La vacanza in cui mi innamorai di tre bellissime ragazze pt. 11
di
Signor Holden Corelli
genere
incesti
Giorno 11 – Giovedì
Mi svegliai tutto rincoglionito, il cielo era azzurro e il sole non era ancora alto in cielo. Non sapevo l’ora ma questo mi aiutò a capire che era un orario tra le 9 e le 10. Nello stropicciarmi gli occhi mi resi conto che la mia mano destra era ricoperta di uno strato come fosse colla vinilica. Ricordai e di conseguenza vidi che il mio corpo nudo era in minor modo nella stessa situazione. Vero, pensai, adesso anche le gemelle saranno nude, tanto meglio. Mi alzai, avevo un leggero senso di stordimento, avevamo bevuto un bel po’ ma per fortuna il mio stomaco aveva retto. Mi diressi nella doccetta in giardino, quella che si usa prima di buttarsi in acqua. Mi lavai, fu rinfrescante e ristoratrice. Date le mie esperienza sapevo che non dovevo buttarmi su divano o sdraio, così andai a bere acqua e a mangiare qualcosa. Vidi l’ora, c’avevo preso, erano le 9.38. Portai fuori con me una bottiglia d’acqua e mi misi in piscina. L’acqua in tutte le sue forma aiuta sempre. Mi misi un paio di occhiali da sole e cominciai a fare il morto. Passò quasi un’ora, mi sentivo bene ed ero ancora solo. Decisi di andare a controllare come stavano le ragazze. Mi asciugai e mi diressi al piano di sopra. Sentii che c’era qualcuno in bagno, andai nella stanza dove avevo lasciato Martina e Sara, le trovai che stavano passando un asciugamano sui capelli bagnati.
- buongiorno! Come va? - esordii
- bene dai, per fortuna ci siamo addormentate presto così abbiamo smaltito dormendo. - S
- sì, e poi doccetta e siamo fresche. - disse Martina sorridendo e poi venne ad abbracciarmi.
- ci sono le gemelle adesso, si stavano rinfrescando pure loro. Mi sembrava stessero bene. - concluse Sara.
- top. Riscendo giù, fate con calma. -
Mi fermai in salone e mi buttai sul divano, adesso mi fidavo e non sarei svenuto per i postumi ormai diradati. Accesi la tv e mi misi a seguire le ultime notizie di calciomercato scrollando reel sul cellulare.
Dopo un po’ arrivarono mia sorella e mia cugina, fecero colazione e poi subito fuori. Un po’ più tardi scesero anche Valentina e Ludovica, avevano abbracciato subito la regola del nudismo; chiesi loro come stessero, ricevetti risposte felici, poi anche loro fecero tappa in cucina per poi uscire all’aria aperta. Le raggiunsi poco dopo e passammo la mattinata nel chill. A ora di pranzo decidemmo di fare la pasta e così fu. Dopo aver mangiato ci mettemmo in salone e iniziammo a giocare a risiko. Fuori faceva troppo caldo e volevamo riposare al fresco dentro casa.
Io mi sedetti su una delle due poltrone, mia sorella sull’altra di fronte a me, ben attenta a tenere le gambe spalancate; sul divano vi erano le gemelle e Sara in mezzo a loro.
Fu una partita molto veloce, ma ci divertimmo molto. Le gemelle erano proprio due ragazze carine e simpatiche, ora ne avevamo la conferma.
- ve bene, a me secca farne un’altra. - disse Sara e fummo tutti d’accordo.
- vediamo qualcosa in tv o facciamo altro? - dissi
- ma se facciamo tipo delle sfide? - propose Ludovica, Martina le chiese che tipologia di sfide e lei continuò - tipo qualsiasi cosa, una specie di prove di coraggio. -
- obbligo o verità ma senza verità? - chiesi e guardai con un ghigno le mie due compagne di avventura.
- esatto, facciamo obbligo o verità, o meglio chiediamo delle verità e se uno sbaglia o non risponde parte l’obbligo. -
- in che senso “sbaglia”, mica sai se mento o meno? -
- facciamo domande di cultura generale. - e fummo nuovamente tutti concordi, l’idea mi allettava.
Ci organizzammo in questo modo: la domanda veniva posta a chi era alla propria sinistra e sempre lei dava l’obbligo. Così tra domande di storia, di letteratura, di geografia e sul cinema il tempo ci passò, chi sbagliava aveva penitenze come fare flessioni o bere o mangiare intrugli strani fatti con ciò che c’era in frigo.
- sì, ma così è un po’ noioso, ci vogliono altri obblighi. - disse stufa Sara.
- che proponi? - M
- se riprendessimo da dove eravamo rimasti ieri sera? Cioè un po’ più spinti. - confessò. E meno male che dovevamo essere tranquilli con le gemelle, non capivo se voleva entrare in intimità anche con loro, ma evidentemente sì.
Ancora una volta unanimità. Le gemelle erano delle incredibili sorprese.
Dopo qualche giro di domande facili, sbagliò Ludovica ad una domanda di Martina, la penitenza fu l’autopalpazione delle tette. Fu breve e non ebbi il tempo per eccitarmi.
Sbagliò anche Sara e Ludovica le chiese di baciarla e accarezzarla, così Sara si girò verso di lei e delicatamente le sfiorò la guancia con le labbra, scese fino al seno, dove imitò il gesto, scese ancora verso il ventre, e poi arrivò giù fino ai piedi che baciò.
- piaciuto? - le chiese.
- sì. Anche se mi aspettavo un bacio da un’altra parte. -
- Con calma - poi fece a Valentina una domanda sulla chimica, ci aiutavamo col cellulare per fare le domande. Sbagliò.
-benissimo, voglio che sfili per noi. -
- sei stata buona- le rispose, così si alzò e cominciò prima a sfilare camminando avanti e indietro come le modelle, poi fece due giri intorno al tavolino al centro. Io la osservavo estasiato perché era proprio bella, le sue tette erano perfettamente tonde essendo non troppo piccole e neanche grandi. Quando passò con il secondo giro davanti a me, mi si fermò davanti, fece una posa come se fosse un set fotografico e vidi chiaramente la sua fica pelosetta, io fingendo imbarazzo abbassai lo sguardo ma trovai i suoi piedini al naturale, senza smalto e ormai gli ormoni erano partiti.
Ero già barzotto e dopo questa esibizione ce l’avevo durissimo. Lei si sedette fiera e mi fece una terribile domanda.
- radice quadrata di 96? -
- serio? Non tocco un libro di matematica da anni. Volevi darmi l’obbligo, va bene lo accetto. Spara. - dissi sconfitto.
- beh, dato che ieri sera mi è piaciuto vederti masturbare, voglio che ti seghi davanti a noi. -
- cosa? Allora non era un’allucinazione? - ero confuso.
Le altre ragazze chiesero stupite cosa fosse successo, lei glielo spiegò.
- dopo che siamo saliti su, mi sono accorta di non aver preso i costumi, così ero tornata giù. Ma ho trovato lui che si segava sul lettino. Ho visto che si era accorto di me, ma non ha smesso e poi si è sborrato addosso. Poi si è addormentato. Non avevo mai visto nessuno masturbarsi nella vita vera, nei porno si insomma. Mi è piaciuto. - concluse sorridendo imbarazzata.
- pensavo fosse un sogno, sincero. -
- quindi, hai le palle per replicare? - tornò severa.
Non mi opposi, anche perché ormai era una cosa normale segarmi davanti a Sara e Martina.
Cominciai allora a segarmi, su e giù con la mano.
- se ti piace vedermi, lo faccio con piacere. Devo… fino alla fine? -
- sì, ma mentre continuiamo a giocare. - fu perentoria.
Incredibile come tutto era nuovamente subito esploso.
Allora decisi di andare all’attacco anche io, feci sbagliare Martina con una domanda complicata e la obbligai a baciarsi con Sara. Si alzarono, si posizionarono davanti la tv così da essere al centro, prima si abbracciarono e i loro corpi nudi entrarono in contatto, l’avevo visto ormai molte volte ma faceva sempre un bell’effetto. Poi limonarono di gusto, si sentiva il suono della saliva e delle loro lingue. Io continuavo a segarmi e mi eccitavo sempre più. Si staccarono e poi Martina fece una domanda a Ludovica, la sbagliò. Eravamo diventati cattivi con la difficoltà.
- ti obbligo a dirmi la verità. Tu e tua sorella… vi siete mai toccate? -
Andò subito dritta al nocciolo della nostra questione. Ce lo eravamo chiesto spesso, adesso potevamo avere la risposta.
- in che senso. Cioè a vicenda? - fu un po’ reticente. Guardò la sorella, lei le sorrise, come a volerle segnalare che poteva dire la verità. - ecco… è successo. -
Mia sorella e Sara emisero un urlo di gioia e batterono le mani entusiaste.
- che meraviglia. Se volete…- e guardò me e nostra cugina - potete farlo anche qui, con noi. Noi lo facciamo, quando vogliamo. Certo in realtà avete solo oggi e domani mattina perché domani arrivano i grandi. -
- in che senso voi lo fate? -
- eh, guarda mio fratello. Io ho tenuto le gambe appositamente aperte per tutto il tempo per stuzzicarlo, e con Sara non è stato il nostro primo bacio. -
- ma…- provai a fermarla dato che stava dicendo tutto, non capivo questa improvvisa sua intraprendenza, era sempre stata timida. Era cambiata.
