Serbatoi e vernici
di
Antonio Ventura
genere
etero
Serbatoi e vernici.
Il vecchio era un nostalgico seriale.
Ripeteva gesti che aveva compiuto in gioventù, come a volersi riprendere una fetta del passato.
Aveva più tempo a disposizione, voleva riprendere una moto.
Dello stesso colore e della stessa marca di quella che aveva posseduto da giovane.
Aveva addirittura cercato lo stesso modello, ma l'aveva trovata in un paese straniero con molta strada nel motore.
Del resto, erano passati più di 40 anni da quando aveva ceduto la sua.
E così vide qualcosa che somigliava alla sua gioventù.
Provo’ la seduta e si sedette anche sul posto del passeggero, per provarne la seduta. Si aggancio’ al maniglione, per provarne l’agibilità. Anche in questo, la vecchiaia somigliava alla gioventù.
Nella gioventù lui era seduto voltando le spalle al serbatoio, mentre lei era seduta sul posto del passeggero e con la schiena inclinata, si reggeva al maniglione.
Erano entrambi nudi, le gambe di lei erano sopra le sue.
Lui era dentro di lei.
Per la prima volta nella loro vita, assistevano ad una penetrazione che li riguardava.
Era come un film, con loro come protagonisti. Ma era sesso, non spettacolo cercato, per cui l’eccitazione era altissima. Lui si muoveva e lei assecondava, rispondendo ai suoi movimenti.
Poi lei prendeva l’iniziativa e lui l’assecondava, seguendo i suoi movimenti.
Erano eccitati dai suoni emessi dal sesso di lui che entrava e usciva. Erano eccitati dal profumo degli umori del sesso di lei.
Entrambi raggiunsero il sole e la luna, immersi in sensazioni mai provate prima.
Il giovane alla fine, una volta scesi dalla moto, vide che la vernice del serbatoio era stata resa in parte opaca dallo strofinio dei talloni di lei.
Il vecchio si chiese se le nuove vernici sarebbero state in grado di sopportare quel tipo di sollecitazioni. Solo per curiosità.
Il vecchio era un nostalgico seriale.
Ripeteva gesti che aveva compiuto in gioventù, come a volersi riprendere una fetta del passato.
Aveva più tempo a disposizione, voleva riprendere una moto.
Dello stesso colore e della stessa marca di quella che aveva posseduto da giovane.
Aveva addirittura cercato lo stesso modello, ma l'aveva trovata in un paese straniero con molta strada nel motore.
Del resto, erano passati più di 40 anni da quando aveva ceduto la sua.
E così vide qualcosa che somigliava alla sua gioventù.
Provo’ la seduta e si sedette anche sul posto del passeggero, per provarne la seduta. Si aggancio’ al maniglione, per provarne l’agibilità. Anche in questo, la vecchiaia somigliava alla gioventù.
Nella gioventù lui era seduto voltando le spalle al serbatoio, mentre lei era seduta sul posto del passeggero e con la schiena inclinata, si reggeva al maniglione.
Erano entrambi nudi, le gambe di lei erano sopra le sue.
Lui era dentro di lei.
Per la prima volta nella loro vita, assistevano ad una penetrazione che li riguardava.
Era come un film, con loro come protagonisti. Ma era sesso, non spettacolo cercato, per cui l’eccitazione era altissima. Lui si muoveva e lei assecondava, rispondendo ai suoi movimenti.
Poi lei prendeva l’iniziativa e lui l’assecondava, seguendo i suoi movimenti.
Erano eccitati dai suoni emessi dal sesso di lui che entrava e usciva. Erano eccitati dal profumo degli umori del sesso di lei.
Entrambi raggiunsero il sole e la luna, immersi in sensazioni mai provate prima.
Il giovane alla fine, una volta scesi dalla moto, vide che la vernice del serbatoio era stata resa in parte opaca dallo strofinio dei talloni di lei.
Il vecchio si chiese se le nuove vernici sarebbero state in grado di sopportare quel tipo di sollecitazioni. Solo per curiosità.
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