L'incontro

di
genere
etero

L'incontro
Il vecchio apri’ la porta d'ingresso degli uffici. Attraversò il corridoio, quasi strascicando i piedi. Se ne rese conto e pensò che partire, di mattina, era difficile. Raggiunse il suo di ufficio. Poggio’ la borsa in cuoio sulla scrivania e ne estrasse gli occhiali per presbiti, con pesanti e spesse lenti da vista.
Spostò la borsa su uno scaffale, sotto la stampante.
Si sedette è avviò il pc, che sfrigolando, si accese.
Apparve il dekstop con una immagine che lo ritraeva in una foto scattata molto tempo prima, durante una vacanza al mare.
Sembrava un altro uomo.
Quell’immagine lo faceva sentire molto più vecchio di quel che era.
Si accinse a scrivere le proprie dimissioni. Quel ciclo era finito. I soldi gli servivano, ma l’orgoglio gli imponeva di non sentirsi un sopravvissuto.
Suono’ il campanello e ciò gli parve strano, considerando che tutti i colleghi erano in possesso della chiave per l’ingresso. Del resto chi sarebbe mai potuto venire, da fuori, alle 7 del mattino?
Si alzò, ancora stancamente, e si recò alla porta.
L’apri’.
Era Sandra, una delle proprietarie dell’azienda per cui quella del vecchio stava lavorando.
Era con lui che voleva parlare, e siccome aveva visto la sua auto passare davanti al suo ufficio, aveva preso l’iniziativa sapendo che gli altri sarebbero arrivati molto più tardi.
Parlarono, discussero, cercarono entrambi ipotesi da proporre per salvare il rapporto tra le due aziende.
Il vecchio sviluppo ‘ ipotesi stancamente, era già con la testa altrove.
E lei se ne accorse. Interruppe bruscamente la conversazione.
Il vecchio desiderava che il rapporto si concludesse con cordialità, senza che i suoi problemi incidessero sui rapporti con la giovane.
La invitò a consumare un caffè nella sala ristoro adiacente al corridoio.
Si posizionarono di fronte alla macchina del caffè. Le cialde erano conservate in una sala molto stretta e scarsamente illuminata, proprio a fianco la sala ristoro. Il vecchio vi entro’ e prese le cialde, si girò verso l’uscita e la vide in un modo del tutto diverso. Si fermò e la fissò.
Lei era distratta, ma alzò lo sguardo, ricambio’ l’intensità di quello del vecchio.
Il vecchio fece un passo indietro che lei interpretò come un invito. Lo raggiunse.
Le cialde caddero a terra,
Le prese le mani, incrocio’ le dita con le sue.
Apri le braccia assieme alle sue come se fossero stati crocefissi uno sovrapposto all’ altra. La bacio’ intensamente e a lungo.
La spinse verso la parete, facendole appoggiare la schiena.
Inserì una gamba tra le sue di lei, di modo che lei potesse aumentare la sua eccitazione.
La giovane capi’ quel che il vecchio le offriva e cominciò a muoversi avanti e indietro, sulla sua gamba.
Continuarono a baciarsi e dopo lui sciolse quel tipo di abbraccio.
Si chinò su di lei facendole scendere l’intimo e con la gonna che lei teneva sollevata, la bacio’ a lungo tenendola aperta.
Sentendola pronta, si tolse i calzoni, passò i suoi avambracci sotto le cosce e la alzò senza sforzo.
Aiutandosi con la parete, la prese.
Entro’ in lei facilmente.
Guardami, le disse, non chiudere gli occhi. Sei bellissima.
Cominciò a muoversi in lei lentamente salendo, scendendo, alternando l'inclinazione del suo corpo.
Fino alla fine, che ebbe luogo con un grande sospiro di entrambi.
Si baciarono ancora e si ricomposero.
Sorridendo consumarono il loro caffè. La accompagno’ di nuovo in ufficio e stavolta la conversazione aveva argomenti diversi dal lavoro.
Arrivo’ gente, la discussione riprese un tono professionale.
Si salutarono con una stretta di mano
Un poco più prolungata di quanto avveniva di solito.









scritto il
2025-11-08
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