- che c’è? - guardò Sara - dovevo nascondere che ognuno si masturba quando vuole? Siamo costantemente nude, a lui gli si drizza subito, noi ci eccitiamo, è normale. -
- nono, hai fatto bene. - la incoraggiò Sara - sentitevi libere di amarvi nelle prossime 24 ore, nessuno giudica. -
- meno male che dovevamo tenere tutto segreto, questa cosa è durata meno di una gara dei cento metri. - conclusi io.
- ah, beh, grazie per la… delucidazione ecco. -
Poi Ludovica fece la domanda a Sara che indovinò.
- benissimo, sono brava. Ma chi ha iniziato, io mi sono seccata. Andiamo fuori. -
- ve bene, va bene, sono quasi le cinque. Io pure voglio andare fuori per un altro po’ di sole. - io
Così andammo fuori, il mio cazzo era ancora grosso e duro. Ci buttammo tutti in piscina dopo la doccetta di routine.
Eravamo in cerchio e così Martina chiese alle gemelle come era iniziato e cosa era accaduto. Dapprima furono riluttanti, ma alla fine Valentina cominciò e ogni tanto Ludovica interveniva per aggiustare dei dettagli. Questo è il sunto del loro racconto:
- abbiamo iniziato un po’ di tempo fa, i nostri genitori partono per le vacanze di gruppo con quelli di Sara, e ora anche i vostri a quanto pare. Forse era un pomeriggio, ricordo che faceva tanto caldo e c’era il black out, così senza aria condizionata, decisi di mettermi nuda, per provare a respirare, lei mi guardò strana perché stavo nuda per casa, poi mi ha seguito. Più passavano i giorni, più ci piaceva stare nude, era liberatorio. Un altro giorno, una sera in realtà, in cui faceva molto più caldo e si sudava pure stando fermi, prima di coricarmi mi andai a fare la doccia. Ma lei decise di farla pure in quel momento, litigammo e alla fine entrammo insieme. Ci lavavamo, ci insaponavamo, fin lì tutto normale. Adesso non ricordo esattamente, ma eravamo una di fronte all’altra e con la scusa di sciacquarci a vicenda ci iniziammo a toccare delicatamente, non in zone intime però. Non successe nulla, ma da quel momento cominciammo a farlo sempre più spesso fino a quando non divenne abitudine. Poi man mano abbiamo cominciato a farci dei massaggini, a toccarci, ad abbracciarci, fino a quando… dato che nessuna delle due aveva mai baciato, provammo dei baci, prima stampo, poi con un po’ di lingua e più passavano le docce, più ci avvicinavamo. Durante un bel limone ci stringemmo forte e lei mi disse “mi sto eccitando”, io mi allontanai, forse la cosa era sfuggita di mano. Ma anche io fremevo, e desideravo andare oltre. Era come amare se stessi, la sensazione più afrodisiaca fra tutte. Ci asciugammo e andammo in camera da letto, per fortuna dormiamo nella stessa, unimmo i due letti singoli e ci stirammo. Ci prendemmo per mano, io mi voltai verso di lei, e lei fece lo stesso verso di me. Le chiesi “ti sei mai masturbata?”, mi rispose che l’aveva fatto solo poche volte, io praticamente solo due. Eravamo inesperte. “Che dici se impariamo insieme?” mi chiese Ludo, accettai. “Porta una mano sulla vagina, devi sentire le labbra, le senti?” “Sì”, “Bene, massaggia quella zona.” Cominciai e fu subito piacevole. “Dopo un po’ cerca il clitoride, devi sentire come una pallina”, “Sì, la sento” dissi ansimando. “Bene, massaggia lì, guarda fai come me”. Ci sedemmo l’una di fronte all’altra, i nostri piedi si toccavano a formare un cerchio con le nostre gambe, io vedevo la sua figa e lei la mia. Seguivo il movimento delle mani, iniziai a provare piacere. Cominciò una gara di gemiti, a chi ansimava più forte. Raggiungemmo l’orgasmo contemporaneamente. Poi ci stendemmo di nuovo, mano nella mano e sorridenti ci addormentammo. Da quel momento ogni volta che potevamo, ogni volta che i nostri genitori erano fuori casa si replicava, in doccia, in cucina, in salone, in stanza, in corridoio pure, all’in piedi una di fronte all’altra. Poi l’anno scorso, sempre in estate, un pomeriggio stavamo guardando un porno lesbo insieme, entrambe sul divano che ci masturbavamo. “Ma ti posso chiedere una cosa” mi chiese Ludovica, “posso provare come loro?” in quel momento le due tipe del porno se la stavano leccando a vicenda. Fino a quel momento non ci eravamo neanche mai palpate a vicenda. “Vuoi… cioè” “sì, voglio provare, se ti va, a baciarti anche lì”. Ero titubante, lo confesso, ci stavamo spingendo sempre più in là. Poi d’improvviso ebbi un brivido di desiderio. “sì, prova”, le disi eccitata. Così lei si avvicinò alla mia vagina già bagnata e iniziò a baciarla, fu una sensazione strana e piacevole. “la lingua, esci la lingua” implorai, lei mentre mi guardava tirò fuori la lingua e cominciò a leccarmela. Teneva le sue mani su di me e mi dava piacere, tanto piacere. Staccò il suo viso totalmente umido e passò alle mani. Venni subito, urlai per il godimento. “Cazzo! È stato stupendo! Sono esausta, guarda! Tremo!” lei era tutta fiera e tronfia, si stava per pulire il viso ma la fermai e la portai su di me, baciai e leccai i miei liquidi dalla sua faccia. “Mi riprendo e più tardi tocca a te”. E così la sera fu il mio turno, feci ciò che aveva fatto lei il pomeriggio, scopammo tutta la notte, in tutte le posizioni, ci toccavamo e baciavamo ovunque, le tette, il culo, i piedi. Tutto. Ludo è innamorata dei piedi. Così da allora abbiamo sempre, quando possibile, scopato. Ed eccoci qua. -
Concluse il suo meraviglioso monologo, io avevo smesso di segarmi ma il cazzo mi era diventato ancora più duro.
- ma sai che anche Robi adora i piedi? Praticamente… - disse Martina, che così fece cominciare il nostro racconto.
Quando concluse, le gemelle erano sbalordite e ancora più predisposte a questo tipo di discorsi. Così parlammo di sesso, di seghe e di sditalinate, nel frattempo io avevo ripreso a segarmi con più convinzione e tutta l’acqua si muoveva. Se una mano era sul cazzo, l’altra era sul culo di Sara che era accanto a me.
- ce la fai a finire o ti do una mano. - mi disse lei.
-in che modo vorresti aiutarmi? - chiesi maliziosamente.
- vieni usciamo fuori, mostriamo cosa sappiamo fare. - e così uscimmo.
- aspettate arrivo anche io. - si unì Martina.
Mi stesi sul prato, vicino alla piscina in modo tale da farmi vedere bene dalle gemelle.
Sara mi si sedette sopra, ma mi schiacciò il pisellone tra la sua figa e il mio addome e cominciò a muoversi. Martina si sedette accanto, si asciugò i piedi e me li mise in faccia. Portai le mani su di essi per poterli amare meglio, era l’antipasto perché si voltò e mi si sedette sulla faccia, la mia lingua era dentro la sua fica, sentivo che si baciava con Sara, la quale gemeva per lo sfregamento. Sentii il cazzo bagnarsi copiosamente dei suoi umori, alzai Martina per poter comunicare a loro di farmi sborrare. Non resistevo più a quell’eterna erezione. Così mi segarono entrambe e Martina aggiungeva anche la lingua. Dopo pochi minuti venni, schizzai sui loro volti abbronzati, le inondai di liquido bianco. Ero stremato, furono anche loro soddisfatte perché mi mollarono. Ma non avevano finito perché cominciò la loro danza saffica, prima si pulirono a vicenda leccandosi il viso sborrato, poi passarono ai corpi e infine alle fiche. Scoparono per parecchio tempo mentre io dopo essermi pulito mi ero ributtato in piscina con le gemelle, che guardavano innamorate quella scena.
Sara fece raggiungere l’orgasmo a Martina che urlò di piacere iniziando leggermente a tremare, poi Sara si alzò in piedi, fece inginocchiare Marti e avvicinò la propria figa al suo volto. Cominciò a sgrillettarsi velocemente con una mano mentre l’altra la teneva sul viso di mia sorella, le aveva messo due dita in bocca che Martina leccava. Poco dopo squirtò sulla sua faccia che si bagnò completamente. Poi entrambe si stirarono sul prato verde.
- wow, come hai fatto?! - chiese stupita Ludovica - noi non siamo mai riuscite. -
- non lo so, succede. Sono molto rilassata ed eccitata. Forse la combo aiuta. - rispose lei che andò a sedersi a bordo piscina.
- oddio, ti immagini ti schizzo su tutta la faccia? - disse Ludovica alla sorella.
- vabbè, io pure vorrei riuscirci eh. - ribatté Valentina.
- sì, non vedo l’ora di provarci. - Ludovica abbracciò contenta la sorella.
- beh, se volete potete anche adesso. - Sara provò a incitarle.
- magari più tardi - concluse Valentina.
Martina e Sara si rituffarono e così passammo altro tempo nell’acqua calda della piscina fino al tramonto. Non appena il sole scomparve io, ormai con le dita raggrinzite, decisi di uscire, asciugarmi ed entrare dentro casa. Avevamo deciso di andare a mangiare in pizzeria, sarebbe stata la nostra prima uscita, volevamo mangiare della pizza non surgelata e l’unico posto si trovava a una ventina di minuti di auto. Mi andai a lavare e poi mi andai a buttare sul letto della stanza che occupavo. Quando finalmente, dopo un’oretta, le ragazze ebbero finito di prepararsi, mi vestii e tornai giù.
