Sofi ed Eli. Capitolo 2
di
Sofi Crazy
genere
saffico
Per me è erotico raccontarvi anche dettagli al di fuori dell’atto in sè, perché per me ed Eli è stato così. Non sono state solo le situazioni di contatto ad avvicinarci l’una all’altra ma anche il nostro approfondito rapporto di amicizia e di comprensione.
Nel quarto giorno di vacanza il meteo fu nuvoloso, e al pomeriggio non andammo al mare. Io ed Eli decidemmo di rimanere un po’ a casa, mentre i nostri rimasero in una struttura del posto a chiacchierare.
Già non vedevo l’ora di replicare e approfondire quanto fatto la sera prima con lei.
Ma quel pomeriggio io ed Eli parlammo tanto. Della scuola, del futuro delle nostre vite, dei nostri amici… e poi mi disse una cosa che mi avrebbe spiazzata:” Sofi, ti devo chiedere scusa, non ti ho mai detto che qualche mese fa ho fatto sesso con Luca. Per me è stata la mia prima volta. Perdonami se non te ne ho parlato subito, ma avevo paura che tu mi avessi giudicata, non so…”
Luca era un ragazzo di tre anni piu grande di noi che Eli aveva conosciuto ad una festa di scuola. Mi aveva accennato qualcosa di lui, ma non si erano neanche messi insieme, erano solamemte usciti qualche volta, a quanto mi aveva detto. E invece ora scopro che l’hanno fatto.
La notizia mi rabbrividì. Mi ricordo di aver provato rabbia perché lei era riuscita a perdere la verginità prima di me. So che è una cosa stupida, ma a quell’età tra amiche c’era questa competizione velata. Poi la rabbia si trasformò in delusione perché non me l’aveva detto subito, come se mi volesse tenere all’oscuro. E poi in gelosia, dopo i pensieri che mi ero fatta su di lei il giorno prima, il pensiero che un ragazzo l’avesse già toccata in quel modo mi fece innervosire.
“Non è stata un’esperienza memorabile, sembrava un ragazzo così carino e premuroso, ma in quel momento era sfumato tutto, non abbiamo nemmeno fatto i preliminari, ha voluto andare velocemente al sodo, nonostante gli avessi detto che era la prima volta per me. Ha fatto quel che doveva fare e se ne andò, non si era nemmeno preoccupato del sangue che avevo perso o di come mi sentissi”
Eli si stava aprendo con me, avevo capito che non ne aveva mai parlato con nessuno e che avesse subito una sorta di leggero trauma psicologico e che da lì non si era avvicinata più a nessun ragazzo.
Misi da parte la mia rabbia e gelosia e cercai di consolarla, la abbracciai forte e lei mi ringraziò e si scusò nuovamente.
“Stai tranquilla Eli, ti posso rifare il massaggio come ieri, così ti rilassi per bene, ne hai bisogno”
“Va bene grazie Sofi, poi te lo faccio un po’ io così siamo pari”
I nostri non erano ancora rientrati, eravamo sole.
Stavolta Eli si spogliò direttamente lì, rimanendo solo in costume. Io feci lo stesso.
Mi misi subito a cavalcioni su di lei e iniziai a fare come la sera prima partendo dalla schiena, scendendo sui glutei e le gambe, per poi massaggiarle tutto il corpo. Piano piano aprii le mie gambe in modo che potessi sdraiarmi anche io su di lei quando andavo a massaggiarle le braccia. Intanto i miei capelli si riversavano sulla sua schiena. Quando mi sdraiavo su di lei mi veniva spontaneo anche strusciarmi un po’ sul suo culo. Lei non sembrava infastidita.
Non sapevo cosa fare per osare di più, fu lei a spezzare il momento:” Faccio un po’ io?”
Ecco finalmente il momento che attendevo più di tutti. Ci scambiammo di posizione e lei iniziò a fare tutto quello che avevo fatto io. Dalla cervicale alla schiena, alle gambe al mio culo. Era una sensazione stupenda sentirla sopra di me, le sue mani erano delicate, mi eccitavo per qualsiasi parte del mio corpo toccasse.
