Il mio nome è Giada-3
di
Giada-puttana
genere
dominazione
Dopo qualche ora dal nostro ultimo incontro mi chiese di mandargli una foto del plug anale, io non ero in casa e la cosa mi imbarazzava ma decisi di sfruttare il bagno del locale dove mi trovavo. Ero al mio solito bar, stavo bevendo uno spritz e stuzzicando due patatine, ero in pace per quanto si possa esserlo con un corpo estraneo nel culo. Appena il cellulare vibrò il mondo mi cadde addosso, di colpo avevo la sensazione che tutti sapevo, tutti volevano vedere la puttana. Andai in bagno, abbassai i jeans e feci una foto, controllai che fosse venuta bene prima di spedirla. Tornata seduta ho aspettato alcuni minuti ma nessuna risposta. Lui l'aveva vista ma nessuno commento, forse avevo sbagliato qualcosa. Ho tenuto il plug per tutta la serata, verso le 22 mi scrisse:
" Togliti il plug dal culo"
Un messaggio secco, ma almeno Lui mi ha pensato. Voglio vederlo, voglio succhiargli ancora il cazzo, voglio prenderlo tutto dentro e godere sotto le sue mani. Dopo quel messaggio più niente per un paio di giorni, decido di infrangere le regole e pagarne le conseguenze ma lo desidero troppo:
"Sta sera esco con gli amici, sono al bar sotto casa per le 9"
La serata procede bene, per l'occasione indosso un paio di jeans aderenti, dei tacchi alti e un top che lascia poco spazio alla fantasia, spero di vederlo e di essere punita da lui. Dopo qualche drink mi arriva un messaggio:
" In bagno, in ginocchio subito" Lui è lì, mi ha visto, corro subito in bagno e mi metto in ginocchio. L'odore di urina è forte. Sento il mio piacere colare tra le gambe. Appena entra mi prende il mento, mi spunta in faccia:
" Sei solo una troia, ora leccalo"
Non desideravo sentire nient'altro, lo prendo in bocca avidamente, la mia lingua scivola sulla sua cappella. Mi fa alzare e mi mette a 90 sul lavandino, mi abbassa i jeans e me lo ficca in culo. Mi drizzo dal dolore, senza lubrificante è doloroso, crudo. Continua a sbattermi ferocemente e qualche lacrima mi scende sul viso e inizio a gemere. Con una mano mi tappa la bocca e con l'altra mi prende il collo. Fatico a respirare ma finalmente lui esplode dentro di me e io posso accasciarmi a terra.
"Alzati troia, non ho finito con te"
Ascolto i suoi comandi e mi ritrovo a gambe aperte con la figa che gocciola di piacere.
" Sei proprio una puttana che gode senza ritegno, ficcati questo nel culo" obbedisco, il plug questa volta è più grosso e tra i colpi di prima e la grandezza faccio fatica a farlo entrare, decide di aiutarmi spingendolo senza preoccuparsi di sfondarmi. Poco dopo lui esce, io mi rivesto e torno dagli amici. Il culo mi brucia, non riesco a trovare una posizione comoda.
" Non toglierti il plug dal culo, devi capire che non puoi fare la troia senza il mio permesso".
La mattina dopo ho ancora il plug nel culo, lo tolgo solo per defecare e subito lo rimetto, mi stavo abituando alla grandezza. Poco dopo suona il campanello.
"Apri e fatti trovare piegata con il plug bello in vista"
Apro la porta e mi inginocchio a terra, il plug bello in vista.
Sento dei passi, non è solo, la mia figa comincia a bagnarsi.
Il mio nome è Giada ma per Lui sono la sua puttana.
" Togliti il plug dal culo"
Un messaggio secco, ma almeno Lui mi ha pensato. Voglio vederlo, voglio succhiargli ancora il cazzo, voglio prenderlo tutto dentro e godere sotto le sue mani. Dopo quel messaggio più niente per un paio di giorni, decido di infrangere le regole e pagarne le conseguenze ma lo desidero troppo:
"Sta sera esco con gli amici, sono al bar sotto casa per le 9"
La serata procede bene, per l'occasione indosso un paio di jeans aderenti, dei tacchi alti e un top che lascia poco spazio alla fantasia, spero di vederlo e di essere punita da lui. Dopo qualche drink mi arriva un messaggio:
" In bagno, in ginocchio subito" Lui è lì, mi ha visto, corro subito in bagno e mi metto in ginocchio. L'odore di urina è forte. Sento il mio piacere colare tra le gambe. Appena entra mi prende il mento, mi spunta in faccia:
" Sei solo una troia, ora leccalo"
Non desideravo sentire nient'altro, lo prendo in bocca avidamente, la mia lingua scivola sulla sua cappella. Mi fa alzare e mi mette a 90 sul lavandino, mi abbassa i jeans e me lo ficca in culo. Mi drizzo dal dolore, senza lubrificante è doloroso, crudo. Continua a sbattermi ferocemente e qualche lacrima mi scende sul viso e inizio a gemere. Con una mano mi tappa la bocca e con l'altra mi prende il collo. Fatico a respirare ma finalmente lui esplode dentro di me e io posso accasciarmi a terra.
"Alzati troia, non ho finito con te"
Ascolto i suoi comandi e mi ritrovo a gambe aperte con la figa che gocciola di piacere.
" Sei proprio una puttana che gode senza ritegno, ficcati questo nel culo" obbedisco, il plug questa volta è più grosso e tra i colpi di prima e la grandezza faccio fatica a farlo entrare, decide di aiutarmi spingendolo senza preoccuparsi di sfondarmi. Poco dopo lui esce, io mi rivesto e torno dagli amici. Il culo mi brucia, non riesco a trovare una posizione comoda.
" Non toglierti il plug dal culo, devi capire che non puoi fare la troia senza il mio permesso".
La mattina dopo ho ancora il plug nel culo, lo tolgo solo per defecare e subito lo rimetto, mi stavo abituando alla grandezza. Poco dopo suona il campanello.
"Apri e fatti trovare piegata con il plug bello in vista"
Apro la porta e mi inginocchio a terra, il plug bello in vista.
Sento dei passi, non è solo, la mia figa comincia a bagnarsi.
Il mio nome è Giada ma per Lui sono la sua puttana.
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