L'elettricista
di
intrigoepassione
genere
tradimenti
Come si dice sempre, la sfiga ci vede benissimo, siamo in agosto ed è un caldo pazzesco, 35° con una umidità fuori dal comune.
Come ogni giorno, inizio la mia mattinata con una bella colazione, un bel cappuccino con fette biscottate e miele.
Mentre mi delizio il palato, ripenso ai programmi per la giornata, allora: fare la spesa, passare in cartoleria, devo fare benzina perché sono in riserva, preparare il pranzo per il figlio che stamattina è a scuola di nuoto e pensare a cosa preparare per cena, tanto siamo io e mio figlio, il marito è fuori all’estero per lavoro, ed essendo in ferie mi prendo tutto il tempo necessario.
Sto dimenticando qualcosa, me lo sento.
All'ultimo morso della biscottata, ecco che (come sempre) mi cade un pezzetto in terra. Possibile che ogni volta è sempre la stessa storia?
E poi cade sempre dalla stessa parte, quella spalmata.
Ma.
Oddio!
Ecco cosa sto dimenticando, l’elettricista!
Deve passare per riparare quella dannata presa in salotto.
A forza di spingerci dentro la spina dell'aspirapolvere, ho fatto rientrare la presa ed ora quando provo a riattaccarci una qualsiasi spina, salta la corrente.
Cavolo avevo dimenticato che è da una settimana che ho chiamato il tizio che mi ha consigliato Daniele, lui dice che questo è un elettricista di quelli seri, con anni di esperienza alle spalle, che poi tra l'altro, gli ha fatto tutto l'impianto elettrico a casa e ricordo di averlo anche visto, mentre faceva i lavori in casa sua.
Beh, non era certo giovane e nemmeno giovanile, avrà sui 60 anni e sembra una specie di barbone, tutto trasandato, insomma per dirla alla mia maniera inciavabol.
Nonostante queste cose in suo sfavore, mi sono convinta ugualmente a chiamarlo, perché sembra davvero essere qualificato e io non ho voglia certo di perder tempo, con un tizio che non sa dove mettere le mani, poi essendo agosto posso anche baciarmi i gomiti di averlo trovato.
L'appuntamento era stato fissato per le 15:00, devo aspettarlo e dopo una notte calorosa, anche se abbiamo l’aria condizionata decido di farmi una doccia rinfrescante.
Adoro l'acqua tiepida che mi accarezza la pelle, insaponarmi lentamente sentendo ogni curva del mio corpo, sembra strano ma mi rilassa e mi fa quasi rinascere.
Esco mi asciugo, vado in camera e penso a cosa mettere.
mmmm ma si dai, canottierina verde acqua e pantaloncini bianchi, la spesa la faccio poi verso sera quando rinfresca, sotto un completino composto da reggiseno e perizoma nero di pizzo.
Mi pettino e mi asciugo i capelli, anche se è caldo la mia cervicale mi ringrazierà di sicuro.
Un filo di trucco ci vuole sempre e il classico rossetto rosso come faceva mia suocera che l’aveva sempre anche quando era in casa, ed eccomi pronta.
Mi metto sul divano, ho fatto colazione tardi, erano le 11:30, essendo in casa da sola non ho manco fame, sono quasi le 13 e non riesco a fare nulla, quindi mi metto a fare un po' di pulizie che male non fanno, tra una cosa e l’altra il tempo vola e arrivano le 14:30 circa, cosi decido di spendere questi minuti di attesa mettendomi sul divano, mi faccio un poco di cazzi miei al cellulare, leggo le varie chat delle amiche e rispondo, chiedo conferma a mio figlio se cena a casa o dalla fidanzata, immancabilmente mi arriva il messaggio di mio marito che mi ricorda l’appuntamento.
Do un'occhiata veloce alla posta, magari ci trovo qualcosa d'interessante.
Se va be’! Niente, solo pubblicità.
Si sta' davvero bene qui sdraiata al fresco, tant’è che mi assopisco, wow che relax!
Ecco che sento il citofono suonare.
È arrivato!
Mi alzo, prendo il citofono, e chiedo: "Chi è?"
"Signora sono l'elettricista."
Strano, non ricordavo avesse una voce così giovanile, me la ricordavo rauca, invece questa è dolce e calda. Mah!
Sono davanti alla porta, scalza e mezza rincoglionita, che spettacolo che sarò per lui, una cinquantatreenne sfatta, ahahahahah ma chi se ne frega, in fin dei conti sono a casa mia.
Sono sul pianerottolo lo sento salire e ad un certo punto sbuca dalle scale….
...... ehm ...... ma ........ ma questo chi cazzo è?
"Salve!" dico sorpresa.
"Salve, Enrico non è potuto venire per una urgenza lavorativa e ha mandato me al suo posto, spero che per lei vada bene lo stesso."
Si si nessun problema rispondo io, nel frattempo poi penso che fossi pronta per ricevere un tizio trasandato, mi trovo davanti un ragazzo di 30 anni tutto infisicato e che cazz….
"Ehm si sì non si preoccupi, venga pure, le faccio vedere dove si trova il guasto."
Mi sento come rincoglionita ripensando a chi mi aspettavo di ricevere per il problema e chi effettivamente è arrivato, questo avrà 30 anni (un po’ piccolino per me), capelli castani, occhi azzurro ghiaccio
Occhi?
Non erano occhi, quelli erano stelle, mi hanno guardata per un minuto e mi sono sentita le gambe tremolanti e la mia micia si è attivata, poi un viso che pare scolpito due labbra, insomma c’è veramente tutto questo ragazzo.
Mi avvio lungo il corridoio, lo sento dietro di me, ho l’impressione che mi stia scrutando, sento i suoi occhi su di me…….
Meglio che penso ad altro. Chissà cosa pensa di me?
Forse mi vede come una vecchia?
Va be', ho pure 53 anni ma non li dimostro.
Tutti mi dicono che me li porto benissimo e sembro ancora una venticinquenne.
Ho sì le mie curve ma non mi lamento, ci sono e non posso micca eliminarle, ho anche un bel culo, almeno così dice mio marito e due belle tette da spagnola, 4° abbondante, che tra la canotta e il reggiseno di pizzo che indosso risaltano eccome.
Insomma, nel complesso sono una donna di 53 anni, che ha il suo fascino e che farebbe eccitare un qualsiasi uomo, ahahahah se sono vanitosa in certi momenti…….
Mi fermo, mi giro verso di lui, gli indico il problema.
“vede a volte non mi rendo conto e a forza di spingere dentro la spina dell’aspirapolvere mi è entrata la presa, ora fatico ad inserirla e quando riesco poi salta la luce.”
Nel frattempo, lo scruto pure io, ha una magliettina normale blu con il nome della ditta sul petto, un paio di pantaloni da lavoro sempre blu e abbastanza aderenti, di quel tessuto tecnico traspirante, ma porca paletta poi lo sguardo va a finire sul pacco.
Speriamo non se ne sia accorto, che figura di merda!
Lui mi guarda e accenna un sorrisino malizioso.
Non si sarà per caso accorto del mio sguardo stile metal detector?
Spero proprio di no.
Accenna ancora un altro sorrisino.
Poggia in terra il suo borsone degli attrezzi e prima s'inginocchia, poi si mette seduto sulle cosce.
"Beh ovvio che è rientrata così, lei ci ha spinto con troppa forza le spine dentro."
"Si lo so, ma la spina non entrava."
"E quindi se non entra lei la spinge di brutto?"
A volte se le cose non entrano, ci vuole calma e pazienza e tatto per farle entrare, oppure se non si ha metodo, si usa la delicatezza e mi creda, in questo modo tutto entra, anche nei buchi più piccoli!"
Parla della presa e delle spine, o di altro?
Micca lo capisco.
Prende degli attrezzi dalla sua borsa e poi mi chiede dove sia il generale per staccare la corrente, lo accompagno nel corridoio dove gli mostro gli interruttori, stacca la corrente e poi torna verso il salotto, io nel mentre mi siedo sul divano e lo guardo mentre lavora, lui si volta e mi guarda.
Ci risiamo, mi sento come scavare dentro, come se i suoi occhi mi stanno entrando dentro.
Immagino le sue mani su di me, che mi toccano con forza ovunque.
Si passa la lingua sulle labbra per inumidirle, quella lingua che io vorrei sentire sui miei capezzoli che al momento sono belli duri e si notano, il reggiseno di pizzo non copre molto mannaggia
Sentire i suoi denti che me li mordono con forza, e le sue labbra che li sfiorano con delicatezza, mentre le sue mani si infilano tra le mie gambe.
Sono talmente presa nei pensieri più sconci che mi parte un sospiro profondo e anche un0esclamazione che nulla ha a che fare con quel momento.
"Ah cazzo!"
Poi tutto ad un tratto un grido mi fa tornare in me, un grido seguito da una classica madonna.
"Che succede?" chiedo al ragazzo
"Ma porca troia! Mi sono infilato il cacciavite in una mano, mi è scivolato, oh mi scusi, non volevo essere volgare" e sorride mentre il suo dito inizia a perdere sangue.
In quel momento ritorno in me e compare l’infermierina che dentro di me.
"Oddio, vieni con me che devi disinfettarti."
Andiamo verso il bagno e lui mi segue.
Anche in quel momento il mio cervello pensa a me vestita da infermiera, sento il suo respiro e i suoi mugugni doloranti e la situazione mi eccita da morire, tant’è che sono bagnata fradicia, mi girerei e ti scoperei senza pietà.
Prendo il disinfettante dall'armadietto sopra il lavandino e un batuffolo di cotone, lo imbevo e glielo sto per passare, allungo la mano, e rieccoci, i suoi occhi che mi guardano, e riecco pure la vampata di calore.
Lui mi sorride.
"Tutto ok?"
"Si scusa, mi ero distratta, tieni .... ops tenga."
Prima del lei poi del tu, sono sempre la solita.
"No tranquilla, va bene del tu, anzi io mi chiamo Saverio, scusa se non mi sono presentato prima."
"Piacere Carla"
"Tieni, disinfettati."
