Il mio nome è Giada-2
di
Giada-puttana
genere
dominazione
Il mio nome è Giada ma da qualche giorno il mio nome è puttana. Ho mandato a Lui la mia foto di me in ginocchio nuda e da allora sono diventata sua. Il giorno dopo non è arrivato, non mi ha mandato nessun messaggio così gli ho scritto io per sapere quando dovevamo vederci e che avevo una gran voglia di Lui.
"Decido io quando vederti, non mi scrivere e non toccarti" . Così non gli ho più scritto ma ripensando alla serata prima non ho resistito e mi sono toccata, le mie dita sono scivolate sulla mia figa e ho cominciato a toccarmi il clitoride, sempre più forte finché non sono venuta ansimando. Non l'ho sentito per un paio di giorni ma lo pensavo sempre, mi toccavo sempre, cercavo di resistere ma appena ripensavo alle sue mani sul mio collo la mia figa cominciava a bagnarsi. Dopo un'infinita attesa finalmente un suo messaggio:
" Sta sera, senza slip"
Appena letto ho cominciato a fantasticare e la mia mano è di nuovo scivolata sotto i miei slip. Quella sera ero molto nervosa, chissà se si sarebbe accorto che mi ero toccata, impossibile. Quando il campanello suonò mi tolsi di corsa gli slip ed andai ad aprire. Lui era lì in piedi, vestito casual con felpa, jeans e Lumberjack ai piedi. Il suo profumo mi aveva inebriato. Senza nemmeno salutare è entrato in casa e mi ha dato uno schiaffo.
"Ti sei toccata" stavo tremando, non poteva saperlo. Un altro schiaffo mi fece girare la testa e scendere una lacrima.
"Ammettilo, ti sei toccata! Non mi hai obbedito! Mettiti in ginocchio subito"
Mi aveva colpito, la cosa mi aveva eccitato e così mi ero inginocchiata ai suoi piedi. Mi prese il volto con la mano, strinse le dita:
" Sei la mia puttana e devi obbedirmi, non puoi godere senza il mio permesso". Camminò oltre lasciandomi lì in ginocchio. Sentii che si stava slacciando la cintura, forse mi avrebbe permesso di prenderlo in bocca e succhiarlo per farmi perdonare.
" Mettiti a pecora e scopri il culo, ora vedrai cosa succede quando dissubidisci"
Tremando mi misi a 90 sul tavolo, lui prese la mia sciarpa e mi legò le mani alle gambe del tavolo, mi spalancò le gambe e cominciò a frustarmi con la sua cintura. 10 colpi, secchi, ad ogni colpa sussultavo e le lacrime scendevano. Il dolore aumentava e lo pregavo di smettere. Al decimo colpo mi slegò le mani. Non riuscivo a muovermi ero spaventata. Sentii la sua mano infilarsi tra le mie gambe e toccarmi la figa.
"Sei proprio una puttana, la tua figa sta grondando di piacere e so che vorresti leccarmelo quindi girati e fai il tuo dovere"
Aveva ragione, mi aveva fatto male ma la cosa mi aveva eccitato ed ora desideravo solo prenderlo in bocca e succhiarlo tutto. Poco prima di venire uscì dalla bocca e mi venne sul viso. Il suo sperma mi finì negli occhi, sui capelli e qualche goccia sulle labbra.
" Sei mia, sei a mia disposizione. Dissubidisci ancora e vedrai che pregherai di smettere"
" Si, sono tua"
" Sei la mia puttana, ora mettiti a pecora di nuovo"
A quelle parole comincia a tremare, voleva ancora frustarmi? Non potevo non farlo e così misi a 90. Sentii aprirmi le gambe ed infilarmi qualcosa nel culo. Adoro il sesso anale, lo avevo già provato ma ora la cosa si faceva eccitante.
" Non devi tirarlo fuori, lo terrai dentro e quando te lo chiedo mi manderai una foto"
Sentivo qualcosa dentro di me, freddo, duro, eccitante. La mia figa continuava a gridare piacere.
" Toccati e godi per me" lui si sedette sul divano a gambe aperte, i jeans ancora slacciati con il cazzo di fuori mentre io ero a terra a toccarmi. Dopo qualche minuto vennia dovetti spingere il dildo di nuovo nel culo perché stava uscendo. Appena venuta lui se ne andò senza nemmeno guardarmi. Ero nuda, esausta e dolorante, eccitata e bagnata sul pavimento.