Senza dire niente misi le nani dietro la mia schiena e slacciai il reggiseno. Dopo un momento di esitazione in cui provai una certa ansia, Eli continuò il massaggio. Ora aveva la mia schiena completamente nuda, senza il filo del reggiseno. Iniziò anche lei a sdraiarsi su di me per massaggiarmi le braccia e a strusciarsi. In più quando scendeva lungo le mie braccia intrecciò più volte le sue mani con le mie.
Stavamo creando la nostra atmosfera, il nostro momento magico e privato, senza paure, solo piacere e relax, nessun altro poteva condividerlo, era una cosa nostra, nata dal nostro rapporto e dalle interazioni che abbiamo avuto fin da piccole. Me lo stavo godendo veramente, e a quanto pare anche lei dato che sentivo un certo calore dai suoi slip.
“Sofi ti ricordi quando giocavamo alla recitazione?”
Era il momento di attaccare. Ora o mai più. Dovevo sfruttare questo ricordo per collegare tutto e provarci davvero a oltrepassare il limite.
Le dissi di sì, che avremmo potuto riprovare:” Abbiamo già una trama. Un massaggiatore e una cliente che poi finiscono per farlo”
Lei si mise a ridere:” È vero”
“Vai, rimettiti giù te” le dissi
Ci scambiammo di nuovo di posizione, feci finta di tenermi su il reggiseno, ma poi lo tolsi completamente appena lei si sdraiò in giù.
Ricominciai il massaggio da capo, con la consapevolezza che adesso potevo fare delle cose in più perché erano nella fantasia della recitazione. Quindi quando massaggiai il culo cercavo sempre di più di stringere il movimento verso il basso per avvicinare le dita verso la sua figa. Sentii che la zona era umida, un’altra conferma per poter andare oltre.
Piano piano mi sdraiai su di lei, appoggiando prima i capezzoli sulla sua schiena, per poi affondare tutto il peso su di lei. Eli fece un leggero scatto appena sentii i miei capezzoli, forse non si era resa conto che avevo tolto il pezzo sopra, rimase un momento rigida ma poi si lasciò andare. Mi strusciai per bene su di lei e lei assecondava il mio movimento, intrecciai le mie dita alle sue e le diedi un leggero bacino vicino all’orecchio. Poi tornai su e continuai il massaggio alla schiena, quando lei mi fermò, per togliersi il reggiseno come me.
Ripresi il massaggio come all’inizio. Schiena, gambe e culo fino a tornare nella posizione di prima, sdraiata su di lei, strusciandomi e stavolta dandole dei continui bacini sul collo e sulla guancia, mentre lei premeva col suo culo su di me.
Stavo esplodendo dall’eccitazione, non eravamo mai arrivate a quel punto. Non potevo fermarmi, chissà se ce ne sarebbe stato un altro.
Allora osai:” ok ora se vuoi puoi girarti, massaggio anche davanti”
Lei ci pensò un attimo ma poi lo fece e io mi rimisi a calvalcioni su di lei . Questo è stato un momento stranissimo. Finché i nostri sguardi non si incrociavano era tutto molto più facile. Ma la situazione ora era cambiata. Ci stavamo guardando praticamente nude, con le tette al vento, l’una sopra l’altra. Fosse entrata qualsiasi altra persona sapeva che stavamo facendo qualcosa di malizioso.
Quello sguardo tra noi ci mise entrambe un po’ in imbarazzo, cercai di superare il momento, spostandomi un po’ più in basso e iniziando a massaggiarle le gambe.
Piano piano salii lungo l’interno coscia ma avevo paura di avvicinarmi troppo in quella zona proibita.
Tornai seduta sul suo pube e massaggiai le spalle concentrando lo sguardo solo le mie mani, avevo paura dei suoi occhi. Ma con la coda dell’occhio notai che lei mi stava guardando e aveva messo le sue mani nella parte tra la coscia e il gluteo e iniziava ad accarezzarmi.
Spostai leggermente il bacino verso il basso in modo da mettere a contatto la mia figa sulla sua, anche se avevamo su il costume. I costumi erano zuppi, quella zona stava andando a fuoco, per entrambe.