Le ragazze erano una più bella dell’altra. Ludovica indossava una camicetta grigio scuro, un pantaloncino stranamente bianco e delle converse nere, Valentina invece un pantaloncino verde militare, una maglietta rossa e ai piedi un paio di Gazelle verde acqua, erano gemelle ma non vestivano come gemelle, anche se entrambe avevano i capelli scuri acconciati allo stesso modo, cioè lisci e fino alle spalle, non erano molto truccate, o almeno non lo vedevo chiaramente perché non mi sono mai reso conto del trucco leggero. Sara invece aveva dei sandali, pantaloncino in jeans e canotta bianca che lasciava intravede un po’ di seno, lei non era truccato, era bellissima al naturale, i suoi biondi capelli si ondulavano verso le punte rosate. Martina indossò una magliettina nera che le risaltava in grande seno, una gonna che le arrivava a metà coscia e delle sneakers bianche. Si era lasciata i capelli un po’ bagnati che la rendevano ancora più sexy, soprattutto dal momento che non aveva trucco. Io ero con un bermuda e una maglietta qualunque, non sapevo fino all’ultimo se lasciarmi le infradito o mettere le scarpe. Scelsi la seconda solo perché Sara mi avrebbe fatto usare la vespa che era parcheggiata sotto la tettoia dove lasciava la macchina, dato che non c’era un garage.
Martina venne con me, avrei seguito da dietro Sara. Così partimmo nelle nostre tenute da società civile. Per tutto il tragitto Martina si tenne a me, in una sorta di abbraccio.
Passammo una bella serata, le pizze erano veramente buone, scherzammo e chiacchierammo del più e del meno fino a quando, intorno alle 23 cominciò a caso un karaoke. In tutto eravamo una trentina di persone e noi ci lasciammo trascinare dall’allegria generale, cantammo pure noi, più volte addirittura. Quando staccarono l’impianto non c’eravamo resi conto di quanto tempo fosse passato, eravamo rimasti in pochi, una decina circa. Dunque, contenti e sazi tornammo a casa.
Era l’una e mezza quando arrivammo, eravamo tutti abbastanza stanchi e sonnolenti ma ancora troppo allegri e felici per andare a letto. Ci piazzammo in giardino, sedendoci sulle sdraio per apprezzare quell’aria notturna ed estiva.
- è la nostra ultima sera da soli. Dobbiamo godercela fino in fondo. - disse Martina
- esatto, guai a chi va a letto. Aspettiamo l’alba? - la seguì Sara.
- oddio è lunghissima ancora. - dissentii. Le gemelle invece furono entusiaste.
-va bene, come inganniamo il tempo? - continuai.
- beh un paio di cocktail io riesco a berli. - mi rispose Sara, e a lei si aggiunsero tutte le ragazze.
Andai, come sempre, a prendere da bere e così cominciammo a sorseggiare i drink.
- mi sono accorta solo adesso che siamo vestiti, che strano ahah. - Martina
- vero. Beh rimediamo. - disse Sara che si alzò e andò da Martina, le tolse la maglietta lasciandola in reggiseno, lei di risposta le abbassò i pantaloncini. Sara poi le tolse il reggiseno, mia sorella le abbassò le mutandine. Risero e completarono l’opera da sole, poi si voltarono verso di me e mi denudai immediatamente, svelando il mio barzotto. Restavano le gemelle.
- va bene, va bene. Tocca a noi. - disse Valentina guardando la sorella, poi si voltò verso di noi e ci fece spostare le sdraio mettendole una di fianco all’altra, avrebbero fatto uno spettacolino e noi eravamo in platea praticamente.
Si sedettero una fronte all’altra su una sdraio messa al centro, si guardavano negli occhi e si avvicinarono, Valentina iniziò a sbottonare la camicia di Ludovica, la lasciò col petto nudo, poi la sorella portò i piedi di Valentina davanti a sé, la aiutò a slacciare le scarpe, le tolse i calzini lanciandomeli addosso, io li odorai immediatamente e me li portai sul cazzo che già cresceva. Lei invece li stava riempiendo di baci, poi cominciò a salire, le tolse i pantaloncini, e la maglietta, slacciò il reggiseno liberando le tette lasciandola solo con le mutandine rosa. Poi valentina fece lo stesso, tolse le scarpe e gettò nuovamente i calzini verso di noi, li prese Martina che li sniffava e se ne portò uno sulla figa. Anche lei baciava i piedini della sorella, li leccò e poi salì, tolse la gonna e le mutandine, Ludovica era nuda davanti a lei, che continuava a salire con la lingua, si fermò prima sui capezzoli succhiandoli e leccandoli, poi finalmente si baciarono. Fu bellissimo, straordinario e indescrivibile. Limonavano di gusto, con amore e passione, ci mostravano le lingue toccarsi. Era strano ma afrodisiaco. La stessa persona che baciava se stessa. Due vere sorelle gemelle che limonavano, stavano pomiciando davanti ai nostri occhi, con quasi violenza. Io cominciai a segarmi ma Martina mi schiaffeggiò la mano, non mi dovevo toccare.
Ludovica lasciò la bocca della sorella per scendere giù, passò la lingua umida sul collo sbavando, arrivò alle tette ricambiando la stimolazione dei capezzoli, fu intenso e Valentina emise un gemito. Leccava l’addome, scendendo sempre più verso la vagina della gemelle. La fece sdraiare e allora potè masturbarla, alternava lingua e dita, passava sulle labbra e sul clitoride, strizzava con una mano il seno. Valentina gemeva, ansimava, godeva. Era stupendo. Dopo qualche minuto scalciò Ludovica e iniziò a tremare per l’orgasmo. La sorella allora le si buttò addosso abbracciandola, ma Valentina disse che era il suo turno, così fece sdraiare Ludovica e imitò ciò che aveva fatto lei. Lasciò il suo corpo ancora più pieno di saliva, le tette erano fradice di saliva, il collo e l’addome totalmente umidi. Ludovica portò le mani sui capelli di Valentina il cui volto era dentro le sue intimità, la avvolse con le gambe, intrappolandola in un certo senso. Godeva, urlava, sudava.
Martina e Sara aveva cominciato a masturbarsi, io mi lamentai, poco prima me l’avevano vietato.
“Hai ra-ragione, ma… co-come faccio a non toc…carmi!- mi rispose Martina con la voce rotta dall’eccitazione e dagli orgasmi. La vidi che aveva due dita dentro la fica e si muoveva freneticamente.
Ludovica venne e liberò la sorella che aveva la bocca bagnatissima, si baciarono, le lingua leccavano tutto il loro volto, erano totalmente perse l’una nell’altra. Poi si staccarono e si sdraiarono. Non erano sazie, portarono un piede sulle fiche, si stavano masturbando a vicende anche il quel modo. Muovevano la pianta sul clitoride su e giù, ansimavano nuovamente
Mi stavo segando con tantissima eccitazione, volevo vedere da più vicino. Glielo chiesi e ci avvicinammo tutti e tre. Eravamo intorno a loro come un bukkake, Sara e Martina che si sditalinavano all’in piedi, io che guadavo i loro identici corpi, i loro visi uguali pieni di piacere, i loro piedi bagnati dei loro liquidi vaginali.
Martina quasi immediatamente squirtò su di loro che erano totalmente bagnate.
- basta, mettimelo dentro. Scopiamo per favore. - all’improvviso mia sorella mi implorò.
La sdraiai sul prato e mi ficcai dentro di lei senza pensarci. La scopavo con forza e vigore, guardavo lei che si era avvolta a me avvinghiandomi con le gambe e le braccia. Ci baciavamo e poi guardavamo le gemelle che avevano iniziato a fare il sessantanove accanto a noi. Sara schizzò su tutti noi, poi mi si mise accanto per baciarmi prima, poi mi spostò.
- tocca a me, scopa me. - implorò con voce assatanata.
C’era un odore dolciastro nell’aria, un odore di sesso puro, di amore ancestrale.
Così si posizionò a pecora per poter leccare la fica di Martina e per prendere il mio cazzo nella fica.
Passammo una ventina di minuti in cui mia cugina e mia sorella si scambiavano di posizione, entrambe volevano il mio pisellone duro che stava per esplodere. Le gemelle nel frattempo avevano anche sforbiciato e poi si erano accasciate abbracciate esauste guardandoci.
Stavo scopando Sara quando lei mi allontanò e si stirò a pancia in su sul prato tremando e con uno sguardo di chi ha raggiunto il benessere supremo. Martina non era sazia, mi rivolle dentro.
Eravamo grondanti di sudore, completamente bagnati, io la leccavo sul collo, sul viso, sulle ascelle, le tette e ovviamente i piedi. Proprio mentre ero giunto al mio feticismo preferito, Ludovica si staccò dalla sorella, giunse ai suoi piedi e cominciò a baciarli e a succhiare le dita.
Mi guardava, spingeva le gambe di valentina verso il mio viso, loro erano ancora sulla sdraio, io e mia sorella a terra, quindi erano leggermente più in altro di noi. Valentina aveva chiuso gli occhi e godeva ancora.
- vuoi favorire? - mi chiese Ludo.
La guardai desideroso. Non me lo feci dire due volte, mi fiondai su quei piedini non smaltati già bagnati della sua saliva. Godevo anche io di quei sapori, anche se era difficile coordinare i movimenti.
Martina guardava la scena e dopo poco urlò: Oh no! Non resisto più.
