La vacanza in cui mi innamorai di tre bellissime ragazze pt. 3

di
genere
incesti

Perdonate il cambio titolo, ma a me suona meglio così ahah.
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Giorno 3 - Mercoledì

Mi svegliai abbastanza bene, senza alcun postumo, era un’incredibile vittoria, solo non ricordavo proprio tutto tutto. Ero nudo, inizialmente non ricordai il perché, poi mi tornò in mente gran parte della serata, e man mano presi memoria di tutto. “Chissà come si evolveranno le cose,” pensai, “chissà se sul serio staremo nudi tutto il tempo, palese non riuscirò certo a controllare le erezioni.”
Mi misi comunque costume e maglietta, e uscii dalla stanza. Vidi che le porte delle camere delle ragazze erano chiuse, sicuramente stavano ancora dormendo. Dopo essere andato in bagno scesi al piano di sotto per andare in cucina. Bevvi parecchia acqua, ovviamente, e mangiai una brioche confezionata. Vidi l’orologio, erano quasi le 12, mi sembrò un orario accettabile tutto sommato. Dopodiché mi andai a buttare in piscina e poi mi stesi per un po’ sul prato. Non rimasi molto in realtà, quando rientrai vidi che era passata solamente una ventina di minuti, e allora decisi di finire di ripulire ciò che era rimasto dalla sera e poi accesi la play. Fu solamente quasi un’ora dopo che la prima delle due tornò in vita. Sara incredibilmente solare e piena di vita venne a disturbarmi in salone, lei però era completamente nuda, e questo portò ad un suo richiamo nei miei confronti ricordandomi l’obbligo della sera precedente. Accampai una scusa sul fatto che non ci avevo pensato e mi ero vestito automaticamente, ma dovetti subito spogliarmi sotto la sua insistenza. Ma per fortuna era tutto calmo. Andò anche lei prima in cucina e poi fuori a tuffarsi, per poi, una volta asciugata, tornare dentro a giocare con me alla play. Dopo una decina di minuti però le sorse una domanda.
-Ma secondo te dovremmo andare a svegliare Martina? -
-boh, che ora è? Beh sono le 14, magari andiamo a vedere se sta bene, anche se ieri comunque stava bene. -
- effettivamente, va bene aspettiamo un altro po’ e in caso andiamo. -
E così dopo mezz’oretta salimmo per le scale. Sara bussò delicatamente e poi aprì la porta. La stanza era illuminata dalla luce che passava dalle serrande, Martina era stirata per tutto il letto come madre natura l’ha fatta. Sara le si avvicinò e accarezzandole le guance sussurrava il suo nome.
-Marti, sveglia -
Dopo poco Martina si svegliò e vedendosi nuda automaticamente si portò le mani per coprirsi, poi vide noi e probabilmente ricordò, perché si ricompose subito. Disse di stare bene e che si era riaddormentata da un’oretta circa, perché semplicemente voleva dormire. Scendemmo tutti insieme, io e Sara tornammo a giocare, Martina si diresse in cucina per poi raggiungerci. Per fortuna ero preso dal gioco e non ebbi tempo di realizzare che eravamo tutti nudi. Verso le 15 ci facemmo della pasta così da mangiare comunque qualcosa. Dopo il pranzo-merenda le ragazze andarono in piscina, io mi misi sul divano a leggere. In quell’arco temporale ebbi solo un’erezione ma non vi fu alcun imbarazzo tra noi.