Mi ringrazia e continua a guardarmi, poi si volta, appoggia il batuffolo sul ripiano del mobiletto, rimane per un attimo di spalle, poi si gira di scatto verso di me, mi appoggia le man sulle spalle e mi tira verso di lui, in quell'istante lui socchiude gli occhi e poggia le sue labbra sulle mie .
io mi riminchio, tiro su le braccia ed appoggio le mani sul suo petto, quasi per scansarlo, per respingerlo e quando sento la sua lingua ficcarsi tra le mie labbra, inizio a spingere con forza sul suo petto, lui si tira indietro.
"scusa ti prego, non avrei dovuto, ma per un attimo non ho saputo resistere."
Non ha saputo resistere?
Non so che dire non riesco a dire una parola, sono incazzata di brutto che quasi lo caccerei fuori di casa, dall’altro la situazione mi ha eccitato e intrigato da morire e alla fine l’unica cosa che mi viene da dire è:
Ma che ti è saltato in mente!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Lui risponde con tono basso:
"Torno di là a finire il mio lavoro."
Lo seguo, mi siedo sul divano e continuo a guardarlo, penso a quello che è appena successo, ogni tanto mi butta uno sguardo furtivo e io faccio la stessa cosa.
"Scusa potrei avere un bicchiere di acqua?"
"Si certo vieni che te lo prendo, preferisci liscia o frizzante?"
"Va bene liscia grazie.”
"E liscia sia, te la porto qui o vieni in cucina?"
"Ti seguo se vuoi."
"Certo vieni pure."
Si alza e non posso non notare che ha un pacco notevole, secondo me è anche eccitato perchè prima non era così......
Mi alzo e ci dirigiamo verso la cucina, lui dietro e sento i suoi occhi addosso che mi scrutano come prima, arriviamo in cucina apro il frigo, prendo la bottiglia e due bicchieri che riempio, gli porgo il bicchiere di acqua fredda e lo guardo mentre lo beve insaziabile.
Non so perchè ma guardo le sue labbra il suo collo, l'acqua che scende attraverso la sua gola, la sporgenza del suo pomo d'Adamo, lo trovo sexy ed eccitante.
Gli cade dell'acqua in terra.
"Scusami!"
"E di che!!!!!"
Allungo la mano, prendo un pezzo di scottex e mi chino a raccogliere l’acqua a terra, vuoi mai che qualcuno scivoli, i pavimenti sono iper-lisci.
Mentre asciugo il pavimento, mi rendo conto che sono inginocchiata davanti a lui, alzo la testa per guardarlo e casualmente la mia bocca è davanti al suo pacco, che vedo bello gonfio e io non ho potuto far a meno di fissarlo.
In quel momento lo sento fare un sorrisino.
bene, ribella figura di merda che sto facendo, penso.
Alzo gli occhi più su e lo vedo che mi sta' fissando col sorrisino stampato sulle labbra.
Penserà la stessa cosa che sto pensando io?
Non credo, o i suoi occhi dentro alla mia scollatura, non fa nemmeno nulla per nascondere il suo atteggiamento. i suoi occhi guardano le mie tette, è talmente sfrontato nel so modo di fare che non resisto e gli dico:
"Hai finito di guardarmi le tette?
“Io? veramente non ti sto guardando le tette." Risponde con aria di sfida
"Ah ecco, allora ho visto male." Rispondo io con tono scocciato
"Stavo pensando che saresti all’altezza giusta."
Rimango scioccata, che ha detto?
Faccio finta di non aver sentito e mi rialzo, getto via la carta e ci dirigiamo verso il salotto, dove Mr. Delicatezza deve finire il suo lavoro.
"E se proprio vogliamo essere precisi, ti sto guardando pure il culo" precisa.
Mi fermo, non mi giro e non gli rispondo, porco ma eccitante .
Improvvisamente sento un rumore strano e mi accorgo che c’è una vespa in casa, io sono allergica e mi terrorizzano.
Indietreggio di istinto senza curarmi di lui che sta' lì dietro di me.
"Tranquilla è solo una vespa, ora la mandiamo fuori." Mi risponde il cinnazzo.
Mi mette le mani sulle spalle per tranquillizzarmi, io da stronza continuo ad indietreggiare fino ad andargli addosso, sento il suo petto, le sue braccia che mi sostengono e il suo cazzo duro, appoggiato al mio sedere.
Penso proprio che si sia eccitato per prima e lo sono pure io, tutte queste battute mi hanno acceso e allungo la mano dietro e ce l'appoggio sopra sfiorandolo con il dorso.
Si avevo ragione, si è eccitato, il suo cazzo è duro come il marmo, ed a sentirlo è anche grosso.
Non faccio in tempo a finire i miei pensieri che lui appoggia la sua mano sulla mia e la stringe intorno alla sua asta, per farmi sentire tutta la sua durezza e consistenza, e per farmi rendere bene conto di quanto fosse eccitato, la cosa mi blocca ma cavolo quanto è eccitante come situazione.
"La vespa?" Dico io per distrarlo.
Boh, forse è uscita da sola, mi dice.
Nel frattempo, lui muove la mia mano su e giù sul suo cazzo, duro come il marmo.
“Vieni!"
Mi stacca la mano dal suo cazzo e me la stringe con la sua.
In quel momento sono ritornata in me e l’unica cosa che mi è venuta in mente di dirgli è stato:
"Forse dovremmo pensarci bene non credi?"
Lui mi guarda e mi risponde:
"Infatti io ci ho pensato, anche troppo direi è da quando sono arrivato e ti ho guardata che ti desidero, vieni."
Sono come bloccata, non riesco a reagire, ho le farfalle alla mia patatina, sono vogliosa come non mai, quella situazione, così improvvisa mi stuzzica da morire, non reagisco e lui mi trascina nel salotto.
È davanti a me, mi alza la canottiera, mi accarezza dolcemente la pancia e pian piano me la sfila, poi slaccia il reggiseno, io sono immobile lo lascio fare, mi intriga la cosa.
Quando l'ha tolto si ferma un attimo a guardare le mie tette, una mano me le sfiora, poi afferra un seno e lo stringe deciso, poi infila un dito tra le due tette e lo muove su e giù come a simulare una spagnola, si porta la mano alla bocca, si lecca il dito, lo inumidisce bene e guardandomi con quegli occhi di fuoco, me lo rinfila tra le tette e riprende a strofinarlo su e giù.
Sono un lago, sento colare tra le gambe, le stringo, allunga l’altra mano tra le mie cosce, infila la mano nei miei pantaloncini, piano piano le dita si fanno strada tra le labbra della mia patatina bagnata, prima le strofina avanti e dietro, poi le stringe, mentre lo fa mi guarda, stando bene attento ad ogni mia reazione, mi sfiora il clitoride eccitato e umido, sento le sue dita entrare dentro di me, un dito poi due, mi stimola la parte del punto G a tal punto che non posso far a meno di gemere lui se ne accorge ed inizia ad aumentare la velocità delle dita sempre più forte.
Io sono in estasi.
Infilo le mie mani sotto la maglietta, cazzo ha degli addominali da far paura, due pettorali tonici, cioè tutto il ragazzo, lui continua a giocare con il mio punto G a mungerlo, ho dei brividi di piacere e ogni volta che arrivano, gli stringo i fianchi e pianto le mie unghie nella sua carne.
Si avvicina al mio viso, appoggia le sue labbra sulle mie, lecca la mia bocca, mi bacia con dolcezza e la sua lingua va a finire sul mio collo, mi morde e mi procura dei brividi stupendi, poi la strofina sulle mie orecchie e mi morde i lobi, la mano che era impegnata a toccarmi il seno passa a sfiorarmi i capelli, mi accarezza la nuca, mi annusa.
Non ce la faccio più, allora lo spingo via da me, lui mi guarda immobile e un pò sorpreso, lo afferro per la maglietta, gliela strappo via, vedo che lui ci rimane sorpreso da questo mio gesto.
Lo guardo mentre pensa e ripensa, riflette e poi mi dice:
"Come ti sei permessa di strapparmi la maglietta?”
Cazzo forse ho esagerato!
"Ora paghi per quello che hai fatto, vieni qui!"
Mi tira a sé e mi bacia con forza .
siiii adoro essere presa così, lo voglio, voglio sentirmi sua.
"Ti voglio"
Gli sussurro.
"Cosa? Mi vuoi? Cosa vuoi da me, sentiamo."
E ora come glielo spiego?
Beh, penso non ci siano migliori parole se non i fatti.
"Te lo mostro"
Gli dico
La mia mano scende verso la patta dei pantaloni, apro la cerniera e la infilo dentro, gli afferro le palle, poi continuo a salire e gli prendo in mano il cazzo.
Sbottono i pantaloni e glielo tiro fuori continuando a toccarglielo con forza (quanto è duro, lo voglio).
"E' questo che voglio, e non l’hai capito!!!!!!!!!!"
Gli dico.
Gli bacio il petto e lo sento ansimare dolcemente, passo dietro di lui e gli massaggio il cazzo da dietro.
Lo spingo verso il divano lui si gira e si siede.
I pantaloni sono rimasti aperti e mostrano quel cazzo duro e notevole con una cappella larga e pulsante.
"Beh?
Cosa aspetti?" Mi dice lui
Inizio a sbottonarmi i pantaloncini, mentre mi fissa.
“Che fai? Vieni qui da me."
Mi dice
Con i denti mi sbottona lentamente i pantaloncini, quei pochi bottoni rimasti, ma questi pochi, un bottone dopo l'altro, è un brivido che parte dal cervello e attraversa come un fulmine il mio corpo.
Una volta aperti, me li abbassa, passa la lingua sul pizzo trasparente del perizoma, lo sposta e infila due dita tra le labbra della mia patatina che è in un lago di eccitazione, lo voglio.
Mette le sue mani sui miei fianchi poi le fa scendere sul culo, lo stringe forte e nel mentre mi morde la pancia, poi i fianchi, poi inizia a leccarmi dall'ombelico a salire.
