3 - Sorpresona

di
genere
dominazione

Mia moglie aveva gradito il pomeriggio in cui mi aveva concesso due ore di controllo completo e in alcune occasioni non me lo aveva nascosto. Mi ero ovviamente offerto di ripetere ma lei aveva nicchiato, poi un Venerdì mi dice con apparente nonchalance (quando invece aveva già organizzato tutto) “Domani pomeriggio porto la bimba dai miei, resta là per il weekend. Cosa ne dici se facciamo un po’ di dominazione?”. Non credo alle mie orecchie “Ben volentieri amore!”. Ma ecco che il suo piano diabolico entra nel vivo “Però stavolta comando io, mi sembra giusto no?”. Non ho certo obiezioni “Ineccepibile… Due ore a tua disposizione… Ma non mi farai mettere in ordine la cantina o cose simili?”. Ridacchia “No no, non resterai deluso… ma se ti chiedessi più di due ore?”.

“Certo certo… quattro bastano?” E lei “Mmmm… non so”. “Senti ti do dodici ore okay? Però devi tenermi impegnato per tutto il tempo” dico io, pensando di avere fatto il colpaccio. “Va bene, qualcosa per tenerci impegnati lo troveremo” e mi guarda con occhi furbetti….

Sabato dopo pranzo, ore 14, esce di casa con nostra figlia per portarla dai suoceri e uscendo mi dice “apri Whatsapp, ti ho appena scritto un messaggio”.

Rimasto solo apro il telefono:

“Le 12 ore iniziano adesso. Vai in bagno, nel mio armadietto delle scarpe trovi un sacchetto di nylon bianco che contiene alcuni tubetti di crema depilatoria. Usala su di te, per quando torno devi essere completamente privo di peli, puoi tenerti i capelli. Rifatti anche la barba. E fatti una bella doccia quando hai finito”

Un po’ interdetto vado in bagno, trovo i tubetti e mi metto all’opera. Sono piuttosto peloso quindi il lavoro è lungo e complesso. La depilazione delle palle poi è decisamente strana. Alessia rientra dopo le 16 e mi trova appena uscito dalla doccia.

“Bravo tesoro, fammi guardare come sei venuto… hmm si può far meglio” e mi riporta in bagno, col rasoio rifinisce qualche pelo capriccioso fino a che non sono di suo gusto. “Okay, diamoci da fare che siamo in ritardo”. Chiedo per cosa siamo in ritardo ma, ovviamente non ottengo risposta, solo nuove istruzioni “Vestiti alla svelta, jeans, felpa, non ti preoccupare, basta che fai presto”.

Usciamo di casa, mia moglie ha dei sandali col tacco alto, calze a rete, una gonna di lunghezza normale, una maglia qualunque e si porta dietro uno zainetto pieno di chissà cosa, non chiedo nemmeno. Ci dirigiamo verso quello che è il capoluogo della regione in cui viviamo. Il viaggio è strano: c’è curiosità di cosa sta per accadere, il mio cazzo ha frequenti principi di erezione e nella testa si formano film mentali di ogni genere; ma soprattutto la sensazione dei vestiti attaccati direttamente alla mia pelle per la prima volta da quando ero un bebé è stranissima!

Arriviamo in un quartiere abbastanza centrale e parcheggiamo. Una breve passeggiata fino a un portone. Ale suona al citofono “Siamo noi!”, il portone viene aperto e saliamo le scale fino al primo piano dove in uno degli appartamenti c’è una porta socchiusa. Spingiamo ed entriamo in un ingresso poco illuminato. Alla nostra destra una stanza da letto, poco illuminata, nessuno dentro; a sinistra si vede che c’è un’altra stanza con una luce accesa ed è da lì che arriva una voce femminile con un forte accento straniero “Ciao Alessia, benvenuti! Potete cambiarvi nella stanza alla vostra destra, vi aspettiamo qua”.

Entriamo nella stanza vuota e incominciano le sorprese: Ale apre lo zaino e sparge sul letto un paio di scarpe col tacco rosse, decolleté, tacco 15, un collant nero, un baby doll nero molto trasparente e mi dice “Indossa queste”. Sono perplesso ma lei insiste “Dai che ci servono per giocare!”. Eseguo, mentre lei si spoglia e rimane solo con le calze a rete, che scopro essere autoreggenti, un perizoma nero coordinato col reggiseno di pizzo e i sandali. Io mi cambio e scopro che il collant è aperto all’inguine, quindi il mio cazzo è all’aria aperta, coperto solo dal baby doll. Già il mio cazzo è stranito quanto me da questa vicenda, se ne sta lì afflosciato… Ale mi aiuta a infilare le scarpe. Barcollo su quei trampoli “Vedi quanto è difficile stare sui tacchi?” “Ah sì.. ti sei vendicata bene!”. Mi guardo allo specchio, privo di peli e vestito così sembro abbastanza figa. “Vieni andiamo di là… è ora di farti conoscere le protagoniste del nostro gioco per la serata. Cammina a fianco a me, ti tengo io”.

