Sheila e la sua Oadrona 4 - Sandra
di
Tanya
genere
dominazione
Jennifer aveva deciso che le serviva un'altra schiava da affiancare a Sheila, mise quindi un annuncio su un sito specializzato e attese le risposte.
Una mattina comunicò alla schiava la sua decisione e, avendo ricevuto delle risposte le candidate le avrebbe ricevute quel giorno in piscina, “hai qualche obiezione Sheila?” “No Madame” “ Molto bene, anche perché della tua opinione non è che me ne importasse molto, non trovi?” “ Sono una schiava, il mio compito è servire ed obbedire senza se e senza ma, non esprimere opinioni Padrona”.
Jennifer apprezzo e istrui la schiava su come predisporre tutto il necessario, “Poi prima del loro arrivo riceverai due dozzine di frustate per lasciarti dei segni freschi a scopo dimostrativo”.
Preparata la piscina Sheila si recò in cantina si mise le polsiere, si spogliò completamente e, naturalmente perfettamente immobile con le braccia lungo i fianchi e le gambe unite, attese la sua Padrona.
Lei arrivò dopo circa un'ora fece baciare a Sheila la frusta e la legò di fronte ad un enorme specchio, poi si aprirono le danze, i colpi arrivarono ben cadenzati a distanza di trenta secondi uno dall'altro, Sheila contava, come era abituata “uno, grazie Madame, ne mancano 23 Signora” alla fine la schiena e le natiche di Sheila erano piene di segni rossi che davano soddisfazione a .
Jennifer “ora mi sono stancata portami un caffè in piscina che ho un po’ di tempo per riposarmi” “ Certamente Madame”.
Sheila era dolorante ma non poteva massaggiarsi per lenire il dolore o sarebbero stati guai, andò in cucina e fece come ordinato.
Giunta in piscina con il vassoio si accorse che non c'era un tavolino per appoggiare “Madame, dove vuole che appoggio il vassoio?” “Da oca quale sei te ne sei dimenticata, per il momento farai tu da tavolino, mettiti a quattro zampe e il vassoio sulla schiena, quando avrò finito predisporrai un tavolino, e di questo errore faremo i conti a fine giornata”.
La schiava fece come gli era stato chiesto, in realtà non gli era stato ordinato di portare alcun tavolino in piscina, se lo avesse portato di sua iniziativa sarebbe finita male comunque, ma questo era il suo destino.
Il rito del caffè e del riposo di Madame era terminato suonò il campanello Sheila fu inviata ad aprire, si trovò davanti una ragazza che aveva circa la metà dei suoi anni, in shorts e canotta, Sheila indossava autoreggenti nere, scarpe nere tacco 12, grembiulino crestina e guanti sopra il gomito, accompagnò l'ospite da Jennfer e la fece salutare con un profondo inchino.
La Padrona squadrò la ragazza “ Come ti chiami e quanti anni hai?” ,”Teresa e ho 23 anni” “ e poi? “Teresa e ho 23 anni Signora””Così va meglio, perché sei qui?”
“Ho visto che cercavate una schiava e volevo mettermi alla prova Signora” “Qui cerchiamo servitù già formata, tu che esperienza hai?” chiese imperiosa Jennifer “al liceo, fin dal primo anno, una mia compagna si classe pluribocciata, mi costri Geova a fare i compiti per lei, minacciando di rivelare a tutti la mia omosessualità, al college la mia compagna di stanza mi costringeva a fare titti i lavori domestici che spettavano a lei, inoltre dovevo leccarle il culo tutte le sere” “quindi un'esperienza con una Padrona vera, ina veta donna e non una squinzia non l'hai mai avuta?” “ Np, Madame”.
Shiela, faceva eccotata, la sua omosessualità da troppo repressa stava uscendo ed era difficile reprimerla.
“Sheila, accompagnata Teresa alla porta” era chiaro che l'aveva scartata immediatamente senza appello.
"Portami un bicchiere d'acqua” "Subito Madame”.]
Jennifer era visibilmente irritata e si annunciavano tempi duri per Sheila.
La seconda candidata era una donna sulla quarantina, si presentò in minigonna di pelle, sandali col tacco e ampia scollatura.