Una volta arrivato al mio seno, toglie il reggiseno e lo getta sul divano, me le afferra strizzandole e affondandoci la faccia in mezzo.
Mi guarda, sospira, guardo il suo viso angelico, mentre le sue mani tornano sul mio culo.
"Mi fa impazzire il tuo culo, sei una donna che mi fa impazzire, ti scoperei per ore, per giorni, senza mai smettere."
Wow penso io.
Ha sempre quel sorrisino che eccita ma dà anche fastidio. scuote la testa.
Che cazzo ha da ridere? Penso.
Il suo cazzo è ancora duro, alzo la gamba e gli appoggio il ginocchio sul cazzo, inizio a strofinarlo, lui tira indietro la testa, afferra la mia gamba e la stringe, ansima, gode sotto quella mia carezza particolare.
Poi sposta la mia gamba, riafferra il mio culo, mi tira a sé con forza, al punto che io perdo l'equilibrio e mi ritrovo a sbattergli le tette in faccia.
Mi guarda, mi prende il viso con la mano e mi ficca la lingua in gola, inizia a baciarmi come se volesse mangiarmi.
Perfetto!
È quello che voglio anche io, mangiarlo, assaporare la sua carne calda e umida, in alcune parti più morbida e in altre più dura.
Mi lascio guidare da lui, mi ritrovo in ginocchio davanti alle sue gambe aperte, al suo cazzo bagnato, la sua voglia è uscita piano piano, sotto forma di gocce dalla sua cappella, quella voglia che sta' invadendo anche il mio corpo e mi fa bagnare sempre di più.
Si passa la lingua tra le labbra, mi guarda, si guarda il cazzo e mi dice:
“Allora, intendi pagarmela la maglietta in qualche modo, oppure no?"
Capisco che avrei dovuto succhiargli il cazzo per saldare il debito della maglietta, ma sei serio? Penso.
"Si te la pago ma non ora, ci devo pensare."
Me la potrò tirare un poco!!!!
Mentre penso, mi vien da sorridere come una bimba che fa i dispetti agli amichetti, faccio per alzarmi, ma mi prende per la mano e mi tira verso di lui, mi sbilancio e ricado in ginocchio.
"Non c'è bisogno che pensi, o ghigni, adesso paga il tuo debito e da brava cucciola indifesa succhiami il cazzo."
Oh, ragazzi, a me in quel momento vi viene da ghignare come a volerlo sfidare, non so come mai e mi vien da rispondergli.
"Se no? Cosa fai? Mi obblighi?"
Lui mi guarda e.
"Obbligarti? No, non direi"
"te lo faccio fare con la forza."
Ah ecco, mi pareva strano che avrebbe rinunciato.
Io ho un difetto, sono testarda come un mulo e odio essere comandata e gli dico:
"Ahahahaha ma smettila va, tu con quel faccino d'angelo?"
Insomma, ho lanciato il guanto di sfida.
Chiude gli occhi e poggia la testa sullo schienale del divano, fa un lungo respiro pò mi guarda e dice:
"Non mi resta altra scelta direi."
Si alza, va verso la sua borsa, con una mano si tiene i pantaloni, con l'altra prende dall'interno un cavo elettrico di colore blu, plastificato credo, torna verso di me, è in piedi e mi guarda.
"Voltati!" mi ordina.
Ciccio non esiste proprio, penso.
Mi afferra deciso, mi spinge sul divano con la faccia rivolta allo schienale, rima in ginocchio sul divano dandogli la schiena, mi prende le mani e me le lega, oh cazzo, penso.
Sento che si china dietro di me, mi allarga le gambe, si mette in ginocchio, sento la sua faccia in mezzo al mio culo e inizia a passarmici la lingua per tutta la lunghezza, fermandosi tra le labbra della mia patatina.
Inizia a scoparmi con la lingua, io ansimo per il piacere, sto impazzendo, come quando il ghiaccio del gelato ti arriva al cervello, e ti dà quella botta che ti rincoglionisce, non so se ho reso l’idea.
Muove la sua lingua dentro e fuori di me, e quando è fuori, l'allunga e va a giocare col clitoride completamente bagnato, devo dire che ci sa fare, il fatto di aver le mani legate mi è passato, mi sto godendo il momento e mi escono delle parole strane.
"Saverio il tuo sapore mi fa godere da matti, anche meglio di una scopata, sei incredibile cucciolo."
Oh, cazzo ho detto, si ferma e con voce chiara e decisa:
“non sono un cucciolo, cazzo”
Si rialza dietro di me, avvicina il cazzo al mio culo, sento la sua cappella passare tra le me labbra bagnate come non mai, non vedo l’ora di sentirlo entrare ma, non me lo spinge dentro, me lo strofina, su e giù in mezzo al culo e tra le labbra della mia patatina, sento il suo cazzo che passare duro e bagnato dalla mia eccitazione, lo trovo estrematene eccitante come gioco.
Sentire la sua cappella bagnata, che si fa strada tra le mie cosce e me le inzuppa mi fa sbroccare.
Ho quasi un orgasmo, il suo gioco fatto di momenti rudi e di altri dolci mi confonde, il fatto di legarmi, mi sarei aspettata una scopata rude e invece cosa fa?
Mi sta' masturbando col suo cazzo.
Che per me, in questo momento è una forma di tortura, perchè il mio cervello sta' andando completamente in tilt, non riesco a capire più niente, mi sta' portando al limite, ho voglia di godere, sto per venire.
Oddio ti prego basta, non ce la faccio più .
Lui si ferma e dice:
"Allora? Hai deciso? Vado avanti o mi fermo?"
Ono completamente in bambola, gli rispondo:
"Ti prego continua, ti voglio dentro di me, spingimelo dentro, sto per venire."
E ansimo, ma lo stronzo mi risponde pure:
"E no, il cucciolo dice che se lo vuoi dentro devi sapertelo guadagnare."
"Cosa? Mi lascia così?"
Non posso crederci.
Si sposta, si siede sul divano accanto a me, io col culo per aria e lui lì che mi guarda sorridendo.
Mi sale la rabbia e inizio a prenderlo a mali parole.
Ma che stronzo che sei!!!
Stronzo!! Stronzo!!
È bastardo!!
"Sei uno stronzo lo sai?"
Lui con quel faccino da angelo, ma che in quel momento per me ha una bella faccia da culo mi guarda e dice:
"Ehm si lo so, ma con te non lo sono stato abbastanza, vieni qui a baciare il tuo cucciolo."
Ma porca puttana, pure gli ordini mi dà.
Mi ha lasciata così come una stronza, legata, la fica pulsante di voglia, il culo all'aria e lui che fa?
Si mette seduto col cazzo all'aria, se la ride e vuole pure un bacio?
Poi sempre con quella faccia da culo insiste:
"me lo dai il bacio? "
“Ho voglia delle tue labbra, daiiiiiii ti prego."
Ho un gatto addosso da paura, lo guardo stizzita e gli dico:
"Non ti do un cazzo, sei uno stronzo, mi hai lasciata così, slegami!"
E lui:
"Cosa? Non sento"
Continua pure a fare lo stronzo.
"Slegamiiiiii cazzo, mi stai facendo incazzare, sei un bastardo."
E lui:
"Cosa? "
Si alza di scatto, mi prende per una spalla, mi gira e mi ritrovo davanti al suo cazzo, ancora bagnato e duro come il ferro.
Mi prende per i capelli.
"No, lasciami!"
Gli dico.
E lui:
"Non ti lascio nemmeno morto, ora succhiami il cazzo e poi forse, se sai farlo come dico io, ti permetterò di essere scopata."
Mmmmm che nervoso, manco il mio capo in ufficio mi dà gli ordini.
La sta tirando di brutto, tutta questa scena per farmi sentire ancora più voglia di essere scopata in modo tale che gli avrei fatto un pompino?
Che razza di bastardo!
Decido di stare al gioco.
Mi lascio dirigere dalla sua mano, quando la sua cappella sfiora le mie labbra è come sentire una doccia fredda, la sua voglia mi bagna la bocca, non resisto e inizio a passargli la lingua sulla cappella dura e gonfia, prima con dei movimenti circolari, poi gliela faccio scivolare lungo l'asta fino ad arrivare alle palle.
Torno su e lo prendo in bocca, su e giù, su e giù, lo sento godere.
Allora lo succhio forte, prendo in bocca solo la cappella e mentre con la lingua passo tutto intorno, continuo a succhiarla, prima piano e poi forte, procurandogli un immenso piacere.
Mi toglie il cazzo dalla bocca, mi slega le mani, evidentemente vuole che usi anche quelle, la punizione è finita?
spero solo la punizione, non tutto il resto.
Finisce di slegarmi le mani, lo guardo con un'aria soddisfatta come a dire: ho vinto io!
Ma mi accorgo del suo solito sorrisino malizioso.
"Che ridi? pensi di essere nelle condizioni di poter gioire?"
Mi disse con quella sua faccia da culo.
Merda non ci vedo più, sono incazzata, eccitata, vogliosa di cazzo e questo continua a fare lo stronzo.
Sto per alzarmi ma lui mi blocca.
Mi guarda con sofferenza e desiderio, con voce bassa mi dice:
"Dove vai? Aspetta, ti prego continua a succhiarmi il cazzo come stavi facendo."
Cioè, adesso mi supplichi pure.
Rimango lì, ci guardiamo, mi avvicino al suo corpo, con una mano gli afferro il cazzo e riinizio a menarglielo per farlo godere, ma quando guardo il suo viso che gode, i suoi occhi socchiusi, la lingua che inumidisce le labbra, continuo a tenerglielo in mano e nel mentre avvicino la bocca alla cappella e poi lo lascio scivolare tra le mie labbra e riinizio il giochino di prima, come una schiavetta.
Succhio e lo sego contemporaneamente mi soffermo a stringergli le palle, gliele lecco e me le prendo in bocca, a lui piace, lo percepisco, ansima come un porco.
Però non se la cava così, ora comando io, quando capisco che sta' per venire mi tiro indietro e lui ci rimane male, che me lo dice chiaramente.
"Perchè ti sei fermata? Continua per favore.”