Iniziai a strusciare quella zona, intanto lei spostò le sue mani sempre più verso le mie chiappe e iniziò leggermente a stringermele nei suoi palmi. Piano piano aumentavo il ritmo, quasi come se la stessi penetrando (facendo la parte del maschio nella finzione)
Scesi con il viso verso di lei, fino a sdraiarmi proprio sopra.
Ora anche i nostri seni erano a nudo contatto, le nostre pance e le nostre guance. Mi eccitava quasi di più strusciare la mia pancia sulla sua piuttosto che la mia figa.
Stavo godendo tantissimo e presumo anche lei, ma non potevo lasciarmi andare, avevo sempre quella paura che per lei fosse solo un gioco, magari un bacio avrebbe spezzato tutta la magia.
Infatti rimasi col mio viso sul lato, dandole solo dei baci sulla guancia e lei fece un po’ lo stesso ma meno di me.
Aumentai sempre di più il ritmo dello strusciarmi e alzai il viso per guardarla da vicino.
Ci stavamo strusciando guardandoci dritto negli occhi con due espressioni trasgressive ed eccitanti.
Non riuscimmo a baciarci, ci sfiorammo solo le labbra spostando i nostri visi a destra e a sinistra, i baci avvenivano solo sulle guance e sul collo.
Portai la mia mano destra sul suo volto e la accarezzai, ci guardammo, i nostri nasi si toccavano. I nostri corpi erano uniti in tutti i punti, mancavano solo le bocche. Ma nessuna delle due affondava il colpo. Riuscii solo a far passare il mio labbro superiore sul suo inferiore e darle un piccolo bacio appena sotto le sue labbra.
Tutto si spezzò quando sentimmo la porta di casa aprirsi, erano tornati i nostri. Con un balzo ci staccammo e ci rivestimmo entrambe turbate che potessero arrivare lì e vedere quello che stavamo facendo.
Per fortuna ce la facemmo, ma io sentivo infranto il mio sogno.
Come avrei potuto ricreare una situazione del genere?
Ero convinta che non saremmo più riuscite a legarci ancora così.
Passai la serata con questi pensieri e c’era ovviamente dell’imbarazzo con Eli.
Ci addormentammo senza dirci niente quella notte.
Ma la vacanza non era ancora finita…
Continua…
Nel quarto giorno di vacanza il meteo fu nuvoloso, e al pomeriggio non andammo al mare. Io ed Eli decidemmo di rimanere un po’ a casa, mentre i nostri rimasero in una struttura del posto a chiacchierare.
Già non vedevo l’ora di replicare e approfondire quanto fatto la sera prima con lei.
Ma quel pomeriggio io ed Eli parlammo tanto. Della scuola, del futuro delle nostre vite, dei nostri amici… e poi mi disse una cosa che mi avrebbe spiazzata:” Sofi, ti devo chiedere scusa, non ti ho mai detto che qualche mese fa ho fatto sesso con Luca. Per me è stata la mia prima volta. Perdonami se non te ne ho parlato subito, ma avevo paura che tu mi avessi giudicata, non so…”
Luca era un ragazzo di tre anni piu grande di noi che Eli aveva conosciuto ad una festa di scuola. Mi aveva accennato qualcosa di lui, ma non si erano neanche messi insieme, erano solamemte usciti qualche volta, a quanto mi aveva detto. E invece ora scopro che l’hanno fatto.
La notizia mi rabbrividì. Mi ricordo di aver provato rabbia perché lei era riuscita a perdere la verginità prima di me. So che è una cosa stupida, ma a quell’età tra amiche c’era questa competizione velata. Poi la rabbia si trasformò in delusione perché non me l’aveva detto subito, come se mi volesse tenere all’oscuro. E poi in gelosia, dopo i pensieri che mi ero fatta su di lei il giorno prima, il pensiero che un ragazzo l’avesse già toccata in quel modo mi fece innervosire.
