Il mio nome è Giada

di
genere
dominazione

Mi chiamo Giada.
Ho 30 anni, un lavoro piuttosto stabile e un corpo difficile. Difficile perché ho una bella 7 di seno, occhi verdi , labbra splendide e sono alta 1,7 m ma ho una pancia abbondante, tuttavia sono molto desiderata dagli uomini. Ho sempre avuto delle relazioni ma non ho mai trovato il piacere finché non l' ho conosciuto. Lui, e così continuerò a chiamarlo, mi porta al limite ed è l'unico che mi ha mai dato piacere. Ci siamo conosciuti per caso, io volevo una storiella dopo la rottura di un fidanzamento, lui invece cercava la sua prossima schiava. Il primo incontro è stato breve, due parole e una passeggiata. Per l'occasione avevo indossato un maglioncino aperto sul seno e lui continuava a fissarlo e a mordersi il labbro, naturalmente io ci godevo a vederlo così. Ogni volta che si mordeva il labbro, mi bagnavo. Il primo appuntamento è finito con un semplice bacio sulla guancia, io però stavo già morendo dalla voglia di averlo. Il secondo appuntamento è finito in un'area sosta dell'autostrada con me in ginocchio. Ci siamo dati appuntamento sotto casa mia, indossavo un maglione lungo, non molto scollato ma che finiva appena sopra il ginocchio. Volevo andare a letto con lui, succhiargli il cazzo e dovevo sedurlo, così almeno pensavo. Salita in macchina, il maglione era salito a metà coscia:
"Sei molto bella, e provocante"
"Dici? Avevo voglia di stupirti"
Iniziò a guidare e prese l'autostrada, direzione Milano, non sapevo la destinazione finale, voleva farmi una sorpresa. Dopo qualche km la sua mano cominciò ad accarezzare la mia coscia e a fare salire il vestito, io cominciavo a colare di piacere. I miei gemiti lo fecero eccitare, vedevo il suo cazzo premere sui jeans e così cominciai anch'io ad accarezzarlo. Con forza mi prese la testa e me la portò tra le sue gambe:
"Leccalo" Non volevo sentire altro, gli sbottonai i jeans e cominciai a leccargli tutto il cazzo. Non era tra i più grandi che avevo visto ma mi faceva impazzire. Gli succhiavo la cappella e leccavo tutto. Lui gemeva e guidava, le auto ci passavano di fianco. Quando stava per venire mi bloccò la testa sul suo cazzo e dovetti ingoiare tutto. La cosa mi eccitò tantissimo e bagnai il sedile con il mio piacere. Quando tornai al mio posto mi accorsi che una macchina si era accostata a noi e aveva visto tutta la scena. Lui accelerò ed entrò nell'area sosta più vicina, dietro di noi l'auto sconosciuta ci seguiva. Il sole era tramontato e pensavo si fosse fermato per toccarmi e darmi piacere lontano da occhi indiscreti, invece mi fece togliere gli slip, mise una mano e raccolse i miei succhi. Me la mise in bocca:
"Lecca puttana, verrai quando avrai finito"
Mi disse di scendere e di chinarmi lasciando salire il vestito e facendo vedere il mio culo. Si avvicinò qualcuno da dietro e mi accorsi essere il tipo dell'auto di prima. Mi prese i fianchi e si strofinò:
"Come hai dato piacere a me ora dovrai darlo a lui, mettiti in ginocchio e succhia il suo cazzo"
Obbedì, le sue parole mi avevano stregato, l'idea di essere al suo comando mi faceva eccitare sempre di più. Così sbottonai i pantaloni dello sconosciuto e comincia a leccargli le palle, poi le succhiai e infine mi misi il suo cazzo in bocca. Non aveva un ottimo sapore ma mi piaceva succhiare, ed essere costretta a farlo lo rendeva ancora più piacevole. Quando venne mi riempi la bocca del suo sperma e si pulí il cazzo sul mio viso. Mi sentivo sporca, una puttana e la cosa mi piaceva. Alla fine lo sconosciuto se ne andò e Lui si avvicinò a me, con gli slip mi pulí il viso, mi fece alzare e mi mise una mano nella figa:
"Vuoi che ti scopi?"
"Sì, ti prego, sono troppo eccitata"
Con la mano mi prese la nuca e mi mise a pecora sul cofano della macchina, non mi scopò con il suo cazzo, allora non lo sapevo ma non me lo meritavo, mi mise invece due dita dentro continuando a stringere la nuca e mi fece venire. Il mio piacere esplose, Lui si leccò le dita e mi disse di risalire in macchina. Mi riportò subito a casa, prima di scendere però:
" D'ora in poi sei mia, se andrai con un altro uomo sarà solo in mia presenza e perché te lo ordino io. Sarai la mia puttana. Ora vai, queste sono le mie regole, se vorrai essere la mia puttana mandami una foto di te nuda in ginocchio."
Appena rientrata in casa, con la figa ancora sgocciolante mi spogliai e gli mandai la foto.
"Sono tua"
Dopo un paio di minuti mi rispose
"Sei una puttana, la mia puttana vogliosa.
Domani passo a prenderti per fare un altro giro, non indossare gli slip".
Mi chiamo Giada, ma per Lui sono la sua puttana.
scritto il
2025-12-14
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