A questo punto le parti sembrano invertite, lo guardo e gli dico:
"Voglio qualcosa in cambio, altrimenti non finisco di saldare il mio debito."
Posso esse stronza pure io quando voglio.
"Ricordati cucciolo che sei qui per un motivo ben preciso"
“Già sei qui per quella fottuta presa che ancora non hai riparato.”
"Dovresti prima darmi qualcosa, visto che non stai facendo il tuo lavoro, non credo che rientri nelle tue competenze ficcarlo in bocca alle clienti!" gli dico.
Lui mi guarda e dice:
"No, hai ragione ma comunque non rientra nelle mie mansioni nemmeno leccarla alle clienti e nemmeno dargli il cazzo, o sbaglio?"
Ops, non sbaglia.
"Ok, quindi non mi merito proprio nulla?"
Dico scoraggiata e triste, e lui:
"Forse si, anche tu hai ragione, qualcosa devo pur darti."
Mi prende e mi carica sulle sue spalle, con la faccia mi trovo a guardare indietro e al massimo posso scrutare il suo culo, sembro un salame appeso.
Oddio dove va?
"Dove stai andando?"
Cerca con lo sguardo nelle varie stanze e poi finalmente sembra trovare ciò che cerca, la camera da letto.
Mi lancia sul letto come un sacco di patate, a dire il vero io una patata l’ho, si mette sopra di me dolcemente e inizia a baciarmi, mi stringe i capezzoli con le dita, prima uno poi l'altro, gioca con la sua lingua sul mio corpo e mi riempie di morsi ovunque.
Con le mani mi apre le gambe con forza e pianta la faccia sulla mia patatina, quasi volesse mangiarla.
Ci strofina il naso e passa la lingua tra le piccole labbra, leccando tutta la mia voglia, poi mentre mi guarda gemere, riinizia a strofinarci le dita, prima sopra con movimenti leggeri e delicati e poi sentendomi completamente bagnata, le fa scivolare dentro con forza.
Sto godendo come non mai, tutto questo gioco mentale mi sta facendo provare delle sensazioni mai avute prima.
Tira fuori le dita, bagnate dalla mia voglia, se le porta sulle labbra, e prima ce le passa sopra piano, poi se le ficca in bocca e le succhia, dicendomi.
“mmm amo il suo succo, il tuo sapore di sesso e di voglia, mi fa arrapare ancora di più di quanto già sono."
Uuhhh signor….
Si rialza e si sfila scarpe, boxer e pantaloni da lavoro, gettando tutto in terra.
È nudo davanti a me, finalmente!
Il suo corpo è quello di un ragazzo di 30 e passa, atletico e muscoloso, poi penso al suo titolare e mi vien da ridere.
Lui si ferma mi guarda e serio mi dice:
"Ti faccio ridere?”
“La signora pensa che io sia troppo giovane per lei forse?”
“Allora dovrei farla ricredere."
Mmmm sono sempre troppo diretta e gli rispondo a tono:
"Se ci riesci!"
Azz forse ho toppato?
Mi guarda e ovviamente mi risponde:
"Finora ci sono riuscito bene, a vedere dal lago che hai tra le gambe, non credi?"
Eeeeeeeeeee, mai fare lo sborone con una di 53 anni, che micca riesce a stare zitta, infatti:
” Ah ah aspetta che mi trattengo la risata, un uomo che ci sa fare si vede da ben altro, cucciolino."
Spalanca gli occhi e mi guarda inacidito.
Azz !
Forse ho toccato il suo orgoglio di maschio e poi con "cucciolino" gli ho dato il colpo di grazia.
Forse l'ho fatto incazzare.
Abbassa lo sguardo, fissa i suoi vestiti buttati in terra, mi guarda, fa una smorfia strana, si china per riprendere le sue cose.
O cazzo!!!!!!!!
No!
Non vorrà andarsene!!!!!!!!!!!!
"Che fai?"
Chiedo quasi terrorizzata.
Lui è lì immobile, mi guarda ancora, sembra uno che sta' valutando un affare da 1 milione di euro.
Ributta tutto in terra e sbotta:
"Che cazzo credi che davvero rinuncio a quello che voglio?”
Ti sei spaventata eh? Pensi forse che prendo e me ne vado così, senza prima averti dato ciò che meriti? “
“Voglio farti mia, puoi dirmi quello che ti pare, rimango qui."
E io lo guardo penso:
Cavolo, risoluto il ragazzo, mi sa che sa quel che vuole e gli dico:
"Piccoletto ho toccato il tuo orgoglio di maschio, vero?"
Mi faccio una risata, lui anche ride e mi guarda come per dire - ora son cazzi tuoi, ridi.
Si piega verso di me che sono ancora sdraiata sul letto, mi apre le gambe, inizia a strofinarmi il cazzo.
Me lo appoggia sopra, con le dita mi apre le labbra della mia patatina, continua a strofinarmelo su e giù tra le labbra, ancora bagnate.
Lo mordo e lo bacio, ma ho troppa voglia e sbotto:
"Ficcami il cazzo dentro, non ce la faccio più, voglio godere insieme a te."
si tiene il cazzo e me lo appoggia sulla fica e finalmente mi spinge il cazzo dentro, che, inutile dirlo, scivola quasi ad essere risucchiato.
È più di un'ora che lo aspetto e lo desidero.
Inizia a scoparmi, finalmente.
Sento solo dei brividi che mi pervadono tutta la schiena e il suo cazzo che mi scopa, mi fa gemere, sento la sua cappella gonfia che entra ed esce, sento tutta la sua abbondanza riempirmi completamente.
Si ferma, si alza, mi gira su un fianco, mentre mi tiene su la gamba destra me la lecca e me l'accarezza, poi mi rispinge il cazzo contro le labbra della fica e con un colpo secco me lo ficca dentro.
Lancio un grido di piacere.
Presa dal godimento dico parole e frasi senza controllo
"Oh siiiiiiii, spingi ancora di più, riempimi tutta!"
Ed è proprio quello che sta' facendo e anche molto bene.
Stavolta le sue spinte si fanno più violente, lo sento ansimare più veloce, forse sta' per venire.
Quanto vorrei che mi venisse dentro, ma ho smesso di prendere la pillola tempo fa e non è il caso, glielo faccio capire in un modo o l’altro.
Esce da me, si alza, mi prende per mano. mi tira a sé e mi gira. mi mette in ginocchio davanti a lui.
Il mio culo è verso il suo cazzo pulsante di voglia, sento il suo cazzo sul mio buchetto, me lo strofina prima sull'entrata del culo, poi vedendo che oppongo una certa resistenza, lo fa scivolare nella fica ancora.
Lo tira fuori e me lo strofina tra le chiappe, poi tra le cosce e me le bagna di nuovo, e ancora una volta nella fica.
Nel frattempo, sento le sue dita che bagnate dal mio godimento si infilano e giocano con il mio buchetto che inizia a rilassarsi e ad essere ben lubrificato, sfila il cazzo, lo sento abbassarsi con la faccia sul culo, inizia a morderlo, il che mi fa urlare e mi piace da morire.
Ora me lo lecca, riprende la posizione di prima, riempie ancora la mia fica e spinge con dolcezza, lo sento allo stremo, mi guarda e mi dice:
"Voglio venirti dentro, voglio farti sentire i miei schizzi caldi."
Azz, penso io mi giro e dolcemente gli sussurro:
"Non puoi."
Sto' ansimando più velocemente, capisce che sto per venire, aumenta il ritmo, i nostri sguardi si intrecciano e mi dice:
"Dai vieni, devo sentirti godere più forte, vienimi sul cazzo, voglio sentire la tua fica che me lo stringe, vieni per il tuo cucciolo."
Nemmeno il tempo di finire la frase, sento il fuoco salirmi fino al cervello, la mia patatina pulsa sul suo cazzo, stringo le gambe per non farlo uscire da me, voglio godere fino alla fine.
Ancora non ho finito di ansimare quando mi afferra per i fianchi e mi volta con un balzo.
È sopra di me, mi porta il cazzo fino alla bocca e se lo mena per alcuni brevissimi secondi, e poi mi schizza tutto il suo sperma caldo in faccia e sul seno come piace a me, un pochetto l'ho ingoiato, per tenere il suo sapore dentro di me.
Siamo sfiniti, sia mentalmente che fisicamente e ci ritroviamo sdraiati a terra.
Tutti e due avevamo dimenticato il motivo per il quale era qui, la presa rotta.
Lo guardo dopo qualche minuto di silenzio e di coccole fatte a vicenda e da stronza gli dico:
"ora mi ripari la presa cavolo?"
Mi guarda rispondendomi:
"stai calma ci sto andando, mica vorrai che lo faccio nudo."
Si veste con le ultime cose rimaste e si dirige nel salotto, mi siedo sul divano e lo guardo.
Mentre sta' lì a riparare, ho dei flash di ciò che è successo, sorrido poi alla fine finisce la riparazione.
"Ecco qua Signora, presa riparata, proviamo se funziona e direi che abbiam finito."
Fa' i suoi test e io mi accorgo che si sono fatte le 19:00, caspita siamo stati tutto il pomeriggio insieme, il tempo è volato.
"Bene, la presa è apposto, per l'intervento sono 50 euro, le faccio la fattura”
Per l'altro servizio Signora sono 100 euro, e li deve pagare a me, grazie."
Ci rimango male di quest’ultima richiesta.
Prendo la borsa e mi accingo a tirare fuori il portafoglio quando la sua mano mi blocca.
"Non capisci che sto' scherzando? Per la presa non mi devi nulla, è stata una cavolata aggiustarla, al capo ci penso io. Per quanto riguarda il resto, è stato un immenso piacere Madame, poterla soddisfare, sei incredibile."
Prende i suoi attrezzi, si dà una veloce occhiata, mi guarda, e scuote la testa e mi dice:
"Ora io come cavolo faccio ad andare in giro così? Penseranno che mi abbia sbranato un cane, sembro un maniaco con la maglietta a brandelli."
Scoppio a ridere, gli dico di aspettare un secondo, vado in camere e gli porto una maglietta di mio marito, così almeno esce in modo decente.
