Romeo

di
genere
etero

La stanza era Illuminata solo dalla luce calda di un camino acceso, era diventato un gioco intrigante quello tra me e Romeo, attrazione fisica, tantissima chimica, dopo cena mi aveva portato in un bellissimo palazzetto medievale, tutto nostro per questa notte mi disse, entrammo nella stanza a piedi nudi, mano nella mano perfettamente consci di quello che stava per succedere.
Hai seguito il mio suggerimento? Non indossi l'intimo. L'avevo immaginato già durante la cena.
Sentii scorrere la mano di Romeo lungo i fianchi, e poi sul sedere, probabilmente non sentì le cuciture dello slip, indossavo un vestito rosso, la schiena nuda rivelava l'assenza del reggiseno. Si spostò alle mie spalle, lo sentii avvicinarsi al mio collo. Inspirò ... sono pazzo del tuo profumo Rebecca, pazzo di te, e lo sai. Con i polpastrelli delle dita segnò una linea sulla mia schiena, all'altezza delle scapole si fermò ... No, spogliati tu per me, fa scivolare giu il vestito. Sorrisi appena e con delicatezza tolsi le finissime bretelle del vestito, mi sentiii cingere i fianchi, il vestito si fermò a metà, lasciandomi i seni nudi, sentivo il suo petto premere la mia schiena, mi afferrò i seni riempiendosene le mani e cominciando a palparli, sospirai profondamente, con i pollici giocò coi miei capezzoli, risposero reattivi, quindi li prese tra le dita per torturarli, gemetti piano come un miagolio, si fermò tornando a riempirsi le mani coi miei seni ... mia splendida Rebecca, la sua voce risuonò piu roca, si allontanò e il vestito scese ai miei piedi lasciandomi nuda, nello stesso momento, come una curiosa coincidenza, dal camino si elevò un crepitio piu sordo. Mi voltai e negli occhi di Romeo riflettevano le fiamme, mi guardò eccitato, e in una mossa che mi sorprese mi attirò a se baciandomi, bocche calde e vogliose le nostre, la sua lingua cercò subito la mia intrecciandola lasciva, una mano mi palpò il sedere, e sentiii la sua eccitazione nei pantaloni, gli sbottonai la camicia, e mentre le mani scendevano, cominciai a leccargli il petto, lo liberai dai pantaloni portando via anche i boxer, e scesi con la bocca, continuando il mio percorso con la lingua e sfregando le labbra su ogni centimetro del suo corpo, era ben dotato Romeo, e svettava li bellissimo, eccitato pronto per essere mio, volevo assaggiarlo, ma mi bloccò, si riapproprio delle mie labbra, stringendomi a se e trascinandomi giù, sul pavimento, c'era un tappeto, dei cuscini, un paio di coperte dalla trama scozzese, forse aveva allestito la stanza prima del nostro incontro, finii sotto di lui, mi prese i capezzoli succhiandoli forte, e mordicchiandoli, per poi lasciarli e leccarli ancora, scese baciandomi la pancia e senza indugio mi allargò le gambe affondadoci la testa, cominciando a leccare, la lingua andava su e giù assaporava e succhiava le grandi labbra, il mio respiro si fece piu veloce, mi faceva impazzire, con una mano tornò a prendermi i seni, e quando affondò la lingua dentro di me inarcai la schiena e gemetti piu forte, d'istinto mi aprii completamente, la lingua invadeva in profondità, ero fradicia, e Romeo sembrava quasi bere tutti i miei umori, mi prese per i fianchi, mise le mani sul mio sedere, e mi spinse verso la sua faccia, ero in balia di quello che mi stava facendo, leccava veloce, e nello stesso tempo mi spingeva il bacino alternando movimenti circolatori a quelli su e giu spingendosi dentro, ansimavo quasi dolorosamente, l'orgasmo stava arrivando, le gambe iniziarono a tremare, sentii Romeo dirmi vieni Rebecca, vieni ora, e mi lasciai andare esplodendo, ancora annebbiata lo vidi inginocchiarsi davanti a me e puntare il suo cazzo verso la mia apertura, ero ancora sensibile, quando cominciò a strusciarlo su e giù, bagnandolo con gli umori del mio orgasmo che ancora colavano, lo spinse appena e poi uscì, tornando a strofinare esternamente, lo fece ancora spingendolo appena di più ma senza entrare completamente. Dimmelo Rebecca, dimmelo tu cosa vuoi, guardami e dimmelo, ansimavo di voglia, mi passai la lingua sulle labbra, e pronunciai il suo nome, te Romeo, voglio te, scopami, ora, e con un movimento deciso fu