Dopo un’oretta mi stancai e raggiunsi le ragazze fuori, entrambe erano stirate all’ombra. Io mi buttai in acqua e vi rimasi per un bel po’. Sara ad un certo punto si tuffò e venne a infastidirmi, tra una spinta e una chiacchera si avvicinava e si allontanava, mi girava intorno lanciandomi acqua e con le mani e con i piedi di tanto in tanto mi sfiorava la pancia. Man mano sott’acqua il mio pene cresceva, ma feci finta di nulla per evitare che se ne accorgesse, anche se ovviamente si vedeva tutto, e mi resi conto che nonostante fossero nude non erano mai con le gambe spalancate, insomma non mi facevano vedere nitidamente la loro figa, però di me vedevano tutto, un po’ ingiusto. Martina all’improvviso ci ricordò della serata spritz, effettivamente eravamo tutti perfettamente in grado di bere di nuovo. Così Sara uscì dall’acqua ed entrò in casa. Mamma mia, vedere quel meraviglioso corpo nudo completamente bagnato fu incredibile, una visione divina. Uscii anche io, con il cazzo duro che si faceva notare, e con Martina la seguimmo in cucina. Io presi una scatola con dentro le bottiglie di aperol e prosecco, mia sorella i bicchieri e il ghiaccio, Sara due bottiglie di acqua frizzante. Uscimmo e una volta sistemato il tutto iniziammo a farci i cocktail. Venivano molto buoni e soprattutto rinfrescanti con tutto quel caldo, ed erano abbastanza leggeri. Erano circa le 18 e ne avevamo bevuti circa tre a testa, il pomeriggio andava avanti tra tuffi, canti e balli. Dopo un’oretta e un altro paio di spritz ci venne fame, accendemmo il barbecue e cuocemmo un hamburger a testa più delle zucchine. Nell’attesa della cottura, il continuare a bere aveva iniziato a mostrare i primi effetti. Io in realtà ero abbastanza sobrio, Martina aveva le guance arrossate e sorrideva, Sara iniziava ad essere più spinta, e la situazione si sarebbe scaldata da lì a poco. Stava tramontando quando finalmente mangiammo e il cibo nello stomaco aiutò a controbilanciare la presenza dell’alcol, ma forse ne avevamo bevuto troppo perché per le ragazze non cambiò nulla. Ci sedemmo sul prato, a formare nuovamente un triangolo e così assaporammo questi panini “gourmet” con hamburger e zucchine grigliate, molto buoni devo dire. E così tra un morso e l’altro le ragazze mangiavano a gambe incrociate, finalmente potevo vedere nitidamente la loro figa. Inizialmente davo veloci sbirciatine, poi mi accorsi che loro mi guardavano laggiù e così iniziai a fissare le loro parti basse, prima Sara, ovviamente, poi Martina. Il mio cazzo era diventato durissimo, loro si fecero scappare una risatina. Finimmo di magiare e mi ributtai in acqua, così il calore del mio pene si sarebbe placato con l’acqua fresca. Sì, in teoria dopo mangiato non si dovrebbe fare il bagno, ma devo specificare che rimasi nella parte bassa della piscina, su degli scalini, immerso fino a metà corpo. Comunque, le ragazze si fecero un altro drink e ne portarono uno anche a me. Poi Martina si sedette sul prato di fronte a me, stavolta con le gambe aperte, la guardai in volto (quanto era bella pure lei!) e vidi che cercava di far finta di niente, come se l’avesse fatto casualmente. Sara invece si mise a bordo piscina poco più avanti di lei, e immerse solamente le gambe, e iniziò ad agitare dolcemente i suoi piedi. Ormai era buio, accendemmo le luci del giardino e allora decidemmo di continuare dentro.
Mi sciugai e le raggiunsi, mia sorella era sdraiata sul divano a pancia in giù, Sara seduta sul tappeto a gambe incrociate, arrivai con il cazzo bello duro e mi sedetti su una delle due poltroncine. Ormai queste situazioni erano quasi diventate normali, mi sembrò strano ma mi piaceva. La cugina propose allora di fare delle sfide, tanto eravamo brilli -io no- e sarebbe durato poco il gioco. Rispondemmo affermativamente.
- Allora, vi sfido ad abbracciarvi, se rifiutate shot. - disse Sara riferendosi a me e a Martina, che si alzò subito dal divano, la seguii alzandomi e così con un po’ di titubanza e imbarazzo ci stringemmo. Sentii le sue mani sulla mia schiena, e il mio pene che toccava la sua pancia e sentivo le sue tettone schiacciate sul mio petto. Fu un bellissimo abbraccio, molto sincero, le volevo davvero bene e lasciandomi trasportare le diedi un bacio sulla testa, e così facendo sentii la morbidezza e il profumo dei suoi capelli. Ci scostammo, io mi sedetti come prima, con ovviamente il cazzo duro, e lei pure si sedette sul divano, però a gambe aperte.
