Allo scadere del primo anno

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ALLO SCADERE DEL PRIMO ANNO
Allo scadere del primo anno di semplice rodaggio da sottomesso, ritenendo di avermi addestrato a sufficienza e di aver ormai cavato da me il meglio a cui si poteva aspirare, il Mio Padrone mi ha annunciato l'arrivo di una commissione di tre Master che mi avrebbero sottoposto ad una serie di esami preliminari utili per certificarmi e sdoganarmi in qualità di schiavo fatto e “sfinito”. Dovevo lasciarli fare, rispondere alle loro domande solo se interpellato, corrispondere alle loro richieste. Per prima cosa fui mantenuto in piedi a braccia alzate dietro la nuca per un accuratissimo “controllo delle anatomie”, che furono esplorate da capo a piedi senza nulla tralasciare. Il dito nel culo fu la cosa più seccante che mi capitò ma apprezzarono molto il puro e semplice urletto da frocione che cacciai. Si passò quindi alla “valutazione della buona educazione e docilità”. Armato di guantiera d'argento ho servito di tutto punto un caffè e mi sono speso a porgere loro sigarette, sigari e posacenere. Furono molto colpiti dalla mia efficienza e soprattutto da come per tutto il tempo del loro relax non mi ero azzardato ad aprire bocca. Le “prove di funzionamento generale” hanno comportato “una pompa” eseguita ad uno di Loro e “una presa per il culo” subita da un altro. La mia indiscutibile “attitudine alla punizione di natica” venne saggiata a sedere capovolto sullo schienale di una poltrona del salotto. Fu molto dura ma la mia capacità di resistere fece buona impressione e giudicata più che adeguata. L'ultimo test fu il più difficile in quanto comportava un doloroso “inserimento in ano” di un plug d'argento prelevato dal freezer, con la consegna di trattenerlo e di restare impassibile per svariati minuti prima che mi fosse levato. Conclusi gli accertamenti fu redatto un “verbale” che venne letto e scandito ad alta voce al Mio Padrone, congratulandosi con Lui per come mi aveva saputo portare ad un buon livello di “schiavitù fisica e morale”. L'imposizione di un “collare serrato” da lucchetto la cui “chiave” fu formalmente e pomposamente conferita a Colui che mi deteneva pose termine alla cerimonia di accettazione che finì in bisboccia e in lieto brindisi al quale anch'io fui associato, durante il quale i commissari mi incoraggiarono con diverse manate sulle spalle e palpate di culo a perseverare nella mia lodevole “scelta di vita”. Più tardi il Padrone, molto compiaciuto di sé stesso ancora prima che di me, mi ha informato che quella era stata forse l'unica volta in cui gli autorevoli ispettori addetti a sanzionarmi si erano espressi all'unanimità nel ratificare un candidato “cum maxima laude”. A seguire mi fu assegnato d'ufficio il nome di SERVUS, cognome IMPUDICUS. Uno alla volta per tre serate consecutive ho dovuto intrattenere i miei supervisori, messo a loro disposizione dal tramonto fino a notte inoltrata per espressa volontà del Padrone. Dopo tali “stage” ciascuno mi ha simpaticamente liquidato, come è costume ricevere dagli “Ospiti”, con foto a pieno campo delle loro dotazioni e dedica autografa: “A Servus per lustrarsi gli occhi nelle giornate di stanca”. In calce le firme a svolazzo: “MARTE”, “UNGHIA”, “VLAD”, loro nomi di battaglia, tutte autenticate da un vero sputo. Il giorno appresso il Padrone ed io abbiamo festeggiato alla grande con una interminabile fecondazione da stalla a tripla dose che mi fu sparata senza risparmio a svuota coglioni, i quali di sicuro rimasero in secca fino a rapido ripristino dentro le fabbriche di sperma che pendono a guardia della ineguagliabile verga da primato, nodosa come una quercia e impetuosa più della Bora, che il Mio Cazzuto Padrone possiede e dispensa. Un mese più tardi il Presidente e Capo del “Gran Consiglio del BDSM”, chiamato “FEROX”, molto temuto da tutti sub o dom che siano, ci ha fatto visita per accertarsi se rigavo dritto e con l'occasione mi ha voluto frustare e inculare di persona. Anche da Lui ho intascato foto di prammatica con suo schizzo di pipì: “A Servus con disprezzo dopo uso e abuso ben riuscito”. Firmato “di prepotenza tuo FEROX”. Da bravo Servus archivio tutti questi souvenir fra le pagine di una “Piccola Enciclopedia della Perversione” che mi fu regalata dal Pad dopo quelle così memorabili giornate di “Vidimazione” a cascata. Nello stesso periodo il mio sedere in chiaroscuro fu messo in copertina sulla rivista di categoria “La Frusta” e riconosciuto “Culo dell'Anno”. Non riesco nemmeno a immaginare la quantità di sborrate in sega che tale mia lorda inquadratura a tutta pagina avrà inzuppato.
scritto il
2025-11-24
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