Cominciò a pisciarsi addosso e a pisciarmi addosso. Si levò ma sentivo comunque quel fluido bollente. Era arrivata anche lei a destinazione. Il mio cazzo duro era rimasto scoperto. Mi posizionai meglio per leccare ancora i piedi, speravo di incontrare la lingua di Ludovica, volevo baciarle entrambe, toccarle di più. Martina si sentì in colpa e venne a prendersi in bocca il mio cazzo bagnato del suo piscio. Era sempre una bellissima sensazione. Un minuto e poi si riaccasciò lasciandomi nuovamente libero.
Finalmente le nostre lingue si trovarono, timidamente ma portai le mani sul suo volto e la bacia in modo più concreto.
- wow, sei il primo ragazzo che bacio! Preferisco le ragazze però. - mi disse.
Valentina si destò aprendo gli occhi e ci vide con i suoi piedi fra le nostre mani e le nostre lingue toccarsi.
- ehi, mi tradisci così facilmente! - finse di rimproverarla. - io pure voglio provare. -
Così si avvicinò e ci separò per poi ficcarmi la lingua in bocca. Scomparvero i piedi dalle mie mani, ma ne ricomparvero degli altri. Era Ludovica, aveva iniziato a toccarmi il cazzo con le sue piante. Valentina baciava veramente bene, il suo profumo era inebriante. Si levò: a me piace invece, grazie.
Mi alzai mettendo davanti a loro il mio pisellone.
- voi… insomma… la prima volta che ne vedete uno da vicino? -chiesi un po’ titubante
- sì, è bello. Posso…? - disse Valentina porgendo una mano verso il cazzo.
- certo, siamo qua per questo - dissi ridacchiando.
- cosa devo fare? -
- quello che vuoi. -
Allora iniziò ad accarezzarlo, poi provò a segarmi, era strano, non riusciva benissimo. Chinò la testa, uscì la lingua tirando qualche leccata, fece una strana espressione.
- non devi se non vuoi -
Ma lei se lo ficcò tutto in bocca e fu bravissima, giocava con la lingua e con le mani palpava le palle.
- leccami i piedi! - mi ordinò Ludovica all’improvviso - se a te piace ne approfitto, lei non lo fa spesso. -
Eseguii, me li mise in bocca e così baciavo e leccavo le sue piante e le sue dita. Lei godeva, era più feticista di me. Poi scese per tornare sul cazzo infastidendo la sorella che allora si voltò e cominciò anche lei a usare i piedi per segarmi. Ci mettemmo sul prato così a loro veniva meglio. Martina e Sara intanto si erano riprese e ci guardavano a pancia in giù facendo dondolare i loro piedi in aria. Le gemelle giocavano con i loro su d me, passavano dal cazzo all’addome, si allungavano per mettermene uno in bocca. Era Paradisiaco. Ma non trovavo il climax necessario per sborrare. Ero talmente eccitato che non riuscivo a concentrarmi per venire.
Tutte e quattro se ne accorsero.
- come mai non vieni? -
Oramai era passata più di un’ora.
- ho un’idea. Torno subito- e andò dentro.
Valentina colse l’occasione per mollare il cazzo con i suoi piedi e sdraiarmisi addosso.
- vorrei… vorrei… scopare. Sono curiosa di uno vero. -
Non mi opposi ovviamente, lei allora si alzò e si portò il pisello sulla vagina, non entrava, poi scivolò dentro. Cominciò a muoversi e bagnarsi subito. Non era affatto scarsa, anzi. Mi dava molto piacere, per quanto non ero fan di quella posizione da sdraiato. Ansimò e gemette subito, arrivando immediatamente all’orgasmo. Si lasciò cadere nuovamente su di me. Nel frattempo tornò Ludovica che si insospettì di quella nostra posizione. Aveva con sé uno strap-on.
- ecco la mia idea, secondo me verrai subito. -
- in che senso? - chiesi spaventato perché non capivo.
Risero tutte.
- ma no, se lo mette mia sorella e mi scopa. -
- ah, sì, subito. -
Così si misero in posizione, Valentina indossò il cazzo finto e cominciò a sbattersi la gemella. Effettivamente era una scena incredibile, io mi segavo con più violenza. Immagine meravigliosa, due gemelle che si stavano scopando col cazzo. Bellissimo. Mi misi davanti a loro, Valentina scopava Ludovica che era sdraiata di schiena a terra e teneva le gambe spalancate. Finalmente sborrai sui loro corpi. Il mio liquido bianco era ovunque, sull’addome di Ludovica, sul petto di Valentina. Rimasi lì, davanti a loro sfinito. Ma loro non smisero, anzi andarono avanti altri cinque minuti, poi dopo essersi separate iniziarono a leccarsi a vicenda. I loro corpi avevano ancora la mia umida sborra addosso. Furono entrambe titubanti, uscivano appena appena la lingua, poi presero coraggio e tirarono completamente la lingua fuori per pulirsi.
- ha un sapore strano, è tipo salato e dolce, non capisco. - disse Ludovica- non capisco se mi piace o no. -
Valentina invece aveva apprezzato quell’assaggio.
- è stato bellissimo - esclamò Sara all’improvviso, mentre tutti eravamo seduti a terra stanchi.
- sì, è stato assurdo - mi unii a lei.
- siamo troppo depravate? - chiese Valentina.
- ma no, siamo solo cultori dell’amore - le rispose Martina.
Erano quasi le tre di notte, ci riposammo, ci lavammo nella doccetta e poi riprendemmo a chiacchierare. Nonostante l’ora faceva del discreto caldo, si riusciva tranquillamente a stare nudi. Verso le quattro e mezza io stavo per mollare, ero stanco e assonnato, le ragazze protestavano la mia voglia di andare a dormire.
- dai ormai neanche due ore e c’è l’alba - implorò Martina, dovetti restare. - facciamo qualcosa. -
- se facessimo altre foto? -chiese Sara, che spiegò alle gemelle che io avevo fatto delle foto a lei e Martina.
- oddio sì, devono restare fra di noi ovviamente. - disse entusiasta Ludovica.
- io ho portato una macchina fotografica - affermò Valentina che andò in casa per andare a recuperarla.
Nel frattempo Sara aveva preso il suo cellulare per mandare delle foto a Mady.
- Robi e Marti baciatevi, palpale le tette e tu metti le mani sul cazzo, le mando a Mady -
Eseguimmo mettendoci in posa, ne scattò un paio, poi volle farne una mentre io le leccavo i piedi e la scattò Martina.
- chi è Mady? - chiese giustamente Ludovica.
- una mia amica che è stata qui il fine settimana scorso. Ci siamo divertiti molto con lei. - spiegò Sara.
Tornò Valentina con la macchina fotografica. Cominciò il divertimento. Avrei scattato inizialmente io, così entrai nella parte del fotografo professionista. Le feci schierare all’in piedi davanti al muro a braccia conserte, sguardo fiero, i corpi nudi illuminati con una lampada che avevamo messo fuori appositamente.
Poi alcune mentre si toccavano a vicenda, ne scattai altre in cui erano divise in coppie, ne feci molte alle gemelle: una di fronte all’altra a gambe aperte, mentre si baciavano, mentre si toccavano, una toccava l’altra, poi a terra con le gambe attorcigliate e i piedi sulle fighe, poi mentre se li baciavano a vicenda. Con Martina e Sara le feci più spinte, mentre se la leccavano, mentre si limonavano con la lingua fuori, replicai anche con le gemelle dopo. Vennero davvero belle.
- dai ora faccio io -disse Valentina prendendo la macchina fotografica.
Mi misi in messo a mia sorella e mia cugina, Ludovica ci guardava aiutando la sorella.
Ne scattò mentre le toccavo e loro tastavano me, mentre ci baciavamo, mentre le leccavo su tutto il corpo, mentre mordevo il seno, mentre me lo leccavano, stranamente non ce l’avevo duro, ma durò poco perché non appena mi iniziarono a spompinare mi venne enorme. Iniziammo a creare anche dei siparietti, delle gag: io che mi vergognavo, io che cercavo di costringerle, loro che mi costringevano, loro sbalordite. Fu estremamente divertente. Le riguardammo tutte. Erano ben riuscite, le luci erano perfette sui nostri corpi, noi eravamo pure fotogenici.
- manca una in cui sborri - disse Ludovica
- sì, con i nostri corpi pieni di sperma. - affermò contenta Martina.
Allora dissi che mancavano anche quelle in cui le gemelle se la leccavano, così mentre loro mettevano in scena il loro amore e Sara scattava, io mi segavo guardandole. C’era pure Martina che si sditalinava. Dopo una decina di minuti stavo per venire. Sara si occupò di scattare, io dovevo venire su mia sorella e Valentina inginocchiate, mentre Ludovica dietro di loro continuava a farmi vedere il uso corpo masturbandosi e soprattutto mostrandomi i suoi piedini.
Sborrai copiosamente sui loro visi, entrambe con la lingua fuori. Non mi aspettavo Valentina fosse così vogliosa, sembrava la più mite delle due, Ludovica è proprio una malata di sesso. In quelle ore non aveva mai smesso di stuzzicarsi, si toccava i capezzoli e la figa in continuazione.
Le ragazze si stavano baciando passandosi il mio sperma, quando proprio in quel momento Ludovica esclamò: cazzo! Credo che sto per schiz… AAHH!
E così fu. Martina e Valentina si girarono in tempo per prendere il primo squirt di Ludovica addosso. Finì prevalentemente sulla sua gemella che era bagnata di squirt e sperma. Mia sorella non perse l’occasione e si tuffò su Valentina finendo sdraiate e abbracciate a terra, mentre Ludovica cominciò a tremare per l’orgasmo. Io ero nuovamente k.o., e osservavo mia sorella leccare tutto il corpo di Valentina che godeva. Sara scattò tutte le foto possibili per poi esclamare: Bravoh! Complimenti per la performance. È arte!