Riesco in qualche modo ad arrivare nell’altra stanza dove ci aspettano due ragazze: Alina è bionda, riccia, ha un fisico da sballo, indossa solo perizoma e reggiseno rossi e un paio di stivali bianchi fino alla coscia, riconosco la sua voce come quella che ci ha accolti all’ingresso, accento sudamericano; Giada è nerissima di pelle e di capelli con lunghissime treccine, è sgraziata, ha un fisico decisamente robusto ed è altissima, malgrado io abbia i tacchi e lei sia scalza mi supera ancora di una decina di centimetri. Giada parla italiano senza inflessioni particolari e indossa solo reggiseno, minigonna e calze a rete, tutto in bianco.

Dopo le presentazioni mia moglie non perde tempo, parte verso Alina e incominciano a slinguarsi. Resto strabiliato, non avevo mai visto mia moglie baciare qualcun altro e ora sta limonando con una biondina da sballo. A distogliermi dal pensiero arriva subito Giada e senza dire nulla fa uscire un capezzolo dal suo reggiseno e me lo porge, mi chino a succhiarglielo. Poi mi alza il mento con la sua mano e mi invita a baciarla. Non è bella ma le sue labbra sono molto sexy ed i suoi occhi profondi… ci baciamo, sento il suo linguone carnoso che si insinua nella mia bocca e mi possiede. Le sue lunghissime unghie percorrono la mia schiena facendomi venire i brividi. Poi si abbassa, solleva il mio babydoll e mi succhia a sua volta il capezzolo… è una cosa che mi fa impazzire e che mia moglie non mi fa mai… con questo pensiero torno a guardare mia moglie e la trovo… inginocchiata davanti ad Alina che le sta succhiando il cazzo.

E’ una trans!

Non avevo capito un cazzo… è una trans… mentre la lingua di Giada stuzzica ancora il mio capezzolo la sua mano accarezza i miei testicoli… allora è una trans anche lei… Allungo la mano sotto la sua minigonna e impugno il cazzo più grosso che abbia mai visto.

Ho appena baciato un uomo e ho un cazzo in mano.

“Ce ne hai messo prima di capire amore” Alessia si è accorta del mio imbarazzo, ha interrotto il pompino e mi canzona. “Sei obbligato, non dimenticarti… fino alle 2 di stanotte” detto questo si dedica nuovamente al cazzo di Alina e fa scorrere la sua lingua su tutta lunghezza dell’asta.

Giada nel frattempo non ha mai smesso di succhiarmi il capezzolo e di massaggiarmi dolcemente i testicoli… per togliermi da ogni dubbio adesso si accuccia e prende in bocca il mio cazzo. Non è ancora completamente eretto ma la sensazione di quel caldo linguone che gli si arrotola attorno non tarda ad ottenere l’effetto voluto.

Il mio sguardo spazia da mia moglie impegnatissima nel suo pompino, allo sguardo ammiccante di Alina, alle lunghe treccine di Giada che vedo dondolare sotto di me ogni volta che la sua bocca va avanti e indietro lungo il mio cazzo.

E’ Alessia a dirigere il gioco, con ancora il cazzo di Alina in mano ordina “Adesso voglio che vi dedichiate tutti a me… Giada lascia stare mio marito e sdraiati qui sul tappeto”.

La nera esegue, si solleva la corta minigonna e sfodera il suo incredibile cazzone… sarà quasi 30 cm ora ben eretti… Ale lo contempla da vicino e lo bacia “Beh più tardi voglio dedicarti le attenzioni che meriti tesoro” poi si alza in piedi e mentre Giada infila un preservativo, si mette sopra di lui/lei e si accuccia puntando il suo cazzo “Amore, mi aiuti per favore? E’ così grosso… impugna saldamente il cazzo di Giada e assicurati che entri bene nella mia figa. E’ tanto bagnata ma meglio essere sicuri”.

