Pura Poesia

di
genere
sentimentali

È una verità universalmente riconosciuta - e i miei scritti dovrebbero averne dato prova più d'una volta - che orgogliosamente considero marginale l'importanza dei miei orgasmi, né necessariamente li cerco, contravvenendo a tanti pregiudizi in merito al genere maschile.

Quindi, caro amico, se tu mi chiedi di descriverteli, io partirò per la tangente, che li ritengo ben poco interessanti.
Esperienze troppo brevi spazzate via dai miei pensieri intrusivi e che peraltro sanciscono la fine di quello che mi piace veramente.
Ovvero:

Chiacchierare mentre sono dentro Sonia.
Ridere per una estemporanea battuta mentre scopiamo.
Guardare quell'espressione "occhi-chiusi-mascelle-serrate-denti-che-si-intravedono-dietro-le-labbra-socchiuse" di quando la sto scopando bene magari facendole anche un po' male per la posizione.
Sonia che mi fa una lezione di letteratura inglese seduta sul mio cazzo.
Guardarla negli occhi ripassando tutto il dramma della nostra inevitabile relazione, mentre il mio pugno è perso, fino al polso, nella sua intimità: interamente accolto dal suo ventre.

I nostri liquidi in una delle nostre stanze d’albergo: il mio sudore, il suo squirting, il vino e la saliva e l'urina.
E le lacrime per la nostra storia complicata, quando mi piscia addosso fissandomi con gli occhi lucidi mentre la sto scopando e sento quell'irresistibile umido calore spandersi lì in basso.
Come l'altro giorno nella nostra stanza che si affaccia sulla Stazione Trastevere, quando mi dissetò in un 69, e la sua urina aveva un gusto piacevole, forse per il vino bianco che ci era stato donato dall'albergo.

Quando piange mentre facciamo l'amore perché non lascio mia moglie.

Il sesso anale con lei, quando mi sfuggono frasi come "il tuo corpo è casa per me".
Quando le chiedo di raccontarmi della sua relazione lesbo con quell'amica che è innamorata di lei. Quando le dico che se il Ministero dell'Istruzione e del Merito ci ha assegnati a quelle scuole per due anni di fila evidentemente doveva andare così; quando sostengo che le porcate che facciamo con tanta naturalezza tra di noi non possono che far bene all'universo tutto.

Quando le odoro il culo e glielo lecco.

Quando ci tiene a farsi vedere come si è vestita con cura per il nostro incontro, emergendo dal bagno ogni volta in una maniera diversa, ma sempre con il suo sorriso irresistibile.

La maniera in cui cercò di derubricare un pomeriggio dell'estate scorsa con un nostro ex-collega, di cui si vergogna, ma senza esser riuscita a farmi capire cosa fecero (no un pompino, no una scopata, no una sega, forse lui l'ha masturbata.... ma lei continua a rispondere bofonchiando confusa, la mano che nell'aria disegna arabeschi)
Ah: ha delle splendide mani. Eleganti, meriterebbero un quadro.

La sua ironia, il suo stile borgatar-vittoriano.

Le contraddizioni.
Di tutto.
Di me.
Di lei.
Di noi.
Di ogni cosa.

Le neurodivergenze.
Essere stato il primo che l'ha fistata davanti mentre avevo 5 dita dietro.
Lei che mi chiede di infilarle la bottiglia di vino davanti.
Io che le chiedo di violarmi con il suo dildo rosso.
Noi che cerchiamo di convincere un nostro ex collega ad uscire, sperando che lui finalmente si dichiari e cerchi di portare me a letto.
Io che attendo di sapere della sua serata in discoteca con la sua nuova collega dai capelli rossi di cui non ho memoria.

L'inevitabilità del nostro incontro.
L'inevitabilità del nostro incontro.
L'inevitabilità del nostro incontro.

Le citazioni di canzoni.

Il primo (e unico) pompino con l'ingoio della vita mia
Lei che mi porta in bagno al concerto di Giancane per farmi il secondo pompino della vita mia.

Le nostre teste storte che risuonano.
Le nostre porcherie consumate con la naturalezza dei nostri caffè e sigaretta.
la sua voracità. Che mi ha fatto dimagrire mentre lei prende peso, ma resta bellissima.

Che importanza possono avere i miei orgasmi o le foto del mio cazzo che lei inoltra alle sue amiche, dickpic per procura?

Non rileggerò quanto ho scritto.
Ed avrò sicuramente dimenticato qualcosa, ma spero solo che non sia un messaggio del cazzo che viene a rovinarle il weekend come tutti i weekend in cui siamo lontani e io scompaio.

Perché lei dovrebbe avere amor proprio e lasciarmi, che ci sono sicuramente uomini migliori di me con cui intavolare conversazioni interessanti senza farla incazzare.
Che ha un caratterino Sonia, non te ne fossi accorto.

Amico caro: glielo dici tu che dovrebbe essere più saggia invece di perdere tempo con me?
Che non sono l'unico uomo interessante sulla faccia della terra con qualcosa da raccontare.
Anche se sarò pure bravo a scopare come dice lei, senza io ne avessi mai avuto coscienza prima.
Che comunque Sonia viene soprattutto masturbandosi mentre le succhio i capezzoli; umidi orgasmi clitoridei che raggiunge con le proprie eleganti dita, questo per smitizzare tanta bravura che mi attribuisce.

PS: te lo starai sicuramente domandando, ma le ho chiesto con che nome volesse essere chiamata.
C’è stata qualche frizione a riguardo, che il weekend è sempre un momento difficile, ma alla fine mi ha risposto “You may only call me Sonia!”

Con il punto esclamativo.
di
scritto il
2025-11-15
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