Sonetto Volgare, Sborrata sul monte di Venere

Scritto da , il 2020-07-10, genere poesie

Giunco che al fiato del tepor nasci vivace
e vorace mandi la viva pioggia tua pace
Tu pari stecco ritto e lincio forte e audace
che nasce da la mia bocca sua radice

Poscia ch'io ti governai coi pomi e i fianchi
tremuli de le mie carni tu t'accasciasti
molle al tocco dei miei baci e rinascesti
come il rinverdir de l'erba che il freddo manchi

Tu ti sei torto come anguilla al guizzo
corto de le acque ferme e allo schizzo
tuo s'abbevera la fonte e 'l monte vivo

di mia corolla che mai di seme è privo
Lì or vegeta la tua virile vita che candisce
le anse umide col fango che voglia rinsavisce

Questo racconto di è stato letto 1 7 0 7 volte

Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.