Eseguo l’ordine quasi in trance. Manovro questo grosso palo con una mano, lo appoggio alla figa socchiusa di mia moglie e poi con l’altra mano accompagno la cappella dentro di lei e la vedo sparire poco a poco “Oddio… com’è grosso… fantastico…” poi poco a poco mia moglie scende sempre più e in qualche modo tutto il cazzo di Giada scompare nella figa di Ale che ansima e mi guarda con un misto di sorpresa e lussuria… inizia ad andare su e giù piano piano, poi Giada la afferra per i fianchi e comincia a scoparla da sotto… mia moglie inizia a mugolare ma ci pensa Alina a silenziarla infilandole nuovamente il cazzo in bocca e poi mi dice “C’è posto anche per te bello, non perdere tempo!”. Mi sembra un’ottima idea. Mi metto dietro mia moglie, Giada si ferma e così il buco del culo di Ale mi si presenta davanti… appoggio il mio cazzo sul suo sfintere, faccio un po’ di fatica a entrare: con il cazzo di Giada dall’altra parte lo spazio a disposizione è ridotto. Quando sono in posizione Giada e io cominciamo a scoparla a tempo, Ale a tratti interrompe il pompino per lanciare un gridolino o un mugolio più deciso, è tutto così favoloso, così incredibile che… vengo. Riempio il culo di mia moglie con lunghi getti di sborra.

Con il cazzo di Alina in mano e quello di Giada piantato fin in fondo nell’utero lei si gira e mi dice “Oh tesoro… già finito? Peccato avevo detto alle mie amiche che di solito duri un sacco”… “Scusa amore, avevo troppa voglia ed è bellissimo”… “Non ti preoccupare, abbiamo ancora un sacco di cose da fare… sdraiati sul tappeto a fianco a Giada.”

Eseguo mentre Giada si alza, solleva mia moglie e me la tiene sospesa col culo a pochi cm dalla faccia… vedo il suo ano allargarsi e la mia sborra inizia a colare fuori direttamente sul mio viso. Allungo la lingua per catturare quel prezioso succo. La nera sposta mia moglie di quel tanto che basta perché io arrivi direttamente al suo buchino allargato con la lingua… mia moglie spinge, esce aria ma esce anche altra sborra che trangugio. Lecco ancora con passione il suo culetto poi ci alziamo tutti ed è ancora mia moglie a condurre il gioco.

“Bene tesoro, ora mettiti sul letto a 90 gradi” “Ma cosa vuoi fare?” “Non devi chiedere, devi solo eseguire non ricordi?”

Non mi resta che eseguire, Ale prende un flacone di lubrificante, mi cosparge il culetto, mi infila un dito dentro e lo muove bene avanti e indietro “Metto solo un dito e non due perché non vorrei toglierti parte del divertimento… Giada ha davvero un gran bel cazzo e credo sia giusto che tu lo provi… non dirmi che è troppo grosso perché so che è quello che davvero vuoi”. Ha ragione, dannazione, sono spaventato da quel cazzone ma ne sono anche affascinato.

“Giada è ancora il preservativo con cui mi stavi scopando quello che hai addosso?” “Sì Alessia” “Sentito tesoro? Così una parte di me verrà dentro di te. Non temere, aiuto io Giada a trovare la strada”.

Sento la cappella del cazzone appoggiarsi al mio sfintere… Ale tiene le mie chiappe dilatate e, come ho fatto prima io con lei, segue millimetro dopo millimetro l’avanzata di Giada dentro di me. Il cazzo di Giada è così lungo… la nera lo infila dentro per un pezzo poi inizia a scoparmi e ogni colpo sembra che possa spaccarmi in due… però mi piace… ora il viso di Ale è a pochi centimetri da me “Ti piace?” “Fa un po’ male…” “Su su, goditelo… ti do un premietto”. Si sdraia anche lei sul letto e apre le gambe davanti a me porgendomi la sua figa da leccare. Mi ci dedico con passione, mi attraversa il pensiero che il cazzo che mi sta scopando ha appena allargato bene quel buco e la cosa mi eccita. La nera continua a sbattermi con impeto e mi sto appassionando sempre di più alla cosa… Alina nel frattempo è tornata a porgere il suo cazzo a mia moglie che non si fa pregare per succhiarglielo ancora. Alessia si sposta un po’ e porge alla mia bocca il suo piede nel sandalo argento… lecco anche quello, so quanto sia fiera dei suoi piedi e quanto le piaccia. Giada ora mi scopa con ancora più decisione, si è messa in posizione accovacciata dietro di me e il suo cazzo entra ancora meglio e sembra volermi dilaniare, le sue mani mi tengono per i fianchi con le unghie piantate nella mia carne “Che culo meraviglioso che hai, troia… mi fai venire…” poi si ferma, un grugnito animalesco e capisco che sta svuotando le sue palle nel preservativo… Mi attraversa il pensiero che vorrei avere la sua sborra libera di fluire nel mio culo, peccato non si possa fare.