Jennifer le chiese di presentarsi “Buongiorno Signora, mo chiamo Pamela ho 45 anni e vorrei essere la sua schiava Padrona” “Nessuno ti ha autorizzato ad utilizzare il termine Padrona, continua a chiamarmi Signora o Madame, raccontami di te”
“Sì Madame, grazie Signora, ho poca esperienza come schiava ma sono disposta ad imparare e a subire le giuste punizioni “ “ Spogliati e mostrami il culo” la interruppe Jennifer, fatto ciò la esaminò con attenzione, “Non sei mai stata frustata o punita con strumenti corporali?” “ No Madame” “Male ora Sheila ti mostrerà cosa significa, Sheila girati e mostra il tuo postariore” “ Sì Padrona”.
La schiava si girò e Pamela rimase stupita dai segni di Sheila.
Fu l'aspirante schiava a rifiutare e tutto terminò lì.
A pranzo Jennfer era molto alteratada quei colloqui e si sfogo con Sheila: “ Sei una cretina, nemmeno un piatto a tavola sai portare” “ Mi scusi Madame starò più attenta” “Se continui così dovrò mandarti sulla strada a guadagnati da vivere!” “No Signora la prego, accetterò qualsiasi punizione Padrona” “E ci mancherebbe altro, ora vado a riposarmi un poco, tu aspettami qui in piedi, faccia al muro e mani sopra la testa, e medita sui tuoi errori”.
La Padrona scese dopo il riposo di sedette du una sedia al centro della sala e ordinò a Sheila di avvicinarsi “Devo sfogare il mio malumore indovina si chi?” “ Su di me Signora “ “ Esattamente, stendibiancheria sulle mie ginocchia” Sheila eseguì e la Padrona iniziò a sculacciarla con forza, “Ahi! Signora vi prego basta” “ Non lamentarti o sarà peggio per te” rispose Jennifer continuando nell'operazione, dopo diversi minuti la sollevò per i capelli la fece infinocchiare di fronte a lei e le ordinò di leccarle la figa.
Sheila non ebbe esitazioni, come era suo dovere, le aprì le cosce infilò la lingua tra le grandi labbra, leccò e succhiò il clitoride fino a soddisfazione della Padrona che venne inondazione ol viso.
L'omosessualità repressa di Sheila era stata risvegliata.
La schiava fu inviata a ricomporsi per l'ultimo appuntamento della giornata.
Alla porta si presentò Sandra, splendida donna, nera, alta circa 1,80 m. con un tailleur giallo e scarpe col tacco in tinta, Sheila non mancò di notarla, il suo essere lesbica era totalmente ridestato.
“Ciao, presentati” “Buongiorno Signora, mi chiamo Sandra ho 35 anni e sono una schiava provetta” rispose l'ospite inginocchiandosi, la cosa fece un'ottima impressione su Jennifer “ Sono stata sposata per sei anni con un imprenditore, poi ho scoperto di essere lesbica e di voler essere sottomessa ad una donna, ho avuto tre esperienze precedenti finite per ragioni economiche, ma Vostra Signoria mi sembra ciò che sto cercando e che le nostre reciproche esigenze possano incontrarsi Signora”.
“Molto interessante” rispose Jennifer “ora passeremo ad una dimostrazione pratica, Sheila avvicinati, fatemi vedere come lesbicate”
Sheila non credeva alle sue orecchie, si avvicinò a Sandra e la baciò sulla bocca iniziò a spogliarla, Sandra reagì con passione collaborando con Sheila ed eseguendo perfettamente i desideri della Padrona, si ritrovarono in un bel 69 leccandosi tra loro e godendo una della calda lingua dell'altra, poi in una forbice sfregandosi figa contro figa, vennero contemporaneamente schizzano sul pavimento “Pulite con la lingua, deve essere tutto perfetto” comandò Jennifer “Sì Madame” risposero quasi all'unisono.
Al termine arrivò la sentenza “Molto bene Sandra, sei assunta come schiava, entro domani ti trasferirsi qui, alloggerai in un sottoscala che dividerai con Sheila,del resto non pretenderai un alloggio privato”.
“ No Signora, mi atterrò a quanto da lei disposto. Grazie Madame per l'onore che mi fa di poterla servire”
“Comportati bene ed esegui perfettamente i miei ordini e vedrai che andremo d'accordo. Che ne pensi Sheila” “Come comanda Madame” rispose, architettato dentro di lei di fare di Sandra la sua amante, ma il destino aveva altri progetti. “Bene per ora abbiamo finito, da domani Sheila si occuperà di te istruendoti sulle regole della casa e mi riferirà ogni giorno, fino al nostro prossimo incontro diretto, puoi andare Sandra” “Grazie Signora, non la deluderò Madame”
Continua….