- oh che carini, che bello. Dai ora tocca a te. - e così Sara indicò me.
- allora, ti sfido a leccarti le ascelle. -
- oddio, lo faccio eh, ma hai degli strani fetish. -
- ma mica te l’ho detto perché ho un fetish del genere, non sapevo che dire e ho pensato ad una cosa a cazzo. Dai non farmi la morale. -
-ma sì scherzo, lo so già che ti piacciono i piedi, ieri quando me l’hai leccato ti si è drizzato subito e poi ce li guardi sempre. -
- vabbè ma è normale, era una situazione erotica. E poi non ho un fetish, cioè mi eccito a prescindere dei piedi, poi ovvio è una bella parte del corpo e sì, quelli carini femminili sono belli da vedere. I vostri ad esempio sono molto belli, e… e mi eccitano un po’. -
-va bene, va bene, tranquillo. - nel frattempo che io mi spiegavo lei si era leccata prima l’ascella destra e poi quella sinistra, molto sensualmente, nel provocare era spaventosa. Toccò a Martina.
- io sfido entrambi, dovete limonare. -
Io divenni rosso subito, Sara si voltò sorridendo e disse: - me lo immaginavo sarebbe capitato, cerca di non venirmi addosso. - E così facendo mi mise una mano dietro il collo e l’altra sull’addome e mi ficcò la lingua in bocca. Rimasi per un paio di secondi fermo immobile, cercando di capire cosa stesse succedendo. Tornai in me e ricambiai il bacio, le nostre lingue si colpivano e si attorcigliavano, le nostre labbra si toccavano ripetutamente e un po’ di saliva iniziava ad uscire. Anche i nostri corpi erano vicini e il mio cazzo duro pigiava sulla sua pancia. Poi dal nulla si staccò lasciandomi con la bocca aperta e ad un niente dalla sborrata.
Si ricompose tutta contenta, io ancora in stato confusionale mi girai verso mia sorella e mi accorsi che aveva una mano sulla vagina, ma si ricompose immediatamente, anche se il rossore in volto rimase. Ritoccò a Sara. Ed evidentemente anche lei se ne era accorta perché la sfidò in qualcosa di estremo.
- voglio che ti masturbi davanti a noi, se ne hai il coraggio, altrimenti shotta. -
Martina chiuse subito le gambe e diventò color porpora in volto. Disse di declinare al momento la richiesta e bevve il suo drink. Toccò a me, non avevo molte idee ma volevo anche io chiedere qualcosa di forte e intenso.
- voglio che posiate per me come modelle, voglio scattarvi delle foto, ci state o bevete? -
- ti ci vuoi segare più tardi? - S
- ma no, però voglio un ricordo di voi così belle. Quindi? -
Si guardarono, Sara mi disse di sì, Martina era molto più titubante così la convinsi a coprirsi con le mani il seno se avesse voluto.
Iniziammo a scattare, prima entrambe alzate, Sara in posa non coprendosi minimamente e facendo delle linguacce; Martina un po’ imbarazzata si copriva le tette e sorrideva imbarazzata. Poi si sedettero e aprirono le gambe, Sara all’improvviso prese le mani della cugina, che si nascondeva le intimità, e così finalmente potei scattare delle meravigliose foto di nudo anche a lei. Infine si voltarono dandomi il culo e mostrandomi i piedi, dato che adesso sapevano che mi piacevano; prima di finire, mentre erano ancora in posizione “pecorina” mi feci un selfie e scattai una foto del mio cazzo con lo sfondo dei due culi meravigliosi. Finii e tornammo a sederci, o meglio Sara rimase seduta sul divano con Martina e io di fronte a loro a terra, all’altezza delle loro fighe aperte. Volevo segarmi e sborrare su di loro. Incredibilmente non immaginavo che da lì a poco le cose si sarebbero scaldate definitivamente.
Martina sfidò per vendetta Sara a baciarle i piedi, io apprezzai. Sara allora decise di esagerare a tutti gli effetti.