Eravamo di nuovo tutti a terra stanchi e contenti.
Mi svegliai tutto rincoglionito, il cielo era azzurro e il sole non era ancora alto in cielo. Non sapevo l’ora ma questo mi aiutò a capire che era un orario tra le 9 e le 10. Nello stropicciarmi gli occhi mi resi conto che la mia mano destra era ricoperta di uno strato come fosse colla vinilica. Ricordai e di conseguenza vidi che il mio corpo nudo era in minor modo nella stessa situazione. Vero, pensai, adesso anche le gemelle saranno nude, tanto meglio. Mi alzai, avevo un leggero senso di stordimento, avevamo bevuto un bel po’ ma per fortuna il mio stomaco aveva retto. Mi diressi nella doccetta in giardino, quella che si usa prima di buttarsi in acqua. Mi lavai, fu rinfrescante e ristoratrice. Date le mie esperienza sapevo che non dovevo buttarmi su divano o sdraio, così andai a bere acqua e a mangiare qualcosa. Vidi l’ora, c’avevo preso, erano le 9.38. Portai fuori con me una bottiglia d’acqua e mi misi in piscina. L’acqua in tutte le sue forma aiuta sempre. Mi misi un paio di occhiali da sole e cominciai a fare il morto. Passò quasi un’ora, mi sentivo bene ed ero ancora solo. Decisi di andare a controllare come stavano le ragazze. Mi asciugai e mi diressi al piano di sopra. Sentii che c’era qualcuno in bagno, andai nella stanza dove avevo lasciato Martina e Sara, le trovai che stavano passando un asciugamano sui capelli bagnati.
- buongiorno! Come va? - esordii
- bene dai, per fortuna ci siamo addormentate presto così abbiamo smaltito dormendo. - S
- sì, e poi doccetta e siamo fresche. - disse Martina sorridendo e poi venne ad abbracciarmi.
- ci sono le gemelle adesso, si stavano rinfrescando pure loro. Mi sembrava stessero bene. - concluse Sara.
- top. Riscendo giù, fate con calma. -
Mi fermai in salone e mi buttai sul divano, adesso mi fidavo e non sarei svenuto per i postumi ormai diradati. Accesi la tv e mi misi a seguire le ultime notizie di calciomercato scrollando reel sul cellulare.
Dopo un po’ arrivarono mia sorella e mia cugina, fecero colazione e poi subito fuori. Un po’ più tardi scesero anche Valentina e Ludovica, avevano abbracciato subito la regola del nudismo; chiesi loro come stessero, ricevetti risposte felici, poi anche loro fecero tappa in cucina per poi uscire all’aria aperta. Le raggiunsi poco dopo e passammo la mattinata nel chill. A ora di pranzo decidemmo di fare la pasta e così fu. Dopo aver mangiato ci mettemmo in salone e iniziammo a giocare a risiko. Fuori faceva troppo caldo e volevamo riposare al fresco dentro casa.
Io mi sedetti su una delle due poltrone, mia sorella sull’altra di fronte a me, ben attenta a tenere le gambe spalancate; sul divano vi erano le gemelle e Sara in mezzo a loro.
Fu una partita molto veloce, ma ci divertimmo molto. Le gemelle erano proprio due ragazze carine e simpatiche, ora ne avevamo la conferma.
- ve bene, a me secca farne un’altra. - disse Sara e fummo tutti d’accordo.
- vediamo qualcosa in tv o facciamo altro? - dissi
- ma se facciamo tipo delle sfide? - propose Ludovica, Martina le chiese che tipologia di sfide e lei continuò - tipo qualsiasi cosa, una specie di prove di coraggio. -
- obbligo o verità ma senza verità? - chiesi e guardai con un ghigno le mie due compagne di avventura.
- esatto, facciamo obbligo o verità, o meglio chiediamo delle verità e se uno sbaglia o non risponde parte l’obbligo. -
- in che senso “sbaglia”, mica sai se mento o meno? -
- facciamo domande di cultura generale. - e fummo nuovamente tutti concordi, l’idea mi allettava.
Ci organizzammo in questo modo: la domanda veniva posta a chi era alla propria sinistra e sempre lei dava l’obbligo. Così tra domande di storia, di letteratura, di geografia e sul cinema il tempo ci passò, chi sbagliava aveva penitenze come fare flessioni o bere o mangiare intrugli strani fatti con ciò che c’era in frigo.
- sì, ma così è un po’ noioso, ci vogliono altri obblighi. - disse stufa Sara.
- che proponi? - M
- se riprendessimo da dove eravamo rimasti ieri sera? Cioè un po’ più spinti. - confessò. E meno male che dovevamo essere tranquilli con le gemelle, non capivo se voleva entrare in intimità anche con loro, ma evidentemente sì.
Ancora una volta unanimità. Le gemelle erano delle incredibili sorprese.
Dopo qualche giro di domande facili, sbagliò Ludovica ad una domanda di Martina, la penitenza fu l’autopalpazione delle tette. Fu breve e non ebbi il tempo per eccitarmi.
Sbagliò anche Sara e Ludovica le chiese di baciarla e accarezzarla, così Sara si girò verso di lei e delicatamente le sfiorò la guancia con le labbra, scese fino al seno, dove imitò il gesto, scese ancora verso il ventre, e poi arrivò giù fino ai piedi che baciò.
- piaciuto? - le chiese.
- sì. Anche se mi aspettavo un bacio da un’altra parte. -
- Con calma - poi fece a Valentina una domanda sulla chimica, ci aiutavamo col cellulare per fare le domande. Sbagliò.
-benissimo, voglio che sfili per noi. -
- sei stata buona- le rispose, così si alzò e cominciò prima a sfilare camminando avanti e indietro come le modelle, poi fece due giri intorno al tavolino al centro. Io la osservavo estasiato perché era proprio bella, le sue tette erano perfettamente tonde essendo non troppo piccole e neanche grandi. Quando passò con il secondo giro davanti a me, mi si fermò davanti, fece una posa come se fosse un set fotografico e vidi chiaramente la sua fica pelosetta, io fingendo imbarazzo abbassai lo sguardo ma trovai i suoi piedini al naturale, senza smalto e ormai gli ormoni erano partiti.
Ero già barzotto e dopo questa esibizione ce l’avevo durissimo. Lei si sedette fiera e mi fece una terribile domanda.
- radice quadrata di 96? -
- serio? Non tocco un libro di matematica da anni. Volevi darmi l’obbligo, va bene lo accetto. Spara. - dissi sconfitto.
- beh, dato che ieri sera mi è piaciuto vederti masturbare, voglio che ti seghi davanti a noi. -
- cosa? Allora non era un’allucinazione? - ero confuso.
Le altre ragazze chiesero stupite cosa fosse successo, lei glielo spiegò.
- dopo che siamo saliti su, mi sono accorta di non aver preso i costumi, così ero tornata giù. Ma ho trovato lui che si segava sul lettino. Ho visto che si era accorto di me, ma non ha smesso e poi si è sborrato addosso. Poi si è addormentato. Non avevo mai visto nessuno masturbarsi nella vita vera, nei porno si insomma. Mi è piaciuto. - concluse sorridendo imbarazzata.
- pensavo fosse un sogno, sincero. -
- quindi, hai le palle per replicare? - tornò severa.
Non mi opposi, anche perché ormai era una cosa normale segarmi davanti a Sara e Martina.
Cominciai allora a segarmi, su e giù con la mano.
- se ti piace vedermi, lo faccio con piacere. Devo… fino alla fine? -
- sì, ma mentre continuiamo a giocare. - fu perentoria.
Incredibile come tutto era nuovamente subito esploso.
Allora decisi di andare all’attacco anche io, feci sbagliare Martina con una domanda complicata e la obbligai a baciarsi con Sara. Si alzarono, si posizionarono davanti la tv così da essere al centro, prima si abbracciarono e i loro corpi nudi entrarono in contatto, l’avevo visto ormai molte volte ma faceva sempre un bell’effetto. Poi limonarono di gusto, si sentiva il suono della saliva e delle loro lingue. Io continuavo a segarmi e mi eccitavo sempre più. Si staccarono e poi Martina fece una domanda a Ludovica, la sbagliò. Eravamo diventati cattivi con la difficoltà.
- ti obbligo a dirmi la verità. Tu e tua sorella… vi siete mai toccate? -
Andò subito dritta al nocciolo della nostra questione. Ce lo eravamo chiesto spesso, adesso potevamo avere la risposta.
- in che senso. Cioè a vicenda? - fu un po’ reticente. Guardò la sorella, lei le sorrise, come a volerle segnalare che poteva dire la verità. - ecco… è successo. -
Mia sorella e Sara emisero un urlo di gioia e batterono le mani entusiaste.
- che meraviglia. Se volete…- e guardò me e nostra cugina - potete farlo anche qui, con noi. Noi lo facciamo, quando vogliamo. Certo in realtà avete solo oggi e domani mattina perché domani arrivano i grandi. -
- in che senso voi lo fate? -
- eh, guarda mio fratello. Io ho tenuto le gambe appositamente aperte per tutto il tempo per stuzzicarlo, e con Sara non è stato il nostro primo bacio. -
- ma…- provai a fermarla dato che stava dicendo tutto, non capivo questa improvvisa sua intraprendenza, era sempre stata timida. Era cambiata.
- che c’è? - guardò Sara - dovevo nascondere che ognuno si masturba quando vuole? Siamo costantemente nude, a lui gli si drizza subito, noi ci eccitiamo, è normale. -
- nono, hai fatto bene. - la incoraggiò Sara - sentitevi libere di amarvi nelle prossime 24 ore, nessuno giudica. -
- meno male che dovevamo tenere tutto segreto, questa cosa è durata meno di una gara dei cento metri. - conclusi io.