Come ogni giorno, inizio la mia mattinata con una bella colazione, un bel cappuccino con fette biscottate e miele.
Mentre mi delizio il palato, ripenso ai programmi per la giornata, allora: fare la spesa, passare in cartoleria, devo fare benzina perché sono in riserva, preparare il pranzo per il figlio che stamattina è a scuola di nuoto e pensare a cosa preparare per cena, tanto siamo io e mio figlio, il marito è fuori all’estero per lavoro, ed essendo in ferie mi prendo tutto il tempo necessario.
Sto dimenticando qualcosa, me lo sento.
All'ultimo morso della biscottata, ecco che (come sempre) mi cade un pezzetto in terra. Possibile che ogni volta è sempre la stessa storia?
E poi cade sempre dalla stessa parte, quella spalmata.
Ma.
Oddio!
Ecco cosa sto dimenticando, l’elettricista!
Deve passare per riparare quella dannata presa in salotto.
A forza di spingerci dentro la spina dell'aspirapolvere, ho fatto rientrare la presa ed ora quando provo a riattaccarci una qualsiasi spina, salta la corrente.
Cavolo avevo dimenticato che è da una settimana che ho chiamato il tizio che mi ha consigliato Daniele, lui dice che questo è un elettricista di quelli seri, con anni di esperienza alle spalle, che poi tra l'altro, gli ha fatto tutto l'impianto elettrico a casa e ricordo di averlo anche visto, mentre faceva i lavori in casa sua.
Beh, non era certo giovane e nemmeno giovanile, avrà sui 60 anni e sembra una specie di barbone, tutto trasandato, insomma per dirla alla mia maniera inciavabol.
Nonostante queste cose in suo sfavore, mi sono convinta ugualmente a chiamarlo, perché sembra davvero essere qualificato e io non ho voglia certo di perder tempo, con un tizio che non sa dove mettere le mani, poi essendo agosto posso anche baciarmi i gomiti di averlo trovato.
L'appuntamento era stato fissato per le 15:00, devo aspettarlo e dopo una notte calorosa, anche se abbiamo l’aria condizionata decido di farmi una doccia rinfrescante.
Adoro l'acqua tiepida che mi accarezza la pelle, insaponarmi lentamente sentendo ogni curva del mio corpo, sembra strano ma mi rilassa e mi fa quasi rinascere.
Esco mi asciugo, vado in camera e penso a cosa mettere.
mmmm ma si dai, canottierina verde acqua e pantaloncini bianchi, la spesa la faccio poi verso sera quando rinfresca, sotto un completino composto da reggiseno e perizoma nero di pizzo.
Mi pettino e mi asciugo i capelli, anche se è caldo la mia cervicale mi ringrazierà di sicuro.
Un filo di trucco ci vuole sempre e il classico rossetto rosso come faceva mia suocera che l’aveva sempre anche quando era in casa, ed eccomi pronta.
Mi metto sul divano, ho fatto colazione tardi, erano le 11:30, essendo in casa da sola non ho manco fame, sono quasi le 13 e non riesco a fare nulla, quindi mi metto a fare un po' di pulizie che male non fanno, tra una cosa e l’altra il tempo vola e arrivano le 14:30 circa, cosi decido di spendere questi minuti di attesa mettendomi sul divano, mi faccio un poco di cazzi miei al cellulare, leggo le varie chat delle amiche e rispondo, chiedo conferma a mio figlio se cena a casa o dalla fidanzata, immancabilmente mi arriva il messaggio di mio marito che mi ricorda l’appuntamento.
Do un'occhiata veloce alla posta, magari ci trovo qualcosa d'interessante.
Se va be’! Niente, solo pubblicità.
Si sta' davvero bene qui sdraiata al fresco, tant’è che mi assopisco, wow che relax!
Ecco che sento il citofono suonare.
È arrivato!
Mi alzo, prendo il citofono, e chiedo: "Chi è?"
"Signora sono l'elettricista."
Strano, non ricordavo avesse una voce così giovanile, me la ricordavo rauca, invece questa è dolce e calda. Mah!
Sono davanti alla porta, scalza e mezza rincoglionita, che spettacolo che sarò per lui, una cinquantatreenne sfatta, ahahahahah ma chi se ne frega, in fin dei conti sono a casa mia.
Sono sul pianerottolo lo sento salire e ad un certo punto sbuca dalle scale….
...... ehm ...... ma ........ ma questo chi cazzo è?
"Salve!" dico sorpresa.
"Salve, Enrico non è potuto venire per una urgenza lavorativa e ha mandato me al suo posto, spero che per lei vada bene lo stesso."
Si si nessun problema rispondo io, nel frattempo poi penso che fossi pronta per ricevere un tizio trasandato, mi trovo davanti un ragazzo di 30 anni tutto infisicato e che cazz….
"Ehm si sì non si preoccupi, venga pure, le faccio vedere dove si trova il guasto."
Mi sento come rincoglionita ripensando a chi mi aspettavo di ricevere per il problema e chi effettivamente è arrivato, questo avrà 30 anni (un po’ piccolino per me), capelli castani, occhi azzurro ghiaccio
Occhi?
Non erano occhi, quelli erano stelle, mi hanno guardata per un minuto e mi sono sentita le gambe tremolanti e la mia micia si è attivata, poi un viso che pare scolpito due labbra, insomma c’è veramente tutto questo ragazzo.
Mi avvio lungo il corridoio, lo sento dietro di me, ho l’impressione che mi stia scrutando, sento i suoi occhi su di me…….
Meglio che penso ad altro. Chissà cosa pensa di me?
Forse mi vede come una vecchia?
Va be', ho pure 53 anni ma non li dimostro.
Tutti mi dicono che me li porto benissimo e sembro ancora una venticinquenne.
Ho sì le mie curve ma non mi lamento, ci sono e non posso micca eliminarle, ho anche un bel culo, almeno così dice mio marito e due belle tette da spagnola, 4° abbondante, che tra la canotta e il reggiseno di pizzo che indosso risaltano eccome.
Insomma, nel complesso sono una donna di 53 anni, che ha il suo fascino e che farebbe eccitare un qualsiasi uomo, ahahahah se sono vanitosa in certi momenti…….
Mi fermo, mi giro verso di lui, gli indico il problema.
“vede a volte non mi rendo conto e a forza di spingere dentro la spina dell’aspirapolvere mi è entrata la presa, ora fatico ad inserirla e quando riesco poi salta la luce.”
Nel frattempo, lo scruto pure io, ha una magliettina normale blu con il nome della ditta sul petto, un paio di pantaloni da lavoro sempre blu e abbastanza aderenti, di quel tessuto tecnico traspirante, ma porca paletta poi lo sguardo va a finire sul pacco.
Speriamo non se ne sia accorto, che figura di merda!
Lui mi guarda e accenna un sorrisino malizioso.
Non si sarà per caso accorto del mio sguardo stile metal detector?
Spero proprio di no.
Accenna ancora un altro sorrisino.
Poggia in terra il suo borsone degli attrezzi e prima s'inginocchia, poi si mette seduto sulle cosce.
"Beh ovvio che è rientrata così, lei ci ha spinto con troppa forza le spine dentro."
"Si lo so, ma la spina non entrava."
"E quindi se non entra lei la spinge di brutto?"
A volte se le cose non entrano, ci vuole calma e pazienza e tatto per farle entrare, oppure se non si ha metodo, si usa la delicatezza e mi creda, in questo modo tutto entra, anche nei buchi più piccoli!"
Parla della presa e delle spine, o di altro?
Micca lo capisco.
Prende degli attrezzi dalla sua borsa e poi mi chiede dove sia il generale per staccare la corrente, lo accompagno nel corridoio dove gli mostro gli interruttori, stacca la corrente e poi torna verso il salotto, io nel mentre mi siedo sul divano e lo guardo mentre lavora, lui si volta e mi guarda.
Ci risiamo, mi sento come scavare dentro, come se i suoi occhi mi stanno entrando dentro.
Immagino le sue mani su di me, che mi toccano con forza ovunque.
Si passa la lingua sulle labbra per inumidirle, quella lingua che io vorrei sentire sui miei capezzoli che al momento sono belli duri e si notano, il reggiseno di pizzo non copre molto mannaggia
Sentire i suoi denti che me li mordono con forza, e le sue labbra che li sfiorano con delicatezza, mentre le sue mani si infilano tra le mie gambe.
Sono talmente presa nei pensieri più sconci che mi parte un sospiro profondo e anche un0esclamazione che nulla ha a che fare con quel momento.
"Ah cazzo!"
Poi tutto ad un tratto un grido mi fa tornare in me, un grido seguito da una classica madonna.
"Che succede?" chiedo al ragazzo
"Ma porca troia! Mi sono infilato il cacciavite in una mano, mi è scivolato, oh mi scusi, non volevo essere volgare" e sorride mentre il suo dito inizia a perdere sangue.
In quel momento ritorno in me e compare l’infermierina che dentro di me.
"Oddio, vieni con me che devi disinfettarti."
Andiamo verso il bagno e lui mi segue.
Anche in quel momento il mio cervello pensa a me vestita da infermiera, sento il suo respiro e i suoi mugugni doloranti e la situazione mi eccita da morire, tant’è che sono bagnata fradicia, mi girerei e ti scoperei senza pietà.
Prendo il disinfettante dall'armadietto sopra il lavandino e un batuffolo di cotone, lo imbevo e glielo sto per passare, allungo la mano, e rieccoci, i suoi occhi che mi guardano, e riecco pure la vampata di calore.
Lui mi sorride.
"Tutto ok?"
"Si scusa, mi ero distratta, tieni .... ops tenga."
Prima del lei poi del tu, sono sempre la solita.
"No tranquilla, va bene del tu, anzi io mi chiamo Saverio, scusa se non mi sono presentato prima."
"Piacere Carla"
"Tieni, disinfettati."