- allora io sono molto brilla adesso, quindi diamo un ordine a testa e poi facciamo insieme tutto se si riesce. Poi smettiamo e penso mi andrò a coricare. - annuimmo - Allora, io voglio che tu ti masturbi - disse indicandomi, accettai ma solo se lo avessero fatto anche loro. Entrambe risposero affermativamente, Martina ora era convinta a farlo, ma non diede nessun obbligo.
E allora entrambe davanti a me iniziarono delicatamente a toccarsi con una mano il seno e con l’altra il clitoride, sfioravano le labbra delle loro vagine, iniziavano a bagnarsi. Sara mise dentro due dita e iniziò a muoverle dentro e fuori, nel frattempo mi guardava e ansimava sempre più forte, si stringeva il seno e si mordeva il labbro, irrigidiva in tensione le gambe e poggiava il piede sinistro sulla mia coscia. Martina continuava a muovere le dita sulle labbra, aveva gli occhi chiusi e anche lei si mordeva leggermente il labbro, la sua mano sinistra stringeva le grandi tette e le agitava, poi aprì gli occhi e guardandomi infilò dentro un dito e iniziò a fare entra ed esci, i suoi gemiti aumentavano d’intensità e di piacere.
-Sì! Oh sì! Cazzo! -S
- ah! Oddio! Ecco! Guardami dai! - M
Entrambe si stavano bagnando tantissimo e urlavano di gioia. Iniziai a segarmi mentre le vedevo, toccai il piede di Sara che premeva sulla mia coscia e lei urlò più forte; un attimo dopo Martina avvicinò talmente tanto il suo piede destro che quasi mi sfiorò il pisellone. Io sentivo che stavo per venire, così mi alzai per attardare l’eruzione, ma alzandomi colpii col cazzo il piede di Martina, lei spruzzò dalla figa e mi bagnò. Un attimo dopo Sara mi mise il suo piede sull’addome e anche lei mi squirtò addosso, allora non ci vidi più e sborrai.
- AH cazzo! Vengo! Occhio che sborro! - provai ad avvertirle.
Il getto andò in mezzo alle due ragazze prendendole sulle braccia. Mi risedetti soddisfatto e osservai Sara e Martina col fiatone, esauste e bagnate che mi guardavano sorridendo.
- beh, è stato un orgasmo da paura- si auto complimentò Sara.
- a chi lo dici - aggiunsi io.
-ora mi vado a lavare e poi mi corico, ci vediamo domani cari. - e concludendo con un occhiolino si alzò e scomparve su per le scale.
Martina non aveva ancora detto una parola, stava quasi scivolando giù dal divano.
- tutto bene Marti? -
-sì, sì sto bene, molto bene. - disse con un tono imbarazzato - ti… t-ti è piaciuto? Mi trovi bella? -
-cosa? Ma certo, sei bellissima, meravigliosa. Ed è stato bello, strano ma bello, eccitante. Devo ammettere che mi è piaciuto particolarmente vederti così libera ed eccitata. -
- quindi… ti eccito? -
-beh, sì, sei bellissima e vederti nuda… te lo dico, mi arrapa un sacco. - fui incredibilmente sincero e forse troppo diretto, però lei sorrise e mi si gettò addosso abbracciandomi.
- comunque, non avevo detto qual era il mio obbligo, te lo posso dire? -
-sì certo, dimmi pure. - eravamo vicinissimi, avrei voluto baciarla.
- bene, ecco… vuoi dormire insieme a me? Cioè nel senso di dormire, null’altro. Voglio averti accanto mentre dormo. -
Fu inaspettato, pensavo mi stesse per chiedere di baciarla o un’altra cosa simile. Accettai ovviamente, così insieme, dopo aver ordinato e pulita il casino fatto poco prima, salimmo insieme le scale e dopo esserci lavati - prima io e poi lei, nonostante fossimo entrambi in bagno e ci guardavamo - ci andammo a coricare nella mia stanza perché il letto era più grande. Mi stirai normalmente, ma poco dopo lei mi si avvicinò e mi strinse, ricambiai e così dormimmo a cucchiaio, io chiedevo scusa per il cazzo duro che le pigiava sul culo, ma lei non se ne faceva un problema. E così ci addormentammo abbracciati.
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2023-07-02
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