La cena e la dominazione

di
genere
dominazione

“Andiamo a cena fuori stasera?”

La proposta di Alessia, mia moglie, è abbastanza scontata. E’ sabato, nostra figlia è dai nonni, la cena al ristorante sembra una cosa quasi ovvia.

“Certo”, le dico io.

“Mi porti da XXX?” ovviamente sceglie il ristorante più caro nel raggio di 50 km…

“Mmmmm…. e cosa mi dai in cambio?” faccio io

“Un pompino!” fa lei, strappandomi un sorriso e causandomi una vibrazione nei pantaloni.

Decido di fare il difficile “un po’ poco, parliamo di un ristorante di gran classe”

“E cosa vorresti allora?”

“Avrei un’idea ma rifiuterai” il modo migliore di stuzzicarla…

“Ah sì? Sentiamola lo stesso!”

“Due ore” le dico

“Scusa?”

“Due ore di controllo completo, sei mia e fai quello che ti dico”

Ci pensa un attimo su e poi casca in trappola “Va bene… vediamo cosa sei in grado di fare per due ore!”

Estraggo sorridendo il telefono, faccio partire il timer e “Via!”. La mando a cambiarsi, la voglio con la tutina nero lucido e le scarpe col tacco che preferisco, esattamente come era vestita in quella sera di mesi fa quando tornai dalla trasferta di lavoro.

Intanto mi spoglio e recupero in camera da letto la scatola dei giocattoli erotici… verranno sicuramente utili!

Quando torna in salotto è bellissima e sexy come non mai. Mia moglie è alta, ha lunghi capelli neri, poco seno che compensa con un bel culo e due gambe stupende. I tacchi così alti la slanciano ulteriormente e mi supera in altezza. Mi avvicino a lei e la bacio; ci baciamo appassionatamente e lasciamo che le nostre lingue si inseguano per un po’ mentre il mio cazzo eretto si strofina contro la sua figa. La invito in cucina dove ho stappato una birra e ce la beviamo guardandoci negli occhi mentre sento il mio cazzo tirare con prepotenza, come se volesse raggiungere mia moglie autonomamente. Poi riprendo il ruolo di comando che mi spetta “succhiami come sai fare tu” e la inginocchio davanti a me. Non si fa pregare, passa la lingua sulla cappella e poi la risucchia con le labbra come solo lei sa fare mentre mi massaggia i testicoli facendomi rabbrividire.

Mi dispiace davvero interromperla ma il gioco deve proseguire… la faccio mettere a 90 sul divano mentre armeggio nella scatola dei giocattoli. Torno da lei con il flacone del lubrificante ed il vibratore. “Porco” mi fa lei, mentre le verso il lubrificante sul suo bel culetto.

Raccolgo il gel con la punta del vibratore e con quello le stuzzico ora l’ano, ora la figa, senza penetrarla… poi di passaggio sulla figa glielo infilo dentro, scivola agilmente, doveva essere già ben bagnata di suo… lo muovo avanti e indietro accendendo anche la vibrazione, lei mugola soddisfatta e poi tocca anche a me sentirmi soddisfatto e senza troppi convenevoli le infilo il cazzo in culo. Entro ed esco dal culo mentre con una mano le tengo spinto il vibratore nella figa. Mi piace un sacco farla soffrire e godere così, non ci vuole molto di questo trattamento per farla arrivare all’orgasmo per davvero. Poi cerca di sfuggirmi, ma le balzo sopra e glielo metto in culo di nuovo. Stavolta resto dentro, ben piantato fino in fondo e accelero i colpi… è troppo eccitante questa situazione e non riesco più a trattenermi e le vengo dentro.

Quando sono ben scarico lo estraggo e lei mi prende in giro dicendomi “Credo tu abbia ancora un sacco di tempo a disposizione...”.

“Non ti preoccupare, ho un sacco di idee per impiegare tutto questo tempo” e le porto davanti alla bocca il mio cazzo gocciolante sborra… “ti ricordo che non puoi rifiutarti”. Non è felice ma inizia a succhiarmelo e mentre lo fa in qualche modo si eccita e inizia a succhiarmelo con crescente passione, anche se ho appena sborrato le sensazioni che mi regala sono eccezionali.

Poi glielo tolgo di bocca e, con lei sempre nella stessa posizione, mi rimetto dietro di lei e inizio a baciarle il culetto mentre infilo un paio di dita nella sua figa. Poi inizio a leccarle il buco del culo gocciolante del mio stesso sperma e quando mi insinuo dentro di lei con la lingua ne esce ancora di più. Lecco con passione, vorrei poterlo raccogliere tutto. E qua mia moglie mi stupisce come solo lei sa fare “Vorresti che mi facessi inculare da qualcuno per poi tornare a casa e farti leccare la sua sborra, vero?”. Il pensiero mi fa venire un brivido fortissimo e mi eccita da morire ma al tempo stesso non mi va… “Sarebbe bello ma il tuo culetto deve restare mio. Però se un giorno andassimo in un locale per scambi di coppie (ogni tanto ne abbiamo parlato) potresti passarmi la sborra di quelli a cui farai dei pompini”… ora è lei a trovare l’idea eccitante e mi strofina il culo in faccia a cercare di farsi penetrare maggiormente dalla mia lingua. Aggiungo un altro paio di dita nella sua figa e la prendo con più violenza, non mi fermo finché non la faccio venire di nuovo.