“Non è stata un’esperienza memorabile, sembrava un ragazzo così carino e premuroso, ma in quel momento era sfumato tutto, non abbiamo nemmeno fatto i preliminari, ha voluto andare velocemente al sodo, nonostante gli avessi detto che era la prima volta per me. Ha fatto quel che doveva fare e se ne andò, non si era nemmeno preoccupato del sangue che avevo perso o di come mi sentissi”
Eli si stava aprendo con me, avevo capito che non ne aveva mai parlato con nessuno e che avesse subito una sorta di leggero trauma psicologico e che da lì non si era avvicinata più a nessun ragazzo.
Misi da parte la mia rabbia e gelosia e cercai di consolarla, la abbracciai forte e lei mi ringraziò e si scusò nuovamente.
“Stai tranquilla Eli, ti posso rifare il massaggio come ieri, così ti rilassi per bene, ne hai bisogno”
“Va bene grazie Sofi, poi te lo faccio un po’ io così siamo pari”
I nostri non erano ancora rientrati, eravamo sole.
Stavolta Eli si spogliò direttamente lì, rimanendo solo in costume. Io feci lo stesso.
Mi misi subito a cavalcioni su di lei e iniziai a fare come la sera prima partendo dalla schiena, scendendo sui glutei e le gambe, per poi massaggiarle tutto il corpo. Piano piano aprii le mie gambe in modo che potessi sdraiarmi anche io su di lei quando andavo a massaggiarle le braccia. Intanto i miei capelli si riversavano sulla sua schiena. Quando mi sdraiavo su di lei mi veniva spontaneo anche strusciarmi un po’ sul suo culo. Lei non sembrava infastidita.
Non sapevo cosa fare per osare di più, fu lei a spezzare il momento:” Faccio un po’ io?”
Ecco finalmente il momento che attendevo più di tutti. Ci scambiammo di posizione e lei iniziò a fare tutto quello che avevo fatto io. Dalla cervicale alla schiena, alle gambe al mio culo. Era una sensazione stupenda sentirla sopra di me, le sue mani erano delicate, mi eccitavo per qualsiasi parte del mio corpo toccasse.
Senza dire niente misi le nani dietro la mia schiena e slacciai il reggiseno. Dopo un momento di esitazione in cui provai una certa ansia, Eli continuò il massaggio. Ora aveva la mia schiena completamente nuda, senza il filo del reggiseno. Iniziò anche lei a sdraiarsi su di me per massaggiarmi le braccia e a strusciarsi. In più quando scendeva lungo le mie braccia intrecciò più volte le sue mani con le mie.
Stavamo creando la nostra atmosfera, il nostro momento magico e privato, senza paure, solo piacere e relax, nessun altro poteva condividerlo, era una cosa nostra, nata dal nostro rapporto e dalle interazioni che abbiamo avuto fin da piccole. Me lo stavo godendo veramente, e a quanto pare anche lei dato che sentivo un certo calore dai suoi slip.
“Sofi ti ricordi quando giocavamo alla recitazione?”
Era il momento di attaccare. Ora o mai più. Dovevo sfruttare questo ricordo per collegare tutto e provarci davvero a oltrepassare il limite.
Le dissi di sì, che avremmo potuto riprovare:” Abbiamo già una trama. Un massaggiatore e una cliente che poi finiscono per farlo”
Lei si mise a ridere:” È vero”
“Vai, rimettiti giù te” le dissi
Ci scambiammo di nuovo di posizione, feci finta di tenermi su il reggiseno, ma poi lo tolsi completamente appena lei si sdraiò in giù.
Ricominciai il massaggio da capo, con la consapevolezza che adesso potevo fare delle cose in più perché erano nella fantasia della recitazione. Quindi quando massaggiai il culo cercavo sempre di più di stringere il movimento verso il basso per avvicinare le dita verso la sua figa. Sentii che la zona era umida, un’altra conferma per poter andare oltre.
Piano piano mi sdraiai su di lei, appoggiando prima i capezzoli sulla sua schiena, per poi affondare tutto il peso su di lei. Eli fece un leggero scatto appena sentii i miei capezzoli, forse non si era resa conto che avevo tolto il pezzo sopra, rimase un momento rigida ma poi si lasciò andare. Mi strusciai per bene su di lei e lei assecondava il mio movimento, intrecciai le mie dita alle sue e le diedi un leggero bacino vicino all’orecchio. Poi tornai su e continuai il massaggio alla schiena, quando lei mi fermò, per togliersi il reggiseno come me.
