Certi pomeriggi

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CERTI POMERIGGI
Certi pomeriggi mi facevo un giro da solo per prendere aria. Mi capitò di avvistare un pollo, ad occhio e croce coetaneo, mica male. Aveva quell'aria persa e un po' giù di morale della quale so bene cosa significa. Mi si è accesa una lampadina e ho deciso di fare il salto della quaglia. Mi avvicino, gli dico che ha un bel culo e lo vedo arrossire. Caspita che effetto che faccio. Poi gli dico: “Sono un capo schiavo di un Padrone all'ultimo stadio. Vuoi seguirmi e fare esperienza?” Mi ha annuito con un po' di vergogna. L'ho portato da noi dove ha conosciuto il Padrone, il quale mi ha chiesto: “Cosa intendi farci?” Gliel'ho mostrato subito con lui a 90 gradi sul bordo del letto. Tirati giù i pantaloni e gli slip. Portato alla luce il sedere. Un po' di sculacciata come antipasto. Poi il piatto forte. Me lo sono fatto. Il Padrone ne fu entusiasta. Mi ubbidisce e lo sto già educando a pompare come si deve. Impara subito anche le cose più complicate ed è molto sottomesso. A chi? Solo a me. Ho fatto richiesta per essere riconosciuto Padrone, mantenendo il mio nome storico, e quel marmocchio l'ho fatto iscrivere come la “PASSERA”. La sera mi accompagna a letto e mi chiede se ho bisogno di lui. Per poco che ne abbia voglia gli manovro almeno un dito in ano e lo sento gemere come una scrofa. Poi lo mando via e mi augura la buona notte. È diventato il mio successore da passivo. Io dirigo il traffico e smisto le prenotazioni. Abbiamo selezionato una clientela di Voyeur. Al tipetto gli faccio di tutto e loro si eccitano terribilmente. Qualcuno ci scatta delle foto e le lancia in rete ad aumentarci la notorietà su piazza. Il “VECCHIO” (così gli ho imposto di nome) è stato derubricato e ora è una specie di sub. Lo mando a dormire nel sottoscale dove ci sono le scope. A capriccio me li inculo un po' tutti: la PASSERA, il VECCHIO e anche molti di quelli che a forza di guardare non lo hanno mai ricevuto e invece scoprono di godere quando li stupro. Mi ringraziano sempre e mendicano anche replica. Una notte ne avevo tre che strisciavano ai miei piedi, i due di casa e un esterno. Mi hanno lustrato gli stivali a specchio in equipe. Il mese prossimo mi rivoluzionano l'anagrafica da “SERVUS” in “TORO”. Loro consenzienti uno per volta ho metamorfosato anche i miei antichi “TENAX”, “MARTE”, “UNGHIA”, “VLAD” e da ultimo persino “FEROX”, che sono rimasti a bocca aperta col buco in soqquadro. Stava pur scritto in una oscura quartina di “NOSTRADAMUS”: “Aetas 2025, mutatis mutandis, in terga mirandis, aliud pro alio” (nell'anno 2025, fatti i debiti cambiamenti, in mira alle terga, una cosa per l'altra). Ditemi voi se non ne ho fatta di strada!
scritto il
2025-11-27
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