Il mio nome è Giada ma per Lui sono la sua puttana.
"Decido io quando vederti, non mi scrivere e non toccarti" . Così non gli ho più scritto ma ripensando alla serata prima non ho resistito e mi sono toccata, le mie dita sono scivolate sulla mia figa e ho cominciato a toccarmi il clitoride, sempre più forte finché non sono venuta ansimando. Non l'ho sentito per un paio di giorni ma lo pensavo sempre, mi toccavo sempre, cercavo di resistere ma appena ripensavo alle sue mani sul mio collo la mia figa cominciava a bagnarsi. Dopo un'infinita attesa finalmente un suo messaggio:
" Sta sera, senza slip"
Appena letto ho cominciato a fantasticare e la mia mano è di nuovo scivolata sotto i miei slip. Quella sera ero molto nervosa, chissà se si sarebbe accorto che mi ero toccata, impossibile. Quando il campanello suonò mi tolsi di corsa gli slip ed andai ad aprire. Lui era lì in piedi, vestito casual con felpa, jeans e Lumberjack ai piedi. Il suo profumo mi aveva inebriato. Senza nemmeno salutare è entrato in casa e mi ha dato uno schiaffo.
"Ti sei toccata" stavo tremando, non poteva saperlo. Un altro schiaffo mi fece girare la testa e scendere una lacrima.
"Ammettilo, ti sei toccata! Non mi hai obbedito! Mettiti in ginocchio subito"
Mi aveva colpito, la cosa mi aveva eccitato e così mi ero inginocchiata ai suoi piedi. Mi prese il volto con la mano, strinse le dita:
" Sei la mia puttana e devi obbedirmi, non puoi godere senza il mio permesso". Camminò oltre lasciandomi lì in ginocchio. Sentii che si stava slacciando la cintura, forse mi avrebbe permesso di prenderlo in bocca e succhiarlo per farmi perdonare.
" Mettiti a pecora e scopri il culo, ora vedrai cosa succede quando dissubidisci"
Tremando mi misi a 90 sul tavolo, lui prese la mia sciarpa e mi legò le mani alle gambe del tavolo, mi spalancò le gambe e cominciò a frustarmi con la sua cintura. 10 colpi, secchi, ad ogni colpa sussultavo e le lacrime scendevano. Il dolore aumentava e lo pregavo di smettere. Al decimo colpo mi slegò le mani. Non riuscivo a muovermi ero spaventata. Sentii la sua mano infilarsi tra le mie gambe e toccarmi la figa.
"Sei proprio una puttana, la tua figa sta grondando di piacere e so che vorresti leccarmelo quindi girati e fai il tuo dovere"
Aveva ragione, mi aveva fatto male ma la cosa mi aveva eccitato ed ora desideravo solo prenderlo in bocca e succhiarlo tutto. Poco prima di venire uscì dalla bocca e mi venne sul viso. Il suo sperma mi finì negli occhi, sui capelli e qualche goccia sulle labbra.
" Sei mia, sei a mia disposizione. Dissubidisci ancora e vedrai che pregherai di smettere"
" Si, sono tua"
" Sei la mia puttana, ora mettiti a pecora di nuovo"
A quelle parole comincia a tremare, voleva ancora frustarmi? Non potevo non farlo e così misi a 90. Sentii aprirmi le gambe ed infilarmi qualcosa nel culo. Adoro il sesso anale, lo avevo già provato ma ora la cosa si faceva eccitante.
" Non devi tirarlo fuori, lo terrai dentro e quando te lo chiedo mi manderai una foto"
Sentivo qualcosa dentro di me, freddo, duro, eccitante. La mia figa continuava a gridare piacere.
" Toccati e godi per me" lui si sedette sul divano a gambe aperte, i jeans ancora slacciati con il cazzo di fuori mentre io ero a terra a toccarmi. Dopo qualche minuto vennia dovetti spingere il dildo di nuovo nel culo perché stava uscendo. Appena venuta lui se ne andò senza nemmeno guardarmi. Ero nuda, esausta e dolorante, eccitata e bagnata sul pavimento.
Il mio nome è Giada ma per Lui sono la sua puttana.
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