Mi ringrazia e continua a guardarmi, poi si volta, appoggia il batuffolo sul ripiano del mobiletto, rimane per un attimo di spalle, poi si gira di scatto verso di me, mi appoggia le man sulle spalle e mi tira verso di lui, in quell'istante lui socchiude gli occhi e poggia le sue labbra sulle mie .
io mi riminchio, tiro su le braccia ed appoggio le mani sul suo petto, quasi per scansarlo, per respingerlo e quando sento la sua lingua ficcarsi tra le mie labbra, inizio a spingere con forza sul suo petto, lui si tira indietro.
"scusa ti prego, non avrei dovuto, ma per un attimo non ho saputo resistere."
Non ha saputo resistere?
Non so che dire non riesco a dire una parola, sono incazzata di brutto che quasi lo caccerei fuori di casa, dall’altro la situazione mi ha eccitato e intrigato da morire e alla fine l’unica cosa che mi viene da dire è:
Ma che ti è saltato in mente!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Lui risponde con tono basso:
"Torno di là a finire il mio lavoro."
Lo seguo, mi siedo sul divano e continuo a guardarlo, penso a quello che è appena successo, ogni tanto mi butta uno sguardo furtivo e io faccio la stessa cosa.
"Scusa potrei avere un bicchiere di acqua?"
"Si certo vieni che te lo prendo, preferisci liscia o frizzante?"
"Va bene liscia grazie.”
"E liscia sia, te la porto qui o vieni in cucina?"
"Ti seguo se vuoi."
"Certo vieni pure."
Si alza e non posso non notare che ha un pacco notevole, secondo me è anche eccitato perchè prima non era così......
Mi alzo e ci dirigiamo verso la cucina, lui dietro e sento i suoi occhi addosso che mi scrutano come prima, arriviamo in cucina apro il frigo, prendo la bottiglia e due bicchieri che riempio, gli porgo il bicchiere di acqua fredda e lo guardo mentre lo beve insaziabile.
Non so perchè ma guardo le sue labbra il suo collo, l'acqua che scende attraverso la sua gola, la sporgenza del suo pomo d'Adamo, lo trovo sexy ed eccitante.
Gli cade dell'acqua in terra.
"Scusami!"
"E di che!!!!!"
Allungo la mano, prendo un pezzo di scottex e mi chino a raccogliere l’acqua a terra, vuoi mai che qualcuno scivoli, i pavimenti sono iper-lisci.
Mentre asciugo il pavimento, mi rendo conto che sono inginocchiata davanti a lui, alzo la testa per guardarlo e casualmente la mia bocca è davanti al suo pacco, che vedo bello gonfio e io non ho potuto far a meno di fissarlo.
In quel momento lo sento fare un sorrisino.
bene, ribella figura di merda che sto facendo, penso.
Alzo gli occhi più su e lo vedo che mi sta' fissando col sorrisino stampato sulle labbra.
Penserà la stessa cosa che sto pensando io?
Non credo, o i suoi occhi dentro alla mia scollatura, non fa nemmeno nulla per nascondere il suo atteggiamento. i suoi occhi guardano le mie tette, è talmente sfrontato nel so modo di fare che non resisto e gli dico:
"Hai finito di guardarmi le tette?
“Io? veramente non ti sto guardando le tette." Risponde con aria di sfida
"Ah ecco, allora ho visto male." Rispondo io con tono scocciato
"Stavo pensando che saresti all’altezza giusta."
Rimango scioccata, che ha detto?
Faccio finta di non aver sentito e mi rialzo, getto via la carta e ci dirigiamo verso il salotto, dove Mr. Delicatezza deve finire il suo lavoro.
"E se proprio vogliamo essere precisi, ti sto guardando pure il culo" precisa.
Mi fermo, non mi giro e non gli rispondo, porco ma eccitante .
Improvvisamente sento un rumore strano e mi accorgo che c’è una vespa in casa, io sono allergica e mi terrorizzano.
Indietreggio di istinto senza curarmi di lui che sta' lì dietro di me.
"Tranquilla è solo una vespa, ora la mandiamo fuori." Mi risponde il cinnazzo.
Mi mette le mani sulle spalle per tranquillizzarmi, io da stronza continuo ad indietreggiare fino ad andargli addosso, sento il suo petto, le sue braccia che mi sostengono e il suo cazzo duro, appoggiato al mio sedere.
Penso proprio che si sia eccitato per prima e lo sono pure io, tutte queste battute mi hanno acceso e allungo la mano dietro e ce l'appoggio sopra sfiorandolo con il dorso.
Si avevo ragione, si è eccitato, il suo cazzo è duro come il marmo, ed a sentirlo è anche grosso.
Non faccio in tempo a finire i miei pensieri che lui appoggia la sua mano sulla mia e la stringe intorno alla sua asta, per farmi sentire tutta la sua durezza e consistenza, e per farmi rendere bene conto di quanto fosse eccitato, la cosa mi blocca ma cavolo quanto è eccitante come situazione.
"La vespa?" Dico io per distrarlo.
Boh, forse è uscita da sola, mi dice.
Nel frattempo, lui muove la mia mano su e giù sul suo cazzo, duro come il marmo.
“Vieni!"
Mi stacca la mano dal suo cazzo e me la stringe con la sua.
In quel momento sono ritornata in me e l’unica cosa che mi è venuta in mente di dirgli è stato:
"Forse dovremmo pensarci bene non credi?"
Lui mi guarda e mi risponde:
"Infatti io ci ho pensato, anche troppo direi è da quando sono arrivato e ti ho guardata che ti desidero, vieni."
Sono come bloccata, non riesco a reagire, ho le farfalle alla mia patatina, sono vogliosa come non mai, quella situazione, così improvvisa mi stuzzica da morire, non reagisco e lui mi trascina nel salotto.
È davanti a me, mi alza la canottiera, mi accarezza dolcemente la pancia e pian piano me la sfila, poi slaccia il reggiseno, io sono immobile lo lascio fare, mi intriga la cosa.
Quando l'ha tolto si ferma un attimo a guardare le mie tette, una mano me le sfiora, poi afferra un seno e lo stringe deciso, poi infila un dito tra le due tette e lo muove su e giù come a simulare una spagnola, si porta la mano alla bocca, si lecca il dito, lo inumidisce bene e guardandomi con quegli occhi di fuoco, me lo rinfila tra le tette e riprende a strofinarlo su e giù.
Sono un lago, sento colare tra le gambe, le stringo, allunga l’altra mano tra le mie cosce, infila la mano nei miei pantaloncini, piano piano le dita si fanno strada tra le labbra della mia patatina bagnata, prima le strofina avanti e dietro, poi le stringe, mentre lo fa mi guarda, stando bene attento ad ogni mia reazione, mi sfiora il clitoride eccitato e umido, sento le sue dita entrare dentro di me, un dito poi due, mi stimola la parte del punto G a tal punto che non posso far a meno di gemere lui se ne accorge ed inizia ad aumentare la velocità delle dita sempre più forte.
Io sono in estasi.
Infilo le mie mani sotto la maglietta, cazzo ha degli addominali da far paura, due pettorali tonici, cioè tutto il ragazzo, lui continua a giocare con il mio punto G a mungerlo, ho dei brividi di piacere e ogni volta che arrivano, gli stringo i fianchi e pianto le mie unghie nella sua carne.
Si avvicina al mio viso, appoggia le sue labbra sulle mie, lecca la mia bocca, mi bacia con dolcezza e la sua lingua va a finire sul mio collo, mi morde e mi procura dei brividi stupendi, poi la strofina sulle mie orecchie e mi morde i lobi, la mano che era impegnata a toccarmi il seno passa a sfiorarmi i capelli, mi accarezza la nuca, mi annusa.
Non ce la faccio più, allora lo spingo via da me, lui mi guarda immobile e un pò sorpreso, lo afferro per la maglietta, gliela strappo via, vedo che lui ci rimane sorpreso da questo mio gesto.
Lo guardo mentre pensa e ripensa, riflette e poi mi dice:
"Come ti sei permessa di strapparmi la maglietta?”
Cazzo forse ho esagerato!
"Ora paghi per quello che hai fatto, vieni qui!"
Mi tira a sé e mi bacia con forza .
siiii adoro essere presa così, lo voglio, voglio sentirmi sua.
"Ti voglio"
Gli sussurro.
"Cosa? Mi vuoi? Cosa vuoi da me, sentiamo."
E ora come glielo spiego?
Beh, penso non ci siano migliori parole se non i fatti.
"Te lo mostro"
Gli dico
La mia mano scende verso la patta dei pantaloni, apro la cerniera e la infilo dentro, gli afferro le palle, poi continuo a salire e gli prendo in mano il cazzo.
Sbottono i pantaloni e glielo tiro fuori continuando a toccarglielo con forza (quanto è duro, lo voglio).
"E' questo che voglio, e non l’hai capito!!!!!!!!!!"
Gli dico.
Gli bacio il petto e lo sento ansimare dolcemente, passo dietro di lui e gli massaggio il cazzo da dietro.
Lo spingo verso il divano lui si gira e si siede.
I pantaloni sono rimasti aperti e mostrano quel cazzo duro e notevole con una cappella larga e pulsante.
"Beh?
Cosa aspetti?" Mi dice lui
Inizio a sbottonarmi i pantaloncini, mentre mi fissa.
“Che fai? Vieni qui da me."
Mi dice
Con i denti mi sbottona lentamente i pantaloncini, quei pochi bottoni rimasti, ma questi pochi, un bottone dopo l'altro, è un brivido che parte dal cervello e attraversa come un fulmine il mio corpo.
Una volta aperti, me li abbassa, passa la lingua sul pizzo trasparente del perizoma, lo sposta e infila due dita tra le labbra della mia patatina che è in un lago di eccitazione, lo voglio.
Mette le sue mani sui miei fianchi poi le fa scendere sul culo, lo stringe forte e nel mentre mi morde la pancia, poi i fianchi, poi inizia a leccarmi dall'ombelico a salire.
Una volta arrivato al mio seno, toglie il reggiseno e lo getta sul divano, me le afferra strizzandole e affondandoci la faccia in mezzo.
Mi guarda, sospira, guardo il suo viso angelico, mentre le sue mani tornano sul mio culo.