- ah, beh, grazie per la… delucidazione ecco. -
Poi Ludovica fece la domanda a Sara che indovinò.
- benissimo, sono brava. Ma chi ha iniziato, io mi sono seccata. Andiamo fuori. -
- ve bene, va bene, sono quasi le cinque. Io pure voglio andare fuori per un altro po’ di sole. - io
Così andammo fuori, il mio cazzo era ancora grosso e duro. Ci buttammo tutti in piscina dopo la doccetta di routine.
Eravamo in cerchio e così Martina chiese alle gemelle come era iniziato e cosa era accaduto. Dapprima furono riluttanti, ma alla fine Valentina cominciò e ogni tanto Ludovica interveniva per aggiustare dei dettagli. Questo è il sunto del loro racconto:
- abbiamo iniziato un po’ di tempo fa, i nostri genitori partono per le vacanze di gruppo con quelli di Sara, e ora anche i vostri a quanto pare. Forse era un pomeriggio, ricordo che faceva tanto caldo e c’era il black out, così senza aria condizionata, decisi di mettermi nuda, per provare a respirare, lei mi guardò strana perché stavo nuda per casa, poi mi ha seguito. Più passavano i giorni, più ci piaceva stare nude, era liberatorio. Un altro giorno, una sera in realtà, in cui faceva molto più caldo e si sudava pure stando fermi, prima di coricarmi mi andai a fare la doccia. Ma lei decise di farla pure in quel momento, litigammo e alla fine entrammo insieme. Ci lavavamo, ci insaponavamo, fin lì tutto normale. Adesso non ricordo esattamente, ma eravamo una di fronte all’altra e con la scusa di sciacquarci a vicenda ci iniziammo a toccare delicatamente, non in zone intime però. Non successe nulla, ma da quel momento cominciammo a farlo sempre più spesso fino a quando non divenne abitudine. Poi man mano abbiamo cominciato a farci dei massaggini, a toccarci, ad abbracciarci, fino a quando… dato che nessuna delle due aveva mai baciato, provammo dei baci, prima stampo, poi con un po’ di lingua e più passavano le docce, più ci avvicinavamo. Durante un bel limone ci stringemmo forte e lei mi disse “mi sto eccitando”, io mi allontanai, forse la cosa era sfuggita di mano. Ma anche io fremevo, e desideravo andare oltre. Era come amare se stessi, la sensazione più afrodisiaca fra tutte. Ci asciugammo e andammo in camera da letto, per fortuna dormiamo nella stessa, unimmo i due letti singoli e ci stirammo. Ci prendemmo per mano, io mi voltai verso di lei, e lei fece lo stesso verso di me. Le chiesi “ti sei mai masturbata?”, mi rispose che l’aveva fatto solo poche volte, io praticamente solo due. Eravamo inesperte. “Che dici se impariamo insieme?” mi chiese Ludo, accettai. “Porta una mano sulla vagina, devi sentire le labbra, le senti?” “Sì”, “Bene, massaggia quella zona.” Cominciai e fu subito piacevole. “Dopo un po’ cerca il clitoride, devi sentire come una pallina”, “Sì, la sento” dissi ansimando. “Bene, massaggia lì, guarda fai come me”. Ci sedemmo l’una di fronte all’altra, i nostri piedi si toccavano a formare un cerchio con le nostre gambe, io vedevo la sua figa e lei la mia. Seguivo il movimento delle mani, iniziai a provare piacere. Cominciò una gara di gemiti, a chi ansimava più forte. Raggiungemmo l’orgasmo contemporaneamente. Poi ci stendemmo di nuovo, mano nella mano e sorridenti ci addormentammo. Da quel momento ogni volta che potevamo, ogni volta che i nostri genitori erano fuori casa si replicava, in doccia, in cucina, in salone, in stanza, in corridoio pure, all’in piedi una di fronte all’altra. Poi l’anno scorso, sempre in estate, un pomeriggio stavamo guardando un porno lesbo insieme, entrambe sul divano che ci masturbavamo. “Ma ti posso chiedere una cosa” mi chiese Ludovica, “posso provare come loro?” in quel momento le due tipe del porno se la stavano leccando a vicenda. Fino a quel momento non ci eravamo neanche mai palpate a vicenda. “Vuoi… cioè” “sì, voglio provare, se ti va, a baciarti anche lì”. Ero titubante, lo confesso, ci stavamo spingendo sempre più in là. Poi d’improvviso ebbi un brivido di desiderio. “sì, prova”, le disi eccitata. Così lei si avvicinò alla mia vagina già bagnata e iniziò a baciarla, fu una sensazione strana e piacevole. “la lingua, esci la lingua” implorai, lei mentre mi guardava tirò fuori la lingua e cominciò a leccarmela. Teneva le sue mani su di me e mi dava piacere, tanto piacere. Staccò il suo viso totalmente umido e passò alle mani. Venni subito, urlai per il godimento. “Cazzo! È stato stupendo! Sono esausta, guarda! Tremo!” lei era tutta fiera e tronfia, si stava per pulire il viso ma la fermai e la portai su di me, baciai e leccai i miei liquidi dalla sua faccia. “Mi riprendo e più tardi tocca a te”. E così la sera fu il mio turno, feci ciò che aveva fatto lei il pomeriggio, scopammo tutta la notte, in tutte le posizioni, ci toccavamo e baciavamo ovunque, le tette, il culo, i piedi. Tutto. Ludo è innamorata dei piedi. Così da allora abbiamo sempre, quando possibile, scopato. Ed eccoci qua. -
Concluse il suo meraviglioso monologo, io avevo smesso di segarmi ma il cazzo mi era diventato ancora più duro.
- ma sai che anche Robi adora i piedi? Praticamente… - disse Martina, che così fece cominciare il nostro racconto.
Quando concluse, le gemelle erano sbalordite e ancora più predisposte a questo tipo di discorsi. Così parlammo di sesso, di seghe e di sditalinate, nel frattempo io avevo ripreso a segarmi con più convinzione e tutta l’acqua si muoveva. Se una mano era sul cazzo, l’altra era sul culo di Sara che era accanto a me.
- ce la fai a finire o ti do una mano. - mi disse lei.
-in che modo vorresti aiutarmi? - chiesi maliziosamente.
- vieni usciamo fuori, mostriamo cosa sappiamo fare. - e così uscimmo.
- aspettate arrivo anche io. - si unì Martina.
Mi stesi sul prato, vicino alla piscina in modo tale da farmi vedere bene dalle gemelle.
Sara mi si sedette sopra, ma mi schiacciò il pisellone tra la sua figa e il mio addome e cominciò a muoversi. Martina si sedette accanto, si asciugò i piedi e me li mise in faccia. Portai le mani su di essi per poterli amare meglio, era l’antipasto perché si voltò e mi si sedette sulla faccia, la mia lingua era dentro la sua fica, sentivo che si baciava con Sara, la quale gemeva per lo sfregamento. Sentii il cazzo bagnarsi copiosamente dei suoi umori, alzai Martina per poter comunicare a loro di farmi sborrare. Non resistevo più a quell’eterna erezione. Così mi segarono entrambe e Martina aggiungeva anche la lingua. Dopo pochi minuti venni, schizzai sui loro volti abbronzati, le inondai di liquido bianco. Ero stremato, furono anche loro soddisfatte perché mi mollarono. Ma non avevano finito perché cominciò la loro danza saffica, prima si pulirono a vicenda leccandosi il viso sborrato, poi passarono ai corpi e infine alle fiche. Scoparono per parecchio tempo mentre io dopo essermi pulito mi ero ributtato in piscina con le gemelle, che guardavano innamorate quella scena.
Sara fece raggiungere l’orgasmo a Martina che urlò di piacere iniziando leggermente a tremare, poi Sara si alzò in piedi, fece inginocchiare Marti e avvicinò la propria figa al suo volto. Cominciò a sgrillettarsi velocemente con una mano mentre l’altra la teneva sul viso di mia sorella, le aveva messo due dita in bocca che Martina leccava. Poco dopo squirtò sulla sua faccia che si bagnò completamente. Poi entrambe si stirarono sul prato verde.
- wow, come hai fatto?! - chiese stupita Ludovica - noi non siamo mai riuscite. -
- non lo so, succede. Sono molto rilassata ed eccitata. Forse la combo aiuta. - rispose lei che andò a sedersi a bordo piscina.
- oddio, ti immagini ti schizzo su tutta la faccia? - disse Ludovica alla sorella.
- vabbè, io pure vorrei riuscirci eh. - ribatté Valentina.
- sì, non vedo l’ora di provarci. - Ludovica abbracciò contenta la sorella.
- beh, se volete potete anche adesso. - Sara provò a incitarle.
- magari più tardi - concluse Valentina.
Martina e Sara si rituffarono e così passammo altro tempo nell’acqua calda della piscina fino al tramonto. Non appena il sole scomparve io, ormai con le dita raggrinzite, decisi di uscire, asciugarmi ed entrare dentro casa. Avevamo deciso di andare a mangiare in pizzeria, sarebbe stata la nostra prima uscita, volevamo mangiare della pizza non surgelata e l’unico posto si trovava a una ventina di minuti di auto. Mi andai a lavare e poi mi andai a buttare sul letto della stanza che occupavo. Quando finalmente, dopo un’oretta, le ragazze ebbero finito di prepararsi, mi vestii e tornai giù.