Giada estrae il cazzo ed Ale corre a guardare il mio ano “Mmmm… bello largo tesoro..” e ci infila agevolmente un paio di dita come per dimostrarmelo.

E’ Alina ora ad interessarsi a me “Vediamo se sei brava come tua moglie” e mi mette il cazzo davanti alla bocca. Esito… è ancora mia moglie ad incitarmi “Su tesoro, qualcosa avrai ben imparato con tutti i pompini che ti ho fatto”. Apro la bocca e con la lingua inizio a roteare attorno alla cappella della trans. Accolgo il cazzo in bocca e lo succhio. Mi do da fare meglio che posso ma Alina non è soddisfatta “Tesoro non sei certo all’altezza della tua signora. Devi fare più pratica se vuoi diventare una brava troia. Ma non ti preoccupare, puoi essere parecchio utile anche così”. Detto questo afferra saldamente la mia testa tra le sue mani e inizia a muoverla avanti e indietro spingendomi fino alla base del suo cazzo. Quando sono in fondo la sua cappella mi va a toccare la gola e mi fa venire quasi un conato. Poi accelera… non capisco quasi più nulla… vedo i suoi coglioni che si avvicinano e si allontanano continuamente, sento il cazzo che mi riempie tutta la bocca e spinge contro le tonsille… una parte di me si impegna ancora e cerco di tenere la lingua bene a contatto col cazzo per dare più piacere ad Alina che mi sta scopando la bocca con tanto impegno. Sembra un tempo infinito poi Alina sussulta, perde un paio di colpi, rallenta il ritmo e mi scarica un getto di sborra direttamente in gola, poi un altro in bocca… sono pieno di sborra e devo buttare giù tutto o non riuscirò a respirare… mi piace la mia sborra ma è la prima volta che assaggio quella di un altro… il sapore è diverso, ma soprattutto è la quantità a stupirmi…

Quando Alina mi toglie il cazzo dalla bocca Alessia si precipita verso di me “Bravo tesoro!” e mi bacia appassionatamente, forse per amore, forse per sentire il sapore della sborra della trans sulla mia lingua.

“Sta suonando il telefono, rispondo?” è Alina a parlare in direzione di mia moglie “Sì, facciamo come abbiamo detto”. Le guardo con aria interrogativa mentre la bionda risponde alla chiamata: “Ciao tesoro! … Grazie, quando vorresti venire? … Io purtroppo per ora non posso, sono impegnata con dei clienti speciali ma se ti fa piacere ho una mia amica qui con cui potresti divertirti … Non è una professionista tesoro, vieni qua e te la scopi, è gratis. Ti va bene? … “. L’interlocutore accetta , Alina gli dà l’indirizzo e poi riattacca “Sarà qui entro una decina di minuti”.

Guardo mia moglie come per dire “Dimmi che non ho capito bene” ma lei sorride “Sai tesoro, l’esperienza non sarebbe completa se non ti facessi chiavare da un uomo in tutto e per tutto”. Poi mi bacia, ci abbracciamo, ci baciamo a lungo e ci tocchiamo, sotto lo sguardo delle due trans. Ho una nuova erezione, la figa di mia moglie è bagnatissima ma il momento viene interrotto dal suono del citofono.

Restiamo nella stanza mentre Alina va ad accogliere il suo cliente e poi lo porta da noi. L’uomo si chiama Giulio, è sulla sessantina, basso, un po’ di pancetta, calvo…. decisamente poco attraente. Istruito da Alina si toglie i vestiti, a questo punto mia moglie prende la nera per la mano e mi dice “Amore io e Giada abbiamo una faccenda in sospeso, tu divertiti col tuo amico” ed escono dalla stanza con la nera che tiene la sua manona sul culo di mia moglie.