Ripresi il massaggio come all’inizio. Schiena, gambe e culo fino a tornare nella posizione di prima, sdraiata su di lei, strusciandomi e stavolta dandole dei continui bacini sul collo e sulla guancia, mentre lei premeva col suo culo su di me.
Stavo esplodendo dall’eccitazione, non eravamo mai arrivate a quel punto. Non potevo fermarmi, chissà se ce ne sarebbe stato un altro.
Allora osai:” ok ora se vuoi puoi girarti, massaggio anche davanti”
Lei ci pensò un attimo ma poi lo fece e io mi rimisi a calvalcioni su di lei . Questo è stato un momento stranissimo. Finché i nostri sguardi non si incrociavano era tutto molto più facile. Ma la situazione ora era cambiata. Ci stavamo guardando praticamente nude, con le tette al vento, l’una sopra l’altra. Fosse entrata qualsiasi altra persona sapeva che stavamo facendo qualcosa di malizioso.
Quello sguardo tra noi ci mise entrambe un po’ in imbarazzo, cercai di superare il momento, spostandomi un po’ più in basso e iniziando a massaggiarle le gambe.
Piano piano salii lungo l’interno coscia ma avevo paura di avvicinarmi troppo in quella zona proibita.
Tornai seduta sul suo pube e massaggiai le spalle concentrando lo sguardo solo le mie mani, avevo paura dei suoi occhi. Ma con la coda dell’occhio notai che lei mi stava guardando e aveva messo le sue mani nella parte tra la coscia e il gluteo e iniziava ad accarezzarmi.
Spostai leggermente il bacino verso il basso in modo da mettere a contatto la mia figa sulla sua, anche se avevamo su il costume. I costumi erano zuppi, quella zona stava andando a fuoco, per entrambe.
Iniziai a strusciare quella zona, intanto lei spostò le sue mani sempre più verso le mie chiappe e iniziò leggermente a stringermele nei suoi palmi. Piano piano aumentavo il ritmo, quasi come se la stessi penetrando (facendo la parte del maschio nella finzione)
Scesi con il viso verso di lei, fino a sdraiarmi proprio sopra.
Ora anche i nostri seni erano a nudo contatto, le nostre pance e le nostre guance. Mi eccitava quasi di più strusciare la mia pancia sulla sua piuttosto che la mia figa.
Stavo godendo tantissimo e presumo anche lei, ma non potevo lasciarmi andare, avevo sempre quella paura che per lei fosse solo un gioco, magari un bacio avrebbe spezzato tutta la magia.
Infatti rimasi col mio viso sul lato, dandole solo dei baci sulla guancia e lei fece un po’ lo stesso ma meno di me.
Aumentai sempre di più il ritmo dello strusciarmi e alzai il viso per guardarla da vicino.
Ci stavamo strusciando guardandoci dritto negli occhi con due espressioni trasgressive ed eccitanti.
Non riuscimmo a baciarci, ci sfiorammo solo le labbra spostando i nostri visi a destra e a sinistra, i baci avvenivano solo sulle guance e sul collo.
Portai la mia mano destra sul suo volto e la accarezzai, ci guardammo, i nostri nasi si toccavano. I nostri corpi erano uniti in tutti i punti, mancavano solo le bocche. Ma nessuna delle due affondava il colpo. Riuscii solo a far passare il mio labbro superiore sul suo inferiore e darle un piccolo bacio appena sotto le sue labbra.
Tutto si spezzò quando sentimmo la porta di casa aprirsi, erano tornati i nostri. Con un balzo ci staccammo e ci rivestimmo entrambe turbate che potessero arrivare lì e vedere quello che stavamo facendo.
Per fortuna ce la facemmo, ma io sentivo infranto il mio sogno.
Come avrei potuto ricreare una situazione del genere?
Ero convinta che non saremmo più riuscite a legarci ancora così.
Passai la serata con questi pensieri e c’era ovviamente dell’imbarazzo con Eli.
Ci addormentammo senza dirci niente quella notte.
Ma la vacanza non era ancora finita…
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