Per consigli dei lettori Tanyadis@blu.it.
Una mattina comunicò alla schiava la sua decisione e, avendo ricevuto delle risposte le candidate le avrebbe ricevute quel giorno in piscina, “hai qualche obiezione Sheila?” “No Madame” “ Molto bene, anche perché della tua opinione non è che me ne importasse molto, non trovi?” “ Sono una schiava, il mio compito è servire ed obbedire senza se e senza ma, non esprimere opinioni Padrona”.
Jennifer apprezzo e istrui la schiava su come predisporre tutto il necessario, “Poi prima del loro arrivo riceverai due dozzine di frustate per lasciarti dei segni freschi a scopo dimostrativo”.
Preparata la piscina Sheila si recò in cantina si mise le polsiere, si spogliò completamente e, naturalmente perfettamente immobile con le braccia lungo i fianchi e le gambe unite, attese la sua Padrona.
Lei arrivò dopo circa un'ora fece baciare a Sheila la frusta e la legò di fronte ad un enorme specchio, poi si aprirono le danze, i colpi arrivarono ben cadenzati a distanza di trenta secondi uno dall'altro, Sheila contava, come era abituata “uno, grazie Madame, ne mancano 23 Signora” alla fine la schiena e le natiche di Sheila erano piene di segni rossi che davano soddisfazione a .
Jennifer “ora mi sono stancata portami un caffè in piscina che ho un po’ di tempo per riposarmi” “ Certamente Madame”.
Sheila era dolorante ma non poteva massaggiarsi per lenire il dolore o sarebbero stati guai, andò in cucina e fece come ordinato.
Giunta in piscina con il vassoio si accorse che non c'era un tavolino per appoggiare “Madame, dove vuole che appoggio il vassoio?” “Da oca quale sei te ne sei dimenticata, per il momento farai tu da tavolino, mettiti a quattro zampe e il vassoio sulla schiena, quando avrò finito predisporrai un tavolino, e di questo errore faremo i conti a fine giornata”.
La schiava fece come gli era stato chiesto, in realtà non gli era stato ordinato di portare alcun tavolino in piscina, se lo avesse portato di sua iniziativa sarebbe finita male comunque, ma questo era il suo destino.
Il rito del caffè e del riposo di Madame era terminato suonò il campanello Sheila fu inviata ad aprire, si trovò davanti una ragazza che aveva circa la metà dei suoi anni, in shorts e canotta, Sheila indossava autoreggenti nere, scarpe nere tacco 12, grembiulino crestina e guanti sopra il gomito, accompagnò l'ospite da Jennfer e la fece salutare con un profondo inchino.
La Padrona squadrò la ragazza “ Come ti chiami e quanti anni hai?” ,”Teresa e ho 23 anni” “ e poi? “Teresa e ho 23 anni Signora””Così va meglio, perché sei qui?”
“Ho visto che cercavate una schiava e volevo mettermi alla prova Signora” “Qui cerchiamo servitù già formata, tu che esperienza hai?” chiese imperiosa Jennifer “al liceo, fin dal primo anno, una mia compagna si classe pluribocciata, mi costri Geova a fare i compiti per lei, minacciando di rivelare a tutti la mia omosessualità, al college la mia compagna di stanza mi costringeva a fare titti i lavori domestici che spettavano a lei, inoltre dovevo leccarle il culo tutte le sere” “quindi un'esperienza con una Padrona vera, ina veta donna e non una squinzia non l'hai mai avuta?” “ Np, Madame”.
Shiela, faceva eccotata, la sua omosessualità da troppo repressa stava uscendo ed era difficile reprimerla.
“Sheila, accompagnata Teresa alla porta” era chiaro che l'aveva scartata immediatamente senza appello.
"Portami un bicchiere d'acqua” "Subito Madame”.]
Jennifer era visibilmente irritata e si annunciavano tempi duri per Sheila.
La seconda candidata era una donna sulla quarantina, si presentò in minigonna di pelle, sandali col tacco e ampia scollatura.