"Mi fa impazzire il tuo culo, sei una donna che mi fa impazzire, ti scoperei per ore, per giorni, senza mai smettere."
Wow penso io.
Ha sempre quel sorrisino che eccita ma dà anche fastidio. scuote la testa.
Che cazzo ha da ridere? Penso.
Il suo cazzo è ancora duro, alzo la gamba e gli appoggio il ginocchio sul cazzo, inizio a strofinarlo, lui tira indietro la testa, afferra la mia gamba e la stringe, ansima, gode sotto quella mia carezza particolare.
Poi sposta la mia gamba, riafferra il mio culo, mi tira a sé con forza, al punto che io perdo l'equilibrio e mi ritrovo a sbattergli le tette in faccia.
Mi guarda, mi prende il viso con la mano e mi ficca la lingua in gola, inizia a baciarmi come se volesse mangiarmi.
Perfetto!
È quello che voglio anche io, mangiarlo, assaporare la sua carne calda e umida, in alcune parti più morbida e in altre più dura.
Mi lascio guidare da lui, mi ritrovo in ginocchio davanti alle sue gambe aperte, al suo cazzo bagnato, la sua voglia è uscita piano piano, sotto forma di gocce dalla sua cappella, quella voglia che sta' invadendo anche il mio corpo e mi fa bagnare sempre di più.
Si passa la lingua tra le labbra, mi guarda, si guarda il cazzo e mi dice:
“Allora, intendi pagarmela la maglietta in qualche modo, oppure no?"
Capisco che avrei dovuto succhiargli il cazzo per saldare il debito della maglietta, ma sei serio? Penso.
"Si te la pago ma non ora, ci devo pensare."
Me la potrò tirare un poco!!!!
Mentre penso, mi vien da sorridere come una bimba che fa i dispetti agli amichetti, faccio per alzarmi, ma mi prende per la mano e mi tira verso di lui, mi sbilancio e ricado in ginocchio.
"Non c'è bisogno che pensi, o ghigni, adesso paga il tuo debito e da brava cucciola indifesa succhiami il cazzo."
Oh, ragazzi, a me in quel momento vi viene da ghignare come a volerlo sfidare, non so come mai e mi vien da rispondergli.
"Se no? Cosa fai? Mi obblighi?"
Lui mi guarda e.
"Obbligarti? No, non direi"
"te lo faccio fare con la forza."
Ah ecco, mi pareva strano che avrebbe rinunciato.
Io ho un difetto, sono testarda come un mulo e odio essere comandata e gli dico:
"Ahahahaha ma smettila va, tu con quel faccino d'angelo?"
Insomma, ho lanciato il guanto di sfida.
Chiude gli occhi e poggia la testa sullo schienale del divano, fa un lungo respiro pò mi guarda e dice:
"Non mi resta altra scelta direi."
Si alza, va verso la sua borsa, con una mano si tiene i pantaloni, con l'altra prende dall'interno un cavo elettrico di colore blu, plastificato credo, torna verso di me, è in piedi e mi guarda.
"Voltati!" mi ordina.
Ciccio non esiste proprio, penso.
Mi afferra deciso, mi spinge sul divano con la faccia rivolta allo schienale, rima in ginocchio sul divano dandogli la schiena, mi prende le mani e me le lega, oh cazzo, penso.
Sento che si china dietro di me, mi allarga le gambe, si mette in ginocchio, sento la sua faccia in mezzo al mio culo e inizia a passarmici la lingua per tutta la lunghezza, fermandosi tra le labbra della mia patatina.
Inizia a scoparmi con la lingua, io ansimo per il piacere, sto impazzendo, come quando il ghiaccio del gelato ti arriva al cervello, e ti dà quella botta che ti rincoglionisce, non so se ho reso l’idea.
Muove la sua lingua dentro e fuori di me, e quando è fuori, l'allunga e va a giocare col clitoride completamente bagnato, devo dire che ci sa fare, il fatto di aver le mani legate mi è passato, mi sto godendo il momento e mi escono delle parole strane.
"Saverio il tuo sapore mi fa godere da matti, anche meglio di una scopata, sei incredibile cucciolo."
Oh, cazzo ho detto, si ferma e con voce chiara e decisa:
“non sono un cucciolo, cazzo”
Si rialza dietro di me, avvicina il cazzo al mio culo, sento la sua cappella passare tra le me labbra bagnate come non mai, non vedo l’ora di sentirlo entrare ma, non me lo spinge dentro, me lo strofina, su e giù in mezzo al culo e tra le labbra della mia patatina, sento il suo cazzo che passare duro e bagnato dalla mia eccitazione, lo trovo estrematene eccitante come gioco.
Sentire la sua cappella bagnata, che si fa strada tra le mie cosce e me le inzuppa mi fa sbroccare.
Ho quasi un orgasmo, il suo gioco fatto di momenti rudi e di altri dolci mi confonde, il fatto di legarmi, mi sarei aspettata una scopata rude e invece cosa fa?
Mi sta' masturbando col suo cazzo.
Che per me, in questo momento è una forma di tortura, perchè il mio cervello sta' andando completamente in tilt, non riesco a capire più niente, mi sta' portando al limite, ho voglia di godere, sto per venire.
Oddio ti prego basta, non ce la faccio più .
Lui si ferma e dice:
"Allora? Hai deciso? Vado avanti o mi fermo?"
Ono completamente in bambola, gli rispondo:
"Ti prego continua, ti voglio dentro di me, spingimelo dentro, sto per venire."
E ansimo, ma lo stronzo mi risponde pure:
"E no, il cucciolo dice che se lo vuoi dentro devi sapertelo guadagnare."
"Cosa? Mi lascia così?"
Non posso crederci.
Si sposta, si siede sul divano accanto a me, io col culo per aria e lui lì che mi guarda sorridendo.
Mi sale la rabbia e inizio a prenderlo a mali parole.
Ma che stronzo che sei!!!
Stronzo!! Stronzo!!
È bastardo!!
"Sei uno stronzo lo sai?"
Lui con quel faccino da angelo, ma che in quel momento per me ha una bella faccia da culo mi guarda e dice:
"Ehm si lo so, ma con te non lo sono stato abbastanza, vieni qui a baciare il tuo cucciolo."
Ma porca puttana, pure gli ordini mi dà.
Mi ha lasciata così come una stronza, legata, la fica pulsante di voglia, il culo all'aria e lui che fa?
Si mette seduto col cazzo all'aria, se la ride e vuole pure un bacio?
Poi sempre con quella faccia da culo insiste:
"me lo dai il bacio? "
“Ho voglia delle tue labbra, daiiiiiii ti prego."
Ho un gatto addosso da paura, lo guardo stizzita e gli dico:
"Non ti do un cazzo, sei uno stronzo, mi hai lasciata così, slegami!"
E lui:
"Cosa? Non sento"
Continua pure a fare lo stronzo.
"Slegamiiiiii cazzo, mi stai facendo incazzare, sei un bastardo."
E lui:
"Cosa? "
Si alza di scatto, mi prende per una spalla, mi gira e mi ritrovo davanti al suo cazzo, ancora bagnato e duro come il ferro.
Mi prende per i capelli.
"No, lasciami!"
Gli dico.
E lui:
"Non ti lascio nemmeno morto, ora succhiami il cazzo e poi forse, se sai farlo come dico io, ti permetterò di essere scopata."
Mmmmm che nervoso, manco il mio capo in ufficio mi dà gli ordini.
La sta tirando di brutto, tutta questa scena per farmi sentire ancora più voglia di essere scopata in modo tale che gli avrei fatto un pompino?
Che razza di bastardo!
Decido di stare al gioco.
Mi lascio dirigere dalla sua mano, quando la sua cappella sfiora le mie labbra è come sentire una doccia fredda, la sua voglia mi bagna la bocca, non resisto e inizio a passargli la lingua sulla cappella dura e gonfia, prima con dei movimenti circolari, poi gliela faccio scivolare lungo l'asta fino ad arrivare alle palle.
Torno su e lo prendo in bocca, su e giù, su e giù, lo sento godere.
Allora lo succhio forte, prendo in bocca solo la cappella e mentre con la lingua passo tutto intorno, continuo a succhiarla, prima piano e poi forte, procurandogli un immenso piacere.
Mi toglie il cazzo dalla bocca, mi slega le mani, evidentemente vuole che usi anche quelle, la punizione è finita?
spero solo la punizione, non tutto il resto.
Finisce di slegarmi le mani, lo guardo con un'aria soddisfatta come a dire: ho vinto io!
Ma mi accorgo del suo solito sorrisino malizioso.
"Che ridi? pensi di essere nelle condizioni di poter gioire?"
Mi disse con quella sua faccia da culo.
Merda non ci vedo più, sono incazzata, eccitata, vogliosa di cazzo e questo continua a fare lo stronzo.
Sto per alzarmi ma lui mi blocca.
Mi guarda con sofferenza e desiderio, con voce bassa mi dice:
"Dove vai? Aspetta, ti prego continua a succhiarmi il cazzo come stavi facendo."
Cioè, adesso mi supplichi pure.
Rimango lì, ci guardiamo, mi avvicino al suo corpo, con una mano gli afferro il cazzo e riinizio a menarglielo per farlo godere, ma quando guardo il suo viso che gode, i suoi occhi socchiusi, la lingua che inumidisce le labbra, continuo a tenerglielo in mano e nel mentre avvicino la bocca alla cappella e poi lo lascio scivolare tra le mie labbra e riinizio il giochino di prima, come una schiavetta.
Succhio e lo sego contemporaneamente mi soffermo a stringergli le palle, gliele lecco e me le prendo in bocca, a lui piace, lo percepisco, ansima come un porco.
Però non se la cava così, ora comando io, quando capisco che sta' per venire mi tiro indietro e lui ci rimane male, che me lo dice chiaramente.
"Perchè ti sei fermata? Continua per favore.”
A questo punto le parti sembrano invertite, lo guardo e gli dico:
"Voglio qualcosa in cambio, altrimenti non finisco di saldare il mio debito."
Posso esse stronza pure io quando voglio.