Le ragazze erano una più bella dell’altra. Ludovica indossava una camicetta grigio scuro, un pantaloncino stranamente bianco e delle converse nere, Valentina invece un pantaloncino verde militare, una maglietta rossa e ai piedi un paio di Gazelle verde acqua, erano gemelle ma non vestivano come gemelle, anche se entrambe avevano i capelli scuri acconciati allo stesso modo, cioè lisci e fino alle spalle, non erano molto truccate, o almeno non lo vedevo chiaramente perché non mi sono mai reso conto del trucco leggero. Sara invece aveva dei sandali, pantaloncino in jeans e canotta bianca che lasciava intravede un po’ di seno, lei non era truccato, era bellissima al naturale, i suoi biondi capelli si ondulavano verso le punte rosate. Martina indossò una magliettina nera che le risaltava in grande seno, una gonna che le arrivava a metà coscia e delle sneakers bianche. Si era lasciata i capelli un po’ bagnati che la rendevano ancora più sexy, soprattutto dal momento che non aveva trucco. Io ero con un bermuda e una maglietta qualunque, non sapevo fino all’ultimo se lasciarmi le infradito o mettere le scarpe. Scelsi la seconda solo perché Sara mi avrebbe fatto usare la vespa che era parcheggiata sotto la tettoia dove lasciava la macchina, dato che non c’era un garage.
Martina venne con me, avrei seguito da dietro Sara. Così partimmo nelle nostre tenute da società civile. Per tutto il tragitto Martina si tenne a me, in una sorta di abbraccio.
Passammo una bella serata, le pizze erano veramente buone, scherzammo e chiacchierammo del più e del meno fino a quando, intorno alle 23 cominciò a caso un karaoke. In tutto eravamo una trentina di persone e noi ci lasciammo trascinare dall’allegria generale, cantammo pure noi, più volte addirittura. Quando staccarono l’impianto non c’eravamo resi conto di quanto tempo fosse passato, eravamo rimasti in pochi, una decina circa. Dunque, contenti e sazi tornammo a casa.
Era l’una e mezza quando arrivammo, eravamo tutti abbastanza stanchi e sonnolenti ma ancora troppo allegri e felici per andare a letto. Ci piazzammo in giardino, sedendoci sulle sdraio per apprezzare quell’aria notturna ed estiva.
- è la nostra ultima sera da soli. Dobbiamo godercela fino in fondo. - disse Martina
- esatto, guai a chi va a letto. Aspettiamo l’alba? - la seguì Sara.
- oddio è lunghissima ancora. - dissentii. Le gemelle invece furono entusiaste.
-va bene, come inganniamo il tempo? - continuai.
- beh un paio di cocktail io riesco a berli. - mi rispose Sara, e a lei si aggiunsero tutte le ragazze.
Andai, come sempre, a prendere da bere e così cominciammo a sorseggiare i drink.
- mi sono accorta solo adesso che siamo vestiti, che strano ahah. - Martina
- vero. Beh rimediamo. - disse Sara che si alzò e andò da Martina, le tolse la maglietta lasciandola in reggiseno, lei di risposta le abbassò i pantaloncini. Sara poi le tolse il reggiseno, mia sorella le abbassò le mutandine. Risero e completarono l’opera da sole, poi si voltarono verso di me e mi denudai immediatamente, svelando il mio barzotto. Restavano le gemelle.
- va bene, va bene. Tocca a noi. - disse Valentina guardando la sorella, poi si voltò verso di noi e ci fece spostare le sdraio mettendole una di fianco all’altra, avrebbero fatto uno spettacolino e noi eravamo in platea praticamente.
Si sedettero una fronte all’altra su una sdraio messa al centro, si guardavano negli occhi e si avvicinarono, Valentina iniziò a sbottonare la camicia di Ludovica, la lasciò col petto nudo, poi la sorella portò i piedi di Valentina davanti a sé, la aiutò a slacciare le scarpe, le tolse i calzini lanciandomeli addosso, io li odorai immediatamente e me li portai sul cazzo che già cresceva. Lei invece li stava riempiendo di baci, poi cominciò a salire, le tolse i pantaloncini, e la maglietta, slacciò il reggiseno liberando le tette lasciandola solo con le mutandine rosa. Poi valentina fece lo stesso, tolse le scarpe e gettò nuovamente i calzini verso di noi, li prese Martina che li sniffava e se ne portò uno sulla figa. Anche lei baciava i piedini della sorella, li leccò e poi salì, tolse la gonna e le mutandine, Ludovica era nuda davanti a lei, che continuava a salire con la lingua, si fermò prima sui capezzoli succhiandoli e leccandoli, poi finalmente si baciarono. Fu bellissimo, straordinario e indescrivibile. Limonavano di gusto, con amore e passione, ci mostravano le lingue toccarsi. Era strano ma afrodisiaco. La stessa persona che baciava se stessa. Due vere sorelle gemelle che limonavano, stavano pomiciando davanti ai nostri occhi, con quasi violenza. Io cominciai a segarmi ma Martina mi schiaffeggiò la mano, non mi dovevo toccare.
Ludovica lasciò la bocca della sorella per scendere giù, passò la lingua umida sul collo sbavando, arrivò alle tette ricambiando la stimolazione dei capezzoli, fu intenso e Valentina emise un gemito. Leccava l’addome, scendendo sempre più verso la vagina della gemelle. La fece sdraiare e allora potè masturbarla, alternava lingua e dita, passava sulle labbra e sul clitoride, strizzava con una mano il seno. Valentina gemeva, ansimava, godeva. Era stupendo. Dopo qualche minuto scalciò Ludovica e iniziò a tremare per l’orgasmo. La sorella allora le si buttò addosso abbracciandola, ma Valentina disse che era il suo turno, così fece sdraiare Ludovica e imitò ciò che aveva fatto lei. Lasciò il suo corpo ancora più pieno di saliva, le tette erano fradice di saliva, il collo e l’addome totalmente umidi. Ludovica portò le mani sui capelli di Valentina il cui volto era dentro le sue intimità, la avvolse con le gambe, intrappolandola in un certo senso. Godeva, urlava, sudava.
Martina e Sara aveva cominciato a masturbarsi, io mi lamentai, poco prima me l’avevano vietato.
“Hai ra-ragione, ma… co-come faccio a non toc…carmi!- mi rispose Martina con la voce rotta dall’eccitazione e dagli orgasmi. La vidi che aveva due dita dentro la fica e si muoveva freneticamente.
Ludovica venne e liberò la sorella che aveva la bocca bagnatissima, si baciarono, le lingua leccavano tutto il loro volto, erano totalmente perse l’una nell’altra. Poi si staccarono e si sdraiarono. Non erano sazie, portarono un piede sulle fiche, si stavano masturbando a vicende anche il quel modo. Muovevano la pianta sul clitoride su e giù, ansimavano nuovamente
Mi stavo segando con tantissima eccitazione, volevo vedere da più vicino. Glielo chiesi e ci avvicinammo tutti e tre. Eravamo intorno a loro come un bukkake, Sara e Martina che si sditalinavano all’in piedi, io che guadavo i loro identici corpi, i loro visi uguali pieni di piacere, i loro piedi bagnati dei loro liquidi vaginali.
Martina quasi immediatamente squirtò su di loro che erano totalmente bagnate.
- basta, mettimelo dentro. Scopiamo per favore. - all’improvviso mia sorella mi implorò.
La sdraiai sul prato e mi ficcai dentro di lei senza pensarci. La scopavo con forza e vigore, guardavo lei che si era avvolta a me avvinghiandomi con le gambe e le braccia. Ci baciavamo e poi guardavamo le gemelle che avevano iniziato a fare il sessantanove accanto a noi. Sara schizzò su tutti noi, poi mi si mise accanto per baciarmi prima, poi mi spostò.
- tocca a me, scopa me. - implorò con voce assatanata.
C’era un odore dolciastro nell’aria, un odore di sesso puro, di amore ancestrale.
Così si posizionò a pecora per poter leccare la fica di Martina e per prendere il mio cazzo nella fica.
Passammo una ventina di minuti in cui mia cugina e mia sorella si scambiavano di posizione, entrambe volevano il mio pisellone duro che stava per esplodere. Le gemelle nel frattempo avevano anche sforbiciato e poi si erano accasciate abbracciate esauste guardandoci.
Stavo scopando Sara quando lei mi allontanò e si stirò a pancia in su sul prato tremando e con uno sguardo di chi ha raggiunto il benessere supremo. Martina non era sazia, mi rivolle dentro.
Eravamo grondanti di sudore, completamente bagnati, io la leccavo sul collo, sul viso, sulle ascelle, le tette e ovviamente i piedi. Proprio mentre ero giunto al mio feticismo preferito, Ludovica si staccò dalla sorella, giunse ai suoi piedi e cominciò a baciarli e a succhiare le dita.
Mi guardava, spingeva le gambe di valentina verso il mio viso, loro erano ancora sulla sdraio, io e mia sorella a terra, quindi erano leggermente più in altro di noi. Valentina aveva chiuso gli occhi e godeva ancora.
- vuoi favorire? - mi chiese Ludo.
La guardai desideroso. Non me lo feci dire due volte, mi fiondai su quei piedini non smaltati già bagnati della sua saliva. Godevo anche io di quei sapori, anche se era difficile coordinare i movimenti.
Martina guardava la scena e dopo poco urlò: Oh no! Non resisto più.
Cominciò a pisciarsi addosso e a pisciarmi addosso. Si levò ma sentivo comunque quel fluido bollente. Era arrivata anche lei a destinazione. Il mio cazzo duro era rimasto scoperto. Mi posizionai meglio per leccare ancora i piedi, speravo di incontrare la lingua di Ludovica, volevo baciarle entrambe, toccarle di più. Martina si sentì in colpa e venne a prendersi in bocca il mio cazzo bagnato del suo piscio. Era sempre una bellissima sensazione. Un minuto e poi si riaccasciò lasciandomi nuovamente libero.