Resto un po’ incerto sul da farsi ma ci pensa Alina a darmi il via “Ehi bellezza, Giulio è qua per te… dovresti dedicargli un po’ di attenzioni… succhiaglielo!”. Mi accuccio davanti all’uomo, cerco di non prestare attenzione ai peli pubici, alla pancia contro cui appoggio la fronte e al lieve odore di piscio che emana. Succhiare Alina era stato molto più facile. Inizio ad accarezzargli il pene che risponde lentamente alle attenzioni, glielo lecco poco alla volta e lo vedo crescere sempre di più. Quando inizia a essere sufficientemente duro lo prendo in bocca e cerco di darmi da fare. Mugola in segno di approvazione e mi accarezza la testa. Lo tolgo dalla bocca e faccio scorrere la mia lingua lungo l’asta diverse volte. Dall’altra stanza sento venire dei mugolii che sono indiscutibilmente di mia moglie.

“Dai girati che voglio scoparti” mi dice il mio uomo. Obbediente mi metto a novanta sul letto mentre Alina interviene e ci ricorda di mettere il preservativo. Per questa volta glielo mette lei (dice proprio “per questa volta”… avranno in mente di farmi scopare da clienti tutta la sera?) poi sento la cappella di Giulio appoggiarsi al mio buco ed entrare senza troppi problemi: Giada mi ha trapanato bene. Mi dà una pacca sul culo poi inizia a scoparmi “Che bel culo che hai”… sento mia moglie urlare nell’altra stanza, deve aver raggiunto un orgasmo.. chissà in che posizione è… il pensiero mi eccita. La cosa eccita anche Giulio in qualche maniera che si china su di me e mi sussurra all’orecchio “Hai un bella moglie troia ma tu non sei troia da meno” e poi mi lecca il collo mentre le sue mani mi toccano i capezzoli. Sono in parte disgustato in parte eccitato dalla situazione, e mi piace sentire il suo cazzo in culo, anche se non è tanto grande.

Le urla di mia moglie sono terminate. Giulio mi chiede di girarmi, mi metto a pancia in su così lui si mette tra le mie gambe per incularmi e mi tocca guardarlo in volto mentre è impegnato a scoparmi. Restiamo così per qualche interminabile minuto poi mia moglie entra nella stanza, sembra un po’ malferma sui tacchi, ha uno strano sorriso, si abbassa su di me, mi bacia e mi riversa in bocca tutta la sborra che ha raccolto dal cazzone di Giada! Passata l’iniziale sorpresa la cosa mi eccita un casino ed eccita anche Giulio che improvvisamente aumenta il ritmo della scopata e poi si ferma mentre viene “Ah sì, ti vengo in culo, puttana”. Poi si china e mi succhia un capezzolo mentre il suo cazzo è ancora infilato dentro di me. “Bravo Giulio” dice mia moglie “l’hai proprio scopata per bene questa puttanella” e poi rivolta a me “Tesoro aiuta Giulio a togliersi il preservativo… ma senza usare le mani”. La guardo implorante ma la sua risposta è inequivocabile “sei ancora ai miei ordini ricordi?”. Mi giro, il cazzo di Giulio è ormai moscio e il preservativo è solo un sacchettino raggrinzito appeso ad esso. Avvicino di nuovo la mia bocca al cazzo e lo prendo tutto in bocca… serro le labbra e tiro il profilattico… devo fare più tentativi poi finalmente viene via … il sapore della gomma e quello dello sperma mi riempiono la bocca, mi alzo e lo sputo nel cestino.

“Ho un altro cliente lo faccio salire?” Alina ha di nuovo il telefono in mano e si rivolge a mia moglie “Ma sì, così intrattiene un po’ mio marito mentre noi organizziamo il resto della serata. Ho bisogno di qualche suggerimento”. Salutiamo Giulio e dopo qualche minuto arriva Armando, è giovane, l’aria un po’ timida, anche lui sembra a disagio per il trovarsi in mezzo a così tante persone. Ci chiudono nella stanza e si ritirano di là per parlare e decidere come proseguirà la mia serata. Quante ore mancheranno ancora?

Armando mi fa subito capire cosa vuole… dopo essersi spogliato si accuccia davanti a me e inizia a succhiarmelo… sono un po’ stupito, mi aspettavo di dover essere io a spompinarlo e ci rimango quasi male. Lo invito sul letto e iniziamo così un 69, il mio primo 69 gay. Ognuno si dedica con cura al cazzo dell’altro, ha anche un bel fisico e non è troppo peloso, mi piace la situazione. Mentre succhio gli infilo un dito nel culo, pensando di fargli piacere e scopro di aver fatto centro, mugola “ti prego scopami” e lo accontento. Indosso un preservativo, lo metto a pecora, gli riempio il culo di lubrificante e, un po’ a fatica, glielo infilo dentro. Mi piace. Lo sto scopando con soddisfazione reciproca quando la porta si apre ed entrano mia moglie ed Alina. Suggeriscono di sdraiarmi e di prenderlo a smorzacandela. Il suggerimento ci piace… ora vedo in faccia Armando mentre lo scopo e vedo il suo cazzo eretto che lui masturba sempre più velocemente fino a che non viene. I suoi schizzi mi imbrattano il torace e mi arrivano fin sul mento…

Si alza, si riveste e se ne va senza parlare più molto. Io resto lì sul letto, con l’erezione che va scemando e il preservativo inutilmente indossato.

