai immaginato.
Ad un certo punto mi sentii quasi venir meno, la mia fichetta si bagnò, non lo sapevo ancora ma avevo avuto il mio primo orgasmo.
Chiara prese il dito bagnato dei miei umori e me lo posò sulle labbra, poi posò la sua bocca sulla mia, le nostre lingue si unirono e sentii il sapore dolce della mia fica sulle labbra.
Rimanemmo così, abbracciate, per un tempo che non saprei valutare, poi volli provare a renderle il favore, cominciai, in modo impacciato, ad accarezzare la sua passerina, lei mi guidò finché non riuscii a trovare il modo giusto di procedere e non riuscii a portare anche lei all'orgasmo.
Intanto il temporale era passato, ormai si sentiva solo qualche tuono isolato, sfinite ci addormentammo abbracciate.
La mattina dopo la zia entrò nella camera, senza mostrare il minimo stupore per il fatto di trovarci nude ed abbracciate nello stesso letto ci disse:
- Sveglia dormiglione, il sole è già alto! -
Poi sorridendo:
- Preso paura del temporale stanotte? -
- Sì - Rispose Chiara - Ma ci siamo fatte coraggio a vicenda! -
Poi saltò giù dal letto, mi prese per mano e, così come eravamo andammo in bagno a lavarci.
La sera dopo non c'era temporale…ma fui io stavolta ad infilarmi nel letto della cuginetta.
2 Continua
Dopo un paio di giorni che stavo dagli zii mi ero ambientata. Assieme a Chiara andavamo in giro per i dintorni ma davamo anche una mano in casa: preparare la tavola, sparecchiare, lavare i piatti, insomma tutti quei lavoretti in cui potevamo aiutare la zia.
Mi ero anche abituata al fatto che Chiara non si preoccupasse troppo di tener nascosto, almeno in casa, ciò che distingue le femminucce dai maschietti, anche suo fratello Paolo del resto non era imbarazzato se gli capitava di mettere in mostra i suoi attributi.
Una notte, pochi giorni dopo che i miei genitori mi avevano lasciata in campagna affidandomi agli zii avvenne qualcosa che cambiò di molto il mio modo di vedere le cose e di comportarmi: fui sedotta, non da un maschietto ma…beh, vi racconterò come andò.
Era stata una giornata caldissima ed afosa, non un filo d'aria ed umidità alle stelle, verso sera arano cominciati ad addensarsi dei nuvoloni neri. Chiara ed io ci eravamo ritirate nella camera che dividevamo, lei si era spogliata completamente come il suo solito, io ero rimasta con le sole mutande. Poco dopo che ci eravamo messe a letto ci fu un boato formidabile e un lampo di luce rischiarò per un istante la camera. Era iniziato un violento temporale. Io allora avevo una gran paura dei tuoni e dei fulmini, ai primi boati cominciai a tremare e lanciai un grido, Chiara uscì dal suo letto e venne a stringersi vicino a me, mi chiese
- Hai paura?
- Sì - risposi io tremando
- Lascia fare a me e vedrai che ti passerà.-
Detto questo mi posò la bocca sulla bocca e cominciò a spingere la lingua tra le mie labbra, io da principio cercai di impedire l'intrusione ma poi aprii le labbra e lascia che la sua lingua entrasse liberamente e cominciasse a giocare con la mia. Fu il mio primo vero bacio.
- Che cosa stai facendo - le chiesi dopo che ebbe ritirato la lingua dalla mia bocca.
- Facciamo l'amore - rispose lei
- Ma siamo due ragazze!
- Si può fare l'amore anche tra ragazze, e anche tra maschi
Mi diede un altro bacio e una delle sue mani si insinuò tra le mie cosce e cominciò ad accarezzarmi. Mi sentivo…in un modo decisamente strano, tra la paura del temporale che continuava, il corpo caldo di Chiara che si stringeva al mio, i suoi baci e la mano che mi accarezzava; sino allora non mi era mai capitato di toccarmi lì per procurarmi piacere.
Dopo un paio di minuti la mia cuginetta si staccò da me.
- No - disse - così non va
Le sue mani scesero, prese le mutande che indossavo, me le calò e poi me le tolse del tutto, poi la sua bocca si posò sulle mie tettine prendendomi in bocca un capezzolo mentre la mano tornò tra le cosce e cominciò a giocare con la mia fichetta ora completamente accessibile.
- Cosa fai - le chiesi
- Non ti preoccupare, rilassati, vedrai che bello -
Fuori il temporale aveva aumentato la sua intensità: lampi, fulmini, tuoni e pioggia scrosciante. La mano di Chiara continuava ad accarezzarmi tra le cosce, mi sentivo strana, da un lato mi vergognavo dall'altro ero eccitata, soprattutto non sentivo per niente il desiderio di oppormi a quel che stava accadendo, anzi, avevo aperto le gambe in modo che la mano potesse muoversi più liberamente. Delicatamente la mia cuginetta aprì la mia passerina e insinuò tra loro un dito col quale cominciò a percorrere lo spazio tra le labbra, ad un certo punto di questo trattamento non riuscii a trattenere un gemito.
- Ecco, questo è il punto giusto! - Disse lei
Cominciò ad insistere lì con il dito, sfiorando con leggerezza quella parte che, avrei scoperto dopo, si chiama clitoride.
- Non è bello ? - Mi chiese
- Sì continua - Le risposi sospirando.
Sentivo un'ondata di calore salire dalle cosce e provavo un piacere che non avevo mai immaginato.
Ad un certo punto mi sentii quasi venir meno, la mia fichetta si bagnò, non lo sapevo ancora ma avevo avuto il mio primo orgasmo.
Chiara prese il dito bagnato dei miei umori e me lo posò sulle labbra, poi posò la sua bocca sulla mia, le nostre lingue si unirono e sentii il sapore dolce della mia fica sulle labbra.
Rimanemmo così, abbracciate, per un tempo che non saprei valutare, poi volli provare a renderle il favore, cominciai, in modo impacciato, ad accarezzare la sua passerina, lei mi guidò finché non riuscii a trovare il modo giusto di procedere e non riuscii a portare anche lei all'orgasmo.
Intanto il temporale era passato, ormai si sentiva solo qualche tuono isolato, sfinite ci addormentammo abbracciate.
La mattina dopo la zia entrò nella camera, senza mostrare il minimo stupore per il fatto di trovarci nude ed abbracciate nello stesso letto ci disse:
- Sveglia dormiglione, il sole è già alto! -
Poi sorridendo:
- Preso paura del temporale stanotte? -
- Sì - Rispose Chiara - Ma ci siamo fatte coraggio a vicenda! -
Poi saltò giù dal letto, mi prese per mano e, così come eravamo andammo in bagno a lavarci.
La sera dopo non c'era temporale…ma fui io stavolta ad infilarmi nel letto della cuginetta.
2 Continua
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