Finalmente le nostre lingue si trovarono, timidamente ma portai le mani sul suo volto e la bacia in modo più concreto.
- wow, sei il primo ragazzo che bacio! Preferisco le ragazze però. - mi disse.
Valentina si destò aprendo gli occhi e ci vide con i suoi piedi fra le nostre mani e le nostre lingue toccarsi.
- ehi, mi tradisci così facilmente! - finse di rimproverarla. - io pure voglio provare. -
Così si avvicinò e ci separò per poi ficcarmi la lingua in bocca. Scomparvero i piedi dalle mie mani, ma ne ricomparvero degli altri. Era Ludovica, aveva iniziato a toccarmi il cazzo con le sue piante. Valentina baciava veramente bene, il suo profumo era inebriante. Si levò: a me piace invece, grazie.
Mi alzai mettendo davanti a loro il mio pisellone.
- voi… insomma… la prima volta che ne vedete uno da vicino? -chiesi un po’ titubante
- sì, è bello. Posso…? - disse Valentina porgendo una mano verso il cazzo.
- certo, siamo qua per questo - dissi ridacchiando.
- cosa devo fare? -
- quello che vuoi. -
Allora iniziò ad accarezzarlo, poi provò a segarmi, era strano, non riusciva benissimo. Chinò la testa, uscì la lingua tirando qualche leccata, fece una strana espressione.
- non devi se non vuoi -
Ma lei se lo ficcò tutto in bocca e fu bravissima, giocava con la lingua e con le mani palpava le palle.
- leccami i piedi! - mi ordinò Ludovica all’improvviso - se a te piace ne approfitto, lei non lo fa spesso. -
Eseguii, me li mise in bocca e così baciavo e leccavo le sue piante e le sue dita. Lei godeva, era più feticista di me. Poi scese per tornare sul cazzo infastidendo la sorella che allora si voltò e cominciò anche lei a usare i piedi per segarmi. Ci mettemmo sul prato così a loro veniva meglio. Martina e Sara intanto si erano riprese e ci guardavano a pancia in giù facendo dondolare i loro piedi in aria. Le gemelle giocavano con i loro su d me, passavano dal cazzo all’addome, si allungavano per mettermene uno in bocca. Era Paradisiaco. Ma non trovavo il climax necessario per sborrare. Ero talmente eccitato che non riuscivo a concentrarmi per venire.
Tutte e quattro se ne accorsero.
- come mai non vieni? -
Oramai era passata più di un’ora.
- ho un’idea. Torno subito- e andò dentro.
Valentina colse l’occasione per mollare il cazzo con i suoi piedi e sdraiarmisi addosso.
- vorrei… vorrei… scopare. Sono curiosa di uno vero. -
Non mi opposi ovviamente, lei allora si alzò e si portò il pisello sulla vagina, non entrava, poi scivolò dentro. Cominciò a muoversi e bagnarsi subito. Non era affatto scarsa, anzi. Mi dava molto piacere, per quanto non ero fan di quella posizione da sdraiato. Ansimò e gemette subito, arrivando immediatamente all’orgasmo. Si lasciò cadere nuovamente su di me. Nel frattempo tornò Ludovica che si insospettì di quella nostra posizione. Aveva con sé uno strap-on.
- ecco la mia idea, secondo me verrai subito. -
- in che senso? - chiesi spaventato perché non capivo.
Risero tutte.
- ma no, se lo mette mia sorella e mi scopa. -
- ah, sì, subito. -
Così si misero in posizione, Valentina indossò il cazzo finto e cominciò a sbattersi la gemella. Effettivamente era una scena incredibile, io mi segavo con più violenza. Immagine meravigliosa, due gemelle che si stavano scopando col cazzo. Bellissimo. Mi misi davanti a loro, Valentina scopava Ludovica che era sdraiata di schiena a terra e teneva le gambe spalancate. Finalmente sborrai sui loro corpi. Il mio liquido bianco era ovunque, sull’addome di Ludovica, sul petto di Valentina. Rimasi lì, davanti a loro sfinito. Ma loro non smisero, anzi andarono avanti altri cinque minuti, poi dopo essersi separate iniziarono a leccarsi a vicenda. I loro corpi avevano ancora la mia umida sborra addosso. Furono entrambe titubanti, uscivano appena appena la lingua, poi presero coraggio e tirarono completamente la lingua fuori per pulirsi.
- ha un sapore strano, è tipo salato e dolce, non capisco. - disse Ludovica- non capisco se mi piace o no. -
Valentina invece aveva apprezzato quell’assaggio.
- è stato bellissimo - esclamò Sara all’improvviso, mentre tutti eravamo seduti a terra stanchi.
- sì, è stato assurdo - mi unii a lei.
- siamo troppo depravate? - chiese Valentina.
- ma no, siamo solo cultori dell’amore - le rispose Martina.
Erano quasi le tre di notte, ci riposammo, ci lavammo nella doccetta e poi riprendemmo a chiacchierare. Nonostante l’ora faceva del discreto caldo, si riusciva tranquillamente a stare nudi. Verso le quattro e mezza io stavo per mollare, ero stanco e assonnato, le ragazze protestavano la mia voglia di andare a dormire.
- dai ormai neanche due ore e c’è l’alba - implorò Martina, dovetti restare. - facciamo qualcosa. -
- se facessimo altre foto? -chiese Sara, che spiegò alle gemelle che io avevo fatto delle foto a lei e Martina.
- oddio sì, devono restare fra di noi ovviamente. - disse entusiasta Ludovica.
- io ho portato una macchina fotografica - affermò Valentina che andò in casa per andare a recuperarla.
Nel frattempo Sara aveva preso il suo cellulare per mandare delle foto a Mady.
- Robi e Marti baciatevi, palpale le tette e tu metti le mani sul cazzo, le mando a Mady -
Eseguimmo mettendoci in posa, ne scattò un paio, poi volle farne una mentre io le leccavo i piedi e la scattò Martina.
- chi è Mady? - chiese giustamente Ludovica.
- una mia amica che è stata qui il fine settimana scorso. Ci siamo divertiti molto con lei. - spiegò Sara.
Tornò Valentina con la macchina fotografica. Cominciò il divertimento. Avrei scattato inizialmente io, così entrai nella parte del fotografo professionista. Le feci schierare all’in piedi davanti al muro a braccia conserte, sguardo fiero, i corpi nudi illuminati con una lampada che avevamo messo fuori appositamente.
Poi alcune mentre si toccavano a vicenda, ne scattai altre in cui erano divise in coppie, ne feci molte alle gemelle: una di fronte all’altra a gambe aperte, mentre si baciavano, mentre si toccavano, una toccava l’altra, poi a terra con le gambe attorcigliate e i piedi sulle fighe, poi mentre se li baciavano a vicenda. Con Martina e Sara le feci più spinte, mentre se la leccavano, mentre si limonavano con la lingua fuori, replicai anche con le gemelle dopo. Vennero davvero belle.
- dai ora faccio io -disse Valentina prendendo la macchina fotografica.
Mi misi in messo a mia sorella e mia cugina, Ludovica ci guardava aiutando la sorella.
Ne scattò mentre le toccavo e loro tastavano me, mentre ci baciavamo, mentre le leccavo su tutto il corpo, mentre mordevo il seno, mentre me lo leccavano, stranamente non ce l’avevo duro, ma durò poco perché non appena mi iniziarono a spompinare mi venne enorme. Iniziammo a creare anche dei siparietti, delle gag: io che mi vergognavo, io che cercavo di costringerle, loro che mi costringevano, loro sbalordite. Fu estremamente divertente. Le riguardammo tutte. Erano ben riuscite, le luci erano perfette sui nostri corpi, noi eravamo pure fotogenici.
- manca una in cui sborri - disse Ludovica
- sì, con i nostri corpi pieni di sperma. - affermò contenta Martina.
Allora dissi che mancavano anche quelle in cui le gemelle se la leccavano, così mentre loro mettevano in scena il loro amore e Sara scattava, io mi segavo guardandole. C’era pure Martina che si sditalinava. Dopo una decina di minuti stavo per venire. Sara si occupò di scattare, io dovevo venire su mia sorella e Valentina inginocchiate, mentre Ludovica dietro di loro continuava a farmi vedere il uso corpo masturbandosi e soprattutto mostrandomi i suoi piedini.
Sborrai copiosamente sui loro visi, entrambe con la lingua fuori. Non mi aspettavo Valentina fosse così vogliosa, sembrava la più mite delle due, Ludovica è proprio una malata di sesso. In quelle ore non aveva mai smesso di stuzzicarsi, si toccava i capezzoli e la figa in continuazione.
Le ragazze si stavano baciando passandosi il mio sperma, quando proprio in quel momento Ludovica esclamò: cazzo! Credo che sto per schiz… AAHH!
E così fu. Martina e Valentina si girarono in tempo per prendere il primo squirt di Ludovica addosso. Finì prevalentemente sulla sua gemella che era bagnata di squirt e sperma. Mia sorella non perse l’occasione e si tuffò su Valentina finendo sdraiate e abbracciate a terra, mentre Ludovica cominciò a tremare per l’orgasmo. Io ero nuovamente k.o., e osservavo mia sorella leccare tutto il corpo di Valentina che godeva. Sara scattò tutte le foto possibili per poi esclamare: Bravoh! Complimenti per la performance. È arte!
Eravamo di nuovo tutti a terra stanchi e contenti.
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