Jennifer le chiese di presentarsi “Buongiorno Signora, mo chiamo Pamela ho 45 anni e vorrei essere la sua schiava Padrona” “Nessuno ti ha autorizzato ad utilizzare il termine Padrona, continua a chiamarmi Signora o Madame, raccontami di te”
“Sì Madame, grazie Signora, ho poca esperienza come schiava ma sono disposta ad imparare e a subire le giuste punizioni “ “ Spogliati e mostrami il culo” la interruppe Jennifer, fatto ciò la esaminò con attenzione, “Non sei mai stata frustata o punita con strumenti corporali?” “ No Madame” “Male ora Sheila ti mostrerà cosa significa, Sheila girati e mostra il tuo postariore” “ Sì Padrona”.
La schiava si girò e Pamela rimase stupita dai segni di Sheila.
Fu l'aspirante schiava a rifiutare e tutto terminò lì.
A pranzo Jennfer era molto alteratada quei colloqui e si sfogo con Sheila: “ Sei una cretina, nemmeno un piatto a tavola sai portare” “ Mi scusi Madame starò più attenta” “Se continui così dovrò mandarti sulla strada a guadagnati da vivere!” “No Signora la prego, accetterò qualsiasi punizione Padrona” “E ci mancherebbe altro, ora vado a riposarmi un poco, tu aspettami qui in piedi, faccia al muro e mani sopra la testa, e medita sui tuoi errori”.
La Padrona scese dopo il riposo di sedette du una sedia al centro della sala e ordinò a Sheila di avvicinarsi “Devo sfogare il mio malumore indovina si chi?” “ Su di me Signora “ “ Esattamente, stendibiancheria sulle mie ginocchia” Sheila eseguì e la Padrona iniziò a sculacciarla con forza, “Ahi! Signora vi prego basta” “ Non lamentarti o sarà peggio per te” rispose Jennifer continuando nell'operazione, dopo diversi minuti la sollevò per i capelli la fece infinocchiare di fronte a lei e le ordinò di leccarle la figa.
Sheila non ebbe esitazioni, come era suo dovere, le aprì le cosce infilò la lingua tra le grandi labbra, leccò e succhiò il clitoride fino a soddisfazione della Padrona che venne inondazione ol viso.
L'omosessualità repressa di Sheila era stata risvegliata.
La schiava fu inviata a ricomporsi per l'ultimo appuntamento della giornata.
Alla porta si presentò Sandra, splendida donna, nera, alta circa 1,80 m. con un tailleur giallo e scarpe col tacco in tinta, Sheila non mancò di notarla, il suo essere lesbica era totalmente ridestato.
“Ciao, presentati” “Buongiorno Signora, mi chiamo Sandra ho 35 anni e sono una schiava provetta” rispose l'ospite inginocchiandosi, la cosa fece un'ottima impressione su Jennifer “ Sono stata sposata per sei anni con un imprenditore, poi ho scoperto di essere lesbica e di voler essere sottomessa ad una donna, ho avuto tre esperienze precedenti finite per ragioni economiche, ma Vostra Signoria mi sembra ciò che sto cercando e che le nostre reciproche esigenze possano incontrarsi Signora”.
“Molto interessante” rispose Jennifer “ora passeremo ad una dimostrazione pratica, Sheila avvicinati, fatemi vedere come lesbicate”
Sheila non credeva alle sue orecchie, si avvicinò a Sandra e la baciò sulla bocca iniziò a spogliarla, Sandra reagì con passione collaborando con Sheila ed eseguendo perfettamente i desideri della Padrona, si ritrovarono in un bel 69 leccandosi tra loro e godendo una della calda lingua dell'altra, poi in una forbice sfregandosi figa contro figa, vennero contemporaneamente schizzano sul pavimento “Pulite con la lingua, deve essere tutto perfetto” comandò Jennifer “Sì Madame” risposero quasi all'unisono.
Al termine arrivò la sentenza “Molto bene Sandra, sei assunta come schiava, entro domani ti trasferirsi qui, alloggerai in un sottoscala che dividerai con Sheila,del resto non pretenderai un alloggio privato”.
“ No Signora, mi atterrò a quanto da lei disposto. Grazie Madame per l'onore che mi fa di poterla servire”
“Comportati bene ed esegui perfettamente i miei ordini e vedrai che andremo d'accordo. Che ne pensi Sheila” “Come comanda Madame” rispose, architettato dentro di lei di fare di Sandra la sua amante, ma il destino aveva altri progetti. “Bene per ora abbiamo finito, da domani Sheila si occuperà di te istruendoti sulle regole della casa e mi riferirà ogni giorno, fino al nostro prossimo incontro diretto, puoi andare Sandra” “Grazie Signora, non la deluderò Madame”
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