Mia moglie mi spalma con cura la sborra di Armando addosso e intanto annuncia che “Le ragazze hanno avuto una bellissima idea su come possiamo proseguire la serata. Fuori è già buio e il posto dove dobbiamo andare è molto vicino quindi uscirai vestita da zoccola. Non ti faccio uscire in baby doll, non ti preoccupare, metti queste cose che ci hanno gentilmente regalato”. Le cose regalate sono un perizoma nero, un reggiseno molto imbottito sempre nero, un abitino leopardato cortissimo con una bella apertura sulla schiena e una parrucca nera coi capelli a caschetto.

Un po’ per obbedienza, un po’ per curiosità, un po’ per rassegnazione eseguo e mi vesto rapidamente. Poi passiamo al trucco: fondotinta, rossetto, ombretto, mascara e in pochi minuti sembro davvero trasformato in una donna… “Sei bellissima tesoro” esclama Alina, Giada è d’accordo e mi dà un bacio sulle labbra mentre sto uscendo.

Su quei tacchi faccio fatica a scendere le scale ma mia moglie mi aiuta. Poi usciamo in strada. E’ ormai buio, ma non è ancora tardi, la temperatura è gradevole e anche poco vestita come sono si sta bene. C’è poca gente in giro ma mi sembra che tutti guardino me. Faccio il possibile per non perdere l’equilibrio ma la camminata non è certo molto sensuale. Lasciamo lo zainetto coi miei vestiti in auto e proseguiamo la passeggiata lungo il marciapiede.

Passiamo davanti a un bar. Due ragazzi che bevono un aperitivo nel dehors ci lanciano pesanti apprezzamenti. Mi sento spaventato per quello che potrebbe succedere… giriamo l’angolo, attraversiamo la strada e “Siamo arrivati!” annuncia Alessia.

Sembra che la nostra serata debba proseguire dentro un cinema porno, il cui ingresso è proprio davanti a noi. Entriamo, paghiamo alla cassiera, un’anziana signora che sembra neanche guardarci e ci avviamo nel corridoio in penombra. Si incominciano a sentire urlettini e mugolii, scostiamo le pesanti tende ed entriamo in sala.

Sullo schermo una biondina si sta facendo fare una doppia penetrazione da due negroni. In sala un po’ di gente, sagome scure senza volto, alcuni sono in piedi in fondo, probabilmente in cerca di incontri facili.

Ci sediamo in una fila vuota a metà sala, in posizione centrale e “Aspettiamo gli avvenimenti” come dice mia moglie.

Passano pochi minuti e due ragazzi si vengono a sedere a fianco a noi, uno da una parte e uno dall’altra. Cazzo sono i due del bar…

Quello a fianco a me mette una mano sulla mia gamba e inizia ad accarezzarmi. Mia moglie parlotta con l’altro e mette subito in chiaro che possono avere solo me e che sono un travestito. L’altro le dice che se lo immaginavano e che gli va bene. “Amore, sii cortese e fai un pompino al tuo vicino di posto”  l’istruzione è chiara e non ammette repliche.

Quando ripenserò a quella serata mi renderò conto che ero entrato ormai in una fase in cui era tutto normalissimo: il mio ruolo era ormai diventato quello della troia, senza nessuna delle ritrosie o perplessità che avevo all’inizio. Forse le immagini del film porno sullo sfondo, forse il fatto di essere a tutti gli effetti vestito da donna, forse l’abitudine a prendere dei cazzi sviluppata nelle ore precedenti.

Senza la minima esitazione sbottono i jeans del ragazzo, estraggo il suo cazzo e inizio a leccarlo con passione apprezzando la sua pronta risposta. L’amico nel frattempo si scambia di posto con mia moglie e può così agevolmente infilarmi una mano sotto il vestitino, scosta il perizoma e senza troppi complimenti mi infila un dito in culo, che presto diventano due.