dentro di me, duro e potente, un gemito convulso mi uscì dalla bocca, entrò ed uscì facendomi abituare alla sua grandezza, si chinò su di me cercando ancora la mia lingua, sapeva di me, di cio che prima aveva leccato e bevuto, ma poi mi tirò su, e mi ritrovai avvinghiata a lui, con le gambe intorno ai suoi fianchi, e riempita completamente dalla sua asta, mi tenni alla sua schiena e iniziai a muovermi su e giu scivolando sopra il suo cazzo, anche Romeo mi guidava muovendo il suo bacino e tenendomi per i glutei spingendoli su e giù, il fuoco arrossava i nostri corpi gia roventi, che si riflettevano sul muro, restituendo le ombre di due corpi uniti in una danza animalesca e primitiva, lo cavalcavo ormai senza pudore, Romeo era affannato, pronto ad esplodere, lo sentivo gonfio e carico dentro di me ad ogni spinta. Eravamo sudati, scivolosi, nell'aria l'odore della legna che bruciava, si mischiava al nostro odore di sesso e voglia, spinse ancora, un colpo, due e al terzo lacerante venne riempiedomi di lui e venni anche io urlando un siii di liberazione e godimento assoluto, ci abbandonammo ancora intrecciati sul tappeto, fin tanto che entrambi i respiri ripresero un lento e calmo andamento. Ma la serata non era finita ... mi strinse cingendomi sotto i seni e lasciandomi dei baci su una spalla, intrecciando le sue gambe alle mie. Ti voglio ancora Rebecca, disse, devi stare addosso a me tutta la notte, respirò la mia pelle, ancora calda, merito del fuoco e dalla sua vicinanza, poi continuò, nei prossimi giorni dovrò stare via, saranno quattro forse cinque, troppi per stare lontano da te, ma non posso farne a meno, quando torno però colmeremo la mancanza, la sua mano si insinuò tra le mie cosce, mi apri le gambe esponendomi al calore del fuoco, e strofinò la mano sopra la mia fica, accendendomi di nuovo alla voglia, mi spostai mettendomi carponi ma con le gambe divaricate, lasciando posto alle sue dita, e mi fiondai vogliosa sul suo cazzo, di nuovo eccitato, lo presi subito in bocca, succhiandolo su e giù, si indurì, lo leccavo con avidità, roteavo la lingua sopra e sotto, e poi lo succhiavo di nuovo, Romeo giocava con le dita, entrava dentro e spingeva quando io succhiavo più forte e lo mettevo in bocca, e usciva quando invece lo leccavo fuori, lo spinsi tutto in bocca, lo sentivo fino in gola, e lo succhiai alla radice, tenendomelo dentro qualche secondo... Dio Rebecca sei meravigliosa col mio cazzo in bocca, ci guardammo, e ricominciai a pompare su e giu aumentando la velocità ... siii come lo succhi bene, mi stai facendo impazzire di te, ansimò pesante, era li in bilico che stava per venire, i primi liquidi avevano lucidato il cazzo e la cappella, li leccavo via man mano ... rallenta Rebecca non è cosi che voglio venire ... le sue dita si spostarono stimolando il buchino dell'ano ... mmmh vuoi il mio culo vero?? Si, e so che non vedi l'ora anche tu ... si posizionò dietro di me, i nostri volti verso il camino, aiutato dai suoi stessi liquidi, lubrificò l'entrata, e piano piano mi invase impalandomi, un gemito uscì all'unisono dalle nostre bocche quando la connessione fu totale, cominciò a spingere, mi sentivo piena, eccitata, i suoi movimenti furono prima lenti, adattivi, mi teneva per i fianchi, sollecitando i punti più esterni, lo invitai io a fare di più ... di più Romeo, ti prego ... mi strinse i fianchi e lo spinse tutto dentro, affondandomi ... Dio siii!! Assestò dei colpi, chino su di me, mi prese le tette, come redini di una cavalcata, e forse lo era, brutale, viziosa, ad ogni colpo gli andavo incontro, muovendomi convulsa sul suo cazzo, le palle sbattevano e colpo dopo colpo davano l'attrito che mi stava portando all'apice di un nuovo orgasmo ... ci sei Rebecca lo sento ... ci sono, ansimai senza fiato ... sto venendo ... siiii ... un colpo netto e venni, Romeo fece lo stesso, sentiii il liquido copioso arrivarmi tra le cosce che tremavano, ma non mi lasciò cadere, mi tenne, rimanendo dentro di me e aspettando che i nostri respiri scossi si calmarono ancora una volta, e forse non per l'ultima per quella notte.

scritto il
2025-10-31
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