"Ricordati cucciolo che sei qui per un motivo ben preciso"
“Già sei qui per quella fottuta presa che ancora non hai riparato.”
"Dovresti prima darmi qualcosa, visto che non stai facendo il tuo lavoro, non credo che rientri nelle tue competenze ficcarlo in bocca alle clienti!" gli dico.
Lui mi guarda e dice:
"No, hai ragione ma comunque non rientra nelle mie mansioni nemmeno leccarla alle clienti e nemmeno dargli il cazzo, o sbaglio?"
Ops, non sbaglia.
"Ok, quindi non mi merito proprio nulla?"
Dico scoraggiata e triste, e lui:
"Forse si, anche tu hai ragione, qualcosa devo pur darti."
Mi prende e mi carica sulle sue spalle, con la faccia mi trovo a guardare indietro e al massimo posso scrutare il suo culo, sembro un salame appeso.
Oddio dove va?
"Dove stai andando?"
Cerca con lo sguardo nelle varie stanze e poi finalmente sembra trovare ciò che cerca, la camera da letto.
Mi lancia sul letto come un sacco di patate, a dire il vero io una patata l’ho, si mette sopra di me dolcemente e inizia a baciarmi, mi stringe i capezzoli con le dita, prima uno poi l'altro, gioca con la sua lingua sul mio corpo e mi riempie di morsi ovunque.
Con le mani mi apre le gambe con forza e pianta la faccia sulla mia patatina, quasi volesse mangiarla.
Ci strofina il naso e passa la lingua tra le piccole labbra, leccando tutta la mia voglia, poi mentre mi guarda gemere, riinizia a strofinarci le dita, prima sopra con movimenti leggeri e delicati e poi sentendomi completamente bagnata, le fa scivolare dentro con forza.
Sto godendo come non mai, tutto questo gioco mentale mi sta facendo provare delle sensazioni mai avute prima.
Tira fuori le dita, bagnate dalla mia voglia, se le porta sulle labbra, e prima ce le passa sopra piano, poi se le ficca in bocca e le succhia, dicendomi.
“mmm amo il suo succo, il tuo sapore di sesso e di voglia, mi fa arrapare ancora di più di quanto già sono."
Uuhhh signor….
Si rialza e si sfila scarpe, boxer e pantaloni da lavoro, gettando tutto in terra.
È nudo davanti a me, finalmente!
Il suo corpo è quello di un ragazzo di 30 e passa, atletico e muscoloso, poi penso al suo titolare e mi vien da ridere.
Lui si ferma mi guarda e serio mi dice:
"Ti faccio ridere?”
“La signora pensa che io sia troppo giovane per lei forse?”
“Allora dovrei farla ricredere."
Mmmm sono sempre troppo diretta e gli rispondo a tono:
"Se ci riesci!"
Azz forse ho toppato?
Mi guarda e ovviamente mi risponde:
"Finora ci sono riuscito bene, a vedere dal lago che hai tra le gambe, non credi?"
Eeeeeeeeeee, mai fare lo sborone con una di 53 anni, che micca riesce a stare zitta, infatti:
” Ah ah aspetta che mi trattengo la risata, un uomo che ci sa fare si vede da ben altro, cucciolino."
Spalanca gli occhi e mi guarda inacidito.
Azz !
Forse ho toccato il suo orgoglio di maschio e poi con "cucciolino" gli ho dato il colpo di grazia.
Forse l'ho fatto incazzare.
Abbassa lo sguardo, fissa i suoi vestiti buttati in terra, mi guarda, fa una smorfia strana, si china per riprendere le sue cose.
O cazzo!!!!!!!!
No!
Non vorrà andarsene!!!!!!!!!!!!
"Che fai?"
Chiedo quasi terrorizzata.
Lui è lì immobile, mi guarda ancora, sembra uno che sta' valutando un affare da 1 milione di euro.
Ributta tutto in terra e sbotta:
"Che cazzo credi che davvero rinuncio a quello che voglio?”
Ti sei spaventata eh? Pensi forse che prendo e me ne vado così, senza prima averti dato ciò che meriti? “
“Voglio farti mia, puoi dirmi quello che ti pare, rimango qui."
E io lo guardo penso:
Cavolo, risoluto il ragazzo, mi sa che sa quel che vuole e gli dico:
"Piccoletto ho toccato il tuo orgoglio di maschio, vero?"
Mi faccio una risata, lui anche ride e mi guarda come per dire - ora son cazzi tuoi, ridi.
Si piega verso di me che sono ancora sdraiata sul letto, mi apre le gambe, inizia a strofinarmi il cazzo.
Me lo appoggia sopra, con le dita mi apre le labbra della mia patatina, continua a strofinarmelo su e giù tra le labbra, ancora bagnate.
Lo mordo e lo bacio, ma ho troppa voglia e sbotto:
"Ficcami il cazzo dentro, non ce la faccio più, voglio godere insieme a te."
si tiene il cazzo e me lo appoggia sulla fica e finalmente mi spinge il cazzo dentro, che, inutile dirlo, scivola quasi ad essere risucchiato.
È più di un'ora che lo aspetto e lo desidero.
Inizia a scoparmi, finalmente.
Sento solo dei brividi che mi pervadono tutta la schiena e il suo cazzo che mi scopa, mi fa gemere, sento la sua cappella gonfia che entra ed esce, sento tutta la sua abbondanza riempirmi completamente.
Si ferma, si alza, mi gira su un fianco, mentre mi tiene su la gamba destra me la lecca e me l'accarezza, poi mi rispinge il cazzo contro le labbra della fica e con un colpo secco me lo ficca dentro.
Lancio un grido di piacere.
Presa dal godimento dico parole e frasi senza controllo
"Oh siiiiiiii, spingi ancora di più, riempimi tutta!"
Ed è proprio quello che sta' facendo e anche molto bene.
Stavolta le sue spinte si fanno più violente, lo sento ansimare più veloce, forse sta' per venire.
Quanto vorrei che mi venisse dentro, ma ho smesso di prendere la pillola tempo fa e non è il caso, glielo faccio capire in un modo o l’altro.
Esce da me, si alza, mi prende per mano. mi tira a sé e mi gira. mi mette in ginocchio davanti a lui.
Il mio culo è verso il suo cazzo pulsante di voglia, sento il suo cazzo sul mio buchetto, me lo strofina prima sull'entrata del culo, poi vedendo che oppongo una certa resistenza, lo fa scivolare nella fica ancora.
Lo tira fuori e me lo strofina tra le chiappe, poi tra le cosce e me le bagna di nuovo, e ancora una volta nella fica.
Nel frattempo, sento le sue dita che bagnate dal mio godimento si infilano e giocano con il mio buchetto che inizia a rilassarsi e ad essere ben lubrificato, sfila il cazzo, lo sento abbassarsi con la faccia sul culo, inizia a morderlo, il che mi fa urlare e mi piace da morire.
Ora me lo lecca, riprende la posizione di prima, riempie ancora la mia fica e spinge con dolcezza, lo sento allo stremo, mi guarda e mi dice:
"Voglio venirti dentro, voglio farti sentire i miei schizzi caldi."
Azz, penso io mi giro e dolcemente gli sussurro:
"Non puoi."
Sto' ansimando più velocemente, capisce che sto per venire, aumenta il ritmo, i nostri sguardi si intrecciano e mi dice:
"Dai vieni, devo sentirti godere più forte, vienimi sul cazzo, voglio sentire la tua fica che me lo stringe, vieni per il tuo cucciolo."
Nemmeno il tempo di finire la frase, sento il fuoco salirmi fino al cervello, la mia patatina pulsa sul suo cazzo, stringo le gambe per non farlo uscire da me, voglio godere fino alla fine.
Ancora non ho finito di ansimare quando mi afferra per i fianchi e mi volta con un balzo.
È sopra di me, mi porta il cazzo fino alla bocca e se lo mena per alcuni brevissimi secondi, e poi mi schizza tutto il suo sperma caldo in faccia e sul seno come piace a me, un pochetto l'ho ingoiato, per tenere il suo sapore dentro di me.
Siamo sfiniti, sia mentalmente che fisicamente e ci ritroviamo sdraiati a terra.
Tutti e due avevamo dimenticato il motivo per il quale era qui, la presa rotta.
Lo guardo dopo qualche minuto di silenzio e di coccole fatte a vicenda e da stronza gli dico:
"ora mi ripari la presa cavolo?"
Mi guarda rispondendomi:
"stai calma ci sto andando, mica vorrai che lo faccio nudo."
Si veste con le ultime cose rimaste e si dirige nel salotto, mi siedo sul divano e lo guardo.
Mentre sta' lì a riparare, ho dei flash di ciò che è successo, sorrido poi alla fine finisce la riparazione.
"Ecco qua Signora, presa riparata, proviamo se funziona e direi che abbiam finito."
Fa' i suoi test e io mi accorgo che si sono fatte le 19:00, caspita siamo stati tutto il pomeriggio insieme, il tempo è volato.
"Bene, la presa è apposto, per l'intervento sono 50 euro, le faccio la fattura”
Per l'altro servizio Signora sono 100 euro, e li deve pagare a me, grazie."
Ci rimango male di quest’ultima richiesta.
Prendo la borsa e mi accingo a tirare fuori il portafoglio quando la sua mano mi blocca.
"Non capisci che sto' scherzando? Per la presa non mi devi nulla, è stata una cavolata aggiustarla, al capo ci penso io. Per quanto riguarda il resto, è stato un immenso piacere Madame, poterla soddisfare, sei incredibile."
Prende i suoi attrezzi, si dà una veloce occhiata, mi guarda, e scuote la testa e mi dice:
"Ora io come cavolo faccio ad andare in giro così? Penseranno che mi abbia sbranato un cane, sembro un maniaco con la maglietta a brandelli."
Scoppio a ridere, gli dico di aspettare un secondo, vado in camere e gli porto una maglietta di mio marito, così almeno esce in modo decente.
2
voti
voti
valutazione
4.5
4.5
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Carla e la fattoria ereditata
Commenti dei lettori al racconto erotico