Dopo alcuni minuti in questa posizione quello che si sta occupando del mio culo propone di andare nei bagni per scopare ma l’altro ha un’idea “Scopiamolo qua in sala, questo è un cinema porno, la gente sarà contenta di vedere un po’ di azione”. Ci alziamo tutti e quattro, scendiamo fino alla prima fila, sento gli occhi di tutti su di noi ma sento anche una grande eccitazione per quello che sta per accadere.

Mi metto sulla poltrona in prima fila con il mio culo girato in direzione dello schermo, Ale si siede al mio fianco per tenermi d’occhio. Il ragazzo che stavo spompinando va in seconda fila, mi si mette davanti in piedi, si abbassa i pantaloni e mi fa riprendere l’opera; il suo amico riceve un preservativo da mia moglie e mi penetra in un attimo. Immaginando come sarebbe proseguita la serata le due trans avevano saggiamente dato ad Alessia una scatoletta di profilattici.

Succhio con passione il cazzo del ragazzo mentre l’amico mi incula selvaggiamente. Mi sborra in bocca e ingoio tutto con piacere assaporando una sborra decisamente più fluida delle precedenti, preso dalla scena anche l’amico decide di venire e lo sento affondare gli ultimi colpi prima di venire a sua volta.

E’ solo allora che mi accorgo di come la nostra performance abbia destato molto interesse tra gli ospiti del cinema e ora alcuni altri ci sono attorno. Il ragazzo che ho succhiato fa appena in tempo a togliersi che subito un signore anziano mi si presenta davanti col cazzo di fuori, è anche un cazzo di dimensione considerevole; non ho nessuna esitazione e gli passo subito la lingua sulla cappella leccando le prime goccioline che escono dalla sua punta. Un altro signore nel frattempo inizia a dedicarsi al mio culo e si fa dare un preservativo, non so neanche che faccia abbia il tizio e non lo vedrò, essendo impegnato dal pompino; so che quando mi incula mi fa abbastanza male, più tardi Ale mi dirà che aveva il cazzo particolarmente curvo. Per fortuna viene abbastanza alla svelta, e il suo posto viene preso da un nuovo ospite, questo dotato di un cazzo grande che mi fa proprio piacere accogliere.

Il signore anziano mi fa impegnare parecchio, mi devo aiutare con una mano per farlo venire e quando finalmente sta per venire decide di sborrarmi in faccia. E’ la prima volta che succede ma in fondo desideravo che succedesse, lecco la sborra che ho attorno alle labbra e faccio un segno al prossimo. L’inculata che sto ricevendo continua e mi rende particolarmente porca… non alzo nemmeno lo sguardo per vedere a chi appartenga il cazzo successivo… succhio e basta.

Si va avanti così per un po’, una girandola di cazzi si alterna nel mio culo e nella mia bocca. La mia attenzione è dedicata per lo più a fare i pompini, nei quali mi accorgo di mostrare crescente abilità, mentre il mio culo è a disposizione di chiunque lo voglia.

Uno di quelli che ne ha usufruito si avvicina a mia moglie e le dice “Signora suo marito ha un talento, se dovesse interessarle io abito in campagna, in un posto isolato, vorrei farlo scopare da un cavallo. Posso lasciarle il numero?” “Non credo ci interessi grazie” “Le scrivo il numero qua, casomai dovesse cambiare idea. Buona sera”.

Poi finiscono i preservativi. Mia moglie dà la notizia a quelli in fila dietro di me che vengono invitati ad andare davanti per i pompini. Un ragazzo ha un preservativo suo e può ancora scoparmi.

La successione di cazzi nella mia bocca continua, nella maggior parte dei casi mi vengono in bocca ma qualcun altro decide di imbrattarmi la faccia di sborra. E’ fastidioso ma mi fa sentire davvero una troia. Durante il passaggio da un cazzo all’altro mi giro e sbircio lo schermo, c’è ancora la biondina che si fa fare la doppia penetrazione dai negroni, mi hanno scopato per la durata del film e la fila non è ancora finita.

Continuo a succhiare cazzi e a ingoiare sborra fino a che non si accendono le luci in sala. Ancora tre persone in attesa, beh due, la terza la sto sbocchinando.

“Signori dobbiamo chiudere, per favore uscite o chiamo la polizia” l’invito del custode del cinema è piuttosto perentorio. Si alza mia moglie e lo prega di concederci ancora qualche minuto, la replica del custode lascia intendere che una soluzione ci potrebbe essere “E a me cosa ne viene?”, prontamente mia moglie indica nella mia direzione “Può fargli quello che vuole”. “Grazie signora ma a me piacciono le donne… lei è disposta a fare qualcosa?”.