“Ora cambiamo gioco” le dico. Lei mi guarda con aria interrogativa. “Devi farmi bere la tua pipì” fin qui non ci sarebbe nulla di strano, ogni tanto lo facciamo e so bene che dopo aver fatto l’amore di solito le scappa. Ma questa volta introduco una novità “Devi obbligarmi a berla tutta e a non sprecarne neanche una goccia. Per essere sicuro del tuo impegno non andiamo nella doccia come al solito… lo facciamo qua in salotto”.

Stranamente non obietta nulla, mi chiede solo come ci dobbiamo mettere. Mi sdraio e lei si siede con la passera davanti alla mia bocca, come per farsi leccare la figa, cosa che in effetti faccio attendendo con ansia che le prime goccioline dorate scendano sulla mia lingua. Ma lei improvvisamente si alza e torna in cucina “Arrivo subito” mi dice. Mi chiedo cosa le sia preso e quando la vedo tornare con l’imbuto in mano mi rendo conto di quanto la amo. “Così dovremmo riuscire a non bagnare per terra” mi dice sorridendo, poi mi ficca l’imbuto in bocca e si siede sopra di me. Inizia a pisciare immediatamente e io comincio subito a ingoiare, adoro questo suo sapore. Piscia tantissimo, la birra ha fatto subito effetto (come avevo previsto), non bevo abbastanza velocemente e si ferma un paio di volte per non far traboccare l’imbuto. Quando ha finito si alza mentre io sto ancora ingoiando il suo nettare, si accuccia vicino alla mia faccia e mi osserva da pochi centimetri di distanza mentre finisco di bere. Mi toglie l’imbuto e mi dà un bacetto sulla guancia.

“E adesso caro il mio maniaco?”. Ale mi chiede informazioni su come passeremo il tempo residuo, che non so bene quanto sia.

Prendo dalla scatola lo strap-on, comprato dopo la già citata serata di rientro dal viaggio di lavoro. Lo abbiamo usato qualche volta dopo di allora.

“Indossa questo” le dico “E trombami fino a che non finisce il tempo… Ma questa volta lo usiamo completo”. In questo modello di strap-on si possono attaccare alle cinghie due piccoli falli che penetrano figa e culo della donna che lo indossa. Finora non lo abbiamo mai usato in questa conformazione. Installo entrambi i falli e la aiuto a indossare lo strap-on.

“Come va?” le chiedo.

“Bene, dai bello mettiti giù”.

Mi metto alla pecorina mentre mi cosparge il culo di lubrificante e mi appoggia la punta del vibratore al culo. Facciamo un paio di tentativi e poi mi infila senza pietà.

Inizia lentamente a fare su e giù nel mio culo estraendo il cazzo quasi completamente per poi tornare dentro. Fa scorrere le sue unghie affilate sulla mia schiena poi si china su di me e mi dice che le piace un sacco possedermi “forse il merito è dei cazzi che mi si muovono dentro ogni volta che spingo… o forse è che posso vendicarmi del mio dominatore”. Faccio per dare una risposta ma lei si solleva e inizia a sbattermi con violenza, sento il suo bacino che sbatte contro le mie chiappe a ogni affondo. La sento ansimare sempre più fino a quando si ferma e il suo inequivocabile mugolio mi dice che ha raggiunto un orgasmo… Non pensavo ci potesse riuscire. Estrae lo strap-on dal mio culo “Scusa ma ora che sono venuta sono troppo sensibile, non riesco a continuare… non è che puoi darmi un altro compito?”. Ci penso un attimo… “infilami un dito nel culo, poi due, poi tre… fin dove riesci ad arrivare… mi piacerebbe avere tutta la tua mano dentro”. Mi guarda perplessa ma obbedisce, fa per sganciarsi lo strap-on “Ah no, quello tienilo, ti dona!” sogghigno io e mi rimetto giù…

Sento il suo dito che valica agevolmente il mio sfintere, poi un secondo, quando infila il terzo incomincio a sentirmi un poco più pieno. Mette dentro il quarto e inizia a ruotare la mano per allargarmi il buco, sto impazzendo di piacere, penso a quanto vorrei che riuscisse a infilarla tutta fino al polso ma una musichetta proveniente dal telefonino ci interrompe…

Mia moglie estrae subito le quattro dita “Mi spiace tesoro, tempo scaduto!” e porge al mio volto deluso le sue dita appena estratte dal mio culo… le bacio e le succhio guardando con passione non certo esaurita quella donna bellissima. “Dai che è già ora di prepararci per la cena!” e sparisce dalla mia vista.
scritto il
2025-09-16
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