“Io sono qua solo ad accompagnare lui… ma posso farle una sega”

“Facciamo un pompino”

“Facciamo una via di mezzo, però quando viene deve venire in faccia a lui”

“Va bene”

Ed è così che mentre sono impegnato a spompinare il terzultimo uomo della serata mia moglie è al mio fianco e sta succhiando il cazzo del custode, un omone grasso e sudato. Mentre il mio uomo mi sborra in bocca e io inizio il penultimo, lei smette di succhiare e inizia a menare il cazzo del custode. Non ci vuole molto perché il custode arrivi all’orgasmo, mi tolgo il cazzo che ho in bocca e mi giro nella sua direzione per farmi sborrare addosso. E’ uno schizzetto da poco, probabilmente il custode passa le giornate a masturbarsi guardando i film in proiezione. Non faccio in tempo a riprendere in bocca il cazzo dell’altro che anche lui viene e mi inonda la faccia… tiro fuori la lingua per raccoglierne un po’ ma subito l’ultimo signore mi presenta il cazzo già sguainato, era da un po’ che se lo menava aspettando il suo turno. Non ci metterà molto a venire, ingoio con piacere l’ultimo fiotto di sborra della giornata e finalmente mi rialzo.

Tra l’instabilità dei tacchi e quella derivante dall’aver tenuto così a lungo la posizione inginocchiata barcollo ancora ma mia moglie mi sorregge “Grazie amore. Hai qualcosa per ripulirmi la faccia?” “Nulla tesoro, ma rimani pure così, stai benissimo” e mi bacia sulle labbra incurante della sborra che ho in faccia e che sento colare sul collo.

Usciamo dal cinema, ora fa decisamente fresco, la macchina per fortuna non è troppo lontana. E’ passata mezzanotte e non c’è più molta gente in giro. Ora ho preso confidenza con le scarpe e cammino in maniera accettabile, il suono dei nostri tacchi riecheggia per le vie vuote. Incrociamo una coppia che ci guarda con riprovazione: non sono un bello spettacolo, ho tutto il trucco sbavato e la faccia piena di sborra, essiccata e non solo.

Arriviamo all’auto e finalmente mi dà una salviettina per ripulirmi un po’ “Guido io, tu sarai stanco”, ringrazio e partiamo in direzione di casa.

Mi racconta di quanto si sia eccitata a vedermi fare la troia, era arrapatissima al cinema, all’arrivo del custode si sarebbe fatta scopare volentieri, anche se era un uomo orribile, solo per placare la voglia di cazzo che le era venuta vedendomi all’opera. Allungo la mano e tocco la sua figa, è ancora bagnatissima, le mutande sono fradice, a testimonianza di quanto sia stato eccitante per lei. Mugola mentre la tocco ma decidiamo di andare a casa prima di ulteriori sviluppi.

Lentamente mi assopisco, la stanchezza della giornata ha la meglio.

L’auto rallenta, rumore di ghiaia sotto le ruote, mi risveglio, guardo fuori e riconosco il posto: è un piazzale sterrato lungo la principale a un paio di chilometri da casa.

“Scendi tesoro” “Ma cosa succede?” “Scendi” perplesso obbedisco, anche Ale scende e viene dalla mia parte. “Dai veloce, accucciati. Non vorrai mica che qualcuno ci veda? Siamo quasi in paese” “Ma perché?” “Perché stanno per scoccare le 2 e finiscono le 12 ore di dominio, quindi adesso ti accucci”.

Eseguo, lei mi viene davanti, si alza le gonna, scosta le mutandine e inizia a pisciarmi in faccia.

Felice, sento la calda piscia scorrermi addosso. Apro la bocca per ingoiarne un po’. E’ una pisciata lunghissima, deve averla trattenuta per molte ore.

Mi passa un asciugamano, tampono le parti più bagnate, lo metto sul sedile e risaliamo in auto proprio prima del passaggio di una macchina. Sono le due e le mie dodici ore sono finite.

Rientriamo a casa e mentre saliamo le scale dal garage io sculetto davanti a lei “Ma sai tesoro che oggi hai preso più cazzi di quanti ne abbia presi io in tutta la mia vita?” Mi giro “Mi fa piacere saperlo amore, ma vedremo di farti recuperare il terreno perduto, che ne dici?” Mi guarda con un sorriso mentre apriamo la porta di casa.

Una volta dentro ci baciamo con passione e lì, sul pavimento del salotto, ci spogliamo sommariamente e facciamo l’amore con un trasporto mai sperimentato.  

scritto il
2025-09-16
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